DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - CANONE - OCCUPAZIONE SPAZIO PUBBLICO
Il diritto al canone Osap trova la sua fonte nel provvedimento concessorio, ma non può essere considerato oggetto di trattativa privata: l'obbligazione di corrispondere il canone nasce (non con l'accertamento, ma) con l'occupazione del demanio pubblico, con o senza titolo; ed il diritto al canone Osap e la sua determinazione non possono essere oggetto di rinuncia.
La determinazione del canone Osap deve avvenire nell'atto di concessione, tuttavia l'eventuale determinazione di esso in un momento successivo non comporta la non esigibilità del credito da parte del Comune (e, in particolare, non può essere interpretato come rinuncia): sia perchè il diritto al canone suddet... _OMISSIS_ ...compatibile con la volontà di avvalersi del diritto di credito stesso.
L'operatore che fornisce reti di comunicazione elettronica ha soltanto l'obbligo di tenere indenne l'Ente titolare delle aree pubbliche specificamente coinvolte dagli interventi di installazione e manutenzione dalle spese necessarie per le opere di sistemazione, e di ripristinare a regola d'arte le aree medesime nei tempi stabiliti dall'Ente locale, fatta salva la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (c.d. TOSAP), il canone (c.d. COSAP) ovvero l'eventuale contributo una tantum per spese di costruzione delle gallerie di cui al D.Lgs. 15 novembre 1993, n. 507, art. 47, comma 4.
Ai sensi del D.Lgs. n. 259 del 2003, art. 93, comma 2, come interpretato autenticamente dal D.Lgs. 15 febbraio... _OMISSIS_ ...visti dal comma 2 succitato.
Il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, istituito dal del d.lgs. n. 446/97, modificato dalla l. n. 448/98, art. 31, è stato concepito come un quid ontologicamente diverso, sotto il profilo giuridico, dalla tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, e risulta configurato come corrispettivo di una concessione, reale o presunta, nel caso di occupazione abusiva, dell'uso esclusivo o speciale di beni pubblici.
Il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, istituito dall'art. 63, del d.lgs. 446/97, modificato dall'art. 31, della l. 448/98, risulta configurato come corrispettivo di una concessione, reale o presunta, nel caso di occupazione abusiva, dell'uso esclusivo o speciale di beni pubblici, cosicché esso è ... _OMISSIS_ ...tuto del canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, istituito dall'art. 63 d.lgs. n. 446/97, modificato dall'art. 31, l. n. 448/98, è stato concepito come un quid" ontologicamente diverso, sotto il profilo giuridico, dalla tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, di cui al capo II del D.Lgs. 15 novembre 1993, n. 507 ed alla L. 16 maggio 1970, n. 281, art. 5, in luogo della quale può essere applicato, e risulta configurato come corrispettivo di una concessione, reale o presunta, nel caso di occupazione abusiva, dell'uso esclusivo o speciale di beni pubblici, cosicchè il presupposto applicativo del Cosap è costituito dall'uso particolare del bene di proprietà pubblica ed è irrilevante la mancanza di una formale concessione quando vi sia un'occupazione di fatto del suolo ... _OMISSIS_ ...quo;area antistante un bene di proprietà privata al fine di far fronte ad una situazione di pericolo creata dal proprietario. Si deve difatti ritenere che, in situazioni di questo genere, la concessione di suolo pubblico in realtà vi sia, e ciò sebbene manchi la domanda del privato volta ad ottenerla.
La previsione normativa di cui all’art. 63, comma 3, del D.Lgs. 446/1997, che impone ai Comuni di detrarre dalla misura complessiva della TOSAP o della COSAP l’importo di altri canoni previsti dalla legge, riscossi per la medesima occupazione, con ciò stesso fissando una soglia massima di prelievo, è diretta evidentemente ad evitare la duplicazione di oneri connessi al medesimo presupposto impositivo.
Oltre a essere recessivo di fronte a norme speciali c... _OMISSIS_ ...enuto con l’introduzione della TOSAP (v. art. 38 del Dlgs. 15 novembre 1993 n. 507), a cui si è affiancato, in via alternativa, il COSAP (v. art. 63 del Dlgs. 15 dicembre 1997 n. 446).
Il canone non ricognitorio (ex art. 27 codice della strada) ha mantenuto anche dopo l’introduzione della TOSAP/COSAP una funzione di chiusura, ed è rimasto applicabile a ipotesi di uso singolare diverse dall’occupazione misurabile quantitativamente in metri quadri o in metri lineari (v. art. 44, 45 e 47 del Dlgs. 507/1993 per la TOSAP) o attraverso il numero delle utenze dei servizi pubblici erogati (v. art. 63 comma 2-f del Dlgs. 446/1997 per il COSAP). Tuttavia, le ipotesi residuali e non quantitative di uso singolare ancora idonee a giustificare un canone non ricognitorio aggi... _OMISSIS_ ...ri per specifiche attività in relazione al valore economico dell'area o al sacrificio imposto alla collettività.
