1. L’effetto traslativo del decreto di esproprio.
Come prevede l’art. 23, comma 1 lettera f) del T.U.Es., il decreto di esproprio «dispone il passaggio del diritto di proprietà» all’autorità espropriante «sotto la condizione sospensiva» della sua notifica ed esecuzione.
Il decreto di esproprio conclude l’intero iter espropriativo: tuttavia, per effetto della disposizione contenuta nella lettera f) predetta, la semplice emanazione del decreto non determina l’effetto ablatorio e, dunque, il trasferimento della proprietà, costituendo ciò una rilevante innovazione rispetto al regime precedente, nel quale, invece, il trasferimento della proprietà dall’espropriato all’amministrazione procedente... _OMISSIS_ ...della proprietà è sottoposto a condizione (sospensiva) che il decreto di esproprio venga notificato ed eseguito: solo allora si produrrà l’effetto traslativo. Si ritiene, a tale proposito, che la fase di immissione in possesso vada considerata alla stregua di elemento costitutivo dell’efficacia del decreto di esproprio [2].
La legge fondamentale [3], invece, prevedeva, agli artt. 50 e 51, che l’espropriazione fosse pronunciata attraverso un decreto del Prefetto, dalla cui data di emanazione derivava il passaggio della proprietà dei beni all’espropriante [4]. Si assisteva, così, ad un passaggio diretto della proprietà, in cui il decreto di esproprio disponeva, altresì, l’effetto costitutivo del trasferimento del diritto reale dal so... _OMISSIS_ ...no dell’attuale notifica «nella forma degli atti processuali civili», di cui abbiamo parlato supra.
L’innovazione portata dal Testo Unico Espropri è stata nel senso di limitare la portata dell’emanazione del decreto di esproprio ad una mera enunciazione dell’effetto traslativo, che – come accennato – dipende dall’avveramento della condizione sospensiva della notifica ed esecuzione [6]. In realtà, la giurisprudenza più recente, in linea con una corrente dottrinale più attenta [7], inizia a rivolgere una considerazione maggiore al ruolo della notifica, financo – quasi – a ribaltare la visione del decreto di esproprio come atto non recettizio [8].
2. Decreto di esproprio: natura re... _OMISSIS_ ...o, in sé e per sé considerato, non è efficace fino a quando non si completa l’effetto traslativo della proprietà – e quindi fino a quando non si è realizzata l’esecuzione del decreto attraverso l’immissione in possesso.
In realtà, si assiste – come ogni innovazione normativa che si rispetti – a diverse interpretazioni e, di conseguenza, a diversi problemi operativi concernenti questa nuova «efficacia» del decreto di esproprio, che si lega a doppia mandata alla sua natura recettizia o non recettizia.
Orbene, la risposta (quasi) unanime è nel senso della sua natura non recettizia.
Questo assunto potrebbe in astratto cozzare – come affermato da autorevole dottrina [9] – non solo con la dis... _OMISSIS_ ...ovvedimento che limita la sfera giuridica dei privati alla sua comunicazione al destinatario.
Senza dilungarci troppo, partiamo dal presupposto per cui un atto si definisce recettizio quando necessita di essere portato a conoscenza del destinatario (attraverso una mera comunicazione o una notifica vera e propria) per poter produrre i suoi effetti.
Nella materia che a noi interessa, la notifica del decreto di esproprio ha assunto valenza di presupposto necessario, insieme alla redazione del verbale di immissione in possesso, per l’avveramento della condizione sospensiva relativa all’efficacia traslativa del diritto di proprietà (art. 23, comma 1 lettera f) T.U.Es.). E fino a questo punto si potrebbe – a parere di chi scrive, giustamente &ndash... _OMISSIS_ ...osto della natura recettizia del decreto di esproprio: ed infatti, il decreto, per poter esplicare i suoi effetti, non ha alcuna necessità di collaborazione da parte del proprietario, che – anche in assenza di notifica – può vedere compiuto l’effetto traslativo della proprietà alla mano pubblica attraverso un atto autoritativo. Peraltro, vale la pena sottolineare come la proprietà venga trasferita a titolo originario, rendendo del tutto irrilevante la condizione giuridica del proprietario medesimo. Il decreto di esproprio, infatti, risulta essere valido ed efficace allorquando emanato entro i termini di pubblica utilità e occupazione (come visto supra), ma la notifica non influisce – né può influire – sulla legittimità del provvedimento [11]. A ulteriore ripro... _OMISSIS_ ...allo scopo di rendere pubblico l’avverarsi della condizione sospensiva, senza affatto menzionare l’obbligo dell’indicazione della data di avvenuta notifica del decreto di esproprio [12].
