Regime giuridico dei beni demaniali: acquisto e perdita del carattere della demanialità

I beni demaniali possono collocarsi nelle categorie del demanio necessario e del demanio eventuale, sulla base di un criterio soggettivo di appartenenza, fondato sulla distinzione tra beni appartenenti allo Stato e beni che possano appartenere ad enti pubblici territoriali (Regione, Provincia, Comune).

I beni demaniali sono stati però suddivisi in base ad altri criteri: in primo luogo si possono distinguere i beni demaniali naturali (ossia beni tali per natura, indipendentemente dall’opera dell’uomo, come il lido del mare e l’alveo dei fiumi) da beni demaniali artificiali (frutto del lavoro dell’uomo, come le strade e gli acquedotti).

In ogni caso, tutti i beni demaniali sono assoggettati alla disciplina positiva ex art. 823 c.c., secondo cui: «I beni che fanno parte del demanio pubblico sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leg... _OMISSIS_ ...rdano».

Si può quindi riassumere un regime giuridico dei seguenti caratteri: in primo luogo i beni demaniali sono tutti, in linea di principio, inalienabili.

Il bene demaniale è infatti una res extra commercium, ed ogni atto di trasferimento della proprietà di tali beni sarà radicalmente nullo. Tale affermazione, però, non è priva di eccezioni.

Se va esclusa la trasferibilità dei beni del demanio necessario, che non possono appartenere ad altri se non allo Stato in ragione dell’utilità pubblica cui sono naturalisticamente preordinati, deve altresì ammettersi che i beni del demanio accidentale, ossia i beni ex art. 822, II comma, c.c., possano essere trasferiti tra enti pubblici territoriali, come si è visto per i beni del demanio regionale, costituito legislativamente ex art. 11 l. 281/1970 [16].

A conferma di ciò, va preso in considerazione il peculiare regime proprio dei beni demaniali cultu... _OMISSIS_ .... 22/1/2004, n. 42, art. 54, III e IV c., prevede l’alienabilità dei beni culturali demaniali ivi indicati, sempre tra lo Stato e gli enti pubblici territoriali e purchè se ne rispetti la destinazione di cui agli articoli 101 e ss. della medesima legge, ossia la fruizione pubblica [17].

Al di fuori dei beni di cui all’art. 54, D. Lgs. 42/2004, il successivo articolo 55 sancisce che i beni immobili appartenenti al demanio culturale, esclusi dall’elenco di cui all’articolo precedente, siano trasferibili a soggetti diversi dagli enti territoriali a seguito di autorizzazione ad alienare e provvedimento di sdemanializzazione del competente Ministro [18].

Dalla inalienabilità prevista dall’art. 823 c.c. derivano non solo la preclusione dell’usucapione sui beni del demanio, ma anche, in generale, la inapplicabilità ai beni demaniali del regime della proprietà privata.

Chi scrive, però, ritiene che ... _OMISSIS_ ... sin qui svolte - ossia l’inalienabilità, la non usucapibilità e la generale inapplicabilità ai beni demaniali del regime della proprietà privata - siano riferibili con sicurezza ai soli beni del demanio necessario.

Difatti, si deve ricordare che i beni del demanio eventuale (ossia i beni ex art. 822, II c., c.c., costituenti altresì il demanio artificiale) a determinate condizioni possono essere alienati, trasferiti ed usucapiti nel caso in cui la condotta della P.A. sia tale da considerarsi, di fatto, sdemanializzazione del bene [19].

Tanto osservato in tema di alienabilità, l’art. 823 c.c. in via generale sancisce, per i beni demaniali tutti, il divieto che su di essi siano costituiti diritti a favore di terzi (ad esempio, diritti di servitù).

Ciò in ragione del vincolo reale gravante sui beni demaniali che renderebbe impossibile l’oggetto di un eventuale contratto diretto a trasferire il diritto re... _OMISSIS_ ... 1418 c.c., così come avverrebbe per il trasferimento della proprietà del bene appartenente al demanio necessario [20].

Pertanto, come rilevato in merito all’alienabilità, i diritti reali (servitù, uso, ecc.) e diritti personali di godimento possono essere costituiti dall’autorità cui è rimessa la cura dei beni e secondo le vie amministrative espressamente previste da leggi speciali.

Nonostante la lettera della norma, che non specifica quali siano i diritti favore di terzi non costituibili, bisogna comunque ritenere che i beni del demanio necessario e naturale non possano vedere su di essi costituire servitù o altri diritti reali, quale logica conseguenza dell’incommerciabilità di tali beni.

Da tutto quanto argomentato sin qui, deve concludersi parimenti per la non espropriabilità del bene del demanio necessario, con - ancora una volta - la precisazione che i beni del demanio eventuale, che possano ess... _OMISSIS_ ...otranno essere anche espropriati, a condizione che prima si provveda alla sdemanializzazione del bene medesimo [21].

