Suddivisione e condizione giuridica dei beni demaniali

LA SUDDIVISIONE DEI BENI DEMANIALI

L'art. 822 c.c., nella sua interezza, definisce i beni demaniali diversificandoli al primo comma nel demanio naturale o necessario , mentre al secondo in quello accidentale.

Secondo un'accezione univoca il bene è demaniale quando risponde in via assoluta ad una destinazione pubblica perseguendo per principio solamente l'interesse legittimo della collettività, tuttavia esso è naturale o necessario quando tale destinazione viene assunta per vocazione primigenia, rientrando, pertanto, in "mano pubblica".

Essi possono essere raggruppati in demanio marittimo, demanio idrico e demanio militare, che viene identificato con la locuzione "opere destinate alla difesa nazionale".

Il bene demaniale accidentale di cui al comma 2, invece, pur ricoprendo la destinazione tipicamente pubblica, non è predestinato in tale qualità e come tale non viene incluso nella precedent... _OMISSIS_ ...ne, esso è residuale ipotetico, cioè frutto della particella "se" usata dal legislatore, "fanno parte del demanio pubblico se appartengono allo Stato", come condizione regressiva rispetto a ciò che la realtà fenomenica ci presenta come tale.

In questo caso i beni rispondono a quattro categorie di demanio: il demanio stradale; il demanio ferroviario; il demanio aeronautico e quello maggiormente pregevole del demanio culturale.

Sulla scorta dell'art. 824 c.c. vengono identificati nel medesimo regime i beni appartenenti alle Province ed ai Comuni classificati dal comma 2 dell'art. 822, vieppiù che anche i cimiteri e le aree mercatali di competenza comunale sono sottoposti alle stesse regole per la particolare connotazione rivestita sia in materia igienico-sanitaria, che nel rispetto della pietas dello spirito di commemorazione dei defunti.

Chiude il cerchio in merito ad un'esatta configurazione dei beni dema... _OMISSIS_ ...5 c.c., nel quale si estende il portato del regime giuridico degli stessi anche al campo dei diritti, non si parla infatti di cespiti ma di diritti prediali, ossia di diritti reali parziali.

La condizione basica che nel diritto civilistico attiene a questi diritti, e rappresentata dall'utilità che tramite il loro esercizio viene arrecata al "fondo dominante", si applica in via analogia anche all'utilità che la loro costituzione può apportare al bene demaniale nell'esplicazione della sua destinazione, vieppiù che la norma in menzione prevede in alternanza anche l'ulteriore positività del "conseguimento di fini di pubblico interesse corrispondenti a quelli cui servono i beni medesimi" per giustificare la maggior tutela che gli stessi in chiave complementare servono al demanio pubblico.

Tutto ciò che non viene menzionato sino a questo punto nel dettato degli articoli intercorsi appartiene al patrimonio indisponibile dello S... _OMISSIS_ ...vince e dei Comuni.

Così esordisce l'art. 826 c.c., il quale "apre" una tipologia di beni alla gestione patrimoniale precipua anche di altri enti territoriali come le Province ed i Comuni.

Il secondo ed il terzo comma della norma predetta determina la catalogazione di beni che rientrano in questa categoria, facendo attenzione a riferire anche su oggetti (rectius beni) mobili che vengono annoverati in tale schiera ed a quei particolari immobili che assolvono alla peculiare funzione di ospitare uffici pubblici, dove viene in pratica esercitata l'attività amministrativa propria della P.A.

In ultima analisi, sommariamente, i beni che appartengono agli Enti pubblici non territoriali (art. 830 c.c.) e quelli degli Enti ecclesiastici (art. 831 c.c.), compresi gli edifici di culto, sono soggetti alle norme del codice civile se non espressamente disposto da "altre" leggi speciali, tuttavia una particolar... _OMISSIS_ ...rata a favore degli edifici destinati all'esercizio pubblico del culto cattolico, i quali non possono essere alienati se non cessa la funzione a cui sono votati in virtù delle stesse disposizioni di legge che li disciplinano.


LA CONDIZIONE GIURIDICA.

Due sono le norme che il legislatore ha dedicato alla diversa condizione giuridica dei beni demaniali.

