Limitazioni legali della proprietà: i vincoli senza diritto di indennizzo

La sentenza della Corte costituzionale 6/1966 ha enucleato a monte dei piani urbanistici, due categorie di imposizioni generali, poste direttamente da leggi statali e regionali con l’effetto immediato di comprimere il diritto dominicale e di precludere la libera attività edilizia senza «disporre indennizzi quando i modi ed i limiti che esse segnano, nell’ambito della garanzia accordata dalla Costituzione, attengano al regime di appartenenza o ai modi di godimento dei beni in generale o di intere categorie di beni, ovvero quando essa regoli la situazione che i beni stessi abbiano rispetto a beni o a interessi della pubblica Amministrazione».

La prima di dette categorie ha inglobato variegate tipologie di vincoli, fra i quali sono particolarmente noti q... _OMISSIS_ ... gli immobili e le aree costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio; quelli archeologici rivolti alla tutela dei beni individuati di interesse archeologico o di interesse artistico ovvero storico; o, ancora, altre fattispecie individuate da leggi speciali finalizzate, il più delle volte a tutelare i relativi immobili e ad evitare che ne sia posta in pericolo l’integrità o la sottrazione alla pubblica fruizione (cfr. art. 45 d.lgs. 42 del 2004). I quali presentano il carattere comune di non avere natura ablativa di una facoltà di godimento altrimenti insita nel bene medesimo «perché il diritto su di esso è nato con il corrispondente limite e con quel limite vive».

Le relative prescrizioni corrispond... _OMISSIS_ ...lico interesse che non siano già indicate dalla sua indole (art.142 d.lgs.42); e che vengono, in definitiva, soltanto confermate dall’eventuale provvedimento amministrativo che le individua o le dichiara con carattere di generalità ed in modo obiettivo (art.136 d.lgs. 42), o le iscrive nell’ambito dei vincoli conformativi, come avviene per quelli a verde pubblico, giustificati da ragioni di tutela ambientale (C.d.S. 3234/2013; 9372/2010): senza sacrificare, come invece si verifica nel caso dell’espropriazione, alcuna situazione patrimoniale per un interesse pubblico che vi sta al di fuori e che vi si contrappone attraverso vincoli discrezionali rivolti a sottrarre le potenzialità edificatorie altrimenti esercitabili dal proprietario, ed a consentire l’acquisizione d... _OMISSIS_ ...cd. proprietà vallive, ovvero localizzate in zone palustri, già di per sé, in ragione della tipica conformazione naturale, consentono facoltà di sfruttamento economico assai limitate (C.d.S. 2205/2018), sicuramente restandone esclusi utilizzi come l’agricoltura intensiva o l’edificazione a scopo residenziale o commerciale (e fermi, invece, gli altri usi riconducibili ad attività molto semplici e tradizionali, come le peschiere, l’itticoltura, le coltivazioni arboree ecc.). E vale, più in generale, allorché i vincoli suddetti gravino su immobili, di cui sia stato già accertato, secondo le relative discipline non urbanistiche, per il loro particolare valore, uno statuto che non contempla lo ius aedificandi tra le qualità essenziali del regime di appartenenza.

... _OMISSIS_ ... in forza del loro “particolare interesse ambientale”; il quale si determina in funzione della loro singolarità geologica o ecologica rilevante ai fini della storia naturale del Paese connotando la struttura del territorio nazionale nella sua percezione visibile. E che la tutela di detti beni, facenti parte del patrimonio esteticoculturale della nazione, si determina mediante la difesa dai mutamenti, spesso irreversibili, che l’azione dell’uomo può causare.

Ha specificato, altresì, che rientrano nella tutela del paesaggio non solo le bellezze naturali, intese come cose e località di particolare pregio estetico e quale dimensione (solo) estetica del territorio (cfr. legge 1497 del 1939), ma anche i beni comprendenti vaste porzioni e numerosi ... _OMISSIS_ ...n complesso che ha in modo coessenziale le qualità ambientali indicate dalla legge (come i parchi naturali); che detta tutela comporta anche per essi l’imposizione di vincoli paesistici e la preclusione di sostanziali alterazioni della forma del territorio; e che risulta perfettamente aderente al precetto dell’art. 9 Cost., il quale, secondo una scelta operata al più alto livello dell’ordinamento, assume il detto valore come primario (cfr. Corte Cost. 94/1985 e 359/1985): cioè come insuscettivo di essere subordinato a qualsiasi altro, trovando giustificazione nel quadro delle normeprincipio appena prospettate, che mira a garantire l’interesse preminente alla salvaguardia ed al ripristino dell’ambiente (cfr. art.150 d.lgs. 490/1999). E che costituisce, quindi, ... _OMISSIS_ ...quo;onere di tenere conto nella scelta dei mezzi necessari a consentirgli la proficua gestione della propria attività, nonché nella valutazione dei relativi costi (Corte Cost.190/2001; 196/1998; 386/1996; 339/1985).

