L'interesse ad agire del privato condannato a rifondare le spese di condono

Sintesi: Il privato condannato in sede civile a restituire una parte del prezzo di compravendita per le spese di condono affrontate dal suo avente causa ha interesse ad ottenere l'annullamento del provvedimento che quantifica gli oneri e i contributi per l'intervento asseritamente abusivo, lì dove una eventuale declaratoria di non debenza delle somme versate dall'acquirente del suo immobile per il titolo di cui sopra costituirebbe una efficace riparazione del pregiudizio subito dal ricorrente a seguito della condanna subita in sede civile a rifondere il suo avente causa.

Estratto: «Ciò premesso, il rimedio giurisdizionale attivato deve ritenersi ammissibile e tanto in relazione ai due essenziali aspetti rappresentati, da un lato, dalla configurabilità in sé dell'azione così formulata e, dall'altro lato, dalla sussistenza delle condizioni per agire.Quanto al primo dei suindicati profili, il ricorso introduttivo del giudizio appare ... _OMISSIS_ ...teso che, secondo un principio costantemente affermato dalla giurisprudenza amministrativa, gli atti recanti la determinazione e la liquidazione dei contributi urbanistici dovuti in relazione alle concessioni edilizie anche in sanatoria rilasciate ai richiedenti hanno carattere ricognitivo e contabile, senza recare alcune margine di discrezionalità, in un rapporto rispettivamente di credito e di debito (cfr. Cons Stato Sez. IV 21 aprile 2008 n.1810) con la conseguenza che le controversie sull'an e sul quantum di detti contributi, devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo dall'art.16 della legge 28 gennaio 1977 n.10 (c.d. legge Bucalossi), sono in sostanza giudizi di carattere civile relativi all'esistenza e all'entità di un'obbligazione legale; quindi con riferimento ad esse non trovano applicazione le regole del processo impugnatorio di decadenza per ricorrere contro l'atto di liquidazione, nella specie riconducibile al provvedimento di ... _OMISSIS_ ...concessione edilizia in sanatoria (cfr., ex multis, Cons Stato Sez. V 16 dicembre 1993 n.1317; CGA regione Siciliana 5 maggio 1993 n.154).Con riferimento poi al secondo aspetto, quello della concreta ammissibilità, anche questo elemento deve ritenersi sussistente, non potendo disconoscersi in capo al Formenti un interesse qualificato dal punto di vista sostanziale e correlativamente un interesse processuale ad agire.Sotto quest'ultimo profilo è indubbia, invero, la sussistenza di un interesse a ricorrere, ai sensi e per gli effetti dell'art.81 c.p.c., riconducibile nella specie all'utilità che il F. potrebbe conseguire da un esito favorevole del giudizio, lì dove una eventuale declaratoria di non debenza delle somme versate dall'acquirente del suo immobile per il titolo di cui sopra costituirebbe una efficace riparazione del pregiudizio subito dall'attuale appellante a seguito della condanna subita in sede civile a rifondere il suo avente causa degli ... _OMISSIS_ ... in ragione della rilasciata sanatoria.Se quelli testé illustrati sono i principi cui uniformarsi ai fini dell'individuazione delle condizioni richieste per l'ammissibilità del rimedio giurisdizionale azionato dal Formenti, le osservazioni e statuizioni rese sui due punti dal giudice di primo grado si appalesano effettivamente errate e le critiche mosse al riguardo dall'appellante si rivelano fondate, dovendosi, pertanto escludere profili di inammissibilità del ricorso.»

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.