Procedure di espropriazione per p.u.: la sentenza TAR PE 445/2007

Un altro scenario è possibile nei rapporti tra procedura ordinaria e accelerata, come si desume dalla sentenza TAR PE 445/2007: l’innesto “in corsa” della procedura urgente nella procedura ordinaria.

Nella sentenza in questione, l’ente aveva intrapreso la procedura ordinaria, ma a seguito del comportamento inerte e non concordatario del proprietario, si era determinata una situazione di urgenza, che ha indotto ad abbandonare la procedura ordinaria per emettere senz’altro il decreto di esproprio di cui all’articolo 22.

Per il TAR abruzzese il ricorso al procedimento di cui all’art. 20 DPR 327/2001 non esclude, una volta accertato il comportamento inerte e non concordatario dell’espropriato, di sostituire la procedura ordinaria con quella urgente di cui all’art. 22, « se resa necessaria dagli sviluppi della fattispecie e se ritenuta più confacente dall’Amministrazione nell&rsquo... _OMISSIS_ ... sua azione complessiva ».

La sentenza è discutibile, perché il comportamento non collaborativo del proprietario non è certamente un evento imprevedibile in una procedura espropriativa, anzi deve essere sempre messo in conto, e i tempi conseguenti all’emanazione del decreto di esproprio fanno parte dell’iter ordinario dell’articolo 20: se non si ritiene che tali tempi siano compatibili con l’avvio dei lavori, ciò va valutato a monte, al fine di intraprendere più appropriatamente, ab origine, la procedura accelerata in luogo di quella ordinaria.

Tuttavia l’urgenza è un fattore dinamico, e la sua insorgenza potrebbe effettivamente manifestarsi per la prima volta – e imprevedibilmente – anche dopo aver avviato la procedura ordinaria: in questo senso i tempi ordinari di immissione in possesso potrebbero diventare d’improvviso intollerabili per l’amministrazione e giustificare un “... _OMISSIS_ ...uo; procedimentale.

In definitiva, l’articolo 20.6 è frutto di una impostazione di compromesso i cui limiti sono abbastanza evidenti.

Infatti la possibilità di immissione anticipata nel possesso introdotta nella procedura ordinaria compromette l’originario impianto garantista per il proprietario (secondo il quale si può occupare un bene solo dopo averlo espropriato), senza, allo stesso tempo, che ciò si traduca in un completo vantaggio per la pubblica amministrazione, la quale non è messa in grado di pianificare efficacemente i tempi di apertura del cantiere, perché l’impossessamento del bene viene fatto dipendere da un evento (l’accettazione dell’indennità da parte del proprietario) accidentale ed estraneo alla sua volontà e possibilità di programmazione, per cui, in ultima analisi, il momento dell’occupazione può continuare ad essere preventivato con certezza solo con riguardo al termine del laborio... _OMISSIS_ ...sito dell’indennità: l’immissione in possesso anticipata nella procedura ordinaria rimane incerta.

In conclusione si può affermare che la procedura ordinaria è caratterizzata da un grado di maggiore lentezza e incertezza per l’Autorità espropriante in ordine ai tempi di immissione in possesso rispetto alle procedure accelerate, ove l’immissione in possesso avviene senz’altro e immediatamente, con i conseguenti riflessi sulla programmazione delle opere pubbliche.

Anche la procedura accelerata di cui all’art. 22 si ispira alla regola sopra richiamata (per cui prima si acquista la proprietà del bene e poi si realizza l’opera), sennonché diverse sono le deviazioni rispetto al procedimento ordinario.

In primo luogo l’art. 22 garantisce l’immediata immissione in possesso della quale, come si è detto, nel procedimento ordinario vi è certezza solo al termine della procedura.
... _OMISSIS_ ...riore elemento di differenziazione tra l’articolo 20 e l’articolo 22 consiste nel fatto che l’articolo 22 consente l’immediata emanazione del decreto di esproprio, sulla base della determinazione urgente della indennità, con omissione della fase partecipativa prevista nei primi due commi dell’articolo 20.

