Il momento consumativo dei reati urbanistici ed edilizi

ABUSI EDILIZI --> REATI URBANISTICI ED EDILIZI --> MOMENTO CONSUMATIVO

La condotta punita dall'art. 44, lett. b), TU Edilizia nonché dal D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 181, comma 1, in caso di mancata rimozione dell'opera edilizia insistente in zona vincolata, legittimamente eseguita sulla base dell'autorizzazione stagionale, si consuma istantaneamente nel momento in cui scade il termine contenuto nell'autorizzazione stagionale entro cui l'opera avrebbe dovuto essere rimossa.

La permanenza del reato urbanistico cessa con l'ultimazione dei lavori del manufatto, in essa essendo comprese le rifiniture, ovvero al momento della desistenza definitiva dagli stessi, da dimostrare in base a dati obiettivi ed univoci.

Ove si ravvisi il concorso commissivo del pubblico ufficiale nel reato edilizio per aver dato colpevolmente causa all'attività edificatoria con il rilascio di un permesso di costruire illegittimo, è ragionevole affermar... _OMISSIS_ ... suoi confronti la consumazione del reato si verificherà alla data dell'ultimazione dei lavori indebitamente assentiti, ovvero al momento della desistenza definitiva dagli stessi.

In caso di esecuzione di un'opera edilizia illecita, l'azione vietata si perfeziona ed esaurisce con la materiale attuazione dell'opera stessa, la quale va dall'inizio alla ultimazione dei lavori, con la conseguente configurabilità di una permanenza circoscritta nell'ambito di questi due momenti.

Il reato di lottizzazione abusiva è un reato di durata ed ha natura di reato progressivo nell'evento. Nondimeno, nella lottizzazione abusiva cosiddetta "materiale", non sempre il reato si risolve e si consuma con la sola realizzazione di opere, in quanto la condotta lottizzatoria può perdurare ininterrottamente nel tempo, alla stessa stregua del reato permanente, allorché, indipendentemente dall'avvenuto completamento delle opere programmate ed eseguite, o da ult... _OMISSIS_ ... criminose del lottizzatore o di terzi, essa consenta l'uso o lo sfruttamento del territorio da parte di terzi, correlativamente impedendo o rendendo più difficoltosa la concreta fruizione del bene da parte della collettività secondo la destinazione impressa alla zona dalla pubblica amministrazione. In tale caso, la situazione antigiuridica innescata dall'iniziale condotta lottizzatoria si protrae nel tempo in considerazione del perdurante attentato al bene giuridico protetto dall'incriminazione, con la conseguenza che anche il solo mantenimento della situazione contra jus è, in tal caso, sufficiente a perpetuare e ad approfondire l'offesa.

L'illecito di cui all’art. 167 comma 5 del d.lgs. 42/2004 si configura come permanente, dato che chi lede un bene paesaggistico con un’opera abusiva crea un danno perdurante nel tempo per effetto di una condotta che, di momento in momento, sarebbe tenuto a far cessare, ovvero per effetto dell’inadempim... _OMISSIS_ ...o obbligo di rimessione in pristino.

In presenza di un illecito di natura permanente, come certamente è quello derivante dalla violazione di norme paesaggistiche ed ambientali, la permanenza stessa deve correttamente intendersi cessata quanto meno a partire dalla data in cui l’illecito medesimo viene ammesso a sanatoria (e quindi ex post legittimato) previa valutazione positiva della compatibilità dell’opera con l’ambito vincolato circostante.

Quanto alla data di ultimazione dell'opera, va ricordato che la permanenza del reato di edificazione abusiva termina, con conseguente consumazione della fattispecie, o nel momento in cui, per qualsiasi causa volontaria o imposta, cessano o vengono sospesi i lavori abusivi, ovvero, se i lavori sono proseguiti anche dopo l'accertamento e fino alla data del giudizio, in quello della emissione della sentenza di primo grado.

Il reato urbanistico al pari del reato paesaggisti... _OMISSIS_ ... permanente e la loro consumazione, che ha inizio con l'avvio dei lavori di costruzione, perdura fino alla cessazione dell'attività edilizia abusiva, momento nel quale inizia a decorrere il termini di prescrizione. La cessazione dell'attività coincide con l'ultimazione dei lavori per il completamento dell'opera, con la sospensione dei lavori volontaria o imposta mediante sequestro penale, con la sentenza di primo grado, se i lavori continuano dopo l'accertamento del reato e sino alla data del giudizio.

