Sanzioni amministrative pecuniarie per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici

TITOLO PAESAGGISTICO --> ABUSI PAESAGGISTICI --> SANZIONI --> SANZIONI PECUNIARIE

L’autorizzazione postuma per effetto della verifica di compatibilità ambientale ex art. 2, comma 46, della legge n. 662 del 1996 non preclude la possibilità di infliggere anche la sola sanzione pecuniaria di cui all’art. 15 della legge n. 1497 del 1939, dal momento che un’autorizzazione postuma ai fini ambientali, valevole ai fini della positiva definizione del procedimento di sanatoria ai sensi dell’art. 13 della legge n. 47 del 1985 semmai indirizza, vincolandolo nell’esito, il residuo potere-dovere dell’autorità competente di procedere all’applicazione della sanzione di cui all’art. 15 della legge n. 1497 del 1939.

La norma di cui all’art. 2, comma 46, della legge n. 662/1996, che fa salvo, per i condoni edilizi degli abusi eseguiti in zone vincolate paesaggisticamente, l’obbligo del pagame... _OMISSIS_ ...one di cui all’art. 15 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, è applicabile anche al condono di cui alla legge n. 47 del 1985, e non solo a quello del 1994.

Il credito dell’amministrazione rappresentato dalla sanzione di cui all’art. 167 comma 5 seconda parte del d.lgs. 42/2004 sorge non con la commissione del fatto illecito, ma solo nel momento successivo in cui, al termine di un apposito subprocedimento, si perfeziona una fattispecie complessa, data dall’accertamento dei caratteri concreti dell’illecito e dal calcolo del dovuto, in base al criterio della maggior somma fra danno e profitto indicato dalla norma.

La indennità prevista dall’art. 15 della l. 1497/1939 – così come quella prevista dalla conforme disposizione dell’art. 164 del d. lgs. 490/1999, che ha abrogato e sostituito la legge citata - ha natura di sanzione amministrativa pecuniaria, dovuta anche in assenza di danno ambient... _OMISSIS_ ...ta, in tal caso, alla misura minima prevista dalla legge.

Il disposto dell’art. 2 comma 46 della l. 23 dicembre 1996 n. 662 comporta che la sanzione pecuniaria di cui all'articolo 15 della legge n. 1497 del 1939 e di cui all’art. 164 del d. lgs. 490/1999 sia dovuta anche nei casi di condono edilizio.

L’ingiunzione di pagamento ex art. 167 del d.lgs. n. 42/2004 costituisce una vera e propria sanzione amministrativa, con conseguente applicabilità della prescrizione quinquennale ex art. 28 della l. n. 689/1981.

L’art. 167 del d.lgs.vo n. 42/2004 (già art. 15 della l. n. 1497/1939, divenuto poi art. 164 del d.lgs.vo n. 490/1999) va interpretato nel senso che l’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici costituisce vera e propria sanzione amministrativa (e non una forma di risarcimento del danno), che, come tale, prescinde dalla sussistenza effettiva di un danno ambie... _OMISSIS_ ...CRLF| L’art. 167 del d.lgs.vo n. 42/2004 va interpretato nel senso che l’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici costituisce vera e propria sanzione amministrativa e non una forma di risarcimento del danno che, come tale, prescinde dalla sussistenza effettiva di un danno ambientale.

L’art. 167 D. lgs. n. 42/2004 già art. 15 l. n. 1497/1939, divenuto poi art. 164 D. lgs. n. 490/1999 va interpretato nel senso che l’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici costituisce vera e propria sanzione amministrativa e non una forma di risarcimento del danno, che, come tale, prescinde dalla sussistenza effettiva di un danno ambientale.

L’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici ex art. 167 del d.lgs. n. 42/2004 costituisce vera e propria sanzione amministrativa e non una forma di risarcimento del danno, che, come t... _OMISSIS_ ...dalla sussistenza effettiva di un danno ambientale.

Secondo l'art. 167 del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 l'indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici costituisce una vera sanzione amministrativa, non una forma di risarcimento del danno e come tale prescinde dalla sussistenza effettiva di un danno ambientale.

In ambito di abusi paesaggisitci il diritto a riscuotere le somme dovute per le violazioni amministrative del titolo paesistico punite con pena pecuniaria si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione.

