Superamento dell'istituto dell'occupazione acquisitiva a seguito dell'elaborazione giurisprudenziale della CEDU

PATOLOGIA --> OPERA PUBBLICA --> OCCUPAZIONE ILLEGITTIMA --> CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO

Se il nostro ordinamento, in materia di espropriazione, si ispira ad un principio di legalità in senso formale, la CEDU, invece, concepisce il principio di legalità in senso sostanziale, ritenendo, dunque: a) non necessaria una legge formale, ma all’uopo sufficiente anche una regola di matrice giurisprudenziale (come accade nei Paesi di Common Law); b) non rilevante la forma ma la sostanza, dovendo anche la regola di matrice pretoria prevedere che la perdita della proprietà sia conseguenza del legittimo esercizio di un potere espropriativo sancito dall’emanazione di un atto all’esito di un giusto procedimento nell’ambito del quale l’interessato abbia potuto difendere i propri interessi (c.d. legalità procedurale); c) necessario che la legge preveda i presupposti, le finalità e le procedure di espropriazione, oltre al... _OMISSIS_ ...n indennizzo adeguato al valore del bene espropriato con una maggiorazione per il danno non patrimoniale. È, quindi, in contrasto con i principi della CEDU qualsivoglia “espropriazione indiretta”, ossia contraddistinta, non da un giusto procedimento regolato da una legge chiara che preveda (tra l’altro anche) la corresponsione di un indennizzo adeguato, ma da una condotta illecita, le cui conseguenze, anche materiali, siano legittimate da un successivo provvedimento di sanatoria con efficacia retroattiva.

Il superamento dell'istituto dell'occupazione acquisitiva è stato fatto proprio anche dalla Corte di Cassazione, cui è dovuta l'elaborazione giurisprudenziale dello stesso istituto, che nella sentenza 28 gennaio 2013 n. 1804 ha richiamato le pronunce con la quale la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) ha censurato le forme di "espropriazione indiretta", configurandole come illecito permanente perpetrato nei confronti di ... _OMISSIS_ ...amentale dell'uomo, garantito dall'art. 1 del Protocollo addizionale n. 11 alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e sottolineando che mai l'acquisizione del diritto di proprietà possa conseguire a un illecito.

Va escluso che si sia determinato un acquisto a titolo originario delle aree da parte dell’Amministrazione per effetto della radicale e definitiva trasformazione del suolo, conseguente alla sua occupazione e alla realizzazione dell’opera pubblica, ostando a tale conclusione il primo protocollo addizionale della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, recepiti dall’ordinamento interno, secondo la quale il requisito della legalità non permette all'amministrazione di occupare un terreno e di trasformarlo irreversibilmente, di tal maniera da considerarlo acquisito al patrimonio pubblico, senza un provvedimento formal... _OMISSIS_ ...il trasferimento di proprietà.

Secondo la costante giurisprudenza amministrativa e civile, successiva agli arresti della Corte Europea dei diritti dell’uomo (ex multis, 30 maggio 2000, Belvedere Alberghiera s.r.l. c. Italia; 12 gennaio 2006, Sciarrotta c. Italia), la P.A. non può divenire proprietaria del suolo sulla base di un atto illecito (quale è la realizzazione dell'opera pubblica in assenza di un valido titolo ablativo) e nessun acquisto della proprietà di un'area può esservi in assenza di un legittimo atto ablatorio.

I meccanismi elaborati dalla giurisprudenza in materia di occupazione acquisitiva ed usurpativa per porre riparo alle conseguenze dell’illecito commesso dall’amministrazione, sono stati censurati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo che, con sentenza 30 maggio 2002 (in causa Carbonara-Ventura contro Italia), ha affermato che l’evoluzione giurisprudenziale “potrebbe condurre ad un ... _OMISSIS_ ...vedibile e arbitrario e privare gli interessati di una protezione efficace dei loro diritti e, di conseguenza, sarebbe incompatibile con il principio di legalità”.

