Ammissibilità di poteri legislativi regionali in materia di espropriazione per pubblica utilità

Il sistema della ricognizione legale stabilito dagli art.5 bis legge 359/1992 e dal T.U. espropri è stato dichiarato dalla Corte Costituzionale “non irragionevole”, ma neppure l’unico possibile, potendo comunque lo stesso legislatore modificarlo, ovvero approntare gli opportuni rimedi agli effetti ingiusti del potere discrezionale di ripartizione riservato alla pianificazione urbanistica: da sviluppare attraverso variegati livelli di giustizia retributiva.

Questi suggerimenti a partire dalla legge costituzionale 3 del 2001 hanno cominciato ad essere recepiti ed attuati dalle Regioni, all’evidenza limitatamente alle espropriazioni per la realizzazione di opere attribuite alla loro competenza: invero, subito dopo il T.U. ed ancor prima che lo stesso ent... _OMISSIS_ ...statali, e con un rovesciamento completo della previgente tecnica del riparto, ha affidato alle Regioni, oltre alla potestà legislativa concorrente da esercitarsi nei limiti dei principi fondamentali stabiliti dallo Stato, una competenza legislativa residuale (art. 117, quarto comma, Cost.).

Nel quadro che ne è derivato, così come del resto nell’originario Titolo V, l’espropriazione non è stata considerata quale vera e propria “materia”, non essendo inclusa in nessuno dei relativi elenchi. Ciò a differenza di quanto, invece, era avvenuto negli Statuti delle Regioni speciali: in particolare, in quelli della Sicilia (art. 4, lett. s], l. cost. 16 febbraio 1948, n. 2) e del Trentino Alto Adige (art. 4, n. 4, l. cost. 26 febbraio 1948, n. 5) l... _OMISSIS_ ...5, n. 11, l. cost. 31 gennaio 1963, n. 1), come materia di competenza concorrente; infine nello statuto della Valle d’Aosta (art. 3, l. cost. 26 febbraio 1948, n. 4) come materia di legislazione integrativa ed attuativa. In considerazione di quanto detto la più qualificata dottrina da decenni ha ritenuto che la disciplina espropriativa non potesse configurarsi come materia autonoma (e cioè come categoria di interessi oggettivamente individuata), bensì come un istituto “servente”, strumentale ad ogni interesse pubblico a cui risulti funzionale l’acquisizione di un bene; perciò da riferire non soltanto all’urbanistica ovvero ai lavori pubblici, pur se assorbenti la quasi totalità delle espropriazioni (che d’altra parte nascono per la realizzazione d... _OMISSIS_ ...dono, l’esecuzione di lavori pubblici).

Da qui la necessaria conseguenza che, costituendo l’espropriazione un istituto “trasversale” che si concreta in una funzione “servente” e strumentale, la stessa non può che costituire oggetto di disciplina rispettivamente dello Stato e delle Regioni nelle materie in cui tali enti hanno potestà legislativa esclusiva; e per converso di disciplina concorrente nelle materie di competenza ripartita. Ed in quest’ultima categoria la Corte Costituzionale (sent.303 e 362/2003) ha costantemente incluso anzitutto l’urbanistica e l’edilizia in base al principio che il loro ambito deve essere ricondotto “al governo del territorio”; mentre per quanto riguarda la mancata inclusione dei... _OMISSIS_ ...si al contrario di ambiti di legislazione che non integrano una vera e propria materia, ma si qualificano a seconda dell’oggetto al quale afferiscono e pertanto possono essere ascritti di volta in volta a potestà legislative esclusive dello Stato ovvero a potestà legislative concorrenti. In tal modo è stata recepita la configurazione della categoria prospettata dagli studiosi e dalla giurisprudenza secondo cui la stessa disciplina dei lavori pubblici si era “dissolta”, perciò perdendo autonoma rilevanza come materia a sé stante, per divenire solo un “segmento” delle materie in cui è necessario eseguirli, rispetto alle quali l’espropriazione svolge la sua funzione servente: materie che trovano per lo più collocazione in altre categorie di interessi nomina... _OMISSIS_ ... esse assimilabili e che, in pratica, tendono ad esaurire tutte le competenze nel settore suddetto; dal quale conclusivamente restano fuori i soli lavori pubblici diretti ad acquisire beni attribuiti alla competenza esclusiva dello Stato, quali esemplificativamente quelli storicoartistici o gli immobili di interesse militare.

Il sistema è completato, quanto allo specifico settore delle espropriazioni dall’art. 5, 1° comma del T.U., come modificato dalla legge 302/2002 per adeguarlo alla nuova legge di revisione, per il quale «Le Regioni a statuto ordinario esercitano la potestà legislativa concorrente, “in ordine alle espropriazioni strumentali alle materie di propria competenza”, nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale, ... _OMISSIS_ ...ta, che nelle espropriazioni in esame (e limitatamente ad esse), come in ogni altra materia di legislazione concorrente, «la normativa statale deve limitarsi alla determinazione dei principi fondamentali, spettando invece alle Regioni la regolamentazione di dettaglio».