L’astratta attitudine sanante del procedimento ex art. 167 del d.lgs. n. 42 del 2004 si esaurisce nella conversione della misura ripristinatoria in quella pecuniaria limitatamente, però, agli illeciti che compromettono i valori paesistico – ambientali.

L’art. 167 D. lgs. n. 42/2004 (già art. 15 l. n. 1497/1939, dive... _OMISSIS_ ...64 D. lgs. n. 490/1999) va interpretato nel senso che l’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici costituisce vera e propria sanzione amministrativa (e non una forma di risarcimento del danno), che, come tale, prescinde dalla sussistenza effettiva di un danno ambientale.

La sanzione pecuniaria di cui all’art. 15 della legge n. 1497 del 1939, come si ricava dal carattere alternativo alla sanzione demolitoria e come si verifica in altre disposizioni previste in materia edilizia, non è retributiva di un comportamento illecito ma è ripristinatoria dell’assetto paesaggistico violato, seppure per equivalente; per cui la stessa ha natura non personale ma reale, sicché segue oggettivamente la cosa abusiva e il suo rapporto proprietario indipendentemente dalla addebitabilità della condotta abusiva su di essa realizzata.

Rispetto alla funzione di reintegrazione della legalità violata cui tende la ... _OMISSIS_ ...aria di cui all’art. 15 della legge n. 1497 del 1939, è indifferente che a sopportare le conseguenze della reazione pubblica all’abuso sia l’originario proprietario o un suo avente causa.

La sanzione prevista dall'art. 15 L. n. 1497 del 1939 non costituisce un'ipotesi di risarcimento del danno ambientale, ma rappresenta una sanzione amministrativa applicabile sia in caso di illeciti sostanziali - compromissione dell'integrità paesaggistica - sia nella ipotesi di illeciti formali - mancanza del titolo autorizzatorio.

In ordine ai criteri di determinazione e motivazione della entità della sanzione pecuniaria ex art. 15 L. n. 1497 del 1939, la valutazione non può che avvenire in via sostanzialmente equitativa ed essere ricollegata ad una stima tecnica di carattere generale, insuscettibile di una dimostrazione articolata ed analitica, sfuggendo il danno paesistico, per la sua intrinseca natura, ad una indagine dettagliata e min... _OMISSIS_ ...LF| La scelta dell’Amministrazione se ricorrere alla sanzione demolitoria o al pagamento dell’indennità pecuniaria di cui all’art. 164 del D.Lgs. 490/1999, costituisce l’espressione di un potere discrezionale, esercitato in considerazione dell’astratta compatibilità ambientale delle opere realizzate.

L'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso è considerato in re ipsa e, pertanto, l'obbligo di un'espressa motivazione sulla scelta della sanzione risulta circoscritto all'ipotesi in cui occorre giustificare il ricorso all'opzione residuale dell'irrogazione delle sanzioni pecuniarie e non per quanto concerne la demolizione.

Per stabilire l’ammontare della sanzione ex art. 167, comma 5, del codice dell’ambiente, che è da determinarsi previa perizia di stima, ed è pari “al maggiore importo tra il danno arrecato e il profitto conseguito mediante la trasgressione”, nell’impossibilità di... _OMISSIS_ ...odo accurato criteri di mercato, la valutazione dell’incremento di valore dell’immobile basata sul “costo di costruzione”, inteso come l’insieme dei sostenuti per la realizzazione delle opere, costituisce un criterio ragionevole e congruo.

Ai fini della quantificazione del profitto per la determinazione dell’indennità pecuniaria di cui all’art. 167 del d.lgs. n. 42/2004, deve ritenersi corretto il riferimento all’utile ricavato dall’impresa che ha realizzato le opere, mentre l’eventuale riferimento alla differenza tra il plusvalore acquisito dal compendio immobiliare ed i costi di realizzazione delle opere sanzionate finirebbe per ampliare oltre l’impatto dell’abuso oggetto di sanzione la specifica voce relativa al profitto conseguito.

In assenza di un parametro certo per la determinazione dei costi minimi di costruzione nella determinazione dell’indennità pecuniar... _OMISSIS_ ...del d.lgs. n. 42/2004 non appare irragionevole applicare, per opere abusive di relativa consistenza, il calcolo teorico del costo di costruzione desumibile dal prezzario della Camera di Commercio.