Ad ogni modo, attualmente, il primo comma dell’art. 4 T.U. sull’espropriazione (D.P.R. 8/6/2001 n. 327) stabilisce che i beni appartenenti al demanio pubblico (senza distinguere fra demanio necessario e demanio accidentale) non possono essere espropriati fino a quando non ne venga pronunciata la sdemanializzazione.

Nel disciplinare il regime applicabile ai beni demaniali, l’art. 823 c.c. così prosegue: «Spetta all’autorità amministrativa la tutela dei beni che fanno parte del demanio pubblico. Essa ha facoltà sia di procedere in via amministrativa, sia di valersi dei mezzi ordinari a difesa della proprietà e del possesso regolati dal presente codice»: il legislatore conferisce così alla P.A. lo strumento dell’autotutela per difendere i beni demaniali dagli atti illegittim... _OMISSIS_ ...22].

Come visto sin qui, in particolare ai fini delle relative vicende circolatorie, notevole importanza assume il fenomeno dell’acquisizione e della cessazione del carattere della demanialità del bene; sul punto è necessario distinguere tra demanio necessario e demanio accidentale, e quindi tra demanio naturale e demanio artificiale.

Relativamente al demanio necessario, dal primo comma dell’art. 822 c.c. si desume che il cd. demanio marittimo, quello idrico e quello militare sono tali per legge; pertanto in relazione a tali beni la P.A. potrà solo effettuare una ricognizione sul carattere demaniale degli stessi.

Difficile immaginare un’ipotesi di perdita della demanialità del bene appartenente al demanio necessario naturale, dato che il carattere pubblicistico del bene ne impone l’appartenenza statale (o regionale): ciò potrebbe aversi solo nel caso in cui si verifichi un evento, per lo più naturalisti... _OMISSIS_ ...ga la natura del bene [23].

Viceversa, sempre in materia di beni del demanio naturale necessario, diverse sono le ipotesi di acquisizione del carattere della demanialità dei beni: si pensi agli articoli 941, 942, 945 e 946 c.c.

Al demanio accidentale fa, invece, riferimento il secondo comma dell’art. 822 c.c., che riconosce il carattere della demanialità, ed il susseguente regime, a tutti quei beni - riconducibili ai tipi [24] ivi elencati - che appartengano allo Stato o a ente pubblico territoriale e siano assoggettati dalla legge al regime demaniale.

Tali beni, in altre parole, possono astrattamente appartenere a chiunque: faranno parte del demanio (accidentale) ove, una volta venuti ad essere, siano destinati al pubblico interesse.

La destinazione al pubblico interesse, e quindi il carattere della demanialità, si avranno dopo che la P.A. abbia acquisito la proprietà del bene: il tenore dell’art. 8... _OMISSIS_ ... impone di ritenere che la contemporanea presenza dei requisiti soggettivo - di appartenenza all’ente pubblico territoriale - e oggettivo - di destinazione al pubblico interesse - sia condizione necessaria per aversi regime demaniale.

Parallelamente, la demanialità viene meno nel momento in cui un dato bene, per sopravvenute disposizioni di legge, perda uno dei requisiti suddetti e quindi esuli dai tipi previsti dall’art. 822 c.c.

A questo proposito occorre però menzionare l’art. 829 c.c., secondo cui, il passaggio dei beni dal demanio al patrimonio degli enti territoriali deve essere dichiarato dall’autorità amministrativa.

Da tale disposizione derivano almeno due conseguenze: in primo luogo trova conferma l’autorevole orientamento giurisprudenziale sopra richiamato, secondo il quale non può aversi sdemanializzazione di un bene solo in ragione di un contegno omissivo dell’ente proprietario,... _OMISSIS_ ...ttosto un atto o una condotta attiva in tal senso [25].

Inoltre, dal tenore testuale deriva che il provvedimento amministrativo in discorso avrebbe valore dichiarativo, non costitutivo.

Si tratterebbe di un atto ricognitivo, di provenienza dell’ente proprietario, che dichiari venuto meno l’interesse pubblicistico sul bene in questione.

In conclusione, sulla base del combinato disposto di cui agli articoli 822 e 829 c.c., si può affermare che un bene cessa di essere demaniale nel momento in cui perde gli attributi propri del tipo cui appartiene, per il demanio naturale, oppure ove venga meno la destinazione pubblicistica, per il demanio accidentale.

Pertanto, la perdita della demanialità non significa automaticamente venir meno della proprietà sul bene da parte dell’ente pubblico territoriale, ma solo il suo passaggio fra i beni del patrimonio disponibile.

Discorso analogo, come s... _OMISSIS_ ...può farsi in relazione all’acquisto e alla perdita del carattere dell’indisponibilità.

Da tutto quanto sopra deriva che, ove un bene mantenga inalterato il proprio carattere demaniale, esso potrà essere oggetto di atti dispositivi, da parte dell’ente pubblico proprietario a favore di privati, mediante lo strumento della concessione-contratto [26].

In nessun caso, dal contratto di concessione del bene demaniale, potrà inferirsi la tacita sdemanializzazione dello stesso che, viceversa, potrà desumersi solo da un atto amministrativo di natura dichiarativa [27].