Scarico e depurazione delle acque reflue

DEMANIO E PATRIMONIO --> ACQUE --> CATEGORIE DI BENI --> FOGNATURE ED ACQUE NERE

In materia di tutela delle acque dall'inquinamento, lo scarico da depuratore che convoglia le acque reflue urbane deve essere ritenuto a natura mista ed i relativi reflui vanno qualificati come scarichi di acque urbane.


DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - ALLACCIAMENTO - ORDINE DI ALLACCIAMENTO

E' illegittimo l'ordine di allaccio ad una fognatura pubblica mediante presentazione della relativa istanza ad un soggetto del tutto estraneo rispetto sia alla proprietà, sia alla gestione del medesimo tratto fognario.


DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO

La disciplina degli scarichi idrici si colloca nell’ambito della «tutela dell’ambiente... _OMISSIS_ ...cosistema», di competenza esclusiva statale ai sensi dell’art. 117, co. 2, lettera s), Cost..

È incostituzionale la legge regionale che preveda un rinnovo tacito dell'autorizzazione agli scarichi domestici senza individuare puntualmente le tipologie da sottoporre a tale regime.

Il provvedimento autorizzatorio in tema di scarichi idrici deve essere concesso soltanto previa positiva verifica della esistenza dei requisiti necessari al rilascio dello stesso, dovendo ritenersi incostituzionali previsioni regionali che prevedano forme di prorogatio destinate a surrogare, ex lege ed in forma automatica, i controlli tipici dei procedimenti amministrativi di rinnovo delle autorizzazioni.

Le acque di scarico provenienti da attività alberghiera e da attività di ristorazione sono assimilate a quelle domestiche poichè rientrano nella disciplina del D.P.R. 19 ottobre 2011, n. 227.

L’autorizzazione allo scarico delle acque h... _OMISSIS_ ...cacia limitata nel tempo ciò allo scopo di consentire la verifica periodica della persistenza delle condizioni tecniche di rispetto degli standard, esistenti al momento del rilascio del titolo abilitativo.

Ai fini del rilascio dell’autorizzazione allo scarico di acque l’amministrazione deve tener conto delle diverse utilizzazioni delle acque in cui confluiscono gli scarichi e non anche dell’acquisizione della concessione del bene demaniale in cui è collocato l’impianto.

Dalla data di concessione in uso di aree demaniali, con fabbricati asserviti da scarichi, sorge in capo ai soggetti concessionari l'obbligo di richiedere l'autorizzazione allo scarico. La nuova titolarità dello scarico impone il preventivo controllo delle qualità soggettive e della tipologia di reflui, che andranno ad originarsi dall'utilizzo dello scarico da parte di soggetto diverso, elementi che evidentemente richiedono un riesame da parte dell'autorità pre... _OMISSIS_ ...io dell'autorizzazione e non possono considerarsi superati ed assorbiti dal provvedimento autorizzativo rilasciato alla P.A. per il proprio scarico.

L'autorizzazione allo scarico di acque reflue è rilasciata "intuitu personae" e, quindi, chi subentra al precedente titolare è tenuto a munirsi di una nuova e specifica autorizzazione, non potendosi limitare alla mera richiesta di "volturare" a suo favore quella già in essere.

In tema di scarichi di acque reflue da insediamento produttivo, il titolare di una nuova impresa, subentrata ad altra, non può giovarsi dell'autorizzazione rilasciata al precedente titolare dell'impresa sostituita ma deve munirsi di nuova specifica autorizzazione.

Solo il titolare dell'autorizzazione allo scarico è responsabile del superamento dei valori limite di emissione previsti per legge e soltanto su di lui grava l'obbligo di verificare in continuazione la idoneità del sistema di smaltimento a mantenere le acque r... _OMISSIS_ ...i ammessi e, in caso contrario, di attivarsi per effettuare i necessari interventi.

Il titolare dell'autorizzazione allo scarico è l'unico responsabile qualora il superamento dei valori sia materialmente riconducibile a terzi cui egli abbia consentito l'utilizzo dello scarico, a meno che egli ne dimostri la riconducibilità al fatto del terzo, avvenuto contro la sua volontà.

L'autorizzazione allo scarico non è un fatto meramente formale, che esonera da ogni responsabilità, ma, al contrario, responsabilizza il titolare, imponendogli una vigilanza e un controllo continui.

Sussiste la responsabilità del titolare dello scarico, nonostante l'avvenuto trasferimento della gestione dell'attività di depurazione, nei casi di radicale ed originaria deficienza tecnica degli impianti ed omissione di intervento, nei casi di sopravvenuta inadeguatezza degli stessi; viene, invece, riconosciuta l'esclusiva responsabilità del gestore nei casi di superamento... _OMISSIS_ ...ellari di emissione, dovuti ad improprio uso degli impianti o ad omessa adozione di particolari e contingenti misure tecniche.


DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO - REVOCA

L’art. 15, l. n. 319/76, c.d. Legge Merli, nella parte in cui ha previsto un’autorizzazione provvisoria tacita agli scarichi nelle acque sotterranee è illegittimo in quanto il rifiuto, la concessione o la revoca delle autorizzazioni devono risultare da un provvedimento esplicito; ne consegue che un’autorizzazione tacita non può ritenersi compatibile con le prescrizioni della direttiva 80/68/CEE tanto più che siffatta autorizzazione non consente la realizzazione di indagini preliminari, né di indagini successive e controlli.


DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - CANONE SCARICO E DEPURAZIONE ACQUE RE... _OMISSIS_ ...TAP| La disciplina degli scarichi delle acque reflue rientra nell’ambito della più ampia tutela dell’ambiente e dell’ecosistema di competenza esclusiva statale.

