Variante urbanistica: piani P.E.E.P., piani particolareggiati, P.I.P. e P.R.U.S.S.T.

PIANIFICAZIONE --> VARIANTE URBANISTICA --> PIANI URBANISTICI

Rientra nel potere di pianificazione urbanistica una disciplina più restrittiva e conservativa intesa ad uno sviluppo razionale ed eco-compatibile della politica urbanistica, informando le scelte contenute in una variante a svariati parametri generali e per scopi di tutela dell’assetto ambientale, paesistico e di salvaguardia del territorio ancora non sfruttato a fini di edificazione.

Una variante al piano regolatore che muti la destinazione di parti di aree interessate da una lottizzazione equivale ad una revoca unilaterale della convenzione.

PIANIFICAZIONE --> VARIANTE URBANISTICA --> PIANI URBANISTICI --> PEEP

La scadenza di un Piano particolareggiato come il PEEP, se da un lato, non comporta che le aree interessate dal Piano rimangano prive di disciplina, dall’altro non consente l’adozione di adeguamenti o varianti... _OMISSIS_ ...Piano è privo di efficacia. L’unica procedura consentita in tali casi è quella ordinaria che, nel rispetto della legge, si conclude con l’adozione di un rinnovato PEEP.

E' illegittima la variante al PEEP che, traslando determinate opere in area su cui non è consentito realizzarle, sottragga di fatto alla cooperativa convenzionata il diritto di costruire e mantenere edifici adibiti a servizi connessi alla residenza.

Il P.E.E.P. rientra in un disegno normativo volto a consentire che l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare sia inquadrato in uno strumento urbanistico più ampio, sicché esso non può essere in contrasto con un precedente piano urbanistico generale, di cui costituisce pur sempre l'attuazione nella versione originaria o in quella modificata dal P.E.E.P., che del P.R.G. ha effetto di variante.

Ove la zona oggetto del PEEP non sia già prevista come zona di espansione destinata ... _OMISSIS_ ...idenziale, come nel caso di destinazione agricola nel Piano regolatore generale, l'approvazione del P.E.E.P. costituisce un provvedimento a duplice effetto, in quanto è ad un tempo approvazione di variante allo strumento urbanistico fondamentale o di secondo livello (Piano regolatore generale o Piano di fabbricazione) ed approvazione di piano di zona attuativo di terzo livello.

Ove la zona inclusa nel PEEP non sia già prevista come zona di espansione destinata ad edilizia residenziale, come nel caso di destinazione agricola nel Piano regolatore generale, l'approvazione del P.E.E.P. costituisce un provvedimento a duplice effetto, in quanto è ad un tempo approvazione di variante allo strumento urbanistico fondamentale o di secondo livello (Piano regolatore generale o Piano di fabbricazione) ed approvazione di piano di zona attuativo di terzo livello.

Il P.E.E.P. rientra in un disegno normativo volto a consentire che l’acquisizione di are... _OMISSIS_ ...per l’edilizia economica e popolare sia inquadrato in uno strumento urbanistico più ampio, sicché esso non può essere in contrasto con un precedente piano urbanistico generale, di cui costituisce pur sempre l’attuazione nella versione originaria o in quella modificata dal P.E.E.P., che del P.R.G. ha effetto di variante.

Ove la zona oggetto del PEEP non sia già prevista come zona di espansione destinata ad edilizia residenziale, come in ipotesi in cui abbia destinazione agricola nel Piano regolatore generale, l’approvazione del P.e.e.p. costituisce un provvedimento a duplice effetto, in quanto è ad un tempo approvazione di variante allo strumento urbanistico fondamentale o di secondo livello (Piano regolatore generale o Piano di fabbricazione) ed approvazione di piano di zona attuativo di terzo livello.

La facoltà per l'Amministrazione di reperire le aree da comprendere nel p.e.e.p. in zona diversa da quella legislativamente... _OMISSIS_ ...cende ex lege dalla dizione “di norma” contenuta nell' art. 3 comma 2 L. n. 167/1962 e dalla facoltà prevista dall’art. 8 della legge medesima di introdurre varianti al P.r.g.

Alla luce dell'art. 3 L. n. 167/1962, la localizzazione dei piani per l'edilizia economica e popolare nelle zone di generale destinazione residenziale privata non costituisce variante al piano regolatore generale e non necessita dell'approvazione regionale.

Una variante ad un Piano di zona per l'edilizia economica e popolare (P.E.E.P.) che si differenzi dal piano originario precedentemente approvato solo per la variazione di alcuni dati progettuali, non comportando (nel caso di specie) incidenza sul dimensionamento del Piano né modifiche al perimetro dello stesso, rientra fra le varianti che, a norma dell’art.8 della L. n. 167/62, comma aggiunto dall'art. 34 della L. n. 865/71, per la loro ridotta incidenza, non abbisognano di approvazione regio... _OMISSIS_ ...RLF| Il piano per l'edilizia economica e popolare, non potendo essere in contrasto con il piano regolatore generale, assume anche natura di variante con il conseguente mutamento nella zona delle pregresse previsioni; in tal caso pertanto la destinazione dell'area interessata dal P.E.E.P. muta da agricola ad edificabile, qualora già non sia tale.

Ove la zona oggetto del piano per l’edilizia economico – popolare non sia già prevista come zona di espansione destinata ad edilizia residenziale, come nel caso di destinazione agricola nel Piano regolatore generale, l'approvazione del P.E.E.P. costituisce un provvedimento a duplice effetto, in quanto è ad un tempo approvazione di variante allo strumento urbanistico fondamentale o di secondo livello (Piano regolatore generale o Piano di fabbricazione) ed approvazione di piano di zona attuativo di terzo livello.