Invece, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano, come ha confermato, anche di recente, la Corte Costituzionale , hanno competenza legislativa primaria, tra l’altro, in tema di espropriazione per pubblica utilità, per tutte le materie attribuite alla loro competenza «nel rispetto dei rispettivi statuti», e quindi in armonia con la Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica e con il rispetto degli obblighi internaz... _OMISSIS_ ...2001, può venire meno solo per le parti in cui le Regioni ad autonomia ordinaria disponessero, sulla base del nuovo Titolo V, di maggiori poteri rispetto alle Regioni ad autonomia speciale, in quanto come ha ripetutamente rilevato la Consulta altrimenti in tali casi «la potestà legislativa esclusiva delle Regioni (e Province) autonome sarebbe irragionevolmente ristretta entro confini più angusti di quelli che oggi incontra la potestà legislativa “residuale” delle Regioni ordinarie...onde devono escludersi ulteriori limiti derivanti da leggi statali già qualificabili come norme fondamentali di riforma economicosociale» vedi: Corte Cost. 226/2009; 51/2006; 274/2003).

Questo quadro legislativo è sostanzialmente riassunto ed avallato dall’art. ... _OMISSIS_ ... di attuazione, anche con riferimento alle disposizioni del titolo V, parte seconda, della Costituzione per le parti in cui prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite». Per cui deve concludersi con la Corte Costituzionale (intervenuta per le Regione TrentinoAlto Adige) che «la legislazione provinciale, ancorché espressione della competenza primaria dell’ente autonomo, deve conformarsi esclusivamente ai principi che traggono supporto dal testo fondamentale e caratterizzano l’ordinamento giuridico dello Stato» (Corte Cost. 187/2014; 231/ 1984).

Al lume dei nuovi principi, la più recente legislazione di numerose regioni in materia urbanistica, senza per questo pervenire ad un integrale superamento del sistema della zoni... _OMISSIS_ ... tra tutti i proprietari delle aree interessate ai programmi di trasformazione urbana i vantaggi e gli oneri determinati dalle scelte di pianificazione, in modo da evitare il sacrificio delle zone individuate come sedi di attrezzature e servizi pubblici a vantaggio di quelle residenziali.

In quest’ottica, le leggi regionali hanno previsto, in via diretta o rimettendone l’introduzione agli strumenti urbanistici, sistemi di perequazione ispirati a tecniche diverse, ma aventi la comune finalità di rendere il valore dei suoli indifferente agli effetti conformativi delle scelte discrezionalmente compiute in sede di pianificazione territoriale, ed in particolare dei vincoli di destinazione derivanti dalla zonizzazione del territorio comunale; oppure forme di compensazi... _OMISSIS_ ...vi del procedimento ablativo (e quindi del decreto di esproprio):fra cui merita menzione per la sempre maggiore diffusione, l’istituto della c.d. cessione compensativa, caratterizzato per l’individuazione da parte del pianificatore di aree destinate alla costruzione della città pubblica, la cui cessione gratuita al Comune viene compensata mediante l’attribuzione di diritti edificatori di valore corrispondente all’indennità di esproprio.

Sempre in tema di introduzione di (nuovi) criteri per la sua determinazione, poi l’adozione delle predette tecniche (o alle stesse equivalenti), ritenuta legittima, ed anzi suggerita dalla Corte costituzionale (cfr. la citata sent. 179/1999), si è tradotta in alcuni casi nella previsione di una riduzione volta a ... _OMISSIS_ ...oncrete dei suoli rivolti ad ospitare servizi ed attrezzature, anche in relazione a quelle dei terreni circostanti (cfr. art. 7quinquies della legge della Provincia autonoma di Bolzano 15 aprile 1991, n. 10, introdotto dall’art. 4 della legge provinciale 13 novembre 2009, n. 9; art. 14 della legge della Provincia autonoma di Trento 19 febbraio 1993, n. 6, come sostituito da ultimo dall’art. 154 della legge provinciale 4 marzo 2008); in altri casi nell’attribuzione generalizzata del carattere di edificabilità alle aree ricadenti nel perimetro urbano, con la previsione della possibilità di adottare misure compensative di vario genere, o di stipulare accordi di cessione ex art.45 T.U. in cui il prezzo/indennità del bene è sostituito dalla facoltà per il proprietario, di edif... _OMISSIS_ ... linee ed ai principi fondamentali, l’impostazione del T.U. sulle espropriazioni, soprattutto in ordine al procedimento ed alle sue fasi, hanno modificato le disposizioni relative alla determinazione dell’indennità, finalizzandole proprio ad attenuare le possibili sperequazioni fra terreni sminuiti da previste utilizzazioni pubblicistiche, ed immobili inclusi in zone edificatorie, ha prescelto un parametro di ricognizione diverso e più favorevole ai proprietari espropriandi.

