Abusi edilizi e P.A.: provvedimenti sanatori e sanzionatori

ABUSI EDILIZI --> RAPPORTI SANATORIA-SANZIONI

La proposizione di un’istanza volta ad ottenere la concessione in sanatoria di un presunto abuso edilizio ex l. 47/1985 su cui si sia formato il silenzio-rigetto fa venir meno l’originario interesse all’annullamento dell’ordinanza di demolizione. Legittimamente il giudice si limita in tali ipotesi a dichiarare improcedibile il primo ricorso procedendo a valutare il ricorso per motivi aggiunti.

L’eventuale non perfetta sovrapponibilità tra ordinanza di demolizione e istanza di sanatoria non influisce sull’obbligo da parte del Comune, in caso di accoglimento, di determinarsi nuovamente in merito alla demolizione così che comunque deve ritenersi integrato il venir meno dell’originario interesse a ricorrere avverso l’originario provvedimento.

La presentazione di una istanza di sanatoria ex art. 36 D.P.R. 380/2011 non rende ineff... _OMISSIS_ ...dimento sanzionatorio pregresso; non vi è dunque una automatica necessità per l’amministrazione di adottare, se del caso, un nuovo provvedimento di demolizione. La domanda di accertamento di conformità determina un arresto dell’efficacia dell’ordine di demolizione, ma tale inefficacia opera in termini di mera sospensione.

La presentazione di un’istanza di sanatoria non comporta l’inefficacia del provvedimento sanzionatorio pregresso, non essendoci pertanto un’automatica necessità per l’amministrazione di adottare, se del caso, un nuovo provvedimento di demolizione.

Con la presentazione della richiesta di sanatoria l’efficacia dell’ordine di demolizione subisce un arresto, che opera in termini di mera sospensione; con la conseguenza che, in caso di rigetto dell’istanza di sanatoria, esso riacquista la sua efficacia.

La richiesta di sanatoria ex art. 36 D.P.R. n. 380/20... _OMISSIS_ ...lle more del giudizio avverso l’ordinanza di demolizione, priva quest’ultima non già di validità ma semmai di efficacia e ciò fin tanto che la p.a. non si sia pronunciata sulla relativa istanza.; l’eventuale conclusione, in senso sfavorevole al richiedente, del procedimento di sanatoria determina, tuttavia, l’automatica riespansione dell’efficacia dell’ordine gravato, senza che la p.a. possa dirsi tenuta a rinnovare il potere sanzionatorio.

Nel caso di presentazione di un’istanza di sanatoria, l’ordine di demolizione non perde i suoi effetti, ma ne viene sospesa l’esecutività che riprende in caso di esito negativo dell’istanza.

L'intervenuta presentazione della domanda di accertamento di conformità non paralizza i poteri sanzionatori comunali e non determina, pertanto, alcuna inefficacia sopravvenuta o invalidità di sorta dell'ingiunzione di demolizione, comportando che l'esecuzione... _OMISSIS_ ... è da considerarsi solo temporaneamente sospesa.

In pendenza del termine di decisione della domanda di sanatoria, il provvedimento di demolizione sussiste e avrà poi una ultrattività nell’ipotesi di rigetto espresso o tacito dell’istanza di sanatoria.Tale assunto trova giustificazione nella necessità di evitare che il Comune, in caso di rigetto della domanda di sanatoria, sia tenuto ad adottare un nuovo provvedimento di demolizione delle opere abusive, altrimenti finendosi per riconoscere al privato, destinatario del provvedimento sanzionatorio, il potere di paralizzare, attraverso un suo sostanziale annullamento, quel medesimo provvedimento.

Una volta presentata un'istanza di concessione in sanatoria o di condono edilizio, in assenza di preventiva determinazione su quest'ultima e in pendenza del relativo procedimento, è preclusa l'adozione di provvedimenti sanzionatori dell'abuso, posto che, ai sensi degli artt. 38 e 44 della l.... _OMISSIS_ ..., si verifica la sospensione dei provvedimenti repressivi che, se adottati in pendenza di istanza di condono, sono illegittimi perché in contrasto con l'art. 38, della l. n. 47 del 1985, il cui disposto impone all'Amministrazione di astenersi, sino alla definizione del procedimento attivato per il rilascio della concessione in sanatoria, da ogni iniziativa repressiva che vanificherebbe a priori il rilascio del titolo abilitativo in sanatoria; comportando la presentazione di una domanda di condono edilizio, sul piano procedimentale, la sospensione dei procedimenti sanzionatori fino alla definizione dell'istanza di sanatoria.