PIANIFICAZIONE --> VARIANTE URBANISTICA --> PIANI URBANISTICI --> PI... _OMISSIS_ ...GGIATI

L’introduzione di destinazioni urbanistiche non previste da un piano particolareggiato (nella specie una destinazione urbanistica residenziale in un piano attuativo di zona D a vocazione eminentemente produttiva) e sostanzialmente disomogenee rispetto a quelle proprie e caratterizzanti dello strumento urbanistico, incidono sull'assetto complessivo e necessitano di una specifica procedura di variante per essere introdotte.

La riscontrata idoneità della variante a modificare la sistemazione edilizia del comparto, per come definita nella convenzione di lottizzazione, implica, in conclusione, di qualificare la stessa come essenziale e di esigere, di conseguenza, per la sua approvazione, l'assenso di tutti i proprietari delle aree comprese nel piano.

L’approvazione di un piano attuativo non costituisce in alcun modo un affidamento qualificato del proprietario dei beni interessati, potendo il piano stesso essere m... _OMISSIS_ ...ove determinazioni dell’Amministrazione attraverso varianti allo strumento urbanistico generale.

Le prescrizioni di strumenti di terzo livello (quali i piani particolareggiati), di regola attuativi dei piani generali, possono in via eccezionale unire alla loro funzione tipica quella ulteriore di contenuto conformativo, innovando, nella zona contemplata, le pregresse opzioni del piano regolatore con riguardo allo ius aedificandi.

PIANIFICAZIONE --> VARIANTE URBANISTICA --> PIANI URBANISTICI --> PIP

L’approvazione del PIP può legittimante fondarsi su un atto pianificatorio vigente quale il PDF, che costituisce comunque uno strumento di carattere generale; ciò comporta che l’approvazione del PIP possa avvenire anche in variante del PDF.

E’ consentito in sede di approvazione del Piano per gli insediamenti produttivi, apportare variante al PRG.

PIANIFICAZIONE --> VAR... _OMISSIS_ ...CA --> PIANI URBANISTICI --> PRUSST

L’eventuale pubblica utilità degli interventi inseriti nel PRUSST e l’eventuale vincolo preordinato ad esproprio possono conseguire solo ad una preventiva variante urbanistica.

PIANIFICAZIONE --> VARIANTE URBANISTICA --> P.A.V.I.

La brevità del termine assegnato alle Regioni dal secondo comma dell'art. 58 d.l. 112/2008 - così come risultante dalla sostituzione operata dall'art. 33-bis, co. 7, d.l. 98/2011, a sua volta introdotto dall'art. 27, co. 1, d.l. 201/2011 - per disciplinare la procedura di approvazione delle delibere comunali di approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari quali varianti del piano regolatore generale e le procedure di co-pianificazione per la eventuale verifica di conformità agli strumenti di pianificazione sovraordinata non rende la norma incostituzionale.

La previsione di cui all'art. 58, co. 2,... _OMISSIS_ ...conv. in legge 133/2008, nella parte in cui stabilisce che “l’inserimento degli immobili nel piano ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile”, è chiaramente sintomatica del potere dell’ente pubblico di far cessare la destinazione a pubblico servizio di beni del proprio patrimonio, e, unitamente ad essa, il rapporto di strumentalità di quei beni rispetto ai propri fini istituzionali.

Per effetto della sentenza n. 340/2009 della Corte Cost. è venuto meno l’effetto di variante automatica originariamente associato dall'art. 58 d.l. 112/2008 alla delibera di approvazione del piano delle alienazioni, sicché, allo stato, i Comuni che approvino un piano di dismissione immobiliare, hanno l’onere di attivare un separato procedimento di variante del proprio strumento urbanistico che salvaguardi, in tal modo, le competenze della Regione, pretermesse nella formulazione originaria della norma.

... _OMISSIS_ ... legge ad imporre ai Comuni di adottare una specifica variante dello strumento urbanistico generale per stabilire la destinazione urbanistica dei beni inclusi nel proprio piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.

Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 16 dicembre 2009, n. 340 è venuto meno l’effetto di variante automatica originariamente associato alla delibera di approvazione del piano delle alienazioni, sicché, allo stato, i Comuni che approvino un piano di dismissione immobiliare, hanno l’onere di attivare un separato procedimento di variante del proprio strumento urbanistico (che salvaguardi, in tal modo, le competenze della Regione, pretermesse nella formulazione originaria della norma).

È incostituzionale il secondo comma dell'art. 58 d.l. 112/2008, conv. in legge 133/2008, esclusa la proposizione iniziale: «L’inserimento degli immobili nel piano ne determina la conseguente classificaz... _OMISSIS_ ...monio disponibile e ne dispone espressamente la destinazione urbanistica». La restante parte è infatti previsione di dettaglio, e la competenza statale in materia di «governo del territorio» deve limitarsi soltanto alla previsione di norme di principio.

È norma di dettaglio, e pertanto preclusa allo Stato in sede di competenza legislativa concorrente in materia di governo del territorio, la previsione secondo cui la deliberazione del consiglio comunale di approvazione di un piano delle alienazioni e valorizzazioni di beni immobili costituisce variante allo strumento urbanistico generale e che tale variante non necessiti di verifiche di conformità agli eventuali atti di pianificazione sovraordinata di competenza delle Province e delle Regioni.
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.