Il risarcimento del danno nell'art.43 D.P.R.327/200

Quantificazione del risarcimento Il provvedimento acquisitivo dispone che il bene immobile vada acquisito al patrimonio indisponibile dell’Autorità e che «al proprietario vadano risarciti i danni » (43.1).

L’atto d’acquisizione « determina la misura del risarcimento del danno e ne dispone il pagamento entro il termine di trenta giorni senza pregiudizio dell’eventuale azione già proposta» (43.2 lett.c).

Dalle disposizioni richiamate emerge con tutta evidenza che la determinazione del danno è elemento necessario del provvedimento acquisitivo (TAR CT 557/2009, PE 920/2008); consegue l’illegittimità dello stesso qualora privo della suddetta quantificazione (TAR LE 548/2008, AO 82/2007, CZ 243/2007, PE 345/2006).

Non può sostenersi che la mancata determinazione trovi motivazione nel decorso dei termini prescrizionali per la richiesta di risarcimento dei danni; ciò è incompatib... _OMISSIS_ ...ra acquisitiva, con effetti ex nunc del provvedimento medesimo. Sul punto si rinvia al relativo paragrafo.

Se il provvedimento acquisitivo dispone che il bene vada acquisito al patrimonio indisponibile dell’Ente, ciò naturalmente non può avvenire a titolo gratuito. La compressione del diritto del privato sul quale l’atto deve dimostrare la prevalenza dell’interesse pubblico, non può, infatti, spingersi al punto di escludere il risarcimento del danno subito dal titolare.

La somma dovuta è qualificata dal legislatore come risarcimento danno e non come indennità, considerato che il provvedimento acquisitivo ha valenza sanante di un’illegittimità dell’azione amministrativa.

« Pertanto, siccome nello schema dell’art. 43 del t.u. espropriazioni l’illecito perdura fino al perfezionarsi dell’effetto estintivo della proprietà privata in virtù dell’emanazione di quell’at... _OMISSIS_ ...isizione, cui la legge attribuisce ora effetto sanante di quelle situazioni d’occupazione senza titolo derivanti dalla mancata emanazione del decreto di esproprio o financo di dichiarazione di pubblica utilità, ne consegue che tutta l’attività svolta nel corso dell’occupazione, da chiunque esplicata - per definizione illecita -, rende l’autore o gli autori responsabili del relativo risarcimento ai sensi degli artt. 2043 e 2055 c.c.; e che proprio su detta responsabilità da illecita apprensione si fonda il risarcimento danni, riconosciuto dal citato art. 43 in favore del proprietario “senza pregiudizio per l’eventuale azione già proposta” (comma 2, lett. C ) » (Così CDS 5854/2008).

Con riguardo alla quantificazione del danno recita l’art. 43.6: «salvo i casi in cui la legge disponga altrimenti, nei casi previsti nei precedenti commi il risarcimento del danno è determinato:
nella... _OMISSIS_ ...ondente al valore del bene utilizzato per scopi di pubblica utilità e, se la occupazione riguarda un terreno edificabile, sulla base delle disposizioni dell’articolo 37 commi 3, 4, 5, 6 e 7;
col computo degli interessi moratori, a decorrere dal giorno in cui il terreno sia stato occupato senza titolo.»
Sembra potersi affermare (anche per effetto del richiamo all’art. 37.3 TU), che la valutazione del bene debba essere effettuata con riferimento al momento dell’acquisizione, coincidente con la perdita della proprietà da parte del suo titolare ( CGA 299/2009, 52/2009, TAR MI 1987/2009).

Ne consegue l’esclusione della rivalutazione monetaria, viceversa da calcolarsi, fino alla data dell’effettiva corresponsione, qualora il risarcimento sia determinato con riferimento alla data dell’occupazione sine titulo. In questa direzione peraltro copiosa giurisprudenza (TAR BA 603/2009, PA 438/2009, R... _OMISSIS_ ...1796/2008, BA 2903/2008, CT 2349/2008, 2335/2008, CZ 583/2008, VE 1765/2008, MI 156/2008). In particolare è stata prospettata la non implausibilità di un’equiparazione tra i due criteri: « Il ctu ha inoltre sommato al valore storico (L. 45.560.000) del bene un importo a titolo di rivalutazione pari a L. 47.241.6000.