Il problema del residuo ambito di applicazione del canone non ricognitorio (essendo l'art. 27 del codice della strada una norma di chiusura) è stato recentemente superato grazie alla semplificazione introdotta dall’art. 1 comma 816 della legge 27 dicembre 2019 n. 160. Tale norma, a decorrere dal 2021, ha concentrato in un nuovo “canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria” una serie di tributi e canoni, tra cui la TOSAP/COSAP, l'imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni, il canone per l'installazione dei mezzi pubblicitari, e il canone non ricognitorio di cui all'art. 27 commi 7 e 8 d... _OMISSIS_ ... nominalistiche tra il canone non ricognitorio e la TOSAP/COSAP, né ipotizzare l’esistenza di una duplice natura (tributaria e non tributaria) dell’occupazione della stessa area demaniale. Si tratta in realtà della medesima obbligazione, presentata sotto nomi diversi.
Il canone non ricognitorio ha mantenuto anche dopo l’introduzione della TOSAP/COSAP una funzione di chiusura, e dunque può ancora essere applicato a ipotesi di uso singolare diverse dall’occupazione misurabile quantitativamente in metri quadri o in metri lineari (v. art. 44, 45 e 47 del Dlgs. 507/1993 per la TOSAP) o attraverso il numero delle utenze dei servizi pubblici erogati (v. art. 63 comma 2-f del Dlgs. 446/1997 per il COSAP).
Il problema del residuo ambito di applicazione ... _OMISSIS_ ...oncentrato in un nuovo “canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria” una serie di tributi e canoni, tra cui la TOSAP/COSAP, l’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni, il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari, e il canone non ricognitorio di cui all'art. 27 commi 7 e 8 del Codice della Strada, limitatamente alle strade di pertinenza dei comuni e delle province. La nuova sistemazione della materia conferma l’omogeneità tra canone non ricognitorio e TOSAP/COSAP.
Le occupazioni del suolo pubblico sono onerose, perché stabiliscono il corrispettivo per l’uso particolare del bene pubblico, e l’art. 27 precisa che la somma dovuta, determinata dall’ente proprie... _OMISSIS_ ...rminare la misura della somma si ha riguardo alle soggezioni che derivano alla strada o autostrada, quando la concessione costituisce l’oggetto principale dell’impresa, al valore economico risultante dal provvedimento di autorizzazione o concessione e al vantaggio che l’utente ne ricava.
Il divieto posto dall'art. 93, d.lgs. n. 269/2003, interpretato autenticamente dall'art. 12, comma 3, D.Lgs. 33/2016, come successivamente modificato, opera nel senso che gli operatori che forniscono reti di comunicazione elettronica possono essere soggetti soltanto alle prestazioni e alle tasse o canoni espressamente previsti dal comma 2 della medesima disposizione, restando quindi escluso ogni altro tipo di onere finanziario, reale o contributo, comunque denominato, di qualsi... _OMISSIS_ ... autorizzazioni nel settore TLC, certamente di interesse per la collettività; gli obblighi economici gravanti sugli operatori interessati sono quelli di tenere indenne la pubblica amministrazione, l’ente locale, ovvero l’ente proprietario o gestore, dalle spese necessarie per le opere di sistemazione delle aree pubbliche specificamente coinvolte dagl’interventi d’installazione e manutenzione e di ripristinare a regola d’arte le aree medesime nei tempi stabiliti dall’ente locale; tuttavia, nessun altro onere finanziario, reale o contributo può essere imposto, in conseguenza dell’esecuzione delle opere di cui al codice o per l’esercizio dei servizi di comunicazione elettronica, fatta salva l’applicazione della tassa per l'occupazione di s... _OMISSIS_ ...o;art. 93 del d.lgs. n. 259 del 2003 stabilisce un radicale divieto per le amministrazioni di imporre, per l’utilizzazione del suolo pubblico da parte degli operatori che intendano ivi eseguire interventi di installazione delle reti di telecomunicazioni, di imporre prestazioni patrimoniali diverse e aggiuntive rispetto al pagamento della TOSAP o del COSAP, fermo restando l'onere degli operatori di tenere gli enti interessati indenni dalle spese necessarie (sotto ogni profilo, anche della sicurezza) per la sistemazione delle aree pubbliche coinvolte dagli interventi di installazione e manutenzione e di ripristinare a regola d'arte le aree medesime nei tempi stabiliti dagli enti stessi.
Posto che l’occupazione del suolo e del sottosuolo è già sottoposta a tassazione, s... _OMISSIS_ ...ccupazione del suolo pubblico rispetto alla materia di prestazioni personali e patrimoniali imposte, poiché tale normativa non trova riferimenti in previsioni legislative.
In materia di canoni per l'occupazione della sede stradale, si rileva che gli artt. 25 e 27 del Codice della Strada si riferiscono all’“attraversamento o l’uso della sede stradale”, laddove quest’ultima è definita dall’art. 3, come la “superficie compresa entro i confini stradali. Comprende la carreggiata e le fasce di pertinenza”.
