Si è visto che il detentore del bene può rimanere nel godimento dello stesso nonostante l’immissione in possesso. Quanto agli effetti di tale situazione, ci si potrebbe chiedere se e quando possa configurarsi un’interversione nel possesso tale da consentire il decorso di un eventuale possesso ad usucapionem.
A tal proposito una recente giurisprudenza (CASS 13667/07, 12023/2004), riferita al regime ante testo unico, parte dal presupposto che con l’emanazione del decreto di esproprio consegue ipso iure l’impossessamento del bene in capo al beneficiario dell’esproprio, in quanto l’espropriazione avviene a titolo originario e travolge tutti i diritti incompatibili (art. 52 L. 2359/1865), non lasciando spazio « all’autonoma rilevanz...
_OMISSIS_ ...zione del bene da parte dell’espropriante, e che, successivamente all’esproprio, l’animus rem sibi habendi da parte dell’ex-proprietario detentore ai fini dell’usucapione non può sussistere, essendovi la consapevolezza della perduta proprietà.
Pertanto, con l’emanazione stessa del decreto di esproprio, il bene confluisce nel demanio o nel patrimonio indisponibile dell’ente, acquisendo la prerogativa dell’insottraibilità alla propria destinazione, e dunque dell’inusucapibilità (art. 828.2 c.c.).
A quel punto può configurarsi sul bene espropriato un possesso ad usucapionem dei privati solo se il bene sia stato sottratto, con un atto o un fatto univoco e concludente della pubblica amministrazione, alla sua des...
_OMISSIS_ ...interesse pubblico che ne determina l’impossibilità di sottrazione all’uso.
Perchè il bene attinga la condizione di indisponibilità, e da ciò l’impignorabilità e l’inusucapibilità, occorre il concorso di due condizioni: un atto di destinazione all’uso pubblico, e la proprietà pubblica sul bene » (12023 cit.). La proprietà pubblica viene acquisita mediante il decreto di esproprio, mentre la destinazione all’uso pubblico deve trovare una conferma fattuale nella concreta utilizzazione del bene allo scopo pubblico cui è stato destinato, discendendo dunque il regime di indisponibilità per facta concludentia dall’uso effettivo.
Si può dire che fino alla scadenza dei termini per la realizzazione dell’opera il reg...
_OMISSIS_ ...rsquo;inizio dell’indisponibilità, che coincide con l’acquisizione in proprietà del bene al fine dell’utilizzo pubblicistico programmato, quanto di identificare un termine finale del periodo di “protezione” della destinazione pubblicistica alla cui scadenza avviene la cessazione del regime di indisponibilità, a meno che, con la tempestiva realizzazione dell’opera o delle strutture necessarie all’espletamento del servizio, l’area abbia perso la propria identità, accedendo all’edificio o alla struttura, e così acquisisca definitivamente lo status dell’indisponibilità. Detto termine è ora positivamente fissato (art. 46 d.p.r. 327/01) in dieci anni dall’esecuzione del decreto di esproprio (o nel termine anteriore da ...
_OMISSIS_ ...à assunto al momento dell’espropriazione, posto che è la stessa dichiarazione di pubblica utilità a dover contenere un esplicito provvedimento di destinazione all’uso pubblico (art. 13, comma 8). Nel precedente regime è possibile assimilarlo all’efficacia della dichiarazione di pubblica utilità, relativamente alle date programmate di inizio e fine dei lavori necessari alla realizzazione dell’opera (art. 13 l. 2359/1865).
Di modo che l’area ridiventa disponibile nel momento (art. 60 e ss. l. 2359/1865), stesso in cui sarebbero ravvisabili i presupposti per l’esercizio del diritto di retrocessione. » (12023 cit.).
Dunque, secondo la Cassazione, la destinazione del bene allo scopo per cui è stato espropriato può avvenire...
_OMISSIS_ ...possibilità stessa di destinare il bene espropriato all’uso pubblico, ovvero – post testo unico – nel termine di dieci anni dall’immissione in possesso ex art. 46.1.
Pertanto dalla cessazione del regime di indisponibilità, da un lato, sorge il diritto alla retrocessione, a sua volta soggetto a prescrizione decennale, dall’altro il bene diventa teoricamente usucapibile, ferma restando la necessità del decorso del ventennio di possesso ad usucapionem inaugurato da un esplicito atto di interversio possessionis di cui il proprietario sia messo a conoscenza, il quale « presuppone la consapevolezza dell’indiscutibilità dell’altrui diritto, che mira a superare in virtù di una relazione qualificata con la res che si dichiara di instau...
_OMISSIS_ ...; peraltro ragionevole ritenere che nel regime introdotto dal testo unico, discendendo il trasferimento della proprietà dall’esecuzione del decreto di esproprio, cioè dalla fase formale dell’”immissione in possesso”, a maggior ragione non possa che discendere da questa – e non dall’emanazione del decreto di esproprio – anche, appunto, lo spossessamento dell’ex-proprietario e l’impossessamento da parte del beneficiario dell’esproprio, effetto che si verifica per espressa previsione normativa nonostante il bene continui ad essere utilizzato da chi in precedenza ne aveva la disponibilità (24.4), motivo per cui è necessaria l’interversio possessionis ai fini dell’usucapione.