« Il procedimento di determinazione e di pagamento dell’indennità di espropriazione si snoda attraverso i seguenti passaggi:
l’offerta dell’indennità da parte del promotore della espropriazione;
la determinazione dell’indennità provvisoria prima dell’emanazione del decreto di espropriazione;
l’accettazione da parte dell’espropriando dell’indennità provvisoria;
nel caso di accettazione, il pagamento dell’indennità;
nel caso di mancata accettazione e mancato accordo sull’indennità... _OMISSIS_ ...ella stessa presso la Cassa depositi e prestiti;
nel caso di mancata accettazione e mancato accordo sull’indennità, la determinazione peritale dell’indennità;
a seguito della determinazione peritale dell’indennità, l’ordine di pagamento o di deposito della stessa presso la Cassa depositi e prestiti;
a seguito degli adempimenti sub 6) e 7), l’emanazione del decreto di esproprio;
l’emanazione del decreto di esproprio anche a seguito della determinazione urgente della indennità di espropriazione, in casi di particolare urgenza, tale da non consentire l’applicazione del procedimento di determinazione provvisoria dell’indennità »
(così parere reso allo schema del testo unico sulle espropriazioni dalla Adunanza Generale del Consiglio di Stato 29 marzo 2001 n. 4/2001 § 22).

Traendo lo spunto dal riportato passaggio del p... _OMISSIS_ ...nanza Plenaria (epperò riferito all’originaria versione del testo unico, anteriore ai profondi emendamenti apportati dal DLGS 302/2002 che hanno reso possibile l’emanazione del decreto di esproprio anche dopo il pagamento o il deposito dell’indennità provvisoria, e non necessariamente della definitiva), si rileva che la determinazione dell’indennità è una fase obbligatoria del procedimento espropriativo, presupposto indefettibile per la emanazione del provvedimento ablativo, e ciò in ossequio alla disposizione di cui all’art. 42.3 Cost., ancora prima che per effetto dell’art. 8 TU.

Nello stesso tempo suddetta fase procedimentale è dal legislatore attualizzata, con conseguente sua rivisitazione alla luce dei principi del procedimento amministrativo introdotti nell’ordinamento, tra cui il “giusto procedimento” (L 241/1990).

Con riserva di una attenta analisi di tali profili innovativi, è... _OMISSIS_ ...da ora rilevare che anche nella fase di determinazione dell’indennità il legislatore presta particolare attenzione al contraddittorio con il destinatario della azione amministrativa, garantendo diversi momenti di partecipazione procedimentale.

Tale contraddittorio è attenuato in ragione della urgenza, nel caso di ricorso alla procedura di cui all’art. 22, in cui il decreto di esproprio è emanato sulla base della determinazione urgente della indennità, con omissione delle fasi partecipative di cui ai primi due commi dell’art. 20, nonché senza attendere l’esito dell’offerta indennitaria e quindi prescindendo dalla corresponsione o deposito della stessa (infatti nelle procedure accelerate l’accettazione dell’indennità da parte del proprietario – art. 22 bis – o dell’ex-proprietario – art. 22 – può essere effettuata solo successivamente all’immissione in possesso).

L... _OMISSIS_ ...inaria di cui all’art. 20 ha carattere generale, nel senso che trova applicazione in tutti i casi in cui non sussistono i presupposti per ricorrere, da parte della Autorità espropriante, alle procedure accelerate di cui all’art. 22 e art. 22 bis.

Di conseguenza, mentre il ricorso alla procedura dell’articolo 20 non è sottoposto a particolari condizioni, tanto che può essere appunto considerata come la procedura espropriativa “ordinaria”, da intraprendere, senza necessità di alcuna motivazione, dopo la dichiarazione di pubblica utilità e il “giusto procedimento” di cui all’art. 17.2, il ricorso alle procedure accelerate di cui agli artt. 22 e 22 bis, è sottoposto alle condizioni ivi indicate.

Le procedure accelerate costituiscono in ogni caso una facoltà per l’Amministrazione, che potrà decidere di non ricorrervi anche in presenza dei relativi presupposti (l’interpretazione le... _OMISSIS_ ...rtt. 22 e 22 bis non lascia dubbi in merito); la procedura ordinaria viceversa si rende necessaria, in mancanza dei presupposti prescritti per il ricorso alla occupazione d’urgenza (22 bis) o al decreto di esproprio (22) ovvero qualora l’Autorità procedente non eserciti la facoltà di ricorrere alle procedure accelerate, pur sussistendone le condizioni.