Ad avviso del Collegio, ai sensi del citato art. 43 il ctu avrebbe dovuto valutare il bene con riferimento alla data di redazione della stima. Tuttavia il Collegio ritiene che la somma dei due importi (valore del bene al 1987 più rivalutazione per un totale di L. 96.492.331) può ritenersi plausibilmente e ragionevolmente uguale al valore del bene al momento della stima » (Così TAR VE 342/2009).

Sono dovuti gli interessi moratori (la previsione ha destato una qualche perplessità a fronte di un debito di valore qual è il risarcimento del danno), a decorrere dal momento in cui si è verificata l’occ... _OMISSIS_ ...a. Tale momento andrà naturalmente individuato con riferimento al caso concreto, ossia alle diverse ipotesi che legittimano il ricorso alla procedura sanante.

Nel caso, infatti, d’occupazione sin dall’origine sine titulo sarà questo il momento di decorrenza del calcolo degli interessi; nel caso d’occupazione abusiva discendente dall’annullamento degli atti impositivi del vincolo o della dichiarazione di pubblica utilità o del decreto d’esproprio, avendo il pronunciamento demolitorio effetto ex tunc, sarà il momento dell’occupazione del bene divenuta così illegittima, a costituire il dies a quo del calcolo (GCA 299/2009). Importante al riguardo è l’indicazione che dovrà essere contenuta nel provvedimento (43.2 lett. b).

Da rilevare che l’art. 43 non prevede la corresponsione d’alcuna indennità d’occupazione, bensì solo degli interessi legali dal momento in cui è inter... _OMISSIS_ ...illegittima occupazione (CGA 299/2009, TAR PA 173/2007).

Per diverso orientamento deve essere viceversa risarcito anche il periodo d’occupazione illegittima antecedente l’emanazione del provvedimento acquisitivo (TAR NA 2212/2009, 1970/2009, MI 1987/2009, SA 1286/2009, LE 112/2009, BS 1796/2008, LE 3342/2008, NA 7158/2008, 5889/2008, 5083/2008, CZ 583/2008, MI 156/2008), da calcolarsi sulla base dell’interesse legale (TAR NA 1373/2009, 8904/2008, 8904/2008), o nella misura di un dodicesimo del valore venale anno per anno, con rivalutazione monetaria ed interessi (TAR MI 1987/2009).

Gli interessi sono qualificati dal legislatore come moratori; potrebbe al riguardo attribuirsi agli interessi in esame la medesima funzione dell’indennità d’occupazione che tra l’altro è venuta assumendo, almeno stando alle disposizioni di cui all’art. 22 bis.5 TU, una diversa funzione rispetto al passato, ossia non più qu... _OMISSIS_ ...re il mancato godimento del bene, bensì di compensare il ritardato pagamento dell’indennità di espropriazione dovuta. Alla luce di tali considerazioni potrebbe affermarsi che la corresponsione degli interessi assorba l’indennità d’occupazione.

Per diverso orientamento giurisprudenziale gli interessi, seppur qualificati dal legislatore come “moratori”, assumono piuttosto la fisionomia degli interessi compensativi per il mancato godimento del bene; ciò anche in considerazione del fatto che l’obbligazione risarcitoria sorge solo al momento d’adozione del provvedimento di acquisizione, mentre gli interessi decorrono dal momento dell’occupazione sine titulo e per tale motivo possono essere considerati l’equivalente dei frutti civili del bene (CGA 52/2009).

Il calcolo degli interessi presenta alcune problematiche.

In primo luogo si tratta si stabilire se gli stessi vadano... _OMISSIS_ ...a somma già rivalutata (che è appunto la somma determinata con riferimento al momento dell’acquisizione) o sulla somma senza rivalutazione o se ancora anno per anno sul valore della somma via via rivalutata per tutto il periodo considerato. Se gli interessi assorbono l’indennità d’occupazione, è questo forse il criterio preferibile in analogia al calcolo dell’indennità d’occupazione legittima.

Per il tasso da applicare occorrerà fare riferimento a quello legale, fermo restando l’applicazione del principio generale di cui all’art. 1224 Cod. Civ., che impone la prova dell’eventuale maggior danno.

Si tratta ora di stabilire quale debba essere l’entità del valore del bene cui fa riferimento l’art. 43.6 TU. Da univoca giurisprudenza è affermato che il risarcimento del danno non può essere inferiore al valore di mercato del bene (TAR PA 39/2009, 1203/2008, 1001/2008, CT 330/2008, BO 396... _OMISSIS_ ...|
In termini più precisi occorre distinguere tra ipotesi in cui il provvedimento acquisitivo riguardi un terreno edificabile dall’ipotesi in cui il terreno interessato abbia destinazione non edificabile (TAR PA 1737/2007).

