Incostituzionalità dell'articolo 5 bis del DL 333/1992: le ricadute di sistema sul fenomeno dell’occupazione acquisitiva

Effettività della tutela ed esigenza di uniformare l’interpretazione delle Corti. I tre cappelli del giudice nazionale E’ dunque sufficiente svolgere un’analisi comparata fra il diritto comunitario ed il diritto della CEDU per accorgersi della comune esigenza, esternata dalle due Corti europee – di Lussemburgo e di Strasburgo – che garantiscono l’applicazione delle due normative sovranazionali, per accorgersi del trend favorevole ad ampliare notevolmente il potere interpretativo del giudice nazionale offrendogli, appunto, lo strumento dell’interpretazione conforme non solo per realizzare una continua armonizzazione delle tutele offerte ai cittadini all’interno dei singoli Stati, ma anche per garantire in termini di effettività una tutela... _OMISSIS_ ...ente i profili testè esaminati, portando a compimento l’opera di unificazione delle interpretazioni alle quali il giudice nazionale è tenuto.

In tali decisioni, ed in particolare in Corte Cost. n. 349/2007, è stato confermato che «il giudice» è tenuto ad interpretare in modo conforme il diritto interno alla Convenzione- «Ne consegue che al giudice comune spetta interpretare la norma interna in modo conforme alla disposizione internazionale, entro i limiti nei quali ciò sia permesso dai testi delle norme». Passaggio ulteriormente ribadito quando la Corte riconosce che «L’applicazione e l’interpretazione del sistema di norme è attribuito beninteso in prima battuta ai giudici degli Stati membri, cui compete il ruolo di giudici... _OMISSIS_ ...Conti, L’effettività del diritto comunitario ed il ruolo del giudice., in Eur.dir.priv.,2007,479 - il nuovo “habitus” del magistrato, tenuto contemporaneamente ad un’interpretazione conforme del diritto interno al dato costituzionale, del diritto interno alle norme comunitarie- quale “giudice comunitario di diritto comune” - cfr.Conc.Avv.gen.Saggio 15 dicembre 1999, causa Océano grupo editorial,Cause riunite da C-240/98 a C-244/98 - e del diritto interno alla CEDU,quale “giudice comune della Convenzione” come espressamente professa, oggi, la Corte costituzionale.

Orbene, questo processo di vorticoso cambiamento delle coordinate giuridiche condiziona in maniera decisiva il processo ermeneutico che il giudice deve attuare per def... _OMISSIS_ ...di conformità a Costituzione)- oggi quello stesso giudice diventa, come ci è capitato di dire altre volte, giudice dei tre cappelli, aggiungendosi il diritto proveniente dalla CEDU.

È dunque la riconosciuta immediata rilevanza delle norme comunitarie e della C.e.d.u. a marginalizzare una visione del rapporto fra legge nazionale e disciplina sovranazionale improntata alla primazia della prima sulla seconda, aprendo le porte ad una trasposizione dei diritti fondamentali come riconosciuti della giurisprudenza della Corte dei diritti dell’uomo nel diritto interno che impone al giudice nazionale — di merito e di legittimità — quale giudice naturale dei diritti e delle libertà dei cittadini, il dovere di improntare il proprio operato ai principi cardine della C.... _OMISSIS_ ... insanabile fra la legge italiana e la CEDU e la norma interna è suscettibile di una interpretazione conforme alla Convenzione (o, addirittura, la legge è modificata proprio per superare una prassi interna contrastante con le disposizioni della Convenzione e con la pacifica giurisprudenza della Corte Europea), è imprescindibile dovere di ogni interprete riconoscere alla legge italiana il chiaro e unico significato coerente con la medesima giurisprudenza e con la ratio ed il dato letterale della legge.

Si è così compiuto quel parallelismo virtuoso fra i diritti di matrice sovranazionale da un lato ed il diritto nazionale dall’altro in modo che l’interpretazione conforme del diritto interno al diritto sovranazionale deve riguardare tanto l’operato d... _OMISSIS_ ...ionale-, quanto quello del giudice «dei diritti» cui si rivolge il cittadino.

Se poi si considera che per il giudice di Lussemburgo l’elaborazione della Corte europea dei diritti dell’uomo è fondamentale ai fini dell’esatta determinazione dei precetti della Convenzione [3] e che parimenti essenziale risulta la giurisprudenza della Corte di giustizia – e la stessa Carta di Nizza (che a breve sarà riproclamata a Strasburgo acquistando pieno valore giuridico) e – per i giudici di Strasburgo [4], esce ulteriormente confermata l’idea che i “circuiti di legalità” che a diverso titolo maturano nei sistemi europei si vanno quasi naturalmente unificando ed omogeneizzando attorno a dei principi comuni che vengono giudizialme... _OMISSIS_ ...ma gerarchico delle fonti ma seguendo una prospettiva assiologico interpretativa-v.da ultimo Ruggeri, La CEDU alla ricerca di una nuova identità, tra prospettiva formale-astratta e prospettiva assiologico-sostanziale d’inquadramento sistematico (a prima lettura di Corte cost. nn. 348 e 349 del 2007),in www.forumcostituzionale.it-.

