OPERE DI VIABILITÀ.
Il contrasto di decisioni persiste tuttora sulle opere di viabilità, ed in particolar modo sulle strade, per le quali numerosi TAR e molti autori continuano a sostenere che i relativi vincoli di piano rientrano comunque fra quelli preordinati all’espropriazione, con diverse argomentazioni, incentrate vuoi sulla loro finalizzazione alla successiva realizzazione di opere pubbliche e quindi alle ineludibili espropriazioni; vuoi sulla rilevante compressione del diritto di proprietà con imposizione dell’inedificabilità assoluta non connaturale al sistema vigente; vuoi sulla protrazione di tale situazione sine die, senza possibilità di alcuna limitazione nel tempo; vuoi, soprattutto perché i relativi vincoli finiscono per gravare in concreto non su ...
_OMISSIS_ ...he perché nessuna di dette opere (o destinazioni) è realizzabile ad iniziativa privata. Mentre il fatto che in forza dell’apposizione dei relativi vincoli di inedificabilità non viene per lo più indicato alcun indice edilizio è agevolmente superato con il ricorso a quelli delle aree edificabili delle zone limitrofe, ovvero al coacervo o alla media dei relativi valori: giustificando l’operazione al lume di un asserito metodo di stima sintetico-comparativo. Con il risultato concreto di perseguire (o tentare) in via giurisprudenziale il sistema della perequazione, in virtù del quale è predisposto un meccanismo di distribuzione dei diritti edificatori tra i proprietari, al fine di superare i limiti diseguaglianti della zonizzazione razionalista; e quindi, mediante l'attribuzione di...
_OMISSIS_ ...tà edificatoria sulle singole proprietà e dalla imposizione di vincoli di inedificabilità ai fini di dotazione di spazi da riservare alle opere collettive.
Nel cap.4 § 3 del precedente Ebook sui Vincoli legali, sono state evidenziate le confusioni concettuali da cui muove ciascuna di dette argomentazioni rivolta in concreto a superare la ripartizione del sistema vincolistico tra “zonizzazione” e “localizzazioni” tratto dagli art. 42, 2° comma e 3° comma Costit., con particolare riguardo alle destinazioni pubblicistiche generali delle “zone” richiamate dall’art. 7, 2° comma n.1 e 2 legge urbanistica, in contrapposizione con le allocazioni di particolari opere stradali su singole “aree” e “spazi&rdquo...
_OMISSIS_ ...ente il risultato abnorme cui conduce l’avere ravvisato il requisito dell’edificabilità legale nelle zone con taluna di dette destinazioni, nel fatto che il relativo “programma urbanistico debba necessariamente passare attraverso la necessaria avocazione alla mano pubblica dei suoli necessari”: perché questa è prerogativa di tutte le opere pubbliche, Sicché qualsiasi espropriazione rivolta a realizzarla comporterebbe, perciò stesso, l’attribuzione della destinazione edificatoria all’area interessata, in contrasto anche con la disposizione dell’art. 42 della legge fondamentale 2359 del 1865. Invece occorre ribadire che il distinguo tra le due tipologie di vincoli pure con riguardo alle zone in esame, deve ancora una volta spostarsi dall’esclus...
_OMISSIS_ ... segnalata da detti giudici, di stabilire in concreto quando il vincolo comporti un sacrificio imposto “a titolo particolare” e quando incida, invece su di un’intera categoria di beni, oggettivamente determinabili, in relazione ai quali la previsione di piano ha carattere meramente programmatico e prescinde da future espropriazioni. E che anche “la rete delle principali vie di comunicazione stradali, ferroviarie e navigabili” di cui al 1° comma del menzionato art. 7 ruota intorno all'autonoma previsione di una categoria, quella dei suoli inedificabili, a cui non può darsi altro che una matrice urbanistica: riguardante in particolare la destinazione di parti del territorio alle relative opere, impianti, attrezzature pubbliche o di interesse generale attrave...
_OMISSIS_ ...cifico riferimento ai successivi commi 2, 3, e 4 dell’art. 7 della legge 1150/1942 (ed all'art. 40) laddove consentivano all'Amministrazione di reiterare i vincoli urbanistici scaduti, preordinati all'espropriazione nonché quelli espropriativi comportanti l'inedificabilità, senza la previsione di indennizzo.
Del resto l’espressione “Strumento pianificatorio generale” non può avere accezione diversa da quella indicata dalla suddetta norma della legge urbanistica, di strumento base tipico di regolamentazione del territorio, e contiene, quindi, il programma generale di sviluppo urbanistico, condizionato dalle caratteristiche fisico-geografiche del territorio comunale, di modo che la destinazione di parti di esso a determinati usi, come quelle a viabilità...
_OMISSIS_ ...le singole aree del comprensorio. E sono peraltro identificabili, come conferma l’art. 13 della legge, negli (eventuali) atti solo successivi (piano particolareggiato, attuativo, approvazione del progetto ecc.), con cui ciascuna opera è localizzata e dichiarata di pubblica utilità. Sicché, nella misura in cui permane una scansione (necessaria), sul piano temporale e procedimentale, tra previsione insediativa e fase dell'attuazione, mantenendosi, come principio base, allo strumento urbanistico generale il ruolo -ai fini della preregolazione della ubicazione e dei relativi parametri di riferimento- prodromico anche per la realizzazione di opere stradali o di equivalente interesse pubblico, non può disconoscersi la circolarità degli effetti conformativi: a ragione dei quali si impone, p...
