Le occupazioni abusive del suolo pubblico: risvolti civili, penali e amministrativi

uo;art. 20 del codice della strada ai commi 4 e 5, prevede che «Chiunque occupa abusivamente il suolo stradale, ovvero, avendo ottenuto la concessione, non ottempera alle relative prescrizioni, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 168 a euro 674. La violazione di cui ai commi 2, 3 e 4 importa la sanzione amministrativa accessoria dell’obbligo per l’autore della violazione stessa di rimuovere le opere abusive a proprie spese.



In altre parole, l’art. 20 contempla un duplice ordine di sanzioni amministrative: una sanzione di tipo pecuniaria ed una sanzione di tipo ripristinatorio, che si riconduce all’obbligo – per l’autore dell’occupazione abusiva – di ripristinare lo status quo ante.

Non solo: l’occupazione abusiva di un suolo pubblico può configurare un reato, previsto e sanzionato dall’art. 633 c.p.
Tale artico... _OMISSIS_ ...eralmente che «chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 103 a euro 1.032. Si applica la pena della reclusione da due a quattro anni e della multa da euro 206 a euro 2.064 e si procede d’ufficio se il fatto è commesso da più di cinque persone o se il fatto è commesso da persona palesemente armata. Se il fatto è commesso da due o più persone, la pena per i promotori o gli organizzatori è aumentata».

Dalla semplice lettura dell’articolo in commento si evincono alcune caratteristiche del reato de quo: in primis, esso è annoverato tra i delitti; è punibile solo a querela della persona offesa, con una procedibilità d’ufficio solo in alcuni casi gravi (commissione da parte di più di cinque persone ovvero da parte di persona palesemente armata); ... _OMISSIS_ ...h; con pena aumentata a discrezione del giudice – anche eventuali promotori o organizzatori.

La condotta che deve essere accertata e, conseguentemente, sanzionata sul piano penale, dunque, è quella di chi occupa un terreno o un edificio altrui, tanto pubblico (che è il caso che a noi interessa) quanto privato, senza alcun titolo abilitante.
La Giurisprudenza ha affermato che la sanzione amministrativa di cui all’art. 20 del codice della strada non esclude la configurabilità del delitto di cui all’art. 633 c.p., trattandosi di due norme che agiscono su piani diversi, essendo l’art. 633 c.p. posto a tutela del patrimonio e l’altro a tutela della sicurezza della circolazione stradale: in altre parole, non è configurabile alcun rapporto di specialità tra le due tipologie di illecito che abbiamo descritto, essendo diversa l’obiettività giuridica delle due norme.

Peraltro, appare palese che è config... _OMISSIS_ ...orso tra i due illeciti: con una medesima condotta, infatti, ben si può commettere l’illecito di cui all’art. 20 del codice della strada e il delitto di cui all’art. 633 c.p.

La Giurisprudenza ha affrontato diverse volte la questione, facendo rientrare nella condotta di cui all’art. 633 c.p. il caso di occupazione di uno spazio demaniale diverso e di maggiore estensione rispetto a quello per il quale è stata rilasciata una concessione; parimenti è stato punito ai sensi dell’art. 633 c.p. chi abbia modificato la sponda di un torrente per la realizzazione di opere edili ovvero chi, sebbene autorizzato dal concessionario, abbia occupato un terreno demaniale, a dimostrazione che l’intuitus personae è fondamentale quando si parla di concessioni demaniali.

Inoltre, sono qualificabili come abusive anche le occupazioni di suolo pubblico che risultano essere difformi dalle disposizioni dell’atto di concessi... _OMISSIS_ ...LF| In via generale, è stato sostenuto che nel reato di invasione di terreni o edifici, la nozione di «invasione» non si riferisce all’aspetto violento della condotta, che può anche mancare, ma al comportamento di colui che si introduce «arbitrariamente», cioè contra jus, in quanto privo del relativo diritto di accesso; la conseguente «occupazione» deve ritenersi, pertanto, l’estrinsecazione materiale della condotta vietata e la finalità per la quale viene posta in essere l’abusiva occupazione.



Per concludere questa breve disamina, possiamo dunque affermare come l’occupazione abusiva del suolo pubblico sia perseguibile tanto a livello amministrativo (con la previsione di una sanzione pecuniaria e di una sanzione ripristinatoria) quanto a livello penale, con la previsione della reclusione e della multa.

Un breve cenno meritano infine alcune pronunce che hanno sancito... _OMISSIS_ ... del canone sia della tassa previsti per l’occupazione del suolo pubblico.

Il canone e la tassa sono dovuti per il sol fatto dell’occupazione del suolo pubblico, a prescindere da qualsivoglia autorizzazione e/o concessione da parte dell’ente proprietario.

Orbene, ribadiamo che è addirittura la legge a stabilire che la tassa per l’occupazione del suolo pubblico è dovuta a prescindere da qualsiasi atto formale di concessione: l’art. 38 del D.Lgs. n. 507/1993 è chiaro in proposito, laddove afferma che «sono soggette alla tassa le occupazioni di qualsiasi natura, effettuate, anche senza titolo, nelle strade, nei corsi, nelle piazze e, comunque, sui beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei comuni e delle province». La giurisprudenza non ha fatto che applicare tale, chiara, previsione legislativa.

Lo stesso discorso vale per il canone per l’occupazione del suolo p... _OMISSIS_ ...sua definizione fornita proprio dalla giurisprudenza, configurato (si ricorda) come ‹‹corrispettivo di una concessione, reale o presunta (nel caso di occupazione abusiva), dell’uso esclusivo o speciale di beni pubblici, ed è dovuto non in base alla limitazione o sottrazione all’uso normale e collettivo di parte del suolo, ma in relazione all’utilizzazione particolare (o eccezionale) che ne trae il singolo».

Sussiste infine la giurisdizione del giudice ordinario per tutto ciò che concerne la c.d. indennità per l’occupazione abusiva, dal momento che la cessazione del rapporto concessorio rende ipso jure priva di titolo l’occupazione del sito da parte del precedente concessionario, legittimando così l’Amministrazione a richiedere il relativo canone, di natura indennitaria: ‹il provvedimento con cui l’amministrazione, sul presupposto di una occupazione abusiva di suolo demaniale, ingiu... _OMISSIS_ ...o delle somme dovute, attiene esclusivamente a questioni di diritto soggettivo, che postulano accertamenti di fatto inerenti il rapporto tra la proprietà pubblica e quella privata, e conseguenti all’esatta applicazione dei criteri di calcolo in ragione della situazione concreta, privi, quindi, di apprezzamenti discrezionali. La stessa situazione di fatto può, dunque, essere senz’altro sottoposta all’esame del giudice ordinario».