In questa prospettiva, si comprende come la tutela dei diritti si svolge su tre piani differenti – quello nazionale, del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea – ma parzialmente sovrapposti proprio perché informati agli stessi valori di base. Di questo dà atto, oggi, la Corte costituzionale laddove afferma che «…Questa Corte e la Corte di Strasburgo hanno in definitiva ruoli diversi, sia pure tesi al me... _OMISSIS_ ...ave di lettura della posizione della Corte costituzionale, ponendosi come punto di partenza di un cammino certamente fecondo per la tutela dei diritti fondamentali [5].

Leggere le due sentenze del 24 ottobre 2007 in chiave campanilistica e cioè in esse scorgere – quando la Corte attribuisce alle norme CEDU una valenza sub-costituzionale – l’orgoglioso riconoscimento di un primato della Costituzione sulle norme CEDU è certamente possibile.

Ma non è questa la lettura che si intende dare a tali pronunzie che, per converso, devono interpretarsi come elasticamente rivolte a lavorare insieme col giudice di Strasburgo ed a riconoscere nicchie più elevate ai diritti fondamentali, siano essi costituzionalmente garantiti e/o precettivamente impos... _OMISSIS_ ...cisare che fra tali ordini giuridici diversi «le intersezioni sono molteplici e le sovrapposizioni possibili, tuttavia non vi sono ostacoli che non possano essere superati con il rispetto delle competenze altrui, essendoci la fiducia che tutti esercitino le proprie competenze con piene garanzie per il sistema di convivenza.»

In conclusione, il dialogo tra le giurisdizioni richiede necessariamente un’attività conformatrice dei giudici nazionali rispetto alle coordinate fondamentali fissate dalle giurisdizioni sovranazionali, a meno di tradire quell’esigenza di uniformità di tutela che è, anch’essa espressione del principio di effettività della tutela giurisdizionale.

Considerazioni, queste, che trovano autorevole avallo nella dottr... _OMISSIS_ ...quo; tutelati a più livelli [6], superando le difficoltà che diversi approcci potrebbero determinare allorché si ponga il problema di individuare una scala gerarchica fra le diverse fonti regolative, in modo disomogeneo, di uno stesso diritto [7].

D’altra parte, un sistema di tutela multilivello può difficilmente sopportare la compresenza di diversi gradi di tutela in favore dei medesimi diritti fondamentali.

Situazioni di vera e propria rottura che continuano a verificarsi nei rapporti fra diritto interno e diritto sovranazionale—alcune delle quali non si mancherà di evidenziare nel prosieguo — dimostrano indiscutibilmente la necessità di coordinare i diritti e le Corti, avendo peraltro chiaro come “nella misura in cui si afferm... _OMISSIS_ ...umere carattere vincolante sia nel senso di determinare l’invalidità delle norme interne ritenute incompatibili con la C.e.d.u., sia nel senso di orientare in funzione della giurisprudenza della Corte l’interpretazione delle norme nazionali” - Sorrentino F.,

La tutela multilivello dei diritti in Riv. dir. pubbl. comunit.,2005, 79-. In questo senso è stato perspiscuamente ritenuto che «nell’ottica dell’individuo la sussidiarietà della tutela che la Corte di Strasburgo offre ai suoi diritti rispetto a quella prevista in sede nazionale… gli consente… di provocare attraverso l’istanza al giudice europeo, più che una revisione di orientamenti consolidati in sede nazionale, una spinta al loro superamento, come dimostrano le ... _OMISSIS_ ...p.ult.cit.-

Le ricadute di sistema sul fenomeno dell’occupazione acquisitiva ed il ruolo del giudice A conclusione di questo intervento è quindi utile e doveroso cogliere nei passaggi più rilevanti delle due pronunzie un chiaro richiamo all’applicazione doverosa della CEDU e del suo diritto vivente da parte dei giudici nazionali.

Il giudice costituzionale ha, lo si ripete, iniziato un cammino nel quale saranno soprattutto o giudici comuni a giocare un ruolo determinante ed a condizionare i successivi “passi”.

Nella lettura della Corte costituzionale, infatti, è “extrema ratio” il ricorso al sindacato di costituzionalità per far accertare il contrasto fra norma interna e CEDU e solo - «qualora ciò non... _OMISSIS_ ...tà costituzionale rispetto al parametro dell’art. 117, primo comma, come correttamente è stato fatto dai rimettenti in questa occasione».

Ciò che si coglie, ancora, in un successivo passaggio, ove si specifica che il sindacato di costituzionalità rispetto all’art.117 Cost. 1^comma si potrà porre solo per contrasto - insanabile in via interpretativa - con una o più norme della CEDU.