In materia edilizia la cessazione della permanenza e quindi la consumazione del reato si abbia solo con il completamento dell'opera comprese le rifiniture; altra cosa è, invece, la nozione di ultimazione contenuta nella L. n. 47 del 1985, art. 31 (che anticipa tale momento a quello della ultimazione della struttura) che è applicabile solo in materia di condono edilizio.

Nei reati urbanistici che hanno natura permanente la cessazione dell'attiv... _OMISSIS_ ...'ultimazione dei lavori per completamento dell'opera, con la sospensione dei lavori volontaria o imposta, con la sentenza di primo grado, se i lavori continuano dopo l'accertamento del reato e sino alla data del giudizio.

Nei reati urbanistici, che hanno natura permanente, l'ultimazione dei lavori coincide con la conclusione dei lavori di rifinitura interni ed esterni, quali gli intonaci e gli infissi, sicché è entro tale preciso ambito che deve dunque individuarsi il concetto di "ultimazione", che ha natura oggettiva e non può, pertanto, dipendere da valutazioni soggettive.

La permanenza del reato di edificazione abusiva termina, con conseguente consumazione della fattispecie, o nel momento in cui, per qualsiasi causa volontaria o imposta, cessano o vengono sospesi i lavori abusivi, ovvero, se i lavori sono proseguiti anche dopo l'accertamento e fino alla data del giudizio, in quello della emissione della sentenza di primo grado.|... _OMISSIS_ ...In tema di gestione dei rifiuti, il reato di deposito incontrollato di rifiuti ha natura "permanente" se l'attività illecita è prodromica al successivo recupero o smaltimento, delle cose abbandonate, e, quindi, la condotta cessa soltanto con il compimento delle fasi ulteriori rispetto a quella del rilascio, o, invece, natura "istantanea con effetti eventualmente permanenti", se l'attività illecita si connota per una volontà esclusivamente dismissiva dei rifiuti, che, per la sua episodicità, esaurisce gli effetti della condotta fin dal momento dell'abbandono e non presuppone una successiva attività gestoria volta al recupero o allo smaltimento.

Le contravvenzioni edilizie sono reati permanenti la cui flagranza si interrompe, là dove non sia intervenuta la definitiva sospensione delle opere abusive (per lo più, ma non esclusivamente, determinata dall'avvenuta privazione della disponibilità di esse in capo al materiale esecutore a seguito ... _OMISSIS_ ...o cautelare di sequestro da parte della Autorità giudiziaria), solo con il definitivo completamento delle opere abusive, caratterizzato dalla ultimazione anche delle finiture interne ed esterne al manufatto ivi compresi infissi ed intonaci.

In tema di reati edilizi, deve ritenersi "ultimato" solo l'edificio concretamente funzionale che possegga tutti i requisiti di agibilità o abitabilità, di modo che anche il suo utilizzo effettivo, ancorché accompagnato dall'attivazione delle utenze e dalla presenza di persone al suo interno, non è sufficiente per ritenere sussistente l'ultimazione dell'immobile abusivamente realizzato, coincidente generalmente con la conclusione dei lavori di rifinitura interni ed esterni.

La permanenza del reato di edificazione abusiva cessa a seguito dell'interruzione dei lavori conseguente all'ordine di sospensione emanato dall'autorità comunale; ne consegue, da un lato, che la ripresa dei lavori dopo l'ottem... _OMISSIS_ ...ordine integra una autonoma, ulteriore e grave violazione della norma penale, che legittima l'uso del potere coercitivo reale e il successivo esercizio dell'azione penale, dall'altro, che la valutazione circa la cessazione della permanenza conseguente all'osservanza dell'ordine di sospensione costituisce accertamento di fatto riservato al giudice di merito, sottratto, in presenza di motivazione, al sindacato di legittimità.

La sentenza di condanna - ove l'immobile non risulti ultimato - determina la cessazione della permanenza dell'illecito urbanistico in quanto la condanna medesima va considerata, al pari del sequestro, evento impeditivo della prosecuzione dei lavori. La continuazione dei lavori stessi su immobile non ultimato (e restituito a seguito della decisione di condanna in vista della demolizione) non può che sostanziarsi, dunque, in altro se non nella prosecuzione di un'attività vietata.

