DERIVAZIONE D ACQUA

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La concessione di derivazione di acque pubbliche a scopo idroelettrico

Gli impianti idroelettrici muniti di una concessione di derivazione d’acqua da un corpo idrico sono ammissibili a condizione che l’impianto e il suo funzionamento non pregiudichino il raggiungimento degli obbiettivi ambientali dello stesso corpo idrico

La determinazione del canone concessorio per la derivazione di acque pubbliche

In tema di concessioni di derivazione di acque pubbliche, il pagamento del canone, o dell'addizionale e dei relativi accessori, non è esigibile ove sia mancata l'effettiva fruizione della stessa da parte del concessionario

La nuova disciplina delle concessioni idroelettriche

Il D.L. n. 135/2018 ha disposto il trasferimento alle Regioni della proprietà delle opere che caratterizzano le concessioni idroelettriche. In particolare, si dispone il trasferimento a titolo gratuito delle c.d. opere bagnate (dighe e condotte) e la corresponsione di un prezzo da quantificare al netto dei beni ammortizzati per le c.d. opere asciutte (i beni materiali).

Gli obblighi cui è sottoposto il concessionario di una grande derivazione d’acqua

I concessionari di grandi derivazioni di acque devono corrispondere il canone alla P.A. concedente ogni sei mesi. Il canone deve essere determinato dalla legge regionale, sentita l’A.R.E.R.A. e viene articolato in una componente fissa, legata alla potenza nominale media di concessione, e in una componente variabile, calcolata come percentuale dei ricavi normalizzati, sulla base del rapporto fra la produzione dell’impianto, al netto dell’energia fornita alla regione, ed il prezzo zonale.