Per vero, merita comunque di essere menzionata la giurisprudenza che – nonostante quanto affermato in precedenza – predica la natura recettizia del decreto di esproprio, proprio in quanto lo stesso rientra tra i «provvedimenti limitativi della sfera giuridica dei privati», in stretta applicazione letterale dell’art. 21-bis della legge n. 241/1990 [13]. Ne discende che non sarebbero sufficienti la mera adozione e la successiva esecuzione del provvedimento in esame al fine di affermare l’avvenuto trasferimento dei diritti reali, dovendo il ... _OMISSIS_ ... lettera della normativa di cui al combinato disposto degli artt. 21-bis della legge n. 241/1990 e 23, comma 1 lettera f) T.U.Es.
A sommesso parere di chi scrive, il decreto di esproprio – rientrante tra quei provvedimenti che limitano la sfera giuridica dei privati senza natura sanzionatoria [15] – dovrebbe essere considerato recettizio. Come si può sostenere che l’atto conclusivo del procedimento ablatorio possa esplicare i suoi effetti anche in assenza di notifica, o in presenza di notifica viziata da qualsivoglia motivo? Non è forse vero che il principio del contraddittorio, che permea l’intero agere amministrativo, deve – giocoforza – essere rispettato in ogni fase del procedimento di espropriazione per pubblica utilità?
... _OMISSIS_ ...il cerchio”, prevedendo la possibilità di perfezionare le notifiche in qualunque ipotesi di irreperibilità assoluta e relativa, sia perché l’articolo 21-bis della legge n. 241/1990, da un lato, consente in casi particolari di adottare forme di pubblicità di volta in volta stabilite dall’amministrazione medesima in alternativa alle notifiche, dall’altro, rende possibile includere nel decreto una motivata clausola di immediata efficacia, consentendo in tal modo di sottrarre definitivamente e radicalmente il provvedimento a qualunque genere di incertezza [16].
3. La notifica del decreto di esproprio.
Auspicando il raggiungimento della natura recettizia del decreto di esproprio anche in giurisprudenza, il legislatore afferm... _OMISSIS_ ...tolinea come esistano, a tal proposito, due orientamenti dottrinali: uno, più rigido, secondo il quale la notifica del decreto di esproprio non può che avvenire tramite l’ufficiale giudiziario e non, nel caso del Comune, da parte del messo comunale, pena la nullità della notifica eseguita con modalità diverse rispetto a quella effettuata dall’ufficiale giudiziario [18]. Secondo l’orientamento più permissivo, a cui le esigenze di celerità del procedimento ablatorio non danno ragione per discostarsi, invece, è comunque consentito alla pubblica amministrazione di procedere alle notifiche a mezzo della posta, sì come previsto ai sensi dell’art. 12 della legge n. 890/1982 [19]: addirittura, si prevede la possibilità di ricorrere al messo comunale nel caso di accer... _OMISSIS_ ...del decreto di esproprio non è idonea né a rendere illecita l’occupazione del fondo [21], né a rendere addirittura inefficace l’intera procedura espropriativa, posto che «l’effetto traslativo della proprietà alla mano pubblica si verifica alla data della pronuncia del decreto di esproprio, indipendentemente dalla sua successiva notificazione» [22]: in altre parole, l’efficacia del decreto di esproprio non viene assolutamente scalfita dalla sua notificazione, che ne costituisce un mero elemento esterno e non – come in realtà auspicabile – un requisito di validità o una condizione di efficacia [23], idonea soltanto ad incidere sulla decorrenza del termine di impugnazione. Del resto, autorevole dottrina afferma – condivisibilmente – ... _OMISSIS_ ...gue che l’irregolarità della notifica può essere sanata ove l’atto abbia comunque raggiunto il suo scopo, ai sensi della normativa processuale civile, ovverosia allorquando il proprietario sia presente in sede di immissione nel possesso [25], anche se – per parte della giurisprudenza – solo la avvenuta notifica del provvedimento in esame è idonea a fondare la piena conoscenza delle fasi della procedura ablatoria [26].
3.1. La scissione degli effetti della notifica e le notifiche digitali.
Com’è noto, ai sensi dell’art. 149, comma 3 c.p.c. il perfezionamento della notifica avviene in due momenti distinti per il soggetto notificante e per il soggetto notificato: per il primo, la notifica si perfeziona con... _OMISSIS_ ...revole dottrina, a voler ritenere che gli atti del procedimento espropriativo (e, giocoforza, il decreto di esproprio) abbiano natura recettizia, si suppone che la notifica debba essersi perfezionata nei confronti del destinatario dell’atto, con – possibili e non eventuali – allungamenti (talvolta biblici) dei tempi di notifica, soprattutto nei confronti dei soggetti irreperibili. Come si è già osservato, la soluzione – ancora una volta – risiede in un’applicazione letterale dell’art. 21-bis della legge n. 241/1990, il quale, da un lato, consente all’amministrazione, in caso di destinatari numerosi, di sostituire le comunicazioni personali con modalità di pubblicazione da essa stessa decise e, dall’altro, di inserire nel provvedimento u... _OMISSIS_ ...legittimità, dura a «mollare gli ormeggi», ha tuttavia ribadito, ancora piuttosto recentemente, che l’art. 21-bis della legge n. 241/1990 non può essere applicato alla procedura espropriativa in virtù del disposto dell’art. 13 T.U.Es., che, in quanto normativa speciale, prevale sulla lex generalis: prevedendo il solo termine per l’emanazione del decreto di esproprio e non prendendone in considerazione la sua comunicazione, il legislatore ne avrebbe implicitamente affermato la natura non recettizia [28].
