Verificatesi quelle che abbiamo visto essere le cause fondanti la retrocessione totale, è riconosciuta in capo all’ex proprietario una situazione giuridica soggettiva qualificabile come diritto potestativo di retrocessione.
Si tratta di un diritto che sorge automaticamente una volta che, decorso inutilmente il termine di dieci anni fissato dal comma 1 dell’art. 46, decade la dichiarazione di pubblica utilità, di fronte al quale l’amministrazione espropriante si trova in una situazione di mera soggezione all’iniziativa del titolare del diritto medesimo.
Identica situazione giuridica soggettiva è riconosciuta, in ipotesi di retrocessione parziale, in capo all’espropriato il quale abbia richiesto e ottenuto dal beneficiario dell...
_OMISSIS_ ...ica utilità.
L’espropriato è, però, tenuto a versare, come corrispettivo del ritrasferimento del bene, quella che è definita dal legislatore una «somma a titolo di indennità» (art. 46, comma 1). Avverso la stima della quale, effettuata in mancanza di un accordo tra le parti dall’ufficio tecnico erariale o dalla commissione provinciale, è ammessa opposizione innanzi alla Corte d’Appello nel cui distretto si trova il bene espropriato (art. 48, comma 1 e 2).
Nella vigenza della l. n. 2359/1865, l’art. 63, dedicato alla retrocessione totale, prevedeva che gli espropriati potessero domandare all’autorità giudiziaria competente la pronuncia della decadenza della dichiarazione di pubblica utilità e che «siano loro resti...
_OMISSIS_ ...pondente all’attuale esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto di cui all’art. 2932 c.c., costituiva «una straordinaria deroga al sistema allora vigente, quando cioè sentenze di tal tipo erano interdette al giudice ordinario nei confronti della pubblica amministrazione» [1].
Il t.u. espropri non indica più, nell’autorità giudiziaria, il soggetto al quale il titolare del diritto potestativo alla retrocessione può rivolgersi al fine di ottenere una sentenza dichiarativa dell’avvenuta decadenza della pubblica utilità, nel caso in cui a ciò non abbia provveduto (spontaneamente o su richiesta dell’espropriato) l’autorità amministrativa, nonché al fine di ottenere una sentenza costituiva di ritrasferimento de...
_OMISSIS_ ... corrispettivo, tale ritrasferimento non sia stato disposto dall’amministrazione.
Limitandosi, infatti, a disporre sia nell’ipotesi di retrocessione totale, sia in quella di retrocessione parziale, che l’espropriato possa chiedere la retrocessione, sembrerebbe dare la preferenza ad un ritrasferimento del diritto di proprietà da attuarsi in via amichevole, piuttosto che in via giudiziaria [2].
Oggi, a seguito delle sentenze della Corte Costituzionale 6 luglio 2004 n. 204 e 11 maggio 2006 n. 191, il mancato utilizzo del bene espropriato secondo quanto previsto dalla dichiarazione di pubblica utilità costituisce un (mero) comportamento che fa sorgere il diritto alla retrocessione, rientrante, come tale, nella giurisdizione del giudice ordinario....
_OMISSIS_ ...sibile il ricorso proposto avverso il silenzio rifiuto serbato dall’amministrazione su un’istanza riguardante un’ipotesi di retrocessione totale [3].
Il diritto soggettivo non è degradabile «a causa dell’interposto silenzio; il suo riconoscimento, infatti, prescinde dall’intermediazione di provvedimenti amministrativi ed il relativo esercizio non è schermato da atti autoritativi, bensì regolato sulla base di meri comportamenti materiali, cui risulta estranea ogni forma di esercizio della funzione amministrativa e suscettivi di mero accertamento» [4].
Nell’ipotesi in cui subentrino più soggetti all’originario proprietario quali eredi a titolo universale, ha ritenuto la giurisprudenza che ciascuno di e...
_OMISSIS_ ...ssione, ed eventualmente anche in quello instaurato innanzi alla Corte d’Appello per la determinazione del prezzo, in ragione del fatto che si tratta di un rapporto plurisoggettivo unitario e inscindibile [5]. 160
In fine, non bisogna dimenticare che sullo sfondo incombe, quale ulteriore ostacolo all’effettivo riacquisto del diritto di proprietà da parte dell’espropriato, il diritto di prelazione accordato dall’art. 48 comma 3 del t.u. espropri al Comune nel cui territorio si trovano le aree «non utilizzate per realizzare le opere oggetto della dichiarazione di pubblica utilità».