In caso di presentazione di un'istanza di sanatoria di un'opera abusiva, sussiste l'illegittimità dell'ordinanza di demolizione, adottata senza la previa definizione dell'istanza di sanatoria, essendo l'autorità comunale venuta meno all'obbligo, su di essa incombente, di determinarsi su detta istanza prima di procedere all'irrogazione d... _OMISSIS_ ...efinitive, in tal modo pregiudicando l'effetto utile conseguibile dall'eventuale accoglimento della sanatoria richiesta per la conseguente impossibilità, in caso di esecuzione del provvedimento repressivo, di restituire alla legalità un'opera non più esistente.

L'irrogazione di un'ordinanza di demolizione in pendenza di un'istanza di sanatoria della medesima opera comporta la necessità per la P.A. di dar conto, nel corpus motivazionale dell'ordine demolitorio, dell'istruttoria svolta a seguito della presentazione, da parte del privato, di istanze di sanatoria o di condono e dell'insussistenza dei presupposti per il loro accoglimento.

La presentazione della domanda di sanatoria non rende inefficace il provvedimento sanzionatorio pregresso e, quindi, non determina l’improcedibilità dell’impugnazione proposta avverso l’ordinanza di riduzione in pristino, ma comporta, tuttalpiù, un arresto temporaneo dell’efficacia della ... _OMISSIS_ ...va che riacquista la sua efficacia nel caso di rigetto della domanda di sanatoria.

La presentazione della richiesta di accertamento di conformità non paralizza i poteri sanzionatori comunali e non determina, pertanto, alcuna inefficacia sopravvenuta o invalidità di sorta dell'ingiunzione di demolizione, comportando unicamente la temporanea sospensione della sua esecuzione.

Nessuna norma di legge, del DPR 380/2001 o di altre fonti, prevede che la presentazione della domanda di accertamento di conformità renda irrilevanti il precedente ordine di demolizione e gli altri atti sanzionatori emessi con riferimento all'abuso in questione, a differenza di quel che accade in base alle norme sul condono ex l. 47/1985, che hanno natura eccezionale e sono insuscettibili d’applicazione analogica.

Quando venga presentata una domanda di accertamento di conformità per un'opera abusiva, per la quale è già stato emanato un ordine di demoli... _OMISSIS_ ...ione della sanzione è solo temporaneamente sospesa, onde, a seguito del diniego espresso o di quello tacito ex art. 36, co. 3 del DPR 380/2001 o della definizione in senso negativo del contenzioso nei confronti dell’istante, la sanzione edilizia è eseguibile e non occorre emanare ulteriori atti sanzionatori.

Chi non abbia contestato nei termini il rigetto dell’istanza di sanatoria dell’opera abusivamente realizzata non può rimettere in discussione le ragioni del diniego impugnando l’ordine di demolizione, atteso che quest’ultimo in detto diniego, divenuto definitivo perché non impugnato, rinviene il suo presupposto.

La presentazione di un'istanza di accertamento di conformità non rende improcedibile il ricorso avverso l'ordine di demolizione, ma ne sospende temporaneamente l'efficacia. All'esito del procedimento di sanatoria, in caso di accoglimento dell'istanza, l'ordine di demolizione rimane privo di effetti c... _OMISSIS_ ...venir meno dell'originario carattere abusivo dell'opera realizzata, mentre, in caso di rigetto dell'istanza, l'ordine di demolizione riacquista la sua efficacia, salvo che il termine concesso per l'esecuzione spontanea della demolizione deve decorrere dal momento in cui il diniego di sanatoria perviene a conoscenza dell'interessato.

L’ingiunzione di demolizione è atto strettamente consequenziale all’avvenuto rigetto delle domande di condono edilizio ex lege n. 326/2003.

Il condono non è precluso dal provvedimento di acquisizione gratuita dell’immobile abusivo al patrimonio del Comune, né sono preclusivi l’avvenuta trascrizione del provvedimento sanzionatorio e la semplice presa di possesso del bene senza modificazione della sua consistenza e destinazione da parte del Comune, determinandosi, invece, una situazione incompatibile con la sanatoria solo quando all’immissione in possesso siano seguite la demolizione d... _OMISSIS_ ...ile o la sua utilizzazione a fini pubblici.

