Le condizioni per il ricorso alle procedure accelerate. L’urgenza è sempre necessaria ?

uo;analisi dei presupposti dei procedimenti accelerati assume particolare interesse non solo ai fini della individuazione delle ipotesi in cui l’Autorità procedente potrà derogare al procedimento ordinario, bensì anche al fine di individuare le peculiarità atte a distinguere i due tipi di procedura, analisi indispensabile per una scelta ponderata da parte della Autorità espropriante.

Il decreto di esproprio può essere emanato ed eseguito qualora l’avvio dei lavori rivesta carattere di urgenza, tale da non consentire l’applicazione delle disposizione dell’articolo 20 (22.1).

E’ possibile il ricorso alla procedura accelerata in esame nei seguenti casi:

— per gli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001 n. 443;

— allorché il numero dei destinatari della procedura espropriativa sia superiore a 50 (22.2)

Il decreto che dispone l’occ... _OMISSIS_ ...pata dei beni immobili necessari alla realizzazione dell’opera può essere emanato qualora l’avvio dei lavori rivesta carattere di particolare urgenza, tale da non consentire, in relazione alla particolare natura delle opere, l’applicazione delle disposizione di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 20 (22 bis.1).

Detto provvedimento può essere altresì emanato ed eseguito:

— per gli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001 n. 443;

— allorché il numero dei destinatari della procedura espropriativa sia superiore a 50 (22 bis.2).

Pertanto oltre all’urgenza, le altre due circostanze che giustificano il ricorso alle procedure accelerate di cui agli artt. 22 e 22bis sono:

— interventi strategici di cui alla legge 21 dicembre 2001 n. 443 e al decreto legislativo 20 agosto 2002 n. 190: si tratta delle infrastrutture pubbliche e private e degli... _OMISSIS_ ...roduttivi strategici e di preminente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese;

— numero di destinatari superiore a cinquanta.

Riassumendo, le condizioni che consentono di ricorrere alle procedure espropriative accelerate sono: l’urgenza, l’opera ex legge “obiettivo”, la presenza di un numero di destinatari superiore a cinquanta.

Sia nell’articolo 22 che nell’articolo 22 bis il requisito dell’urgenza si trova al primo comma, e gli altri due requisiti al secondo identico comma in base al quale il decreto di esproprio come il decreto di occupazione): « può altresì essere emanato ed eseguito in base alla determinazione urgente della indennità di espropriazione senza particolari indagini o formalità, nei seguenti casi: a) per gli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443; b) allorché il numero dei destinatari della ... _OMISSIS_ ...priativa sia superiore a 50.».

Vien da chiedersi se tali condizioni si cumulino, ovvero se l’urgenza costituisca il minimo comune denominatore delle altre due condizioni, ovvero se le tre ipotesi (urgenza, legge obiettivo, cinquanta destinatari) debbano considerarsi indipendenti e autosufficienti.

Scartiamo subito l’ipotesi che per l’utilizzo degli articoli 22 e 22 bis debba trattarsi contemporaneamente di un’opera strategica, urgente e con più di cinquanta destinatari: crediamo non serva sprecare inchiostro per illustrarne il carattere aberrante.

La giurisprudenza finora largamente prevalente (TAR NA 1406/2007, 1057/2007, FI 1195/2006, VE 627/2006) ha affermato, alla stregua della lettura più immediata derivante dal tenore delle disposizioni in questione, e in linea con la prassi dominante, che i requisiti del secondo comma sono alternativi all’urgenza.

Non manca tuttavia un ... _OMISSIS_ ...mento, al momento attuale isolato, secondo il quale in caso di più di 50 destinatari non viene meno l’obbligo di motivare l’urgenza delle opere, che non può dipendere dal numero dei destinatari del procedimento espropriativo; il secondo comma non sarebbe inutile perchè – sulla falsariga di quanto previsto dall’art. 11 per l’apposizione del vincolo e dall’art. 16 per la dichiarazione di p.u. – consentirebbe, sopra la soglia dei cinquanta destinatari, di escludere anche per le procedure accelerate le formalità di comunicazione individuale.

