PIANIFICAZIONE - ATTIVITÀ ESTRATTIVA - REGIONI/PROVINCE
Il PRAE quale atto di programmazione settoriale, è espressione del potere amministrativo di pianificazione ed ha come funzione principale quella della localizzazione territoriale delle attività e di fissazione dei relativi criteri di sfruttamento attraverso il contemperamento di tutti gli interessi, pubblici e privati, coinvolti a vario titolo nell’attività di coltivazione della cava. Sicché, stante la certa estraneità del suddetto atto alla tipologia degli atti di normazione primaria, è di tutta evidenza che contro di esso non possa essere promosso alcun sindacato di legittimità costituzionale.
PIANIFICAZIONE - ATTIVITÀ ESTRATTIVA - REGIONI/PROVINCE - ABRUZZO
Nella Regione Abruzzo gl...
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PIANIFICAZIONE - ATTIVITÀ ESTRATTIVA - REGIONI/PROVINCE - CAMPANIA
Nel prorogare, nelle more dell'approvazione del Piano regionale attività estrattive, le attività estrattive in regime transitorio e regolarmente autorizzate, l'art. 16 della l.r. Campania 11 agosto 2005, n. 15 non azzera tutte le condizioni di esercizio delle attività estrattive in essere, che sarebbe irrazionale ed incongruo in relazione alle limitate utilità interinali perseguite.
Nella Regione Campania la disciplina positiva prevista dalle Norme di Attuazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive per l'annullamento dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività estrattiva si applica tendenzialmente anche alle cave private.
In applicazion...
_OMISSIS_ ...azione della legge regionale.
Nella Regione Campania il termine semestrale fissato dall'art. 27 delle Norme di Attuazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive per la riclassificazione delle singole “Zone critiche” in Z.A.C. o in Area di crisi, non ha natura perentoria.
Il secondo comma dell’articolo 7 del Piano regionale delle attività estrattive della Regione Campania, nel rimettere l’attività estrattiva al parere favorevole dell’autorità preposta alla tutela del vincolo, non pone un’eccezione al divieto stabilito dal primo comma, ma si limita a richiamare le eventuali diverse previsioni dello stesso P.R.A.E., che consentano specificamente l’esercizio dell’attività estrattiva.
Per le cav...
_OMISSIS_ ...aurimento delle superfici coltivabili e autorizzate, e comunque nel termine massimo già determinato nell’autorizzazione rilasciata antecedentemente all’entrata in vigore del P.R.A.E. stesso.
Il termine del 31 marzo 2007, a cui ai sensi dell'art. 18, comma XVI, delle N.T.A. del P.R.A.E. Campania sono prorogate le autorizzazioni alla prosecuzione dell'attività di cava ottenute ai sensi della L.R. Campania 54/1985 non ha natura perentoria e deve essere raccordato alla conclusione dell’attività amministrativa di perimetrazione delle aree intrapresa dalla Regione.
L'effetto di proroga al 31 marzo 2007 previsto dall'art. 18, comma XVI, delle N.T.A. del P.R.A.E. Campania non riguarda le autorizzazioni già scadute prima del 31 marzo 2007.
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_OMISSIS_ ...del piano di recupero ambientale è illegittimo per violazione dell’art. 2 della l. n 241/90.
Nella Regione Campania, il Piano Regionale delle Attività Estrattive ha recepito i contenuti e la parte normativa dei Piani stralcio per l’assetto idrogeologico, per cui non era necessario che il provvedimento di approvazione del P.R.A.E. fosse preceduto dall'acquisizione del parere del Comitato istituzionale delle Autorità di bacino.
La partecipazione dei Comuni al procedimento pianificatorio di cui all’art. 2 l.r. Campania 13 dicembre 1985, n. 54 (Coltivazione di cave e torbiere) non può ridursi alla mera facoltà collaborativa di presentare proprie osservazioni (alla stregua delle osservazioni che possono essere formulate dai privati nel procediment...
_OMISSIS_ ... delle esigenze generali di difesa dell'ambiente, del diritto alla salute dei cittadini, di recupero del patrimonio architettonico e monumentale dei borghi e dei centri storici della Regione, di sviluppo economico regionale ed in linea con le politiche comunitarie in materia, per attuare una politica organica di approvvigionamento e di razionale utilizzazione delle risorse delle materie di cava.
PIANIFICAZIONE - ATTIVITÀ ESTRATTIVA - REGIONI/PROVINCE - EMILIA-ROMAGNA
Nella Regione Emilia-Romagna, il Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (P.I.A.E.) persegue l’obiettivo di soddisfare i fabbisogni ineludibili di materiali necessari alla realizzazione di opere nel territorio provinciale, in un'ottica di sviluppo sostenibile delle attività estrattive...
_OMISSIS_ ... Comunali delle Attività Estrattive (PAE) e i procedimenti di autorizzazione.
Nella Regione Emilia-Romagna, il Piano Comunali delle Attività Estrattive (PAE) si può muovere “entro“ i confini disciplinati dal Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE): esso è dunque legittimo se apporta alcune modifiche ai limiti massimi della attività estrattiva, come mere specificazioni/attuazioni del piano sovraordinato.