_OMISSIS_ ...revisioni di piano limitative dello ius aedificandi non sono sufficientemente dettagliate da incidere nel contenuto del diritto dominicale, ma si limitano a prendere in considerazione e “conformare” il territorio in quanto entità o bene immateriale e non già come complesso (o somma) di singoli beni immobili. Di conseguenza, appaiono assolutamente inaccettabili pure quelle (ancor numerose) decisioni che tentano di aggirare tale fase conformativa riguardante le suddette destinazioni attraverso nuovi ed arbitrari criteri di suddivisione, costruiti ora in funzione della maggiore o minore grandezza e/o estensione delle strade realizzande, ora della loro ubicazione all’interno o all’esterno dei centri abitati (in tal modo ripristinando il criterio di suddivisione dichiara...
_OMISSIS_ ...ovvero da zone edificatorie al cui servizio la stessa viene a porsi, ovvero infine in base ai successivi progetti con cui viene data attuazione alla previsione urbanistica: essendo questi criteri oltreché assolutamente privi di supporto normativo, del tutto estranei alla logica degli art. 32 e 37 TU, per i quali, invece, i vincoli zonali stabiliti nel piano influiscono sulla qualificazione dei suoli espropriati, alla stregua delle possibilità legali, per via del contenuto conformativo della proprietà che ad essi deriva dalla funzione di operare scelte programmatorie di massima. Ed allorquando ricorre quest’ultima fattispecie, anche la previsione di opere stradali è per sua natura generale, e risponde a scelte dettate dalla programmazione a grandi linee del territorio nelle sue dirett...
_OMISSIS_ ...vazione di uno strumento attuativo o con una specifica dichiarazione di pubblica utilità. Pertanto anche nella fattispecie, spetta ai piani particolareggiati o alle norme di attuazione, in base all’art. 13 della legge 1150, il compito di indicare “le reti stradali…di ciascuna zona”; e solo dopo la relativa localizzazione o quando le opere in questione vengono a porsi direttamente all'interno, e a servizio delle singole zone, perciò rientrando nel novero delle previsioni particolari, i relativi provvedimenti sono di regola riconducibili a vincoli preespropriativi. E siccome si tratta (soltanto in tali casi) di limitazioni particolari, incidenti su beni determinati e comportanti, al pari di quelle previste ai n.3 e 4 dello stesso art. 7, 2°comma, l’impossib...
_OMISSIS_ ...ione di zona, ma della localizzazione lenticolare di un'opera pubblica che invece, nella generica previsione di massima contenuta nel P.R.G. non era di regola né individuata né individuabile (Cass.5510/2010), consegue che di esse non deve tenersi conto ai fini del calcolo dell'indennità espropriativa ex art. 32 cit. TU. Tali aree risentono, infatti, della natura assegnata alla singola zona cui sono di corredo, ed i terreni interessati all’interno di essa, vengono perciò a caratterizzarsi con le stesse potenzialità di quelli limitrofi: esattamente come aveva prospettato sia pure ad altro fine, la più volte citata decisione 55/1968 della Corte Costituzionale, allorché in conclusione del proprio discorso volto a dimostrare l’illegittimità costituzionale dei vincoli preordinati all...
_OMISSIS_ ...i il vincolo intervenga”. Consegue che ove l’approvazione del progetto di un’opera stradale costituente vincolo espropriativo ex art. 9 TU, va invece ad incidere su aree già interessate da un vincolo conformativo di inedificabilità, quale quello peculiare delle zone F, tale evento logicamente successivo, non vale certamente ad accrescere il valore delle stesse, o a contraddire la precedente disciplina conferita a monte alla zona che perciò resta inedificatoria, ai sensi del successivo art. 37, 4° comma.
VERDE PUBBLICO.
Qualche dubbio, soprattutto in passato, hanno suscitato le destinazioni a “verde publico” o equipollenti, quali “verde urbano” “verde ecologico” “verde attrezza...
_OMISSIS_ ...o;avvento dell’art. 5 bis avevano diviso anche la Corte di Cassazione: in quanto un indirizzo minoritario aveva dato per scontata la natura espropriativa del vincolo, perciò ritenendolo non ostativo alla classificazione del terreno come edificabile (Cass. 3905 e 12383/1998); mentre altre pronunce ne avevano valorizzato la destinazione impressavi dalla suddivisione zonale del territorio che comporta mancanza della possibilità legale di edificazione (Cass. 259 e 4921 1998).
L’avvento dell’art. 5 bis prima e, poi, del TU (art. 32 e 37) ha posto fine alla particolare attenzione attribuita alla questione, inducendo il giudice di legittimità ad enunciare il principio che la stessa rientra in quella generale delle zone F destinate dal d.m. 1444/1968 ad attrezzatur...