In presenza di abusi perpetrati in aree paesaggisticamente vincolate è imposta la sanzione del ripristino, non essendo prevista la possibilità di irrogare una sanzione pecuniaria alternativa.

L’indennità ex art. 167 del D.lgs. n.42/2004 è una sanzione pecuniaria con funzione reintegratoria/risarcitoria e non una sanzione amministrativa, in quanto consiste in una somma utilizzata per interventi volti a tutelare e riqualificare le aree paesaggistiche.

La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 167, comma 5 del d.lgs. n. 42/2004 non integra una fattispecie di risarcimento per il danno ambientale prodotto bensì una sanzione amministrativa, essendo il danno non oggetto della tutela, ma criterio di commisurazione della sanzion... _OMISSIS_ ...rsquo;art. 167 D. lgs. n. 42/2004 va interpretato nel senso che l’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici costituisce vera e propria sanzione amministrativa (e non una forma di risarcimento del danno), che, come tale, prescinde dalla sussistenza effettiva di un danno ambientale.

All'indennità di cui all'art. 167 d. Lgs. n. 42/2004 è applicabile il principio per cui il diritto a riscuotere le somme dovute per le violazioni amministrative punite con pena pecuniaria si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione.

Il termine di cinque anni per la riscossione dell’indennità di cui all’art. 167 d. Lgs. n. 42/2004 decorre dal rilascio del titolo edilizio in sanatoria.

L’obbligo a corrispondere l’indennità di cui all'art. 167 D. Lgs. n. 42/2004 può essere imputato solamente a colui che ha materialmente eseguito l’ab... _OMISSIS_ ...lui che si trovi attualmente in una relazione di godimento del bene perché proprietario dello stesso

Il termine quinquennale di prescrizione per la riscossione dell'indennità di cui all'art. 15 legge 1497/1939 inizia a decorrere solo dalla cessazione della permanenza, ovvero con l’irrogazione della sanzione pecuniaria o con il conseguimento del permesso postumo.

L’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici integra una sanzione amministrativa e non una forma di risarcimento del danno, che, come tale, prescinde dalla sussistenza effettiva di un danno ambientale.

In ipotesi di interventi edilizi di impatto paesaggistico limitato non è richiesta l’autorizzazione paesaggistica e conseguentemente non è applicabile la sanzione dell’indennità risarcitoria per nocumento al paesaggio.

L’indennità di cui all'art. 15 legge n. 1457 del 1939 è una sanzione ammi... _OMISSIS_ ...a a presidio dell’interesse pubblico, di rango costituzionale, alla preservazione del paesaggio, interesse diverso da quello all'ordinato sviluppo urbanistico-edilizio del territorio rinvenibile nella disciplina della sanatoria edilizia ed applicabile nonostante che l’abuso edilizio, nell’ambito del procedimento di sanatoria edilizia, sia ritenuto regolarizzabile dall'autorità preposta alla tutela del vincolo e sia stata pagata l’oblazione di cui alla L. n. 47/1985.

La sanzione pecuniaria di cui all'art. 15 della legge n. 1497 del 1939, ha natura non personale ma reale sicché segue oggettivamente la cosa abusiva e il suo proprietario indipendentemente dalla addebitabilità della condotta abusiva su di essa realizzata.

Gli “obblighi di ripristino a proprie spese”, di cui all'art. 167 del d.l.vo n. 42 del 2004, discendono direttamente dal Testo unico dell’edilizia il cui art. 27 la medesima sanzione pre... _OMISSIS_ ...a di esecuzione senza titolo di opere in territorio assoggettato a vincolo, anche ove eseguibili a mezzo di dia (o di scia), ed il cui art. 37 non esclude avuto conto che la sanzione pecuniaria è prevista quale unica comminabile solo in presenza di interventi edilizi (minori) di cui all’art. 22, commi 1 e 2.

Non sussiste alcuna preclusione al ricorso a tecnici privati per la quantificazione della sanzione pecuniaria prevista dall’art. 15 della L. n. 1497 del 1939: il ricorso all'ausilio tecnico di uffici statali, sebbene non precluso in linea generale, costituisc...


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