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Risarcimento del danno da occupazione illegittima: osservazioni conclusive

Dalla lettura dei principi espressi dal giudice di Strasburgo sembra emergere l'insufficienza della dichiarazione di pubblica utilità a giustificare la costruzione dell’istituto estintivo acquisitivo né, tanto meno, può richiamarsi a tal fine il parametro della funzione sociale che alberga all’interno della Carta costituzionale. Non pare condivisibile il tentativo di offrire una lettura della sentenza n. 349 tesa a lasciare inalterato il quadro della giurisprudenza sull'occupazione acquisitiva

L'espropriazione di beni pubblici

L'art.4 del dpr 327/2001 disciplina le modalità per l’espropriazione dei beni pubblici. Sono definiti beni pubblici i beni demaniali e i beni patrimoniali. La classificazione è tassativa. L’art.823 c.c. dichiara che i beni demaniali sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti in favore di terzi; ad esempio, non sono usucapibili. La dottrina ammette comunque la possibilità di una loro espropriazione qualora siano conformati per altre destinazioni dalla pianificazione urbanistica.

L'art.32 T.U. D.P.R.327/2001: lo ius tollendi

L’articolo 32 secondo comma del TU DPR 327/2001stabilisce che il valore del bene è determinato senza tenere conto delle costruzioni, delle piantagioni e delle migliorie, qualora risulti, avuto riguardo al tempo in cui furono fatte e ad altre circostanze, che esse siano state realizzate per conseguire una maggiore indennità. Si considerano tali le costruzioni, le piantagioni e le migliorie che siano state intraprese sui fondi soggetti ad esproprio dopo la comunicazione dell’avvio del procedimento

L'art.32 T.U. D.P.R.327/2001: i soprassuoli

I soprassuoli possono essere definiti come ciò che è presente sulla superficie del fondo. Essi possono esservi incorporati stabilmente, non stabilmente oppure esservi appoggiati e avere carattere più o meno durevole. Soprassuoli come costruzioni, piantagioni e ghiaia sono suscettibili di incidere nella stima, a meno che non sia loro attribuita una finalità opportunistica. La giurisprudenza appare, tuttavia, piuttosto variegata sulla conciliabilità dell’art.43 con i "nuovi" criteri indennitari

L'art.43: presupposti

L’art. 43 TU consente l'emanazione del provvedimento acquisitivo da parte della Autorità che utilizza il bene per scopi di pubblico interesse. Ai fini della sussistenza di tale presupposto non è sufficiente che l’atto di acquisizione possa fondarsi sulla semplice utilizzabilità dell’immobile ovvero sulla sua astratta idoneità a essere utilizzato per il soddisfacimento di un interesse generale, piuttosto si deve fare riferimento all'utilizzazione per un interesse pubblico specifico e concreto

Limitazioni all'edificabilità e CEDU

I beni immobili sottoposti a vincolo nell’ambito del sistema di tutela archeologica o del paesaggio, costituendo categoria di interesse pubblico in ragione delle caratteristiche ontologiche dalle quali sono connotati, restano soggetti ad un sistema normativo che consente l’imposizione di limiti all’esercizio della facoltà del diritto di proprietà senza termini di durata e senza indennizzo. E ciò in piena armonia con la previsione costituzionale che persegue la funzione sociale della proprietà

L'espropriazione per la realizzazione di impianti elettrici

Il procedimento d'espropriazione per l’installazione di linee elettriche è disciplinato specificamente dal r.d. n.1775/1933, recante il testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici. Le domande di autorizzazione per costruzione di nuove linee o per varianti a quelle esistenti, corredate dal piano tecnico delle opere da costruire, sono presentate al prefetto o al Ministro dei lavori pubblici, secondo la rispettiva competenza, attraverso l'ufficio del Genio civile

L'espropriazione per la realizzazione di impianti elettrici: autorizzazioni, indennità e risarcimenti

La giurisprudenza ha confermato la necessità per l'ENEL di ottenere l’autorizzazione definitiva necessaria per imprimere carattere di pubblica utilità all’opera. Il proprietario del fondo è altresì tenuto a dar passaggio nei suoi fondi alle condutture elettriche aeree o sotterranee solo a chi abbia ottenuto permanentemente o temporaneamente l’autorizzazione dall’autorità competente. L’ente può, così, legittimamente realizzare le linee di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica.

Le Sezioni Unite nel dicembre del 2007: riparto di giurisdizione e art.43

In materia di occupazione illegittima, in caso di scadenza dei termini di occupazione legittima, la illegittima detenzione del bene da parte della p.a. è, o non è, un comportamento riconducibile all’esercizio di un pubblico potere ? E di conseguenza, nel caso di irreversibile trasformazione del bene, la domanda risarcitoria, indipendentemente dall’impugnazione di un provvedimento amministrativo, quale il decreto di esproprio tardivo, va proposta al giudice ordinario o al giudice amministrativo

I primi due commi dell'articolo 43 D.P.R.327/2001

Se la ratio dell’art.43 TU consiste nella regolarizzazione e sanatoria delle procedure ablatorie illegittime e dei comportamenti illeciti dell'Amministrazione in campo espropriativo con eliminazione delle ipotesi di occupazione appropriativa nonché usurpativa, non può che riferirsi a qualunque situazione pregressa di illegittimità ed illiceità posta in essere dalla PA, con l’unico limite dell’eventuale giudicato che esplicitamente riconosca al privato il diritto alla restituzione del bene

Risarcimento per occupazione illegittima: continua il balletto sulla giurisdizione

La vicenda che ha fornito l’occasione per il pronunciamento della Cassazione è scaturita da un'istanza per regolamento di giurisdizione avanzata al Tribunale di Palermo in un giudizio proposto al fine di ottenere il risarcimento del danno per l’irreversibile trasformazione di alcuni terreni destinati ad opere pubbliche facenti parte del piano urbanistico e delle relative urbanizzazioni di un agglomerato industriale. Tale giudizio faceva seguito ad un precedente giudizio instaurato davanti al TAR

Le varianti agli strumenti urbanistici per l'adeguamento al progetto di opere pubbliche

L’art.19 del D.P.R. 327/2001prevede una procedura semplificata per una rapida conclusione dell’iter di variante dello strumento urbanistico generale ai fini della realizzazione di singole e specifiche opere pubbliche, qualora la loro progettazione si presenti in contrasto con le prescrizioni urbanistiche vigenti. La giurisprudenza sottolinea che la variante al p.r.g., sia pure nella forma semplificata scatta solo con il perfezionamento del suo iter approvativo che comprende tre distinte fasi.

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