Ciò ovviamente non significa che dette Regioni abbiano sostituito il sistema della ricognizione legale (invece, spesso richiamato espressamente nei titoli delle loro normative), né che abbiano ripristinato il meccanismo dell’edificabilità di fatto, ovvero introdotto la nozione di &ldquo... _OMISSIS_ ...tegorie in cui “non sussistono le possibilità legali di edificazione”, riducendole in particolar modo nell’ambito dei centri abitati.
Fra le fattispecie già esaminate dalla giurisprudenza merita di essere menzionato l’art.17 legge regionale Lombardia n. 3 del 2009, il quale, dispone che «ai soli fini dell’applicazione del titolo II, capo VI, sezione III, del TUE, tutte le aree oggetto della pianificazione comunale si considerano legalmente edificabili, [...] anche se destinate a servizi…». Le sole eccezioni previste dalla norma sono costituite dalle «aree ubicate in ambiti che il piano individua come destinati all’agricoltura, di pregio ambientale o non soggetti a trasformazione urbanistica», da considerarsi perciò ... _OMISSIS_ ...azione.

Tuttavia l’attribuzione di mere possibilità legali di edificazione al solo fine di determinare l’indennità di espropriazione, rischiava di non aver alcuna incidenza sul mercato immobiliare influenzato invece dalle vicende urbanistiche della zona e delle relative aree; per cui, ove le stesse ricevono dallo strumento urbanistico destinazione a servizi ed attrezzature di interesse generale, la legge regionale ne ha trasferito la valutazione sull’edificabilità di fatto, in ordine alla quale l’art. 18, comma primo, precisa che i relativi caratteri vanno ritenuti sussistenti «se, nell’ambito territoriale in cui l’area stessa è inserita, sono già presenti, o comunque in fase di realizzazione, una o più delle opere di urbanizzazione ... _OMISSIS_ ...riazione dei fondi inclusi nelle predette aree va determinato sulla base di una valutazione delle concrete possibilità di sfruttamento del suolo a fini edilizi, desumibili in via principale dall’esistenza di opere di urbanizzazione primaria, ed in ogni caso dalle caratteristiche già enucleate dalla giurisprudenza, quali l’ubicazione, la morfologia, l’accessibilità, lo sviluppo edilizio già in atto nella zona ed il rapporto con aree limitrofe, nonché l’esistenza e l’utilizzabilità di impianti di servizi pubblici essenziali ed infrastrutture necessarie alla vita di una comunità sociale. Consegue che l’assoggettamento a vincoli che ne comportino l’inedificabilità assoluta (quali ad esempio quelli tipici delle zone F), la valorizzazione ex lege de... _OMISSIS_ ...ei suoli aventi destinazione inedificabile/agricola, risulta comunque ampiamente inferiore a quello corrente nel medesimo Comune della Regione Lombardia, per le aree residenziali.

Per le espropriazioni di competenza della Regione EmiliaRomagna, invece, l’art.20 della legge reg.37 del 2002 opera dapprima una distinzione a seconda che le aree ricadano o meno «all’interno del perimetro del territorio urbanizzato individuato dal Piano Strutturale Comunale», ovvero da altro strumento di pianificazione territoriale generale o settoriale sovraordinato in quanto per le prime sussiste sempre il requisito dell’edificabilità legale; che compete altresì per i comuni dotati di P.R.G. alle tre categorie indicate dalla norma. Laddove sono prive di edifi... _OMISSIS_ ...squo;articolo 6, comma 1, della l.r. 20/2000; b) le aree non rientranti all’interno del perimetro del territorio urbanizzato e di quello suscettibile di urbanizzazione, definiti dal PSC.

Da segnalare, ancora che il successivo art.33 indica le norme di dettaglio del T.U. da ritenersi abrogate dalla legge regionale, fra le quali non comprende quelle del capo V sull’indennità, all’evidenza escludendo che possano essere qualificate “di dettaglio”; e che tuttavia vengono egualmente disattese e modificate dalle disposizioni degli art.20 segg.

È opportuno ricordare, anche perché di notevole interesse, la disciplina introdotta nella Provincia di Trento dalla legge prov. 6 del 1993 (come modificata dalla legge prov. 154 del 2008), ove la p... _OMISSIS_ ...quo;art.6 l’accertamento dell’edificabilità dell’area ablata ai fini della determinazione dell’indennità va effettuato non già con riferimento alla data del decreto di esproprio, ai sensi dell’art. 32 del d.P.R. n. 327 del 2001, bensì a quella del decreto del Presidente della giunta provinciale di autorizzazione dell’esecuzione del piano delle espropriazioni: con anticipazione, quindi, a tale momento la ricognizione legale del bene per la determinazione dell’indennità e l’insorgenza del relativo diritto di credito dell’espropriando a prescindere dalla futura adozione del decreto di esproprio, con conseguente irrilevanza delle varianti dello strumento urbanistico successive al detto decreto di autorizzazione. Mentre, per quan... _OMISSIS_ ...nza ed autosufficienza dell’edificabilità legale, l’art.12 ha prescelto un parametro di ricognizione diverso dal TU e più favorevole ai proprietari espropriandi: incentrato sulla enumerazione e tipizzazione dei terreni inedificabili suddivisi dal 1° comma in sole quattro categorie, di ciascuna delle quali sono stati enunciati caratteri e presupposti identificativi; ...