La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha censurato le forme di cd. “espropriazione indiretta” elaborate nell’ordinamento italiano, ed in particolare in sede giurisprudenziale (come nell’ipotesi di cd. occupazione acquisitiva), affermando – in controversie instaurate contro lo Stato Italiano – che: l’acquisizione del diritto di proprietà non può mai conseguire a un illecito e che l’esistenza in quanto tale di una base legale non basta a soddisfare il principio di legalità”, non potendo l’espropriazione indiretta comunque costituire un’alternativa ad una espropriazione “in buona e dovuta forma”.

Deve escludersi la possibilità di una condanna puramente risarcitoria a carico dell’amminis... _OMISSIS_ ...é una tale pronuncia postula l’avvenuto trasferimento della proprietà del bene, per fatto illecito, dalla sfera giuridica del ricorrente, originario proprietario, a quella della P.A. che se ne è illecitamente impossessata; esito, questo (comunque sia ricostruito in diritto: rinuncia abdicativa implicita nella domanda solo risarcitoria, ovvero accessione invertita), vietato dal primo protocollo addizionale della convenzione Europea dei diritti dell’uomo e dalla giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo.

Nel superamento dell'istituto della occupazione acquisitiva un ruolo fondamentale hanno avuto la “Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali” e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo, secondo la quale, indipendentemente dalla natura della occupazione (appropriativa o usurpativa), un comportamento contra legem (illegittimo o, addirittura, illecito), non può... _OMISSIS_ ...presupposto per l’acquisto di un diritto e la realizzazione dell’opera pubblica non costituisce impedimento alla restituzione dell’area illegittimamente occupata (Corte di Strasburgo, 30 maggio 2000 n. 31524/96).

Nel superamento dell’istituto della c.d. “acquisizione sanante”, un ruolo fondamentale hanno avuto la “Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali” e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo, secondo la quale, indipendentemente dalla natura della occupazione (appropriativa o usurpativa), un comportamento contra legem (illegittimo o, addirittura, illecito) non può costituire il presupposto per l’acquisto di un diritto e la realizzazione dell’opera pubblica non costituisce impedimento alla restituzione dell’area illegittimamente occupata (Corte di Strasburgo, 30 maggio 2000 n. 31524/96).

E da ritenersi definitivame... _OMISSIS_ ...uo;ordinamento giuridico l’istituto dell’occupazione acquisitiva, di origine giurisprudenziale, secondo il quale si ipotizzava in caso di irreversibile trasformazione un acquisto a titolo originario della proprietà del fondo in capo all’Amministrazione occupante. La C.E.D.U., già nel 2000, ha, infatti, affermato che l'acquisto della proprietà per effetto di attività illecita viola l'art. 1 del Protocollo aggiuntivo della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo. L'ordinamento giuridico non consente, pertanto, che un’Amministrazione pubblica, mediante un atto illecito o in assenza di un atto ablatorio, acquisti a titolo originario la proprietà di un'area altrui sulla quale sia stata realizzata un'opera pubblica o d’interesse pubblico.

La C.E.D.U., già nel 2000, ha affermato che l'acquisto della proprietà per effetto di attività illecita viola l'art. 1 del Protocollo aggiuntivo della Convenzione per la salvagu... _OMISSIS_ ...ti dell'uomo. L'ordinamento giuridico non consente, pertanto, che un’Amministrazione pubblica, mediante un atto illecito o in assenza di un atto ablatorio, acquisti a titolo originario la proprietà di un'area altrui sulla quale sia stata realizzata un'opera pubblica o d’interesse pubblico.

La C.E.D.U., già nel 2000, ha affermato che l'acquisto della proprietà per effetto di attività illecita viola l'art. 1 del Protocollo aggiuntivo della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo. L'ordinamento giuridico non consente, pertanto, che un’Amministrazione pubblica, mediante un atto illecito o in assenza di un atto ablatorio, acquisti a titolo originario la proprietà di un'area altrui sulla quale sia stata realizzata un'opera pubblica o d’interesse pubblico.