In altri termini, la peculiarità delle ipotesi specificatamente previste dal legislatore al secondo comma degli articoli 22 e 22 bis, non consisterebbe nella assenza di motivazione, viceversa obbligatoria ai fini della legittimità dell’atto, bensì nella modalità di notifica del decreto (funzionale alla sua esecuzione), da effettuarsi mediante comunicazione impersonale,... _OMISSIS_ ...grave; la deroga a quella prevista dagli articoli 11 e 16 TU. A tale conclusione legittimerebbe la espressa previsione contenuta nel comma 2 di entrambe le disposizioni (artt. 22 e 22 bis) che prevede la “esecuzione” del decreto senza indagini e formalità ( TAR FI 262/2007).

In verità se questo fosse stato l’intento del legislatore non si vede per quale motivo lo stesso non si sia limitato a prevedere, come ha altrove fatto (16.5), il semplice richiamo all’art. 11.2, trattandosi peraltro di disposizioni tutte inserite in occasione della integrazione del testo unico ad opera del DLGS 302/2002.

Pare viceversa che la esplicita previsione di casi speciali abbia un ben diverso intento, che è quello di consentire una procedura semplificata, non certo limitata alla notifica, in casi particolari, in cui l’esigenza di celerità del procedimento appare più forte e risulta essere già stata apprezzata a monte dal legisl... _OMISSIS_ ...bligo di specifica motivazione da parte della Autorità espropriante.

La necessità di motivazione anche nel caso del numero dei destinatari superiore a 50 è stata prospettata anche sotto il profilo di una lettura costituzionalmente orientata dell’art. 22 bis.

Un’interpretazione costituzionalmente corretta del disposto del comma 2 dell’art. 22 bis porterebbe ad un obbligo di motivazione delle ragioni di urgenza anche nella ipotesi ivi contemplate, dovendo intendersi la semplificazione riferita esclusivamente alla determinazione della indennità di espropriazione. La diversa interpretazione atta ad escludere l’obbligo di motivazione si configurerebbe quale violazione del giusto procedimento e del giusto provvedimento a loro volta espressione del principio costituzionale di imparzialità e buon andamento della azione amministrativa (TAR TO 1542/2007).

Secondo tale orientamento, il ricorso alla procedura accel... _OMISSIS_ ...li articoli 22 e 22 bis dovrebbe trovare sempre giustificazione nell’urgenza, altrimenti si determinerebbe « una rilevante deviazione dai principi del giusto procedimento e del giusto provvedimento, di cui la Corte Costituzionale ha recentemente riconosciuto il fondamento costituzionale da ritrovarsi nei principi di imparzialità e di buon andamento (sentenze 17 marzo 2006, n. 104 e 23 marzo 2006, n. 104). L’interprete sarebbe pertanto di fronte all’alternativa tra ricercare un significato compatibile con i principi costituzionali, ovvero sollevare la questione di legittimità costituzionale della disposizione legislativa in argomento. Tuttavia, il testo legislativo del comma 2 dell’art. 22 bis consente di pervenire agevolmente alla conclusione che esso riguarda, come detto, solo la questione della determinazione dell’indennità di espropriazione. Pertanto, secondo l’interpretazione costituzionalmente corretta, non esclude il dovere... _OMISSIS_ ...lle ragioni d’urgenza anche in presenza di un numero di proprietari superiore a 50 » (TAR TO 1542/2007).

Si tratta di un’impostazione che non persuade.

Innanzitutto sotto il profilo esegetico, perché si basa su un’evidente forzatura del tenore letterale della norma, e perché, se l’urgenza fosse sempre necessaria per l’emanazione del decreto di occupazione o del decreto di esproprio accelerati, il secondo comma di entrambe le disposizioni sarebbe perfettamente inutile.

In secondo luogo sotto il profilo della razionalità delle conseguenze procedimentali, perché non ha senso alcuno affermare che il superamento della soglia dei cinquanta destinatari consente sempre il ricorso alla determinazione urgente dell’indennità, mentre non consente, senza urgenza, il ricorso al decreto di esproprio o di occupazione accelerati.

