La mancata impugnazione del titolo edilizio determina l’inammissibilità del ricorso

Sintesi: Il soggetto che abbia espressamente o implicitamente rinunciato agli effetti del silenzio non può poi eccepire l'inammissibilità del ricorso proposto avverso il provvedimento espresso, asserendo che avrebbe dovuto essere impugnato anche il silenzio assenso.

Estratto: «Deve essere esaminata e disattesa l'eccezione preliminare di inammissibilità del ricorso per non essere stato impugnato il silenzio assenso formatosi sull'istanza di permesso di costruire presentata dalla società ricorrente in data 14 febbraio 2011. In sostanza la tesi della contro interessata è la seguente. Poiché l'art. 20 d.p.r. 380/01, nel testo di cui alle modifiche di cui al d.l. 70/11, prevede la formazione per silentium del permesso di costruire e il silenzio è maturato prima dell'adozione del provvedimento espresso i ricorrenti avrebbero dovuto impugnare il silenzio pena l'inammissibilità del gravame avverso il provvedimento espresso.... _OMISSIS_ ...232; persuasiva.La giurisprudenza ha affermato che una volta formatosi il silenzio assenso questo non può essere ritenuto tamquam non esset dall'amministrazione tanto che per rimuoverne gli effetti dovrà essere esperto il procedimento di autotutela (C.S. V 20.3.2007 n. 1339, V 27.6.2006 n. 4114). Il silenzio significativo, nella specie silenzio assenso, è un non atto che solo per fictio iuris è equiparato al provvedimento espresso. L'art. 20, comma 1, l. 241/90 espressamente afferma che il silenzio “equivale a provvedimento di accoglimento”, con ciò significando che il silenzio produce gli stessi effetti del provvedimento di accoglimento.Dibattuta è la questione sugli effetti del silenzio sul potere dell'amministrazione di provvedere, se cioè il maturarsi del silenzio consumi il potere dell'amministrazione oppure no. La problematica viene poi articolata a seconda il provvedimento successivo espresso sia contenutisticamente o... _OMISSIS_ ...nzio o meno. Un primo punto fermo è che in assenza di espressa disposizione di legge in tal senso il silenzio non consuma il potere dell'amministrazione più di quanto possa farlo il provvedimento espresso. Ciò significa, da un lato, che il tenore della disposizione di cui all'art. 20 l. 241/90 non può essere inteso come limitante i poteri dell'amministrazione alla sola autotutela ma solo come una modalità procedimentale per la riedizione del potere. Ciò significa anche che ove particolari forme di aututotela siano vietate dagli ordinamenti settoriali le stesse saranno parimenti vietate nei confronti del silenzio assenso. Così se il permesso di costruire è irrevocabile l'amministrazione non potrà revocare il silenzio formatosi sulla istanza di permesso di costruire.E'evidente, quindi, che se il silenzio non consuma il potere dell'amministrazione di provvedere in senso contenutisticamente difforme dal silenzio a maggior ragione ... _OMISSIS_ ...ne potrà provvedere in senso conforme al silenzio, disciplinando esplicitamente il rapporto amministrativo già definito in senso favorevole all'istante dal maturarsi del silenzio.Poiché, peraltro, il silenzio si caratterizza per una assenza di una decisione, neppure implicita, dell'amministrazione sul rapporto amministrativo (è noto, infatti, che il silenzio a differenza del provvedimento implicito e per definizione un non provvedimento) può verificarsi il caso in cui l'istante, a favore del quale il silenzio si è formato, non ritenga di avvalersi degli effetti del silenzio. Ciò può avvenire senza la necessità di alcuna intermediazione, dell'amministrazione non avendo quest'ultima assunto alcuna posizione sul rapporto. La causa (civilisticamente intesa) di simile rinuncia può essere rinvenuta in una serie articolata di esigenze la prima delle quali è rappresentata dall'interesse di ottenere un provvedimento espresso ... _OMISSIS_ ...il rapporto amministrativo a maggior tutela dell'istante stesso. Ciò può avvenire, da parte dell'istante, in maniera espressa, con apposita manifestazione di volontà, oppure in maniera implicita, continuando l'interlocuzione procedimentale con l'amministrazione fino alla conclusione espressa del procedimento. Un simile comportamento, purché univoco non può che essere qualificato come rinuncia agli effetti del silenzio. Non avrebbe senso, infatti, continuare l'interlocuzione procedimentale se l'istante intendesse avvalersi degli effetti del maturato silenzio. Ne consegue che il comportamento della parte istante che successivamente al maturarsi del silenzio assenso continua l'interlocuzione procedimentale, rispondendo alle richieste dell'amministrazione e soggiacendo alle condizioni da questa posta deve ritenersi avere rinunciato agli effetti del silenzio medio tempore maturato. Nel caso di specie è agevole rilevare la sussistenza di simile ri... _OMISSIS_ ...zio. L'istanza di permesso di costruire è stata presentata in data 14 febbraio 2011, la nuova versione dell'art. 20 d.p.r. 380701 che prevede il silenzio assenso è stata introdotta in data 13 maggio 2011, onde stando alla ricostruzione operata dalla controinteressata il silenzio sarebbe maturato in data 13 novembre 2011. La contro interessata, tuttavia, con nota presentata in data 25 novembre 2011 ha comunicato di accettare la prescrizione imposta dall'amministrazione con nota 18 ottobre 2011 e, pertanto, di rinunciare alla realizzazione della piscina prevista in progetto. Non solo, la controinteressata ha presentato, in data 5 dicembre 2011, una relazione tecnica suppletiva sulle ripercussioni dell'intervento sul comportamento statico e funzionale dei manufatti adiacenti, senza peraltro che ciò, nella fase di presentazione della richiesta di permesso di costruire, fosse imposto da alcuna normativa come espresso chiaramente nella motivazione del permesso d... _OMISSIS_ ...ugnato. Simile reiterato comportamento da parte della controinteressata è indice univoco di rinuncia agli effetti del silenzio maturato.Ne consegue che, avendo la controinteressata rinunciato agli effetti del silenzio, il rapporto amministrativo è disciplinato esclusivamente dal provvedimento impugnato.Non è, pertanto, possibile oggi opporre la formazione del silenzio come causa di inammissibilità dell'impugnazione.Donde l'infondatezza dell'eccezione»

