Illegittimità costituzionale della determinazione dell'indennità di esproprio e di occupazione tramite il criterio dei V.A.M.

INDENNITÀ DI ESPROPRIAZIONE E DI OCCUPAZIONE - INDENNITÀ DI ESPROPRIO - AREE NON EDIFICABILI - VAM

È illegittimo determinare le indennità di espropriazione e di occupazione legittima tramite il criterio astratto dei valori agricoli medi tabellari, seppure assunti in funzione meramente parametrica, quando invece, a seguito della sentenza della Consulta n. 181 del 2011, si deve recepire il pieno valore di mercato del terreno occupato ed ablato, sia pure considerandone l'accertata natura inedificabile.

Mentre i valori OMI sono calcolati sulla base di rilevazioni e valutazioni dell'Amministrazione finanziaria, i VAM sono determinati dalle Commissioni Provinciali Espropri, rispetto alle quali l'Amministrazione finanziaria non ha poteri decisionali, bensì funzioni meramente operative. Pertanto le Commissioni Provinciali Espropri assumono le proprie decisioni in totale autonomia rispetto all'Amministrazione finanziaria e le "tabelle VAM" sono re... _OMISSIS_ ...diante la pubblicazione sui bollettini ufficiali delle rispettive regioni. Ne consegue che non si può effettuare una equiparazione normativa e giuridica dei "valori OMI" con i "valori VAM" per la sola ragione che questi ultimi sono consultabili anche nella sezione del sito dell'Agenzia delle Entrate dedicata all'Osservatorio Mercato Immobiliare.


INDENNITÀ DI ESPROPRIAZIONE E DI OCCUPAZIONE - INDENNITÀ DI ESPROPRIO - AREE NON EDIFICABILI - VAM - COSTITUZIONALITÀ

Il valore agricolo, e in specie il c.d. valore agricolo medio, di cui al combinato disposto dell'art. 5 bis comma 4 del d.l. n. 333/1992, convertito con modificazioni nella legge n. 359/1992 e dell'art. 16 commi 5 e 6 della legge 22 ottobre 1971 n. 865 (ossia delle norme di cui al titolo II della predetta legge cui il primo rinviava), è criterio ormai definitivamente espunto dall'ordinamento per effetto della declaratoria d'incostituzionalità di cui alla sentenza del... _OMISSIS_ ...uzionale n. 181 del 10 giugno 2011.

Non tutte le disposizioni normative involgenti i VAM possono ritenersi coinvolte e travolte dalla pronuncia della Consulta (n. 181/2011), dovendosi in particolare ritenere sopravvissute quelle concernenti l'indennità aggiuntiva ad essi parametrata, disposizioni queste dotate di funzione riparatrice autonoma rispetto all'indennità di esproprio, in quanto poste a tutela di diritti, quale quello al lavoro, pure contemplati dall'ordinamento giuridico e dotati di rilevanza costituzionale ma diversi da quello di proprietà involto dalla pronuncia caducatoria della Consulta.

La sentenza Corte cost. 11.6.2011, n. 181, ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 5-bis, comma 4, L. 359/1992, in combinato disposto con la L. 22 ottobre 1971, n. 865, art. 15, comma 1, secondo periodo, e art. 16, commi 5 e 6, nella parte in cui prevede che l'indennità di espropriazione per le aree agricole e per le aree non edificabili sia commisura... _OMISSIS_ ...ricolo medio della coltura in atto o di quella più redditizia nella regione agraria, senza tener conto dei requisiti specifici del bene.

La Corte costituzionale, dopo aver dichiarato illegittime le norme sulla determinazione dell'indennità di espropriazione per le aree urbanisticamente classificate come edificabili (Corte Cost. 24 ottobre 2007 n. 248), ha ritenuto illegittima l'applicazione dei valori agricoli medi ( V.A.M.) per le aree non fabbricabili, per l'astrattezza di tali valori che non garantisce il loro collegamento con i prezzi di mercato di tale tipo di suoli (Corte Cost. n. 181 del 10 maggio 2011).

Anche il criterio dei VAM è stato dichiarato illegittimo dalla Consulta, con la sentenza n. 181 del 2011, che ha evidenziato come pure detta normativa, relativa all'indennità di espropriazione per le aree agricole e per le aree non suscettibili di classificazione edificatoria è commisurata ad un valore - quello tabellare - che, prescindendo d... _OMISSIS_ ...o del procedimento espropriativo ed ignorando ogni dato valutativo inerente ai requisiti specifici del bene, ha un carattere inevitabilmente astratto che elude il ragionevole legame con il valore di mercato del bene ablato, prescritto con la menzionata sentenza della Corte di Strasburgo.