Ciò spiega perché nessuno di questi vincoli o limitazioni dia titolo ad indennizzo alcuno, salva restando la legittimità di specifiche disposizioni legislative come esemplificativamente quelle degli art.50 r.d. 3267 del 1923, 16 r.d.1497 del 1939 o dell’art. 15, 2° comma della legge 394 del 1991 prevedenti, caso per caso, l’adozione di misure intese a ristorare il pregiudizio patito dai titolari di diritti sui beni gravati dalle imposizioni o dai divieti: alla luce dell’equilibrio costituzionale tra i contrapposti interessi, che sepp... _OMISSIS_ ...dia dei valori culturali ed ambientali (art.9 Cost.), non consente neppure che il diritto di proprietà divenga meramente nominale (art.1 All. 1 alla Convenzione Edu). Nella stessa ottica una serie di regolamenti della Comunità europea, a partire dall’anno 1972, (reg. 797/1985 e 2328/1991, ecc.), onde rispondere alle ragioni di politica agricola individuate dall’art.33 del Trattato, hanno preso atto, da un lato, della ricorrenza (e talvolta della necessità) sempre più frequente di limitazioni ed handicap imposti dai vincoli ambientali allo sviluppo della libera iniziativa economica; ma dall’altro hanno introdotto una serie di disposizioni rivolte a disciplinare ed incentivare la politica di mantenimento e di sviluppo delle zone rurali della comunità svantaggiate da eventi ... _OMISSIS_ ... necessità di istituire “fasce di rispetto” nel cui ambito vige il divieto assoluto di costruzione, in prossimità ad opere o a luoghi soggetti ad uso pubblico, per finalità di tutela di preminenti interessi di sicurezza, circolazione, igiene, migliore utilizzazione di beni demaniali, etc.: ne costituiscono esempi tradizionali i vincoli relativi alle distanze di rispetto ferroviario, previsti dal dpr 753/1980; di rispetto stradale, previsti da numerose disposizioni a partire dalla legge urbanistica e da ultimo recepite nel nuovo CdS, d.lgs. 285/1992; di rispetto del demanio marittimo previsti dall’articolo 55 cod. nav. (Rd 327/1942) che considera addirittura reato la esecuzione di qualsiasi opera entro una zona di 30 metri dal demanio marittimo o dal ciglio dei terreni ele... _OMISSIS_ ...rispetto degli aeroporti, previsti dagli articoli 714717bis del CdN (Rd 327/42); di rispetto delle acque pubbliche, previsti dal T.U. sulle opere idrauliche 523/1904; la cui comune funzione è quella di rendere assolutamente inedificabili tutte indistintamente le aree comprese nella zona asservita dalla legge, e che presuppongono tutte la già avvenuta realizzazione dell’opera, soltanto da quel momento sostituendosi alle previsioni degli strumenti edilizi (siano esse edificabili o, perfino di programmate, ma future “fasce di rispetto”) ed imponendo automaticamente ed inderogabilmente l’osservanza della distanza minima dalla stessa indicata.

La conformità alla normativa costituzionale dell’una, come dell’altra serie di vincoli, significativam... _OMISSIS_ ...ui beni si trovino nelle accennate situazioni», e che «le imposizioni devono avere carattere obbiettivo, nel senso che devono scaturire da disposizioni che imprimano, per cosi dire, un certo carattere a determinate categorie di beni, identificabili a priori per caratteristiche intrinseche»: altrimenti comportando «un sacrificio per singoli soggetti o gruppi di soggetti rispetto a beni che non si trovino nelle condizioni suindicate», e traducendosi in una espropriazione della loro utilizzazione e disposizione, con conseguente problema della indennizzabilità.

