La legittimazione passiva del Consorzio Urbanistico

Sintesi: Sussiste la legittimazione passiva del Consorzio Urbanistico con riferimento alla domanda con cui un proprietario partecipante alla lottizzazione chiede di essere compensato della perdita connessa al conferimento di area eccedente quella che avrebbero dovuto cedere in base alla convenzione di lottizzazione.

Estratto: «La Corte distrettuale ha escluso la legittimazione passiva del Consorzio Urbanistico sostanzialmente ritenendo che gli S. avessero inteso far valere un diritto che semmai si sarebbe potuto appuntare in capo al Comune di Avezzano, dal momento che la "messa a disposizione" delle loro aree in favore del Consorzio e per la quale intendevano percepire il conguaglio, non assumeva in se alcun senso giuridicamente apprezzabile né trovava fondamento in previsione di corrispondenti obblighi giuridici o in relativi adempimenti, posto pure che l'obbligo giuridico che i proprietari avevano assunto anche in concreto con la convenzione urbanistica da loro stipulata con il Comune di Avezzano il (OMISSIS), era stato quello della "cessione gratuita" in favore del medesimo Comune e non della "messa a disposizione", delle aree necessarie per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria.Va premesso che la legittimazione a contraddire deve essere accertata in relazione non alla sua sussistenza effettiva ma alla sua affermazione con l'atto introduttivo del giudizio, nell'ambito d'una preliminare valutazione formale dell'ipotetica accoglibilità della domanda. Tale accertamento, pertanto, deve rivolgersi alla coincidenza dal lato passivo, tra il soggetto contro il quale la domanda è proposta e quello che nella domanda è affermato soggetto passivo del diritto o comunque violatore di quel diritto. Invece, l'accertamento dell'effettiva titolarità del rapporto controverso, così dal lato attivo come da quello passivo, attiene al merito della causa, investendo i concreti requisiti d'accoglibilità della domanda e, quindi, la sua fondatezza (cfr., tra le numerose altre, Cass. 200806132).Con riferimento ad entrambi i menzionati profili la valutazione espressa dai giudici di merito non è condivisibile posto sia che secondo la loro prospettazione, gli S. avevano inteso non ottenere il corrispettivo della cessione gratuita, ma essere compensati dal Consorzio della perdita connessa al conferimento di area eccedente quella che avrebbero dovuto cedere in base alla Convenzione di lottizzazione, area cui era stata attribuita destinazione permanente a parcheggio e viabilità del comprensorio e, con corrispondente vantaggio per la lottizzazione, e sia che nemmeno avrebbero potuto essere ritenuti di per se soli ostativi all'accoglibilità dell'azionata pretesa schemi giuridici teorici o ragioni terminologiche, senza tenere anche del principio (cfr. cass. 199401125) secondo cui "La stipulazione con il Comune di una convenzione di lottizzazione implica che i proprietari dei terreni interessati alla urbanizzazione pongano in essere un negozio (interno) di costituzione di un consorzio urbanistico volontario - con assunzione delle obbligazioni a fini organizzativi e con costituzione degli effetti reali necessari per conferire al territorio l'assetto giuridico conforme al progetto approvato dalla Amministrazione - da ritenersi assoggettato alla disciplina della comunione dettata dal codice civile, ivi compreso l'art. 1101 c.c., comma 2, con la conseguenza che, in difetto di espressa deroga convenzionale, giusta la regola da tale norma imposta, le spese per la lottizzazione (quali quelle afferenti, fra l'altro, al progetto, alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria) ed i pesi alla medesima inerenti (quali la cessione al Comune delle opere di urbanizzazione e la destinazione di talune aree, con vincolo permanente, a vantaggio dell'intera lottizzazione o di singoli lotti) si ripartiscono e si distribuiscono in proporzione alle quote dei partecipanti".»

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.