Tale passaggio, del resto, non può che riferirsi a tutte le ipotesi in cui la violazione alla CEDU non trae origine da una violazione “di sistema” ma, piuttosto, da una non corretta applicazione della norma sovranazionale nel caso concreto. Se, infatti, si muove dal dato di partenza per cui il sistema della Convenzione intende garantire al cittadino una... _OMISSIS_ ...rmativa sovranazionale rispetto alla fattispecie concreta, potendo all’evidenza accadere che la norma interna vada interpretata ed applicata in relazione alla singola vicenda, in un modo che l’applicazione della norma interna non produca un risultato disutile per il titolare del diritto. Da ciò si comprende che non sempre l’intervento caducatorio e definitivo della norma interna può ritenersi il risultato migliore per garantire l’applicazione della CEDU.

Piuttosto, è nel giudizio concreto che l’autorità chiamata ad evitare la violazione della CEDU è tenuta ad improntare il proprio operato al rispetto della Convenzione.

Per rendere più chiaro il discorso, può osservarsi, ad esempio, che la stessa giurisprudenza della Corte euro... _OMISSIS_ ...e indennizzo” dovuto al proprietario occorre considerare, allo stesso tempo, il rispetto del principio di proporzionalità della misura riduttiva, proprio al fine di valutare se nella situazione concreta l’applicazione del diritto interno abbia vulnerato le prerogative proprietaria.

In questa prospettiva la Corte è spesso pervenuta all’accertamento della violazione a carico dello Stato per avere indennizzato il proprietario colpito da un’espropriazione legittima con un valore uguale a quello del fondo espropriato, ritenendo che, nella situazione concreta, quell’indennizzo, pur parametrato all’integrale ristoro del pregiudizio patito per effetto dell’atto ablatorio, non poteva comunque apparire adeguato al caso concreto, dovend... _OMISSIS_ ...loghe considerazioni possono esprimersi a proposito dell’atto ablatorio che colpisce un proprietario privandolo dell’unico bene dallo stesso posseduto quando l’opera pubblica alla quale era finalizzata l’espropriazione si sarebbe potuta realizzare in sito diverso, allo stesso costo e senza produrre il sacrificio eccessivo del soggetto che aveva invece subito l’esproprio-Corte dir.uomo 12 novembre 2002, Zvolsy e Azolska c.Rep.Ceca, par.72-.

Né può sottacersi che secondo l’interpretazione autonoma [9] della nozione di proprietà che i giudici di Strasburgo hanno da tempo espresso una nozione di proprietà sganciata dalla mera appartenza fisica di un bene. Solo per comprendere la delicatezza del tema, appare utile ricordare il caso Buffalo s.... _OMISSIS_ ...inistrazione pubblica. In tale occasione la Corte, confermando le opinioni dottrinali volte a giustificare una nozione ampia del termine bene sulla base della nozione di property di common law e dunque a considerare tale un “interesse patrimoniale sostanziale”, ha ritenuto che l’indisponibilità prolungata di somme dovute a titolo di rimborso ha avuto un sicuro e considerevole impatto sulla situazione finanziaria della società proprio perché “un ritardo anormalmente lungo nel pagamento di un credito ha per conseguenza l’aggravamento della perdita finanziaria del credi tore e lo pone in una situazione d’incertezza”.

Qui la lesione arrecata ai « beni » viene individuata nel negativo impatto finanziario causato dall’... _OMISSIS_ ...i degli individui [10]. Anche in precedenza, del resto, la Corte di Strasburgo aveva manifestato la tendenza ad estendere la nozione di bene esaminando il caso Beyler [11], nel quale era stata accertata la violazione dell’art. 1 Prot. n. 1 alla C.e.d.u. dello Stato italiano in ragione della disciplina interna che prevede il diritto di prelazione per le vendite di beni considerati di interesse storico ed artistico.

In quell’occasione, infatti, la Corte ha ritenuto rientrante nella sfera di tutela approntata dalla norma contenuta nel Protocollo non solo la proprietà già esistente nel patrimonio dei singolo, ma anche qualsiasi utilità suscettibile di entrare a far parte del patrimonio di un soggetto [12]. Principi, questi ultimi, ora recentemente ribaditi a propos... _OMISSIS_ ...| In definitiva, per il giudice di Strasburgo una tutela effettiva del diritto di proprietà passa attraverso mezzi di tutela che impediscano all’amministrazione espropriante di realizzare comportamenti arbitrari nei confronti del proprietario, quali potrebbero essere una procedura ablatoria irragionevolmente lunga (Corte dir.uomo,17 gennaio 2002,Tsirikakis c.Grecia,Corte dir.uomo,11 aprile 2002,Hatzitakiss c.Grecia) o il ritardo nel pagamento dell’indennizzo espropriativo- non indennizzabile col solo riconoscimento degli interessi (Corte dir.uomo Malama;Corte dir.uomo,11 gennaio 2000,Almeida Garret,Mascarenhas Falcao e altri c.Portogallo) o, ancora, il riconoscimento di un indennizzo non parametrato al pregiudizio concretamente sofferto dal proprietario. Al contrario, la Corte europea ha ben presente e giustifica il caso in cui l’interesse pubblico da realizzare sia di tale rilevanza da giustificare, appunto, un indennizzo inferiore al proprietario.

Autore

Conti, Roberto

Magistrato della Corte di Cassazione