Sintesi: La mancata impugnazione del titolo edilizio (nella specie per avere invece impugnato, in modo generico, gli atti della procedura edilizia, a partire dal permesso di costruzione, se e quando rilasciato dal Comune) determina l'inammissibilità del ricorso.

Estratto: «Rileva il Collegio che gli appellanti chiedono l'annullamento degli “atti della procedura edilizia” a partire dal permesso di costruzione “se e quando rilasciato dal Comune di Sass... _OMISSIS_ ... soggetto esecutore dell'intervento edilizio; una siffatta impugnazione, astratta, ipotetica e generica, equivale evidentemente ad un'assenza di impugnazione del titolo edilizio abilitativo alla costruzione, cosicché gli effetti di questo si sono ormai consolidati.Le censure di illegittimità derivanti dagli atti presupposti dovevano, infatti, comunque essere fatti valere mediante espressa impugnazione del provvedimento finale, in mancanza della quale deve considerarsi consolidato e produttivo di effetti giuridici il titolo edilizio finale, non più suscettibile di annullamento giurisdizionale.In particolare, gli odierni appellanti non hanno impugnato la delibera della Giunta Comunale n. 241 del 29 settembre 2011, con la quale è stato approvato il progetto definitivo-esecutivo relativo alla costruzione del centro cottura; l'approvazione di tale progetto, come è noto, ai sensi dell'art. 7, comma 1, d.P.R. n. 380-01, costituisce il titolo abilitativo... _OMISSIS_ ...ione dell'opera, titolo che, dunque, non è stato contestato, derivandone il consolidamento dei relativi effetti giuridici.Come è noto, infatti, in materia di edilizia, anche le opere eseguite dai Comuni sono soggette all'obbligo di conformarsi alle disposizioni urbanistiche vigenti e ai relativi controlli salvo restando che, per effetto dell'art. 7 del d.P.R. n. 380 del 2001 e della contestuale abrogazione del D.L. n. 398 del 1993 e successive modifiche, per dette opere non è richiesto il previo rilascio del permesso di costruire, cui deve ritenersi equipollente, infatti, la delibera del consiglio o della giunta comunale accompagnata da un progetto riscontrato conforme alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie (cfr. Cassazione penale, sez. III, 2 aprile 2008, n. 18900).Pertanto, la mancata impugnazione del titolo edilizio, atto cui è ascrivibile la lesione dell'interesse legittimo ipotizzata dagli odierni appellanti, determina l'inammissibilità ... _OMISSIS_ ...ei motivi aggiunti di primo grado e, di conseguenza, la reiezione del relativo appello.»

