ULTIMI APPROFONDIMENTI CARICATI

Stai vedendo 1574-1464 di 2612 risultati

Origini ed evoluzione dell'istituto giuridico del Trust

Secondo la Convenzione dell'Aja (1992), grazie alla quale è stato introdotto nell'ordinamento italiano l'istituto del Trust, tale rapporto giuridico si instaura qualora un soggetto disponente (settlor) conferisca dei beni (per mezzo di atto tra vivi o mortis causa) ad un amministratore (trustee), il quale gode dei poteri e doveri propri del diritto reale di proprietà. Tuttavia, le gestione di questo patrimonio non è arbitraria, bensì diretta ad uno scopo specifico individuato dal disponente

Il contratto di Trust: soggetti attivi e relativi poteri

L’istituto del trust è molto utilizzato nel settore della tutela degli incapaci, e va così a sostituirsi agli strumenti ormai antichi e ritenuti obsoleti della inabilitazione ed interdizione. Tuttavia, nasce la questione in merito alla soggezione o meno del trustee al regime autorizzatorio previsto dal nostro codice civile per gli atti di straordinaria amministrazione che coinvolgono beni in trust. Questo poiché il trustee agisce comunque nell’interesse del soggetto incapace.

Scritture contabili ed imposizione fiscale nel contratto di Trust

La tenuta delle scritture contabili nel Libro degli Eventi oltre che per annotare le vicende in cui il trust incorre nella sua esistenza giuridica, è finalizzato all’adempimento di una specifica obbligazione giuridica: il rendicontato. Gli elementi della contabilità che confluiscono nel rendiconto, per prassi, sono: lo stato patrimoniale, il conto reddito e le note esplicative, che contengono tutti i fattori utili alla comprensione dei dati contenuti nello stato patrimoniale e nel conto reddito

Trust e politiche antiriciclaggio: la sostituzione del trustee

La legge finanziaria del 2007 incide fortemente sulla disciplina dei trust interni, fornendo non solo delle linee guida per la definizione dei soggetti che vengono a contatto con l’istituto nel nostro ordinamento[1], anzi, imponendo degli adempimenti a carico dei professionisti che svolgono attività di costituzione e gestione di trust in Italia. La disciplina vuole infatti evitare che il trust venga “italianizzato” ai fini di eludere la legge, evadere i tributi, e riciclare denaro sporco.

La strumentalizzazione del Trust a fini elusivi e il Trust autodichiarato

Con l’espressione trust elusivo si descrive il trust finalizzato ad eludere la legge a danno dei creditori o del fisco. Il giudice dovrà dunque operare un preventivo vaglio di riconoscibilità del trust instaurando una sorta di giudizio incidentale. Il criterio attraverso il quale viene valutato il trust è la meritevolezza degli interessi. Per questo motivo, la finalità elusiva di un disponente che, con astuzia, cerca di mettere al riparo i propri averi a danno dei creditori, incontra uno scoglio

Il reato di «abusivismo edilizio»

Un intervento edilizio iniziato senza le prescritte autorizzazioni amministrative è un abuso edilizio ed è sanzionabile anche penalmente. In alcuni casi, il problema non è solo quello di individuare quale tipo di autorizzazione richiedere, ma anche comprendere se è necessaria un’autorizzazione. Il quadro si complica ulteriormente se si considera che il significato della locuzione in esame non è rinvenibile normativamente: viene piuttosto utilizzata per indicare una pluralità di illeciti diversi

Interventi edilizi e titoli abilitativi

Con l’espressione interventi di manutenzione straordinaria si intendono ‹‹le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso››. Se realizzati in assenza di s.c.i.a. è prevista l'applicazione di sanzione amministrativa ex art.37 T.U.

Norme penali e abusivismo edilizio: l'art. 44 D.P.R. 380/2001

Il bene tutelato dalle norme penali incriminatrici in materia di abusivismo edilizio è rappresentato dalla necessità di sottoporre l’attività edilizia al preventivo controllo della pubblica amministrazione, e dall’interesse sostanziale alla tutela del territorio. Oggetto giuridico dell'art.44 D.P.R.380/2001 è infatti l’esigenza di controllo dell’uso edificatorio dei suoli, volto ad ottenere un corretto svolgimento dell’attività edilizia.

La lottizzazione abusiva: sanzioni penali (art. 44 lett c) D.P.R. 380/2001)

Il reato penale di lottizzazione abusiva (punito con l'arresto fino a due anni e il pagamento di un'ammenda pecuniaria), definito all'art. 44 lett c) D.P.R. 380/2001, si configura quando vengono iniziate opere che comportino trasformazione urbanistica od edilizia dei terreni stessi in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici, vigenti o adottati, o comunque stabilite dalle leggi statali o regionali o senza la prescritta autorizzazione.

Il sequestro e la demolizione dell'opera edilizia abusiva

Le opere abusivamente realizzate possono essere sequestrate sia per impedire che il reato sia portato a conseguenze ulteriori (sequestro preventivo), sia per finalità istruttorie (sequestro probatorio). Una volta accertata l’esecuzione di interventi in assenza di permesso, in totale difformità dal medesimo, ovvero con variazioni essenziali, il responsabile del competente ufficio comunale ingiungerà al proprietario e al responsabile dell’abuso la rimozione o la demolizione dell'opera

Natura dei reati paesaggistico-ambientali (art. 181 D.Lgs. 42/2004)

L’art. 181 D.Lgs. 42/2004, insieme all’art. 734 c.p., costituisce la norma fondamentale del sistema normativo posto a protezione dei beni paesaggistici e ambientali. Ai sensi del comma 1 dell’articolo succitato, ‹‹chiunque, senza la prescritta autorizzazione o in difformità di essa, esegue lavori di qualsiasi genere su beni paesaggistici è punito con le pene previste dall’art. 44, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380››.

La sanatoria paesaggistica e l'estinzione del reato edilizio

Il principio generale per il quale l’autorizzazione paesaggistica non può essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi è stato derogato a seguito della L.308/2004. È stata introdotta, infatti, la possibilità di una valutazione postuma della compatibilità paesaggistica di alcuni interventi minori, all’esito della quale non si applicano le sanzioni penali stabilite penali stabilite per il reato ex art.181 D.Lgs.42/2004

Pagina 122 di 218 40 70 110 122 150 180