Non costituisce motivo ostativo all’accesso al condono l’intervento di un provvedimento che abbia accertato la gratuita acquisizione del bene abusivo, offrendo altresì al privato, che si sia avvalso di tale facoltà, uno strumento per far emergere sul piano dei rapporti proprietari (con i conseguenti riflessi sul piano del regime di pubblicità immobiliare) la nuova situazione determinatasi con la positiva presentazione dell’istanza di condono.

La tesi per cui l’avvenuta presentazione di una domanda di condono comporterebbe, sempre e comunque, l’improcedibilità della impugnazione non appare condivisibile.

La presentazione di una istanza di sanatoria, ex art. 36 D.P.R. 380/2001, non rende inefficace il provvedimento sanzionatorio pregresso; una volta rigettata l’istanza di accertamento di conformità, l’ordinanza di demolizione riprende a ... _OMISSIS_ ...ri effetti giuridici, ragion per cui, in caso di sua inosservanza entro il termine assegnato, si determina l’acquisizione ex lege del bene abusivo al patrimonio comunale, giusta la previsione dell’art. 31, comma 3, DPR n. 380/2001.

In caso di presentazione dell'istanza di condono, il procedimento per l'applicazione di sanzioni amministrative deve essere sospeso e, nella pendenza della definizione di tali domande, non può essere, adottato alcun provvedimento di demolizione.

La domanda di accertamento di conformità ex articolo 36 del D.P.R. n. 380 del 2001 non determina la definitiva perdita di efficacia del precedente ordine di demolizione, ma solo la sua sospensione temporanea, con la conseguenza che essa riprende efficacia in caso di rigetto della domanda di sanatoria.

In materia di domanda di accertamento di conformità, l’applicazione doverosa e vincolata della sanzione edilizia deriva unicamente dalla rile... _OMISSIS_ ...ntervento effettuato privo della preventiva acquisizione del prescritto titolo abilitativo, senza che possa rilevare la conformità urbanistica o meno delle opere realizzate, la quale può interessare soltanto ai fini della loro eventuale sanatoria, richiesta dall’interessato.

La proposizione di una domanda di accertamento di conformità ai sensi dell'art. 36 d.p.r. 380/2001, anche nel caso sia avanzata prima ancora dell'emissione dell'ordinanza di demolizione, non incide sul potere/dovere dell’amministrazione di sanzionare l'abuso edilizio e sulla validità del provvedimento sanzionatorio ma semmai unicamente sulla possibilità di portare quest’ultimo ad esecuzione.

La presentazione della domanda di permesso in sanatoria ai sensi dell’art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 - a differenza di quanto avviene per la domanda di condono in senso stretto: sanatoria eccezionale - non influisce sul provvedimento sanzionatorio emanato, né ... _OMISSIS_ ...siva allo stesso) determina l’improduttività di effetti di quest’ultimo; ciò in quanto, decorso il termine di sessanta giorni, la legge espressamente vi riconnette la formazione del provvedimento di rigetto, che è onere della parte impugnare, senza poter addurre che dalla mera presentazione dell’istanza discenda la paralisi degli effetti del provvedimento sanzionatorio (la cui esecuzione resta solo temporaneamente sospesa, sino alla scadenza del termine suddetto).

La presentazione della domanda di accertamento di conformità, successiva all'ordine di demolire gli abusi, non paralizza i poteri sanzionatori del Comune, preposto alla tutela del governo del territorio; la domanda non determina altresì alcuna inefficacia sopravvenuta o caducazione ovvero invalidità dell'ingiunzione di demolire ma provoca esclusivamente uno stato di quiescenza e di temporanea non esecutività del provvedimento, finché perduri il termine di decisione previs... _OMISSIS_ ...e non si sia formato l'eventuale atto tacito di diniego. Pertanto, una volta decorso il termine di sessanta giorni e in mancanza di impugnazione giurisdizionale tempestiva del diniego tacito, l'ingiunzione di demolizione riprende ipso facto vigore e non occorre in nessun caso una riedizione del potere sanzionatorio da parte dell'Amministrazione procedente.

La validità ovvero l'efficacia dell'ordine di demolizione non risultano pregiudicate dalla successiva presentazione di un'istanza di sanatoria ai sensi dell’art. 36 del d.P.R. n. 380 del 2001, posto c...


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