_OMISSIS_ ... TU come prive di “possibilità legali di edificazione”.
Oggi pertanto è rimasta soltanto qualche isolata pronuncia dei TAR a contestare siffatto risultato, ora assumendo che il vincolo conseguente alla destinazione di un'area a verde pubblico avrebbe natura espropriativa in quanto idoneo a privare il diritto di proprietà di ogni effettivo, utile e concreto contenuto minimo essenziale cui sarebbe sostituito soltanto il suo aspetto formale: posto che il fondo, attratto alla fruizione gratuita da parte del pubblico indistinto, verrebbe privato di qualsiasi possibile potenzialità economica e, pertanto, nella sostanza espropriato. Ora evidenziando la radicale incompatibilità del vincolo con la permanenza del bene in proprietà privata; ora proponendo una terza via comp...
_OMISSIS_ ...vità edilizia con conseguente svuotamento sostanziale del diritto di proprietà: potendosene solo nella prima ipotesi ritenere il carattere espropriativo.
Queste considerazioni, preoccupate soltanto di riproporre la consueta equazione vincolo di inedificabilità assoluta=vincolo preordinato all’espropriazione, appaiono superate dalla menzionata normativa del TU, e quindi sia dalla dottrina, che dalla giurisprudenza a tutti i livelli. Anzitutto da quella di legittimità per la quale appare pacifico che anche una destinazione generale di zona a verde pubblico ed assimilati, derivando dal riconoscimento delle sue qualità oggettive nell’esercizio delle potestà conformative di scelta proprie della pianificazione generale, ed investendo una pluralità indifferenziata di so...
_OMISSIS_ ...ennizzo: perciò riguardando in modo indistinto ed astratto tutte le aree -al momento indifferenziate- aventi una determinata allocazione topografica, nonché possibili usi rispondenti a finalità latu sensu ambientali, a prescindere da eventuali e futuri impieghi ad opere e servizi pubblici. I quali, d’altra parte, allorché devono essere realizzati, richiedono pur essi, una successiva specifica individuazione, con l’approvazione di uno strumento attuativo o mediante dichiarazione di pubblica utilità. Ed a prescindere, altresì, dalla circostanza che detta destinazione zonale consenta la costruzione di strutture ed attrezzature pubbliche, atteso che l'attività di trasformazione del suolo per la loro esecuzione rimessa inderogabilmente all'iniziativa pubblica, pur se poi real...
_OMISSIS_ ...si è detto più volte, che la stessa comporta un vincolo di destinazione preclusivo ai privati di tutte le forme di trasformazione del suolo riconducibili alla nozione tecnica di edificazione connessa con l'edilizia privata esprimibile dal proprietario dell'area. In definitiva, per la Corte di Cassazione anche il vincolo urbanistico “a verde” in tutte le sue variegate tipologie, riguarda in particolare la destinazione funzionale di parti del territorio ad opere, impianti, ed attrezzature pubbliche o di interesse generale, per cui le relative previsioni del P.R.G., pur preludendo (almeno in parte) ad un'acquisizione alla pubblica amministrazione delle aree ivi comprese, sono necessariamente programmatiche; e nel destinare zone del territorio comunale a verde pubblico ed altre fin...
_OMISSIS_ ...ll'indennità.
Perché dunque la destinazione suddetta, possa rivelarsi, in via eccezionale, come vincolo preordinato all'esproprio – come avviene per le relative attrezzature localizzate nell’ambito dei Piani di zona- è necessario che concorrano tutti i presupposti comuni a qualsiasi altro vincolo di tale natura (cfr. Ebook sui vincoli Cap. 5 e 6), e cioè: I) che si traduca in un'imposizione a titolo particolare incidente su beni determinati al precipuo fine della precisa e puntuale localizzazione di un intervento edilizio che, per natura e scopo, sia di esclusiva appropriazione e fruizione collettiva; II) che la relativa realizzazione risulti incompatibile con la proprietà privata e, perciò, presupponga ineluttabilmente, per il suo compimento, l'espropriazione d...
_OMISSIS_ ...bile rispetto alla sua destinazione naturale, ovvero da diminuirne in modo significativo il valore di scambio (Cass.10325/2016; 7692/2021).
Ad eguale risultato è pervenuta la giurisprudenza amministrativa anche se attraverso un percorso differente, che ha valorizzato: a)anzitutto la mancanza del presupposto sub I] per cui non possano qualificarsi in termini di "vincolo espropriativo” tutte le prescrizioni degli strumenti urbanistici generali preordinate non già a regolare consistenti interventi edificatori, bensì ad imporre regole di gestione del territorio di carattere ambientale, urbanistico ed edilizio che si risolvono necessariamente in condizioni e limiti legali alla proprietà privata: funzionali al perseguimento di obiettivi di interesse generale, con...
_OMISSIS_ ... assicurarne la funzione sociale ai sensi dell'art. 42, comma 2, cost; b) soprattutto il principio enunciato dalla nota Corte Costit.179/1999 per cui il vincolo deve essere qualificato conformativo tutte le volte che gli interventi di interesse collet...