Nella Regione Emilia-Romagna (l.r. n. 17 del 1991, art. 4) la potestà pianificatoria in materia estrattiva si svolge con una concentrica e progressiva specificazione dei contenuti, vieppiù dettagliati mano a mano che dalla pianificazione regionale (Piano territoriale regionale - PTR) si scende a quella infraregionale (Piano infraregio...
_OMISSIS_ ...ivello territoriale superiore: il PAE, in particolare, “è redatto sulla base delle previsioni contenute nel PIAE, ed in particolare di quelle relative ai poli estrattivi” (così l’art. 7 l.r. n 17 del 1991).
PIANIFICAZIONE - ATTIVITÀ ESTRATTIVA - REGIONI/PROVINCE - LOMBARDIA
In Lombardia il Consiglio Regionale, chiamato all’approvazione del piano cave provinciale secondo quanto stabilito dalla legge regionale 14/1998, svolge una funzione di carattere amministrativo soggetta ai doveri di imparzialità ed obiettività propri dell’azione amministrativa, con conseguente obbligo di motivazione delle proprie scelte.
La decisione del Consiglio Regionale Lombardo di disattendere le conclusioni alle quali sono giunti al...
_OMISSIS_ ... discrezionalità di valutazione che, nella Regione Lombardia, è attribuita al Consiglio nell’approvazione di un atto di pianificazione territoriale quale il piano cave, non può arrivare al punto di violare totalmente l’obbligo motivazionale e le garanzie di partecipazione al procedimento.
L'onere di acquisire il parere dell’ente gestore dell’area protetta, previsto nella Regione Lombardia per l'approvazione del Piano per le attività estrattive, grava sia sulla Provincia, in sede di adozione del Piano, sia sulla Regione, in sede di approvazione con modifiche.
Quando la proposta di piano per le attività estrattive di cui all'art. 7 della L. R. Lombardia 14/1998 prevede l'attività di cava in ambiti territoriali compresi nelle aree protette...
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Nella Regione Lombardia, può essere esclusa la necessità di provocare il parere degli enti locali sulle modifiche apportate dalla Regione in sede di approvazione del piano per le attività estrattive quando tali modifiche abbiano contenuto di dettaglio ovvero quando costituiscano l'adempimento di obblighi normativi.
Nell'ambito del procedimento di formazione o revisione del Piano cave, ove la Regione Lombardia intenda discostarsi dalla proposta iniziale riservata alla competenza dell'Amministrazione provinciale, deve enunciare le ragioni di tale scelta.
Nella Regione Lombardia, la pretermissione del parere dell’ente gestore dell’area protetta, in sede di approvazione del piano per le attività estrattive, non può essere ritenuta una viola...
_OMISSIS_ ...e.
La L.R. Lombardia 14/1998 disciplina il piano delle cave come piano “provinciale”, ovvero demanda a detto ente la sua formazione, sentiti gli enti minori che il suo territorio compongono, ovvero i Comuni; la legge stessa quindi non va interpretata, almeno fin quando sia possibile evitarlo, nel senso di svuotare dette competenze, e in particolare di accentrare la formazione del piano al superiore livello regionale.
Gli artt. 7 e 8 L.R. Lombardia 14/1998 là dove prevedono che alla proposta presentata dalla Provincia sentiti i Comuni la Giunta regionale possa apportare “integrazioni e modifiche” da sottoporre poi al Consiglio regionale per l’approvazione finale, vanno interpretati nel senso che si possano apportare in modo puro e ...
_OMISSIS_ ...ata alla Giunta: le modifiche stesse vanno apportate al disegno generale della proposta adottata e su di esse devono pronunciarsi non solo i Comuni, ma anche tutti gli organi tecnici deputati ad esprimere il loro parere sul piano in parola.
La Regione, una volta constatata l’opportunità di destinare alla creazione di una cava un territorio, trascurato dalla provincia competente, che quindi non ha acquisito il parere del comune interessato, ha l’onere di coinvolgere gli enti locali nella scelta, rimettendo, a tale scopo, gli atti alla provincia perché acquisisca il parere del comune interessato e formuli le proprie osservazioni al riguardo.
Nella Regione Lombardia, ai fini della definizione della procedura di approvazione del piano per le attività e...
_OMISSIS_ ...lmente la necessità del parere dell’ente gestore dell’area protetta alla proposta provinciale di piano per le attività estrattive, l’intervento dell’organo consultivo deve essere sollecitato anche per le nuove aree che, in sede di approvazione regionale, siano aggiunte ad integrazione dell’originario perimetro tracciato dalla proposta provinciale.
L'art. 6 L.R. 14/1998 non dispone la salvaguardia delle posizioni dei soggetti abilitati dal previgente piano cave, bensì, fissa semplicemente il principio per il quale i nuovi ambiti vanno posti in prossimità delle aree già interessate da attività estrattive, sul presupposto che le cave debbano essere il più possibile accorpate, non solo per consentirne una più efficace vigilanza, ma anche per ...