La disciplina del canone per l’occupazione di spazi pubblici non può obliterare la normativa di cui alla L.R. Liguria n. 1/2007, ma deve essere interpretata in modo armonico con essa, attesa l’inscindibile connes... _OMISSIS_ ...;art. 8-bis, comma 1, lett. c), del d.l. n. 135/2018 alla norma di interpretazione autentica di cui all’art. 12, comma 3, del d.lgs. n. 33/2016 non ne condivide il carattere di norma di interpretazione autentica, ma è disposizione innovativa, priva di efficacia retroattiva: ciò in ragione del fatto che l’art. 93, comma 2, del d.lgs. n. 259/2003 (la norma interpretata) si riferiva alle “prestazioni imposte” e che la norma interpretativa dell’art. 12, comma 3, cit., ha delineato il perimetro di tali “prestazioni imposte”. Non risulta pertanto applicabile la modifica normativa del 2018 alla diversa ipotesi del canone liberamente contrattato tra le parti, che non è riconducibile alla categoria delle “prestazioni imposte”.
I contr... _OMISSIS_ ... 12, comma 3, d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 33, erano insorti in relazione alla questione della persistente assoggettabilità, o meno, al potere attribuito dall’art. 27 d.lgs. n. 285/1992 (preesistente al citato articolo 93) all’ente proprietario della strada, d’imposizione di un canone per l’uso o l’occupazione a qualsiasi titolo del suolo e del sottosuolo della strada medesima.
L’art. 12, comma 3, d.lgs. n. 33/2016 ha valenza di norma di interpretazione autentica, avendo stabilito, con specifico riferimento agli «operatori che forniscono reti di comunicazione elettronica», che l'art. 93 del D.lgs. n. 259/2003 deve essere interpretata nel senso che gli stessi siano sottoposti soltanto alle tasse o canoni (TOSAP e COSAP) previsti dal ... _OMISSIS_ ...izio dei servizi di comunicazione elettronica».
L’integrazione, apportata alla norma di interpretazione autentica di cui all’art. 12, comma 3, d.lgs. n. 33/2016 dall’art. 8-bis, comma 1, lettera c), d.l. n. 135/2018, lungi dal limitarsi ad assegnare alla disposizione interpretata (ossia all’art. 93, comma 2, d.lgs. n. 259/2003) un significato già in essa contenuto, riconoscibile come una delle possibili letture del testo originario, estende il contenuto precettivo della limitazione dei poteri impositivi unilaterali degli enti territoriali ad oneri che trovino la loro fonte in qualsiasi altro titolo, anche diversi dai poteri impositivi unilaterali degli enti territoriali, e, quindi, anche ai canoni riconducibili a titoli convenzionali quali le conven... _OMISSIS_ ...itivo di cui all’art. 93, comma 2, d.lgs. n. 259/2003 a fattispecie di determinazione del canone che trovino il loro titolo in una fonte contrattuale e pattizia (accessiva alla concessione in uso del bene pubblico), scaturente dall’aggiunta apportata dall’art. 8-bis, comma 1, lettera c), d.l. n. 135/2018 alla norma di interpretazione autentica contenuta nell’art. 12, comma 3, d.lgs. n. 33/2016 a sua volta comportante l’ampliamento dell’ambito applicativo dell’art. 93, comma 2, d.lgs. n. 259/2003, deve qualificarsi alla stregua di nuovo ed innovativo precetto normativo: come tale, lo stesso – in mancanza di diversa disposizione espressa – è applicabile solo alle fattispecie future.
La modifica prevista dall’art. 8-bis, c... _OMISSIS_ ...tore di telefonia di qualunque prestazione patrimoniale (tranne TOSAP, COSAP e contributo gallerie) e, dunque, anche dei canoni contrattati negozialmente, ma in virtù del carattere innovativo di tale disposizione, che ha aggiunto all’art. 93, comma 2, del d.lgs. n. 259/2003 un qualcosa che quest’ultimo non prevedeva, la nuova disciplina non si può estendere ai canoni relativi alle annualità anteriori.
La limitazione dell’onere economico del concessionario stabilita dall’art. 93, comma 2 del D.lgs. n. 259/2003 ha natura di principio fondamentale dell’ordinamento del settore delle telecomunicazioni, di tal ché sarebbe singolare che tale principio “copra” l’esecuzione dei lavori (cioè l’installazione delle opere) e l’eserc... _OMISSIS_ ..., essendo l’occupazione del suolo pubblico con i manufatti (stazioni radio base) strumentale allo svolgimento dell’attività di erogazione dei servizi, essa deve intendersi ricompresa nella nozione di “esercizio dei servizi di comunicazione elettronica” contenuta nella norma ora in esame.
La limitazione degli oneri finanziari del concessionario stabilita dall’art. 93, comma 2, del d.lgs. n. 259/2003 (che con l’aggiunta del 2018/2019 “copre” pure i canoni pattiziamente fissati) riguarda anche gli oneri conseguenti all’occupazione stabile di suolo pubblico.