La qualificazione dei beni culturali

1. I beni culturali ex lege.

Ai sensi dell’art. 10, comma 2 del Codice dei beni culturali, sono beni culturali ex lege in quanto appartenenti a soggetti pubblici (ai sensi del precedente comma 1):
a) le raccolte di musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico;
b) gli archivi e i singoli documenti dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico;
c) le raccolte librarie delle biblioteche dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico, ad eccezione delle raccolte che assolvono alle funzioni delle biblioteche indicate all’articolo 47, comma 2, del d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616.

È in realtà l’art. 13 del medesimo D.lgs. n. 42/2004 a consentire di classif... _OMISSIS_ ...i beni come culturali senza necessità di verificazioni né di dichiarazioni, in quanto la dichiarazione di interesse culturale (di cui diremo infra, ai sensi dell’art. 14) «non è richiesta per i beni di cui all’articolo 10, comma 2. Tali beni rimangono sottoposti a tutela anche qualora i soggetti cui essi appartengono mutino in qualunque modo la loro natura giuridica». In altre parole, pertanto, i beni individuati dall’art. 10, comma 2 restano beni culturali anche qualora i soggetti proprietari modifichino la loro natura giuridica.

Trattasi pertanto di un vincolo ope legis, sussistente parimenti per la natura delle opere e per la natura del soggetto proprietario.

2. I beni culturali con interesse qualificato.

L’art. 10, comma 3 cod. b. c. individua altri beni che sono considerati beni culturali a causa dell’interesse particolarmente importante o eccezionale che rivestono (c.d. interess... _OMISSIS_ ... a seguito dell’intervento della dichiarazione di interesse culturale (di cui parleremo nel prosieguo) di cui agli artt. 13 e 14 del medesimo codice.

Ai sensi dell’art. 10, comma 5 «non sono soggette alla disciplina del presente titolo le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettere a) ed e), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre settanta anni, nonché le cose indicate al comma 3, lettera d-bis), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni» e, dunque, non possono essere oggetto di vincoli di tutela.

3. I beni culturali soggetti a verifica dell’interesse culturale.

Ai sensi dell’art. 10, comma 1 cod. b. c., sono beni culturali le cose (immobili e mobili) appartenenti ai medesimi soggetti pubblici indicati al comma 2, nonché a persone giuridiche private senza fine di lucro, compresi gli enti ecclesiastici civil... _OMISSIS_ ...uti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico (c.d. interesse semplice): si tratta di quei beni per i quali sia intervenuta la c.d. verifica dell’interesse culturale e che sono elencati nel comma 4 del medesimo art. 10.

Peraltro, in base all’art. 12, comma 1 cod. b. c., le stesse cose indicate all’art. 10, comma 1, opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risale ad oltre 70 anni, sono sottoposte alle disposizioni di tutela – e per esse, quindi, vige la presunzione di interesse culturale – fino a quando non sia stata effettuata la relativa verifica. In caso di accertamento positivo dell’interesse culturale (c.d. vincolo) i beni sono definitivamente soggetti alle disposizioni di tutela di cui al Titolo I della Parte seconda del Codice. Qualora la verifica si concluda con un esito negativo, i beni sottoposti al procedimento vengono esclusi dall’applicazione della discipl... _OMISSIS_ ...

Secondo la giurisprudenza, il procedimento di cui all’art. 12 del Codice dei beni culturali «introduce una presunzione legale relativa di rilevanza culturale dei beni indicati all’art. 10, comma 1, del medesimo decreto, presunzione basata sull’appartenenza e sulla risalenza degli stessi e posta a tutela del patrimonio pubblico e degli interessi inerenti allo stesso. Tale presunzione, ove non superata dalla verifica ministeriale attivata d’ufficio o su richiesta dell’ente, rilevando l’interesse culturale del bene, è in grado di integrare il presupposto previsto dal combinato disposto degli artt. 822, comma 2, e 824, comma 1, c.c. e determinare la natura demaniale del bene». Ciò considerato che «il combinato disposto degli artt. 10 e 12, commi 1 e 2, del D.lgs. n. 42/2004 ha introdotto cautelarmente un vincolo culturale in forza di una presunzione di legge, superabile soltanto a seguito di una verifica n... _OMISSIS_ ...nto finalizzata all’esclusione dell’interesse culturale e conseguentemente al definitivo esonero dall’applicazione delle disposizioni di tutela dei beni culturali (art. 12 comma 4), anche in vista di una loro eventuale sdemanializzazione».

In particolare, l’art. 12 del D.lgs. n. 42/2004 detta l’iter per il procedimento di verifica dell’interesse culturale.

Secondo il Consiglio di Stato, «la verifica ex art. 12 D.lgs. n. 42/2004 prevede una presunzione legale relativa di culturalità e una sottoposizione al regime integrale di bene culturale fino a che il procedimento di verifica non si sia espressamente concluso con un provvedimento amministrativo negativo di quell’interesse, con gli effetti di condizione risolutiva di quel regime; ovvero con un provvedimento positivo che conferma e consolida il regime medesimo, spiegando gli effetti di un’ordinaria dichiarazione di bene culturale (... _OMISSIS_ ...quo;.