La Corte costituzionale, con la sentenza n. 181 del 2011, facendo seguito alle sentenze n. 348 e 349 del 2007, ha dichiarato illegittimo il criterio dei valori agricoli medi, dettato dal combinato disposto della L. n. 359 del 1992, art. 5 bis, comma 4, della L. n. 865 del 1971, art. 15, comma 1 e art. 16 e del D.P.R. n. 327 del 2001, art. 40, commi 2 e 3 per la determinazione dell'indennità di espropriazione per le aree agricole e per le aree non suscettibili di classificazione edificatoria, evidenziando che detta normativa è commisurata ad un valore - quello tabellare - che, prescindendo dall'area oggetto del procedimento espropriativo ed ignorando ogni dato valutativo ineren... _OMISSIS_ ... specifici del bene, ha un carattere inevitabilmente astratto che elude il ragionevole legame con il valore di mercato del bene ablato, ritenuto necessario dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Le norme sui VAM sono state dichiarate incostituzionali (v. Cost. cost. n. 181 del 2011 e n. 187 del 2014), in ragione della astrattezza di tale metodo di calcolo, che trascurava le caratteristiche concrete e specifiche dei suoli inedificabili, con evidente ed ingiustificato allontanamento della stima dal valore di mercato, che costituisce un riferimento imprescindibile per la determinazione del serio ristoro, a norma dell'art. 43 Cost. e della giurisprudenza della Cedu.

In tema di espropriazione per pubblica utilità, l'attuale sistema indennitario e risarcitorio è fondato sul valore venale del bene, applicabile non soltanto ai suoli edificabili, da ritenersi tali sulla base del criterio dell'edificabilità legale ma anche ai suoli in... _OMISSIS_ ... sentenza della Corte Cost. n. 181 del 2011 ha rilevato che il criterio del valore tabellare, previsto per i suoli agricoli e per quelli non aventi vocazione edificatoria, prescinde dai requisiti specifici del bene espropriato in quanto ha un carattere astratto che non soddisfa il requisito del "ragionevole legame" col valore di mercato del bene, richiesto dalla giurisprudenza della C.E.D.U. e con il dettato costituzionale (art. 42 Cost.) del "serio ristoro".

Il criterio del Valore Agricolo Medio ha un carattere astratto che elude il "ragionevole legame" con il valore di mercato, prescritto dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo e coerente con il "serio ristoro" richiesto dalla giurisprudenza costituzionale consolidata. Se era pur vero che il legislatore non ha il dovere di commisurare integralmente l'indennità di espropriazione al valore di mercato del bene ablato e che non sempre è garantita dalla CEDU una riparazione integrale, come la stessa Corte... _OMISSIS_ ...ha affermato, sia pure aggiungendo che in caso di "espropriazione isolata", pur se a fini di pubblica utilità , soltanto una riparazione integrale può essere considerata in rapporto ragionevole con il valore del bene, tuttavia, proprio l'esigenza di effettuare una valutazione di congruità dell'indennizzo espropriativo, determinato applicando eventuali meccanismi di correzione sul valore di mercato, impone che quest'ultimo sia assunto quale termine di riferimento dal legislatore, in guisa da garantire il "giusto equilibrio" tra l'interesse generale e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali degli individui.

La ragione della dichiarazione d'illegittimità costituzionale del criterio del valore agricolo medio, già previsto dalla L. n. 865 del 1971, artt. 15 e 16, ai fini della determinazione delle indennità di espropriazione ed occupazione, e ribadito dal D.L. 11 luglio 1992, n. 333, art. 5, comma 4, convertito con modificazioni dalla L. 8 agost... _OMISSIS_ ...e dal D.P.R. n. 327 del 2001, art. 40, in riferimento ai suoli non edificabili, risiede nel fatto che lo stesso, in quanto fondato sul generico riferimento alla coltura in atto o a quella più redditizia nella regione di appartenenza dell'area da espropriare, prescindeva dalle caratteristiche specifiche del fondo espropriato (quali la posizione, il valore intrinseco - che non dipende esclusivamente dalle colture in esso praticate, ma anche dalla presenza di altri elementi, come acqua, energia elettrica, esposizione -, la maggiore o minore perizia nella conduzione e quant'altro può incidere sulla valutazione), e risultava quindi inidoneo ad assicurare un ragionevole legame tra l'indennità di espropriazione e il valore di mercato dell'immobile ablato, prescritto dalla giurisprudenza della Corte EDU e coerente con il serio ristoro richiesto anche dalla consolidata giurisprudenza costituzionale.


