Occupazione della proprietà privata per eseguire ricerche archeologiche

Sintesi: L'occupazione della proprietà privata per eseguire ricerche archeologiche, ed in funzione di successiva espropriazione a fini di conservazione e valorizzazione delle testimonianze rinvenute, non seguita da decreto di esproprio entro la scadenza, costituisce ipotesi di occupazione appropriativa non solo per l'irreversibilità delle trasformazioni materiali apportate durante l'occupazione, quanto per la preponderanza del publicum sulla proprietà privata in seguito all'emergere delle testimonianze storico - culturali, che determinano la nascita di esigenze di conservazione, tutela, e valorizzazione.

Estratto: «I motivi quarto e quinto sono manifestamente infondati. Al di là della formulazione imprecisa e apparentemente contraddittoria, il giudice di merito ha fatto applicazione del principio, enunciato da questa corte in una fattispecie simile, per il quale l'occupazione della proprietà privata per eseguire ricerche archeologiche, ed in funzione... _OMISSIS_ ...espropriazione a fini di conservazione e valorizzazione delle testimonianze rinvenute, non seguita da decreto di esproprio entro la scadenza, costituisce ipotesi di occupazione appropriativa non solo per l'irreversibilità delle trasformazioni materiali apportate durante l'occupazione, quanto per la preponderanza del publicum sulla proprietà privata in seguito all'emergere delle testimonianze storico - culturali, che determinano la nascita di esigenze di conservazione, tutela, e valorizzazione (Cass. 3 maggio 2000 n. 5513).»

Sintesi: E' senza dubbio ipotizzabile che l'occupazione di un'area privata per eseguirvi ricerche archeologiche, in funzione della successiva espropriazione a fini di conservazione e valorizzazione dei reperti, divenga acquisitiva, ove non sia stato emesso decreto di esproprio entro la scadenza, in conseguenza della trasformazione irreversibile; fattispecie non ravvisabile in ipotesi in cui il terreno risulti già interamente occu... _OMISSIS_ ... reperti e nessuna irreversibile trasformazione sia conseguente ad una ulteriore successiva occupazione.

Estratto: «La sentenza impugnata è sorretta da una pluralità di rationes decidendi, rispettivamente collegate al rilievo che il Tribunale di Bari aveva erroneamente posto a base dell'accoglimento della domanda occupazioni in realtà eseguite in epoca successiva all'edictio actionis; che esse non erano finalizzate all'espropriazione, perché disposte ai sensi della L. 1 Giugno 1939, n. 1089; che non solo il vincolo archeologico, ma anche i reperti inamovibili preesistevano all'atto d'acquisto del terreno da parte dei N.; che infine nessun danno essi avevano sofferto per effetto dell'occupazione, avendo utilizzato la volumetria pertinente ai predetti fondi in aggiunta a quella consentita su un'area adiacente: in tal modo, sfruttando appieno le potenzialità economiche consentite dal vincolo archeologico.Ciò premesso, anche se è senza dubbio ipotizzab... _OMISSIS_ ...pazione di un'area privata per eseguirvi ricerche archeologiche, in funzione della successiva espropriazione a fini di conservazione e valorizzazione dei reperti, divenga acquisitiva, ove non sia stato emesso decreto di esproprio entro la scadenza, in conseguenza della trasformazione irreversibile, pure, quest'ultimo presupposto di fatto è stato, nella specie, escluso in sentenza con motivazione immune da vizi logici. La Corte d'appello di Bari ha infatti accertato che il terreno, soggetto a specifico vincolo archeologico da oltre 10 anni prima dell'acquisto, era già interamente occupato da scavi e reperti, cosicché non era possibile ravvisare alcuna immutazione irreversibile per effetto dell'occupazione disposta a scopo di ricerca di resti archeologici.»

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.