Ad oggi, però, sul piano prettamente pratico e non teorico, ad agevolare ulteriormente lo switch tra natura non recettizia e natura recettizia del decreto di esproprio, aiutano le nuove tecnologie: già da qualche tempo gli avvocati possono proced... _OMISSIS_ ...tificata sono pochi (e tra questi sono ancora di meno quelli che effettivamente hanno provveduto ad attivarla), ma si sta assistendo ad un progressivo ribaltamento della situazione grazie a quanto previsto dalla nuova normativa per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina [29], che sostituisce le notifiche tradizionali con modalità digitali di interscambio documentale in un apposito spazio online (il c.d. cassetto virtuale) e che rende financo obsoleta la concezione di atti recettizi [30]. Parrebbe davvero giunta l’ora di un restyling dell’impianto normativo del d.P.R. n. 327/2001 o, comunque, dell’interpretazione ad esso data, seppur con qualche crepa, dalla giurisprudenza.
4. L’avviso di esecuzione del decreto di esproprio.... _OMISSIS_ ...è prevista l’esecuzione del decreto di espropriazione, almeno sette giorni prima di essa» (art. 23, comma 1 lettera g) T.U.Es.), con la precisazione che trattasi di termine dilatorio, la cui violazione non comporta alcuna illegittimità del decreto di esproprio [31]. La giurisprudenza ribadisce come la violazione del termine dilatorio di sette giorni rilevi unicamente sul termine per impugnare il decreto di esproprio e per contestare l’esattezza del verbale di immissione in possesso, redatto in assenza del proprietario espropriato o di un suo delegato [32].
Trattasi di termine libero, per cui, secondo la regola generale [33], solo il giorno iniziale non deve essere computato. Inoltre, l’eventuale violazione del termine di sette giorni dalla notifica de... _OMISSIS_ ...sh; a mente dell’art. 23, comma 3 T.U.Es. – la notifica del decreto di esproprio può avvenire anche contestualmente alla sua esecuzione.
Questa possibilità ha destato notevoli perplessità: come affermato dalla dottrina, allorquando – ancor di più – si tratti di un decreto di occupazione d’urgenza (art. 22 T.U.Es), ciò significherebbe che, subito dopo «l’esecutività della delibera di approvazione del progetto definitivo contenente la dichiarazione di pubblica utilità, qualcuno potrebbe bussare senza alcun preavviso alla porta dell’espropriato con il decreto di esproprio in mano, con le ruspe dietro alle spalle pronte a materializzare l’appropriazione del bene, e con i carabinieri incaricati di sedare ogni tentativo d... _OMISSIS_ ...ione in possesso non sia una scelta rimessa alla libera iniziativa dell’amministrazione, ma vada ricondotta a cause particolari, in virtù della salvaguardia del principio del giusto procedimento che deve permeare l’intera procedura espropriativa. Occorre altresì tenere in considerazione il fatto che il proprietario può presentare opposizione contro la notifica contestuale all’esecuzione: ciò implica che il responsabile del procedimento ne dia atto nel verbale di notifica e può optare per il differimento dell’esecuzione del decreto e, quindi, dell’immissione in possesso, di dieci giorni. Si badi che trattasi di scelta del responsabile del procedimento, che potrebbe anche optare per la prosecuzione dell’esecuzione [36].
... _OMISSIS_ ...to di esproprio, sono disposti nei confronti del soggetto che risulti proprietario secondo i registri catastali, salvo che l’autorità espropriante non abbia tempestiva notizia dell’eventuale diverso proprietario effettivo. … Colui che risulta proprietario secondo i registri catastali e riceva la notificazione o comunicazione di atti del procedimento espropriativo, ove non sia più proprietario è tenuto di comunicarlo all’amministrazione procedente entro trenta giorni dalla prima notificazione, indicando altresì, ove ne sia a conoscenza, il nuovo proprietario, o comunque fornendo copia degli atti in suo possesso utili a ricostruire le vicende dell’immobile».
La giurisprudenza, in stretta applicazione di quanto scritto dal legislatore... _OMISSIS_ ...iferimento alla nozione di “proprietario”, si riferiscono all’intestatario catastale» [37], pur considerando che «l’intestazione catastale non è idonea a fornire la prova della proprietà immobiliare» [38].
Richiamando quanto già affermato in ordine alla natura recettizia o non recettizia del provvedimento che ci occupa, occorre ribadire come sia pacifico, in realtà, che la notifica del decreto di esproprio a un soggetto catastale diverso rispetto al proprietario effe...