Nelle more di tale verifica, i beni mobili e immobili che appartengono ai soggetti pubblici sono comunque sottoposti alle disposizioni di tutela.

Più in particolare, ai sensi dell’art. 12, comma 2 cod. b. c., «i competenti organi del Ministero (vale a dire, le Commissioni regionali e le Soprintendenze di settore, N.d.A.), d’ufficio o su richiesta formulata dai soggetti cui le cose appartengono e corredata dai relativi dati conoscitivi, verificano la sussistenza dell’interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico, sulla base di indirizzi di carattere generale stabiliti dal Ministero medesimo al fine di assicurare uniformità di valutazione».

Qualora nelle cose sottoposte a verifica non sia stato riscontrato l’interesse culturale, non si applicano le disposizioni di tutela dei beni medesimi, che – pertanto – continueranno ad essere considerati alla stregua... _OMISSIS_ ...aquo; beni, mobili o immobili che siano.

Peraltro, ai sensi del comma 5, «nel caso di verifica con esito negativo su cose appartenenti al demanio dello Stato, delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, la scheda contenente i relativi dati è trasmessa ai competenti uffici affinché ne dispongano la sdemanializzazione qualora, secondo le valutazioni dell’amministrazione interessata, non vi ostino altre ragioni di pubblico interesse» che, pertanto, diventeranno «liberamente alienabili».

Secondo la giurisprudenza amministrativa, la sdemanializzazione non è diretta e necessaria conseguenza dell’esito negativo del procedimento di verifica dell’interesse culturale. Ed invero, «la verifica negativa di interesse culturale fa uscire il bene dalla categoria dei beni culturali, e quindi, se è di proprietà dello Stato o di un ente territoriale, è sufficiente a farlo uscire dal regime del ... _OMISSIS_ ...o, che fosse applicabile solo per tale ragione», mentre «se il bene culturale appartiene al demanio anche per altre ragioni, ovvero non soltanto perché bene culturale, ma anche perché bene compreso in altre categorie di beni di per sé demaniali, la verifica negativa di interesse culturale non implica la sdemanializzazione: potrebbe essere il caso di una biblioteca, che resta tale anche se ne sia stato escluso l’interesse artistico o storico».

Ad ogni buon conto, la giurisprudenza amministrativa di merito ritiene che «il fatto che il procedimento di verifica dell’interesse culturale si concluda con esito negativo non preclude la possibilità di imposizione di vincoli ai sensi della lettera d) dell’art. 10, comma 3, D.lgs. n. 42/2004, che è applicabile a prescindere dal regime proprietario dell’immobile e non richiede il presupposto della cosiddetta storicizzazione».

Qualora, invece, vi sia ... _OMISSIS_ ...mento dell’interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico, questo «costituisce dichiarazione ai sensi dell’articolo 13 ed il relativo provvedimento è trascritto nei modi previsti dall’articolo 15, comma 2. I beni restano definitivamente sottoposti alle disposizioni del presente Titolo». Il procedimento di verifica – ai sensi del comma 10 – deve concludersi entro centoventi giorni dal ricevimento della richiesta.

Merita ancora sottolineare come – per i giudici amministrativi – sia «illegittimo il provvedimento che ai sensi della legge n. 1089/1939 dichiara di particolare interesse un immobile che, in precedenza, era stato dismesso dalla Pubblica Amministrazione proprio sulla base dell’assenza del suo valore storico o artistico».

In altre parole, il procedimento di verifica dell’interesse culturale è strettamente collegato alle vicende che hanno inte... _OMISSIS_ ...rticolare bene: ove quel bene sia stato in precedenza dismesso dalla Pubblica Amministrazione per la totale assenza di qualsivoglia pregio storico o artistico, la Soprintendenza non potrà (più) avocarlo tra i beni culturali.

Peraltro, si sottolinea infine come «per il patrimonio culturale di proprietà pubblica è previsto un sistema di tutela che può definirsi reale, in quanto vige una presunzione di interesse storico ed artistico ai sensi del D.lgs. n. 42 del 2004, art. 12, comma 1, il quale prevede che siano da considerarsi beni culturali ai fini del godimento della tutela codicistica, le cose mobili o immobili appartenenti allo Stato, alle Regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente o istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici, che presentino un semplice interesse storico, artistico, archeologico o etnoantropologico. La presunzione di culturalità dei suddet... _OMISSIS_ ...ere definita provvisoria, in quanto sussiste fino a quando non sia stata effettuata una verifica da parte del Ministero competente, che può avvenire d’ufficio o su istanza dei soggetti a cui le cose appartengono, circa la effettiva sussistenza dell’interesse culturale del bene»; nello stesso senso, per quanto concerne «le cose indicate nell’articolo 10, comma 1 (appartenenti ai soggetti pubblici), che siano opere di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni sono sottoposte alle disposizioni di tutela fino a quando non sia stata effettuata la verifica sulla sussistenza dell’interesse culturale di cui al successivo comma 2» del medesimo art. 12.