Riguardo al momento consumativo del reato ur... _OMISSIS_ ...i si riferisce, in generale, all'esecuzione di opere, può certamente affermarsi che esso ha natura permanente e la sua consumazione ha inizio con l'avvio dei lavori di costruzione, che assumono rilevanza, indipendentemente dal tipo ed entità delle opere, per l'oggettiva destinazione alla realizzazione di un manufatto e perdura fino alla cessazione dell'attività edificatoria abusiva o con la sospensione dei lavori volontaria o imposta.

Con specifico riferimento alla modifica della destinazione d'uso può dirsi, sempre in linea generale, che la consumazione del reato urbanistico cessa, nel caso in cui non sia attuata mediante l'esecuzione di opere, con il completamento funzionale dell'intervento, quando, cioè, l'immobile è pienamente utilizzabile secondo a nuova destinazione attribuitagli.

Ai fini dell'individuazione del momento di cessazione dei lavori che termina la permanenza del reato di edificazione abusiva, il completamento dell'opera con... _OMISSIS_ ...iture interne ed esterne costituisce solo un elemento sintomatico, che, se utile nella normalità dei casi, non consente di escludere ipotesi marginali in cui la permanenza sia terminata anche senza l'ultimazione dell'opera nel senso anzidetto, come ad esempio quando risulti l'ininterrotto utilizzo abitativo del bene comprovato dalla attivazione delle utenze necessarie.

La nozione di ultimazione delle opere, ai soli fini del condono edilizio, corrisponde alla realizzazione del rustico completo di tamponature laterali e copertura, mentre, ai fini dell'individuazione del tempus commissi delicti, corrisponde al completamento del manufatto, comprese le rifiniture esterne e interne.

Il reato di omessa denuncia delle opere in conglomerato cementizio ha natura di reato istantaneo, in quanto si consuma con l'omissione degli adempimenti richiesti prima della esecuzione delle opere.

I reati di omesso preavviso di inizio attività all'Uffi... _OMISSIS_ ...ivile con deposito del relativo progetto e di inizio dei lavori in conglomerato cementizio senza preventiva autorizzazione sono istantanei.

Il momento consumativo del reato di violazione di sigilli può essere ritenuto coincidente con quello dell'accertamento - sulla base di elementi indiziari, di considerazioni logiche, ovvero di fatti notori e massime di esperienza - salvo che venga rigorosamente provata l'esistenza di situazioni particolari o anomale, idonee a confutare la valutazione presuntiva e a rendere almeno dubbia l'epoca di commissione del fatto

Il delitto previsto dall'art. 632 c.p. (deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi) è di regola un reato istantaneo, perché si consuma nel momento stesso in cui si verifica la modifica dello stato dei luoghi, anche se può assumere carattere permanente qualora necessiti, perché perdurino gli effetti della modifica, di un'attività continua o ininterrotta dell'agente.

... _OMISSIS_ ... di invasione di terreni o edifici ex art. 633 c.p., la nozione di "invasione" non si riferisce all'aspetto violento della condotta, che può anche mancare, ma al comportamento di colui che si introduce "arbitrariamente" e cioè, contra ius in quanto privo del diritto d'accesso; la conseguente "occupazione" deve ritenersi pertanto l'estrinsecazione materiale della condotta vietata e la finalità per la quale viene posta in essere l'abusiva occupazione e nel caso in cui l'occupazione si protragga nel tempo il delitto ha natura permanente, e cessa soltanto con l'allontanamento del soggetto dall'edificio o con la sentenza di condanna.

Nel reato di invasione di terreni o edifici di cui all'art. 633 cod. pen. la nozione di "invasione" non si riferisce all'aspetto violento della condotta, che può anche mancare, ma al comportamento di colui che si introduce "arbitrariamente" e cioè, contra ius in quanto privo del dir... _OMISSIS_ ... La conseguente "occupazione" deve ritenersi pertanto l'estrinsecazione materiale della condotta vietata e la finalità per la quale viene posta in essere l'abusiva occupazione.

Nel caso in cui l'occupazione si protragga nel tempo il delitto di invasione di terreni o edifici di cui all'art. 633 cod. pen. ha natura permanente, e cessa soltanto con l'allontanamento del soggetto dall'edificio o con la sentenza di condanna.

I reati di omessa denuncia dei lavori e presentazione dei progetti e di inizio dei lavori senza preventiva autorizzazione sc...


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