Tali condizioni, racchiuse nel testo dei due articoli 823 e 828 c.c., sono diversificate in relazione allo "status" assolto dalla differente destinazione d'uso: da un lato, infatti, vengono posti i beni demaniali e quelli appartenenti al patrimonio indisponibile; dall'altro, invece, vengono collocati quelli appartenenti alla massa del patrimonio disponibile, che di pubblico hanno "ben poco", ossia soltanto l'appartenenza ad un soggetto qualificato come tale.

Il suddetto teorema afferma chiaramente che l'unica forma di godimento di un be... _OMISSIS_ ...a quello relativo alla concessione pubblica a terzi mediante il trasferimento del mero possesso attraverso un negozio costituito dall'atto di concessione , in cui la P.A. agisce "iure auctoritatis", ed il contratto, visto come incubatore delle regole di esecuzione del rapporto convenzionale.

La prima delle norme riferite, relativa al regime del bene demaniale, contiene delle indicazioni esplicite sia secondo il diritto sostanziale sia in riferimento ai diversi generi di tutela esecutiva e giurisdizionale esercitabili in modo esclusivo dal soggetto attuatore, ossia la P.A.

Ai sensi dell'art. 823, comma 1 c.c., i beni appartenenti al demanio pubblico sono espressamente definiti "inalienabili e non possono formare oggetto a favore di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano".

La disposizione si spiega a carattere universale con l'interdizione per l'Autorità pubblica di potere... _OMISSIS_ ..., sia volontariamente, sia coattivamente, in qualsiasi forma e modo, al privato, così il bene demaniale è ex se per la destinazione d'uso che riveste inalienabile, inusucapibile, impignorabile ed inespropriabile.

In tal senso, viene disposta una regola ferrea in considerazione dello scopo sociale che assolve a precise qualificazioni, il bene demaniale, lo abbiamo poc'anzi detto, è per definizione dedito unicamente al benessere collettivo o, meglio, al soddisfacimento dell'interesse pubblico nelle sue varie estrinsecazioni, locuzione che supera il mero godimento o la tautologica espressione di "utilità sociale", tuttavia, come ogni principio rigoroso, attesa l'imperfezione delle regole riguardanti lo "ius in civitate positum", che necessita di costante ermeneutica, anche questo teorema subisce delle correzioni.

"Il carattere demaniale può anche cessare", così un'opinione dottrinaria carpiva l'atten... _OMISSIS_ ...re introducendo l'istituto della "sdemanializzazione".

Il significato dell'affermazione era richiamato a proposito della natura pubblica del bene demaniale e delle sue vicende costitutive o estintive.

In tal modo, si specificava che il bene demaniale non sempre era identificabile tramite un'appartenenza allo stato naturale per un vincolo di destinazione, piuttosto si rinvenivano fattispecie in cui l'elenco dei beni di tal fatta era oggetto di apposite deliberazioni amministrative, ciò estrinsecava il binomio soggettivo/oggettivo della nomenclatura di un insieme che veniva dichiarato indisponibile non solo per una "destinazione vincolata", appunto, a pubblico servizio, ma, soprattutto, anche e perché oggetto di statuizione formale secondo la volontà dell'organo pubblico competente.

Assunto tale corollario, si è in grado di spiegare che così come una dichiarazione valutativa possa aprire la strada ve... _OMISSIS_ ...e del bene nel patrimonio inalienabile, una uguale e contraria, come è precisamente quella alla base della procedura di sdemanializzazione, può schiudere le porte verso l'uscita e, di conseguenza, rendere "il divieto di dismissione patrimoniale un po' meno assoluto".

La sottrazione del bene pubblico indisponibile al suo uso vincolato richiamata dall'art. 828 c.c., comma 2 rende esplicita la possibilità che sia fatta nel rispetto delle forme di legge e permette, di conseguenza, anche l'alienabilità a terzi secondo le regole della libera contrattazione.

Diversamente, il codice civile prevede anche una procedura di dismissione diretta mediante atto costitutivo della P.A., ciò infatti è oggetto di affermazione nell'art. 829 c.c., il quale, non solo dispone il trasferimento del bene dal demanio pubblico al patrimonio disponibile mediante dichiarazione amministrativa, bensì cura per quelli statali anche la pubblicità tramite... _OMISSIS_ ...a Gazzetta Ufficiale della Repubblica"; i beni attribuiti al patrimonio delle Province e dei Comuni invece si conformano allo stesso fine mediante divulgazione secondo le forme ed i termini "stabiliti per i regolamenti comunali e provinciali".