La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha affermato che le occupazioni “sine titulo” si configurano come un illecito permanente perpetrato... _OMISSIS_ ...di un diritto dell’uomo fondamentale e imprescrittibile, garantito dall’art. 1 del Protocollo addizionale n. 1 alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmato a Strasburgo l’11 maggio 1994 e ratificato con legge n. 296/1997, senza che alcuna rilievo possa assumere in contrario il dato fattuale dell’intervenuta realizzazione di un’opera pubblica sul terreno interessato e non potendo giammai l’acquisizione del diritto di proprietà conseguire a un illecito (cfr. sul punto, le note sentenze “Belvedere” del 30 giugno 2000, “Carbonara e Ventura” del 30 maggio 2004 e “Scordino” del 15 e 29 luglio 2004).

Il trasferimento della proprietà del bene, per fatto illecito, dalla sfera giuridica del ricorrente, originario proprietario, a quella della P.A. che se ne è illecitamente impossessata, è esito (comunque sia ricostruito in diritto: rinun... _OMISSIS_ ...implicita nella domanda solo risarcitoria, ovvero accessione invertita), vietato dal primo protocollo addizionale della convenzione europea dei diritti dell’uomo e dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.

La CEDU, già nel 2000, ha affermato che l'acquisto della proprietà per effetto di attività illecita viola l'art. 1 del Protocollo aggiuntivo della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo. L'ordinamento giuridico non consente, pertanto, che un'Amministrazione pubblica, mediante un atto illecito o in assenza di un atto ablatorio, acquisti a titolo originario la proprietà di un'area altrui sulla quale sia stata realizzata un'opera pubblica o d'interesse pubblico.

Nel superamento dell’istituto di elaborazione pretoria della c.d. “occupazione appropriativa” (o “accessione invertita”), un ruolo fondamentale hanno avuto la “Convenzione europea per la salvaguardia ... _OMISSIS_ ...uo;uomo e delle libertà fondamentali” e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo, secondo la quale, indipendentemente dalla natura della occupazione (appropriativa o usurpativa), un comportamento contra legem (illegittimo o, addirittura, illecito) non può costituire il presupposto per l’acquisto di un diritto e la realizzazione dell’opera pubblica non costituisce impedimento alla restituzione dell’area illegittimamente occupata.

Il trasferimento della proprietà del bene, per fatto illecito, dalla sfera giuridica del ricorrente, originario proprietario, a quella della P.A. che se ne è illecitamente impossessata, è esito (comunque sia ricostruito in diritto: rinuncia abdicativa implicita nella domanda solo risarcitoria, ovvero accessione invertita), vietato dal primo protocollo addizionale della convenzione europea dei diritti dell’uomo e dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.

... _OMISSIS_ ...ituto dell’occupazione acquisitiva non è conforme ai principi della Convenzione Europea sui diritti dell’uomo, in virtù della pacifica giurisprudenza della Corte EDU, che ha più volte riaffermato il diretto contrasto con l'art. 1 del Primo Protocollo allegato alla CEDU, della della prassi interna sulla “espropriazione indiretta”, secondo la quale l’Amministrazione diventerebbe proprietaria del bene, in assenza di un atto ablatorio.

L'occupazione sine titulo, anche se accompagnata dall'irreversibile trasformazione del fondo, costituisce un fatto meramente materiale e quindi inidoneo a determinare l'effetto traslativo della proprietà del bene occupato; esito, questo, non consentito dall'art. 1 del Protocollo Addizionale CEDU, come costantemente interpretato dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (seconda sezione, 30 maggio 2000, B.A. s.r.l. c. Italia, n. 31524/96; terza ... _OMISSIS_ ...naio 2006, Sciarrotta c. Italia, n. 14793/02), ha censurato la possibilità di individuare sistemi di acquisizione diversi da quello consensuale del contratto e da quello autoritativo del procedimento espropriativo, ed in particolare ogni fenomeno di creazione giurisprudenziale di acquisto della proprietà mediante fatto illecito, ritenendo pertanto non conforme alla C.E.D.U. (in particolare, al citato Protocollo addizionale n. 1) qualsiasi forma di "espropriazione indiretta o larvata".

L’istituto, di creazione giurisprudenziale, dell&rsq...


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