PIANIFICAZIONE URBANISTICA

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Insindacabilità delle scelte amministrative relative alla viabilità di zona

Una volta prevista la zona residenziale, è obbligo del pianificatore inserire nello strumento urbanistico generale anche la strada di accesso.

Discrezionalità dei comuni nell'applicazione del «Piano Casa»

Non è irragionevole la scelta del Comune di escludere l'applicazione della normativa del c.d. Piano Casa agli alberghi ubicati all'interno di un parco naturale.

La P.A. e la discrezionalità delle scelte urbanistiche

La pianificazione urbanistica, per sua natura è caratterizzata da amplissima discrezionalità proprio in ragione dello scopo primario che il Comune persegue, ovvero la stabilizzazione dell’assetto urbanistico del proprio territorio, tenendosi conto principalmente delle superiori esigenze della collettività nel suo complesso e solo in seconda battuta degli interessi particolari.

Scelte urbanistiche: giurisprudenza sulla discrezionalità tecnica della P.A.

Il principio di precauzione impone alla P.A. di conformare l’assetto territoriale circostante gli scali aeroportuali alla massima sicurezza, e quindi di comparare gli interessi pubblici e privati economici, costruttivo-imprenditoriali e di valorizzazione e rendita fondiaria, al superiore interesse generale allo svolgimento ed al futuro sviluppo del trasporto aereo in condizioni di massima sicurezza.

Discrezionalità tecnica della P.A. nelle scelte urbanistiche: l'eccesso di potere per disparità di trattamento

Non è irragionevole la scelta della P.A. di introdurre la facoltà di costruire in aderenza o sul confine, al fine di consentire un più congruo utilizzo del potenziale edificatorio dei lotti ed evitare che residuino aree che, pur essendo potenzialmente edificabili, siano di fatto inutilizzabili.

Motivazione delle scelte urbanistiche e discrezionalità della P.A.

Le Amministrazioni locali hanno ampia discrezionalità in sede di pianificazione urbanistica, con la conseguenza che le decisioni pianificatorie sono censurabili solo in caso di manifesta illogicità o irrazionalità; la motivazione delle stesse può risultare anche complessivamente dagli atti del Piano, senza necessità di analitica argomentazione di ogni singola scelta.

Effetti derivanti dalle scelte discrezionali della P.A. sulla destinazione urbanistica delle aree

La motivazione dello strumento urbanistico può ben essere di tipo generico, desumibile dalla relazione accompagnatoria, laddove è richiesta una puntuale motivazione unicamente per prescrizioni che interessino una singola area ovvero che si discostino da quanto stabilito per zone contermini di analoghe caratteristiche.

Cambi di orientamento amministrativo nella pianificazione urbanistica: il peggioramento dello jus aedificandi

La variante urbanistica che imprime una nuova destinazione più sfavorevole ad aree che sono state già diversamente classificate necessita di puntuale motivazione, quando l’amministrazione abbia creato in capo ai titolari specifiche aspettative che risultano fondate su atti di contenuto concreto, quali la stipula della convenzione di lottizzazione.

Limiti dell'istanza del privato nella pianificazione urbanistica

Il Comune non può essere obbligato ad avviare un procedimento di riclassificazione di una singola zona (non soggetta a vincoli decaduti) al di fuori della complessiva pianificazione urbanistica, posto che l’attività di pianificazione e programmazione territoriale è di per sé caratterizzata dalla ponderazione complessiva degli interessi, pubblici e privati, nell’ambito della generale opera di pianificazione del territorio.

Assetto urbanistico e impianti di distribuzione carburanti

L'art. 83-bis d.l. 112/2008 conv. in legge 133/2008, il quale vieta restrizioni e vincoli con finalità commerciali (quali le distanze minime tra impianti di distribuzione di carburante, le limitazioni alla possibilità di offerta di servizi integrativi o i contingentamenti numerici) lascia salva la potestà del Comune di definire le porzioni del territorio idonee ad ospitare gli impianti di distribuzione del carburante onde assicurarne il regolare assetto.

Criteri di localizzazione degli impianti di radiotelefonia

I giusti criteri di localizzazione e le regole di indirizzo per l’insediamento degli impianti di radiotelefonia non possono spingersi fino a concretare irragionevoli, preclusive limitazioni alla localizzazione, tali da contrastare con il punto di equilibrio tra esigenze diverse individuato dalla legge, e perciò incompatibili con la possibilità di realizzare una rete completa di infrastrutture per la telecomunicazione.

Tutela del paesaggio e localizzazione di impianti energetici da fonti rinnovabili

Le Regioni e le Province ad autonomia speciale dotate di competenza statutaria in materia di tutela del paesaggio possono individuare aree e siti non idonei alla installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili al di fuori delle prescrizioni contenute nelle linee guida approvate con il D.M. 16 settembre 2010, ma sempre all’interno dei principi fondamentali dettati dal legislatore statale nella materia dell’energia.

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