Il canone per il servizio di scarico e depurazione delle acque reflue va qualificato come tributo comunale fino alla data del 3 ottobre 2000, perchè soltanto a partire da questa data esso ha cessato di essere considerato tale dall'ordinamento, per effetto del D.Lgs. n. 18 agosto 2000, n. 258, art. 24, che, nel sopprimere il D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152, art. 62, commi 5 e 6, ha fatto venire meno, per il futuro, il differimento dell'abrogazione della previgente disciplina (che considerava detto canone un tributo), differimento che era stato disposto fino all'applicazione della tariffa del servizio idrico integrato di cui alla L. 5 gennaio 1994, n. 36, art. 13 e segg.


DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - PROPRIETÀ... _OMISSIS_ ... Le acque nere e meteoriche convogliate nelle fognature urbane non rientrano nel novero delle acque pubbliche, per difetto del fondamentale requisito, stabilito dall'art. 1 del R.D. 1775/1933, della loro attitudine ad usi di pubblico generale interesse

L'art. 1 D.P.R. 238/1999 conferma la non annoverabilità tra le acque pubbliche delle acque meteoriche refluenti nella rete fognaria, come tali destinate, insieme con i liquami pure ivi convogliati, a mero smaltimento, senza possibilità di sfruttamento a fini di pubblico generale interesse.

Non possono ancora considerarsi pubbliche, come reso manifesto anche dall'esclusione dal demanio idrico proprio delle acque piovane non ancora convogliate in corso d'acqua o raccolte in invasi o cisterne (art. 1 D.P.R. 238/1999, n. 238), le acque piovane e quelle nere tracimanti o reflue da impianti fognari in occasione o dipendenza di precipitazioni atmosferiche, non potendo esse già considerarsi risorse suscettib... _OMISSIS_ ...ento a fini pubblici.

Le acque piovane e nere convogliate nelle fognature non sono annoverabili tra le acque pubbliche, per difetto del fondamentale requisito, stabilito dall'art. 1 del R.D. n. 1755 del 1933, dell'attitudine ad usi di pubblico generale interesse, rimasto fermo anche dopo l'entrata in vigore della L. 5 gennaio 1994, n. 36.

Non possono essere assolutamente considerate acque pubbliche le acque di dilavamento che provengono da dilavamenti di materiali, anche pericolosi, nell’ambito di un’attività imprenditoriale privata: simili acque, previa idonea depurazione, non possono altro che essere convogliate in fognatura.

Nel caso in cui la condotta fognaria realizzata sotto il suolo demaniale comunale, si deve presumere la condotta di proprietà comunale, in applicazione del principio di accessione (art. 934 c.c.) di cui è ammessa in generale l'applicabilità anche ai beni demaniali.

Le acque, piovane e nere, c... _OMISSIS_ ...e fognature non sono annoverabili tra le acque pubbliche, per difetto del fondamentale requisito, stabilito dal R.D. n. 1755 del 1933, art. 1, dell'attitudine ad usi di pubblico generale interesse, rimasto fermo anche dopo l'entrata in vigore della legge 5 gennaio 1994, n. 36.

Il D.P.R. 18 febbraio 1999, n. 238, art. 1 esclude espressamente che possano essere considerate acque pubbliche le acque meteoriche refluenti nella rete fognaria, come tali destinate, insieme con i liquami pure ivi convogliati, al mero smaltimento, senza possibilità di sfruttamento a fini di pubblico generale interesse, per cui la rete fognaria non può considerarsi opera pubblica ai sensi del R.D. n. 1755 del 1933, art. 140.

Le acque - piovane e nere - convogliate nelle fognature non sono annoverabili tra le acque pubbliche, per difetto del fondamentale requisito, stabilito dal R.D. n. 1755 del 1933, art. 1, dell'attitudine ad usi di pubblico generale interesse, rimasto fermo... _OMISSIS_ ...ntrata in vigore della L. 5 gennaio 1994, n. 36; invero il D.P.R. 18 febbraio 1999, n. 238, art. 1 (regolamento recante norme per l'attuazione di talune disposizioni della citata L. n. 36, in materia di risorse idriche) conferma - per espressa esclusione - la non annoverabilità tra le acque pubbliche delle acque meteoriche refluenti nella rete fognaria, come tali destinate, insieme con i liquami pure ivi convogliati, al mero smaltimento, senza possibilità di sfruttamento a fini di pubblico generale interesse.

Le acque nere convogliate nelle fognature urbane non rientrano nel novero delle acque pubbliche elencate nel T.U. 11 dicembre 1933, n. 1175, art. 1, e la rete fognaria nella quale le acque medesime sono convogliate non può considerarsi opera pubblica, ai sensi del citato T.U., art. 140, lett. d), potendo acquisire tale connotazione le acque reflue e meteoriche soltanto a seguito di depurazione e cioè dopo il trattamento che ne elimini le impurità dannose ... _OMISSIS_ ...endendole riutilizzabili come risorsa destinata all'impiego per usi umani.

Le acque – piovane e nere – convogliate nelle fognature non sono annoverabili tra le acque pubbliche, per difetto del fondamentale requisito, stabilito dall'art. 1 del r.d. n. 1755 del 1933, dell'attitudine ad usi di pubblico generale interesse, rimasto fermo anche dopo l'entrata in vigore della l. 5 gennaio 1994 n. 36; invero l'art. 1 d. P. R. 18 febbraio 1999 n. 238 (regolamento recante norme per l'attuazione di talune disposizioni della citata l. n. 36, in materia di risorse idriche) conferma - per espressa esclusione - la non annoverabilità tra le acque pubbliche delle acque meteoriche refluenti nella rete fognaria, come tali destinate, insieme con i liquami pure ivi convogliati, al mero smaltimento, senza possibilità di sfruttamento a fini di pubblico generale interesse.


Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.