_OMISSIS_ ...a dell'Amministrazione provinciale, deve enunciare le ragioni di tale scelta; diversamente il Piano sarebbe il risultato di una decisione arbitraria della Regione e si porrebbe in contrasto con il dettato della legge regionale che configura il Piano medesimo come atto complesso, derivante dal concorso di volontà di soggetti diversi.
Le norme degli artt. 7 e 8 comma 1 della l. r. Lombardia 14/98, là dove prevedono che alla proposta presentata dalla Provincia sentiti i Comuni la Giunta regionale possa apportare “integrazioni e modifiche” da sottoporre poi al Consiglio regionale per l’approvazione finale, va interpretata nel senso che si possano apportare in modo puro e semplice solo modifiche di mero dettaglio, ovvero imposte dall’adeguamento ad obbligh...
_OMISSIS_ ...ivata alla Giunta.
Nella Regione Lombardia, il rinnovato coinvolgimento dell’autorità provinciale costituisce condotta dovuta in presenza di variazioni sostanziali del Piano cave o dell’ATE coinvolto, ma non è necessario se le innovazioni introdotte appaiono di mero dettaglio.
La normativa della Regione Lombardia in materia di pianificazione dell'attività estrattiva accorda indubbiamente la preferenza per gli ambiti esistenti rispetto ai nuovi ambiti estrattivi, ma questa preferenza non può essere certamente lesa dalla semplice previsione (e dal successivo stralcio) di nuovi ambiti e dalla mera asserzione circa l’omessa attribuzione dei quantitativi prima assegnati.
Benché la normativa della Regione Lombardia accordi la prefer...
_OMISSIS_ ...imento dei giacimenti preesistenti: tale impostazione, oltre a non trovare supporto nel dato normativo, urterebbe con i principi riguardanti la pianificazione, poiché – in sede di approvazione del nuovo Piano – la Regione ben può valutare gli interessi in conflitto e tenere conto delle esigenze di ordine naturalistico e ambientale, precludendo l’ulteriore modifica dello stato dei luoghi ovvero consentire la loro bonifica.
Da un'interpretazione sistematica degli artt. 7 e 8 L.R. Lombardia 14/1998 si evince che il potere riconosciuto al Consiglio regionale di apportare modifiche alla proposta di piano non può essere esercitato in carenza dell’acquisizione del parere degli enti che intervengono nel procedimento di adozione del piano in ordine alle nuove ...
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Nella Regione Marche, nella materia della pianificazione estrattiva è vigente un modello di programmazione integrata in cui sia la Provincia che la Regione si prendono cura degli interessi a ciascuna di esse affidati; ai sensi dell'art. 15 L.R. 47/1992 la Regione non ha in materia mera funzione di controllo, ma attiva e di garante dell’unità di indirizzo in materia, come confermato dall’art. 15 della L.R. 46/1997, che prevede la composizione di contrasti (anche mediante esercizio del potere sostitutivo) tra la programmazione provinciale e regionale che non abbiano già trovato componimento nella Conferenza delle autonomie.
Il parere vincolante di competenza della Regione previsto in materia di verifica di compatibilità delle aree di esenzione del P.P.A.E. ...
_OMISSIS_ ...ia: invero, anche se nessuna norma prevedesse l’allegazione di dette cartografie, la normativa regionale prevede che i vincoli debbano essere adeguatamente individuati e ciò non può avvenire se non mediante allegazione di adeguate rappresentazioni cartografiche delle aree interessate ai vincoli stessi.
PIANIFICAZIONE - ATTIVITÀ ESTRATTIVA - REGIONI/PROVINCE - PROVINCIA DI BOLZANO
È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 9 L.P. Bolzano 10/2009, poiché essa nella parte in cui stabilisce che «sulle aree estrattive dotate di impianti di lavorazione autorizzati ai sensi del presente articolo è consentita la lavorazione di materiali inerti provenienti anche da altre cave, sbancamenti, scavi, gallerie, fiumi, torrenti, rii o zone ...
_OMISSIS_ ...ualificazione dei materiali inerti di cui si consente la lavorazione, ma si limita ad individuare le lavorazioni che possono essere effettuate presso le aree estrattive dotate di impianti autorizzati alla coltivazione delle cave, rinviando per la qualificazione e per l’individuazione del regime al quale i materiali oggetto di lavorazione alle norme del d. lgs. 152/2006.
PIANIFICAZIONE - ATTIVITÀ ESTRATTIVA - REGIONI/PROVINCE - PROVINCIA DI TRENTO
È legittima l'integrazione dei disciplinari per la coltivazione delle cave con il divieto di vendita del c.d. materiale tout-venant di cui all'art. 7 L.P. Trento 7/2006, anche per le autorizzazioni alla coltivazione antecedenti all'entrata in vigore di tale norma che siano prorogate.
Il divieto di...
_OMISSIS_ ...tervenuto brillamento delle mine.
La ratio del divieto di vendita del materiale tout-venant di cui all'art. 7, co. 3, L.P. Trento 7/2006 consiste nel porre una limitazione al fenomeno della vendita in blocco,...