Sintesi: L'astratta assentibilità dell'intervento, determinata dalla conforme destinazione urbanistica dell'area, non esclude che, nel caso concreto, si possa verificare una violazione della normativa di settore atta a determinare la lesione degli interessi dei soggetti che si pongono in rapporto di stabile collegamento con la zona interessata dall'intervento medesimo.

Estratto: «3.1) In primo luogo, l'eccepiente rileva che, controvertendosi circa la legittimità di un intervento per la realizzazione di stalle in zona classificata agricola dallo strumento urbanistico generale, non sarebbe ravvisabile la sussistenza di alcun interesse giuridicamente protetto di natura urbanistica.L'argomento è giuridicamente inconsistente, poiché l'astratta assentibilità dell'intervento, determinata dalla conforme destinazione urbanistica dell'ar... _OMISSIS_ ... che, nel caso concreto, possa essersi verificata (rectius: possa essere denunciata) una violazione della normativa di settore atta a determinare la lesione degli interessi dei soggetti che si pongono in rapporto di stabile collegamento con la zona interessata dall'intervento medesimo.»

Sintesi: In caso impugnazione di un diniego di permesso di costruire sorretto da più ragioni giustificatrici fra loro autonome, è sufficiente, a sorreggere la legittimità dell'atto impugnato, la conformità a legge anche di una sola di esse.

Estratto: «Ma l'accoglimento di tale censura non è da sola idonea a rendere invalido il provvedimento privandolo di sufficiente motivazione. Sulla base del consolidato indirizzo giurisprudenziale, condiviso dal Collegio, secondo il quale “in caso di diniego sorretto da più ragioni giustificatrici fra loro autonome, è sufficiente, a sorreggere la legittimità dell'atto impugnat... _OMISSIS_ ...; a legge anche di una sola di esse” (sul quale cfr., ex plurimis, Consiglio di Stato, sez IV, 3 aprile 2006, n. 1725, e 20 dicembre 2002, n. 7251), deve concludersi che il provvedimento impugnato non debba essere annullato attesa la idoneità, a sorreggere lo stesso, dei motivi qui esaminati, contenuti nel provvedimento di diniego e riguardanti entrambe le pratiche edilizie sub judice.Ciò posto, non si procederà ad esaminare le altre le censure incentrate sugli ulteriori rilievi atteso che il loro, eventuale, accoglimento non sarebbe idoneo a caducare gli atti impugnati, sufficientemente basati sulle irregolarità edilizie e urbanistiche, sopra esaminate.»

Sintesi: La verifica in sede giurisdizionale sulla legittimità di un provvedimento edilizio (di assenso o di diniego) si risolve nella disamina della correttezza della valutazione di compatibilità del progetto con la disciplina urbanistica ed edilizia applicabile ... _OMISSIS_ ...iudizio può estendersi fino a comprendere la legittimità della disposizione pianificatoria applicata solo se questa sia stata regolarmente e ritualmente impugnata, dovendo, altrimenti, arrestarsi al controllo della regolarità della sua applicazione all'istanza definita con l'atto controverso.

Estratto: «Così illustrati i termini della questione controversa, occorre osservare in via preliminare che la sua risoluzione non può prescindere dall'applicazione delle regole che presidiano l'esercizio della funzione amministrativa relativa al controllo ed all'autorizzazione dell'attività edilizia.Risulta, a tal fine, necessario ribadire che la verifica dell'assentibilità di un intervento edilizio deve essere compiuta dall'amministrazione comunale sulla base dell'esame della compatibilità del progetto con la disciplina, urbanistica ed edilizia, di riferimento e che l'istanza potrà, quindi, essere validamente negata qualo... _OMISSIS_ ...ne progettata risulti confliggente con il regime edilizio assegnato alla zona dagli strumenti pianificatori, generali o attuativi (cfr. ex multis Consiglio di Stato, Sez. IV, 20 dicembre 2005, n. 7263).Ne consegue che la verifica in sede giurisdizionale sulla legittimità di un provvedimento edilizio (di assenso o di diniego) si risolve nella disamina della correttezza della suddetta valutazione di compatibilità del progetto con la disciplina regolamentare applicabile ad esso, e che tale giudizio può estendersi fino a comprendere la legittimità della disposizione pianificatoria applicata solo nel caso in cui questa sia s...


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