Risulta cioè difficile, se non impossibile, comprendere l... _OMISSIS_ ...disposizione in base alla quale in assenza di urgenza ma con un numero elevato di destinatari, sarebbe consentito determinare in via urgente l’indennità, viceversa per l’avvio dei lavori sarebbe necessario espletare la procedura ordinaria dell’articolo 20: allora tanto varrebbe seguire l’articolo 20 tout court. E’ francamente difficile credere che a tale scenario intendesse riferirsi il legislatore, o che ad esso occorra far riferimento per una lettura “costituzionalmente orientata” della norma.

In ogni caso l’interpretazione basata sul dato letterale sembra condurre a diversa conclusione, ossia alla non necessità della motivazione dell’urgenza nel caso di numero dei destinatari superiore a 50; ciò peraltro è conseguenza della presunzione operata dal legislatore secondo un meccanismo che ben il nostro ordinamento conosce, avendo trovato applicazione per lungo tempo ex art. 1 L 1/1978.

De... _OMISSIS_ ...ione sembra del resto l’unica coerente con la finalità che la legge di delega (L 166/2002 art. 5.4) assegnava al decreto legislativo da adottarsi dal legislatore delegato, consistente nella agevolazione delle procedure di immissione nel possesso e che accomuna entrambe le ipotesi contemplate dal comma 2 degli artt. 22 e 22 bis. (CDS 8261/2006, 8260/2006).

A livello pratico, poi, la necessità che anche per le opere strategiche e per quelle con più di cinquanta destinatari occorra dimostrare l’urgenza, tale – per l’articolo 22 bis – da non consentire di espletare i primi due commi dell’articolo 20, tale cioè da impedire all’ente di attendere quel paio di mesi che servirebbero per dare applicazione ai primi due commi dell’articolo 20 (di cui il secondo – peraltro – meramente eventuale), inibirebbe di fatto l’applicabilità dell’articolo 22 bis nella gran parte delle opere pubbliche più co... _OMISSIS_ ... conseguenza che, per avere certezza dei tempi di impossessamento del bene, si renderebbe necessario frazionare ed espropriare prima dei lavori, circostanza deleteria e irrealistica in opere per le quali si verificano sistematicamente aggiustamenti in corso d’opera, posto che l’articolo 20.6 fa dipendere l’immissione in possesso anticipata da una circostanza non pianificabile quale l’accettazione dell’indennità provvisoria da parte del proprietario.

In altre parole, se si ritenesse che l’urgenza è richiesta anche nelle ipotesi di cui al secondo comma dell’articolo 22 bis, essendo impossibile dimostrare che in opere – come quelle strategiche o con numerosissime ditte – dall’iter burocratico-progettuale normalmente complesso e pluriennale, non si possono attendere quei due mesi di tempo per eseguire i primi due commi dell’articolo 20, sarebbe di fatto inibito il ricorso all’articolo 22 b... _OMISSIS_ ...la conseguenza che, dovendo ricorrere all’articolo 20, ove l’immissione in possesso anticipata è subordinata – come si è visto – ad un evento non dipendente dalla PA e non pianificabile a priori quale l’accettazione dell’indennità (20.6), la certezza di immettersi nel possesso e avviare i lavori si avrebbe solo con il trasferimento della proprietà, che presuppone il frazionamento: esproprio e frazionamento dovrebbero dunque essere fatti “al buio” anche per le opere più complesse, con gli esiti immaginabili.

Potrebbe dedursi la immanente necessità dell’urgenza dall’obbligo di motivazione dei provvedimenti di occupazione ed esproprio accelerati, tant’è che il provvedimento di occupazione viene denominato “decreto motivato”. Infatti l’obbligo di motivazione sembra avere un senso in quanto vi sia un’urgenza da giustificare.

Ed in effetti, se si ricorresse a... _OMISSIS_ ... esclusivamente in base all’urgenza, sarebbe necessario darne sempre adeguata spiegazione nel decreto (cercando di ricorrere a motivazioni per relationem ad atti esterni solo in casi estremi: TAR CB 78/2007): invece, come si dirà, la giurisprudenza di gran lunga prevalente ritiene l’obbligo di motivazione superfluo nel caso di numero destinatari sopra soglia, imputandosi in tal caso la qualifica di decreto “motivato” a mero accidente definitorio.

Un altro scenario è possibile nei rapporti tra procedura ordinaria e ...