Con riferimento alle aree non edificabili, sulla base dell’art. 43.6 che, ai fini della quantificazione, impone la determinazione in una misura «corrispondente al valore del bene utilizzato per scopi di pubblica utilità», si può ritenere che il risarcimento del danno debba essere stabilito nella misura corrispondente all’integrale controvalore del bene, che si ricava dall’applicazione allo stesso dei prezzi di mercato, con esclusione pertanto dell’applicabilità del valore agricolo medio (CDS 1136/2009, TAR CA 543/2008, PA 173/2007).

Il richiamo all’art. 37 TU assume una rilevante importanza ai fini della valutazione dell’edificabilità di fatto, incidente sulla ... _OMISSIS_ ...del bene come non edificabile. Il comma 3 richiamato prescrive, infatti, ai fini dell’edificabilità, la sussistenza delle possibilità legali ed effettive di edificazione.

Tralasciando il ben noto dibattito che ha accompagnato l’analoga previsione dell’art. 5 bis L 359/1992, sembra potersi concludere, secondo del resto l’orientamento giurisprudenziale formatosi nel sistema previgente al testo unico, che l’irrilevanza dell’edificabilità di fatto ai fini della qualificazione del terreno oggetto di valutazione, non debba affermarsi solo in sede di calcolo dell’indennità d’esproprio, bensì anche ai fini della determinazione del risarcimento del danno (TAR CA 2018/2008; più in generale per il risarcimento del danno da occupazione illegittima CASS 14783/2007, 23810/2006, 6281/2004).

Anche ai fini della determinazione del risarcimento del danno quindi, per effetto del richiamo operato dall... _OMISSIS_ ...squo;art. 37 TU, il riferimento all’edificabilità di fatto e di diritto, va interpretato nel senso di necessaria sussistenza di entrambi requisiti (TAR PA 1737/2007).

Nello stesso tempo l’irrilevanza degli indici di valutazione attinenti al concetto d’edificabilità di fatto non esclude che nel caso di terreno agricolo sia consentito valorizzare lo stesso rispetto al minimum dei valori tabellari, commisurando pertanto il risarcimento al valore sul mercato del bene medesimo, senza considerazione delle potenzialità edificatorie, bensì delle possibilità d’utilizzazione intermedia (con specifico riferimento al provvedimento acquisitivo ex art. 43 TAR CZ 310/2009; più in generale per il risarcimento del danno da occupazione illegittima CASS 7623/2009, 6769/2009, 29786/2008, 26908/2008, 25983/2008, 11575/2008, 8384/2008, 3706/2008).

Per i terreni edificabili sono espressamente richiamate le disposizioni di cui a... _OMISSIS_ ...comma 3 a comma 7.

Significativo che siano esclusi dal richiamo i primi due commi riguardanti il calcolo dell’indennità di espropriazione; il risarcimento del danno per le aree edificabili dovrà pertanto essere commisurato al valore del bene da intendersi come valore di mercato, non dimidiato e tantomeno decurtato del 40% (TAR PA 1737/2007). La precisazione peraltro oggi assume minor rilevanza alla luce della dichiarazione d’illegittimità dei citati commi dell’art. 37 TU da parte della Corte Cost. con sent. n. 348/2007 ed alla riformulazione degli stessi ad opera della L 244/2007 art. 2 comma 89.

Ai fini dell’edificabilità dovranno considerarsi le possibilità legali ed effettive di edificazione, con esclusione di costruzioni realizzate abusivamente, tenendo in considerazione i vincoli d’inedificabilità assoluta (37.4).

Va, anche in tema di risarcimento del danno, accolta una nozione ampia d&rsquo... _OMISSIS_ ... che pertanto non si esaurisce in quella residenziale-abitativo, ma comprende tutte le trasformazioni del suolo non precluse all’iniziativa privata (TAR PA 1737/2007).

Come per l’indennità anche in ipotesi di risarcimento del danno ex art. 43 alcuna rilevanza assume il vincolo espropriativo; in tale ipotesi la valutazione potrà essere effettuata, anziché risalire a destinazioni remote e non...


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Autore

Melloni, Ines

Laureata in giurisprudenza, funzionario del Comune di Reggio Emilia