L'interpretazione esposta ovviamente non è applicabile uniformemente a tutto il demanio, ci sono dei beni che, come già detto, sono tali per genesi, in questi casi dunque a meno che "madre natura" non ne cessi l'esistenza o ne muti la conformazione strutturale facendone perdere l'asservimento demaniale, nulla può fare l'uomo con una mera attività amministrativa.

A tal riguardo, si discute, altresì, sull'ammissibilità della "sdemanializzazione tacita", cioè condotta non per "atto scritto" bensì per "facta concludentia", in questo contesto l'orientamento giurisprudenziale , ancora ondivago e frastagliato, ha finito con l'accertare tale... _OMISSIS_ ...uot;iuxta casus", essendo quanto mai improponibile la costruzione di un insieme di parametri che possa definire universalmente l'accadimento di tale fattispecie.

L'ammissibilità della tecnica di sdemanializzazione concede il mezzo per anticipare anche l'eventualità che un bene in regime di indisponibilità possa essere acquisito coattivamente secondo le regole dell'espropriazione pubblica o di pubblica utilità esplicate nel T.U. in materia di espropriazioni di cui al d.P.R. 08/06/2001, n. 327.

In effetti, anche l'espropriazione di una simile tipologia di bene è compatibile con la dismissione formulata secondo il procedimento appena descritto della sdemanializzazione.

La sua configurazione è descritta nell'art. 4 del T.U.Es. citato, rubricato appositamente "Beni non espropriabili o espropriabili in casi particolari", secondo il quale non solo è possibile sottoporre a procedura coattiva il bene demaniale previa a... _OMISSIS_ ...anializzazione, ma anche il bene indisponibile quando l'interesse sotteso alla procedura espropriativa sia superiore a quello che vincolava il cespite fino a quel momento.

La regressione del vincolo d'uso praticato cede all'utilità sociale dell'opera da realizzare sul terreno oggetto di ablazione, posta in rilievo nella documentazione progettuale e particellare del procedimento in corso.

Anche in questo caso, l'equivalenza comparativa degli interessi contrapposti deve essere statuita da una manifestazione di volontà formale dell'autorità esproprianda, nel caso riportato dalla norma citata di ablazione tra Enti appartenenti ad uno stesso comparto, come ad esempio quelli "locali", lo "svincolo" dovrà avvenire mediante una deliberazione consiliare ex art. 42 del T.U.E.L. (d.lgs. 267/2000).

In merito, preme rilevare anche la problematica afferente alla compatibilità dell'applicazione dell'istituto dell'usuca... _OMISSIS_ ...li artt. 1158 e seguenti del Codice civile con il carattere vincolato di indisponibilità dei beni pubblici.

Si è già detto in altra sede sull'incompatibilità tra i due regimi, quello pubblico indisponibile da un lato e quello a titolo di acquisto originario dall'altro, dettata proprio dallo stridente contrasto tra la destinazione vincolata del primo con i presupposti possessori continuati nel tempo e non viziati dell'altro, e ciò continua a ribadirsi anche alla luce dalla giurisprudenza scesa in campo per occuparsi dell'annosa questione.

A parere di chi scrive, infatti, aprire a tale possibilità tramite un'abdicazione espressa e volontaria da parte della P.A. sulla destinazione impressa al bene spossessato non è conforme allo spirito della legge, sarebbe maggiormente accettabile il caso in cui la dismissione di un bene sia effettuata consapevolmente per permettere l'alienazione in relazione al profitto di ricavo, l'espropriazione in virtù ... _OMISSIS_ ...a sociale di un altro interesse pubblico, oppure la dismissione tesa ad una valorizzazione dello stesso è accettabile nell'ottica dei principi di convenienza contabile o per la realizzazione di un'opera di maggiore rilevanza.

Tuttavia, l'osservatorio giurisprudenziale ha delineato delle fattispecie di reale accadimento che permettono l'apertura di una breccia, rendendo non troppo "granitica" la convinzione di cui sopra.

L'esempio è dato dall'abbandono o inutilizzo del bene precedentemente vincolato ...

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