È stata in tal modo introdotta una suddivisione/contrapposizione pur essa generale, mantenuta ferma da tutte le pronunce successive ed ancor oggi attuale, tra le due prime categorie di vincol... _OMISSIS_ ...opposta di imposizioni a titolo particolare, pur esse immediatamente operative, che colpiscono e discriminano soltanto i soggetti che ne sono specifici destinatari, incidendo sul godimento del loro bene tanto profondamente da renderlo inutilizzabile in rapporto alla destinazione inerente alla sua natura o determinando il venir meno o una penetrante incisione del suo valore di scambio: sì da assumere carattere sostanzialmente espropriativo e da rientrare nella disciplina di cui all’art. 42, 3° comma Cost. (§ 4). Salva rimanendo la facoltà delle Amministrazioni comunali di ricorrere a meccanismi di perequazione urbanistica, ormai numerosi nella prassi, pur se ancora senza previsione né inquadramento normativo (se non da parte di qualche legge regionale); ovvero in alter... _OMISSIS_ ...ciuti in via ordinaria dalla legge o dal Piano, a favore di taluni proprietari ritenuti svantaggiati che pur hanno contribuito al raggiungimento di interessi pubblici.

L’istituzione di questo binomio ha, per un verso, eliminato l’ipotizzabilità di figure ibride intermedie, dai caratteri attribuibili ora all’una, ora all’altra categoria; e d’altra parte, troncato in radice i tentativi dei fautori dello ius aedificandi quale facoltà principale e naturale della proprietà immobiliare la cui sottrazione frustrerebbe anche il principio costituzionale di libera iniziativa economica di cui all’art. 41 Cost. di dilatare la categoria delle espropriazioni sostanziali, fino a comprendervi ogni genere di compressione o restrizione pur legale del... _OMISSIS_ ...tutti i livelli, che ha definitivamente chiuso il discorso, dichiarando le prime costituzionalmente legittime, ed estranee ad ogni profilo di indennizzabilità per averne ribadito il collegamento sotto il profilo soggettivo, al loro carattere generale, concernente tutti i cittadini, in quanto di essi proprietari e non per le loro qualità e condizioni; e, dal punto di vista oggettivo, al fatto di gravare su immobili individuati “a priori” per categoria derivante dalla loro posizione o localizzazione. Con la conseguente inclusione a pieno titolo nella nozione di “conformazione” della proprietà di cui al 2° comma dell’art.42, piuttosto che di espropriazione di tale diritto (3° comma), come delineate dalla Consulta. Mentre la giurisprudenza di legittimità s... _OMISSIS_ ...vicenda espropriativa, precludendo comunque, ex lege ed a prescindere da essa, lo sfruttamento edificabile dell’area; per cui, pur quando rese concretamente applicabili in conseguenza della destinazione di interesse pubblico data alla parte sottratta al privato, non gli arrecano in via specifica alcun deprezzamento del quale debba tenersi conto in sede di determinazione del valore dell’immobile, facendo difetto il nesso di causalità diretto sia con l’ablazione sia con l’opera e/o il pubblico servizio cui questa è destinata.

Questi arresti, divenuti sempre più granitici con il trascorrere degli anni, hanno finito per scoraggiare le continue denunce di incostituzionalità di ciascuna categoria dei vincoli che ne derivano, susseguitesi fin dai primi anni ... _OMISSIS_ ...esso che ha in modo coessenziale le qualità indicate dalla legge costituiscono una “categoria originariamente di interesse pubblico”, la cui disciplina è del tutto estranea alla materia della espropriazione di cui all’art. 42, terzo comma, Cost., rientrando, invece, a pieno titolo nella disciplina del secondo comma, nonché dell’art. 9 Cost.: anche perché nessuna delle relative prescrizioni interferisce con la titolarità dominicale né comporta uno svuotamento incisivo del contenuto del diritto di proprietà, dato che permane comunque l’utilizzabilità dell’area conformemente con la sua destinazione naturale. Ed hanno reso sempre più evanescenti i tentativi di nuove suddivisioni via via incentrate senza fondamento normativo, ora sul contenuto delle facoltà ... _OMISSIS_ ...colo produce sul suolo fin dalla imposizione; o infine sul carattere assoluto o meno dei divieti (di edificabilità) stabiliti: suggerendo alla fine degli anni 90 un mutamento di strategia che ha preso atto di entrambe le categorie di limiti, ma li ha ritenuti, essi soltanto, “naturali” ed intrinseci alla proprietà immobiliare, perciò necessariamente permanenti ed espressione del potere conformativo indicato dalla normativa costituzionale. Ai quali, invece, la Corte Costituzionale, circoscrivendolo espressamente tramite tale specifica individuazione, avrebbe inteso contrapporre implicitamente ogni altro genere di divieti e restrizioni allo ius aedificandi, estranei alle caratteristiche interiori del bene, provenienti da scelte discrezionali dell’amministrazione e conseguentemente sempre e comunque di natura temporanea: fra i quali avrebbe incluso proprio i vincoli apposti dagli strumenti urbanistici di qualsiasi livello.