INDENNITÀ DI ESPROPRIAZIONE E DI OCCUPAZIONE - I... _OMISSIS_ ...ROPRIO - AREE NON EDIFICABILI - VAM - COSTITUZIONALITÀ - AMBITO TEMPORALE DELLA INCOSTITUZIONALITÀ

Qualora l'espropriato contesti, anche sotto il profilo della natura non agricola, ma parzialmente edificatoria, del terreno, la quantificazione operata dalla corte di appello con il criterio del VAM (valore agricolo medio) previsto dalla L. n. 865 del 1971, art. 16 e della L. n. 359 del 1992, art. 5 bis, comma 4 e dichiarato incostituzionale dalla sentenza della Corte costituzionale n. 181 del 2011, la stima dell'indennità deve essere effettuata utilizzandosi il criterio generale del valore venale pieno, di cui alla L. n. 2359 del 1865, art. 39, la menzionata pronuncia trovando applicazione ai rapporti non ancora definitivamente esauriti.

La sentenza della Corte costituzionale n. 181/11 si applica rapporti non ancora definitivamente esauriti.

Qualora l'espropriato contesti la quantificazione operata dal giudice con il criterio del previ... _OMISSIS_ ... ottobre 1971, n. 865, art. 16 e D.L. 11 luglio 1992, n. 333, art. 5-bis, comma 4, conv. in L. 8 agosto 1992, n. 359, dichiarato incostituzionale dalla sopravvenuta sentenza 181/11, la stima dell'indennità deve essere effettuata utilizzandosi il criterio generale del valore venale pieno, tratto dalla L. 25 giugno 1865, n. 2359, art. 39, applicandosi la menzionata pronuncia di illegittimità ai rapporti non ancora definitivamente esauriti come in ipotesi di avvenuta impugnazione del credito indennitario.

La pronuncia d’illegittimità costituzionale della L. 22 ottobre 1971, n. 865, art. 16 (Corte cost. 10.6.2011, n. 181), deve applicarsi ai rapporti non ancora definitivamente esauriti per l'avvenuta impugnazione della determinazione amministrativa che quel criterio ha applicato.

La pronuncia d'illegittimità costituzionale intervenuta con la sentenza n. 181/2011 della Corte Costituzionale estende i suoi effetti a tutti i rapporti non ancora esauri... _OMISSIS_ ...a formazione del giudicato o per essersi verificato altro evento cui l'ordinamento collega il consolidamento del rapporto medesimo; la contestazione del criterio tabellare impedisce indubbiamente la formazione del giudicato in ordine alla quantificazione delle indennità derivatane.

Qualora l'espropriato contesti, sotto il profilo della natura non agricola, ma parzialmente edificatoria, del terreno, o comunque dell'incongruità dell'indennizzo del terreno non edificabile, la quantificazione operata dal giudice con il criterio previsto dalla L. 22 ottobre 1971, n. 865, art. 16 e D.L. 11 luglio 1992, n. 333, art. 5-bis, comma 4, conv. in L. 8 agosto 1992, n. 359, dichiarato incostituzionale dalla sopravvenuta sentenza 181/11, la stima dell'indennità deve essere effettuata utilizzandosi il criterio generale del valore venale pieno, tratto dalla L. 25 giugno 1865, n. 2359, art. 39 applicandosi la menzionata pronuncia d'illegittimità ai rapporti non ancora definitiva... _OMISSIS_ ...per l'avvenuta impugnazione del credito indennitario.

Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 181/2011 torna nuovamente applicabile il criterio generale dell'indennizzo pari al valore venale del bene, fissato dalla L. 25 giugno 1865, n. 2359, art. 39; ciò non solo quando il ricorrente sollevi questioni sulla legge applicabile, o invochi espressamente quest'ultimo parametro, ma anche quando contesti la quantificazione in concreto dell'indennità anche esclusivamente in relazione al profilo della congruità del prezzo di mercato attribuito all'immobile espropriato; e perfino quando la censura investa soltanto la qualità edificatoria/agricola del terreno, in quanto la relativa contestazione non può non censurare per ciò stesso (senza necessità di farlo in modo espresso) la pronuncia sulla normativa applicata.

In ipotesi di area non edificabile non può tenersi conto dei valori agricoli medi (VAM); tale criterio è, infatti, venuto meno per... _OMISSIS_ ...laratoria d'incostituzionalità che per giurisprudenza costante, anche in subiecta materia, ne inibisce l'applicazione, anche ai giudizi sorti anteriormente, ma ancora in corso.

Non può prescindersi dalla sentenza della Corte Cost. n. 181/2011 qualora non risulti essersi formato il giudicato in merito alle concrete modalità di determinazione dell'indennità, attesa l'efficacia della stessa nei giudizi in cui sia ancora in discussione la determinazione dell'indennità di occupazione, la quale non...


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