L'avvenuta edificazione di un'area o le sue condizioni di degrado non costituiscono ragione sufficiente per recedere dall'intento di proteggere i valori estetici o paesaggistici ad essa legati, poiché l'imposizione del vincolo costituisce il presupposto per l'imposizione al proprietario delle cautele e delle opere necessarie alla conservazione del bene e per la cessazione degli usi incompatibili con la conservazione dell'integrità dello stesso.
Indipendentemente dal titolo edilizio richiesto e dalla natura pertinenziale o meno delle opere, si impone comunque la previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica, con la conseguenza a prescindere dal titolo edilizio ritenuto più idoneo e corretto per realizzare l'intervento edilizio in zona vincolata (DIA o perme...
_OMISSIS_ ...l 2001 (ovvero ai sensi dell'art. 31, d.P.R. n. 380 del 2001) deve essere sanzionato.
A prescindere dal titolo edilizio ritenuto più idoneo e corretto per realizzare l'intervento edilizio in zona vincolata (DIA o permesso di costruire), ciò che rileva, al fine dell'irrogazione della sanzione ripristinatoria, è il fatto che lo stesso è stato posto in essere in zona vincolata ed in assoluta carenza di titolo abilitativo, sia sotto il profilo paesaggistico, che urbanistico.
Il potere di irrogare l'indennità di cui all'art. 15 legge n. 1457 del 1939 è esperibile potere anche nel caso in cui l'abuso edilizio, nell'ambito del procedimento di sanatoria edilizia, sia stato ritenuto regolarizzabile dall'autorità preposta alla tutela del vinco...
_OMISSIS_ ...o, in alternativa, sia stata corrisposta la sanzione pecuniaria.
Stante l'effettivo impatto che le opere edilizie realizzate ingenerano sul bene tutelato, a legittimare l'ordine di riduzione in pristino dello stato dei luoghi è sufficiente la realizzazione di interventi di “nuova costruzione” di significativa volumetria, realizzati in totale assenza del titolo abilitativo edilizio in zona peraltro assoggettata a vincoli paesaggistici ed al D.L. vo 42/2004 e s.m. ed i., richiamato nelle premesse dell'ordine demolitorio.
La mancanza dell'autorizzazione paesaggistica determina l'illegittimità derivata del permesso di costruire ove questo sia stato rilasciato sulla base di un presupposto errato.
Le qualificazioni giuridiche rilevanti sotto...
_OMISSIS_ ... paesaggistico si aggiungono e non si sostituiscono a quelle di carattere edilizio.
L'eventuale, parziale degrado di un'area sottoposta a tutela paesaggistica non giustificherebbe, in ogni caso, la tolleranza da parte dell'Amministrazione di ulteriori abusi che comprometterebbero ancora di più le aree rimaste integre, dovendo essa anzi salvaguardare il residuo valore paesistico delle zone ancora non del tutto compromesse.
Indiretta ed ulteriore conferma dell'autonomia tra i due procedimenti urbanistico e paesaggistico, è offerta dal d.P.R. n.380 del 2001, laddove all'art. 32, comma 3, prevede che gli interventi effettuati su immobili sottoposti vincolo storico, artistico, architettonico, archeologico, paesistico ed ambientale nonché su immobili ricadent...
_OMISSIS_ ...F|
Con riferimento ad opera abusiva eseguita in assenza di titolo edilizio e di autorizzazione paesaggistica in aree vincolate, a prescindere dal titolo edilizio ritenuto più idoneo e corretto per realizzare l'intervento edilizio in zona vincolata (DIA o permesso di costruire), ciò che rileva, al fine dell'irrogazione della sanzione ripristinatoria, è il fatto che lo stesso è stato posto in essere in zona vincolata ed in assoluta carenza di titolo abilitativo, sia sotto il profilo paesaggistico, che urbanistico.
E' illegittimo il provvedimento comunale di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica adottato sull'erroneo presupposto del carattere abusivo della struttura.
Dalla carenza di autorizzazione paesaggistica deriva l'inefficacia del...
_OMISSIS_ ...242; superare il profilo relativo al contrasto con le N.T.A., rimanendo subordinato a questo: eventuali censure attinenti a tale accertamento, in caso di impugnazione dell'ordinanza di demolizione, sono dunque da ritenersi infondate.
L'accertamento postumo di compatibilità paesaggistica costituisce a sua volta presupposto per il rilascio della sanatoria edilizia, ai sensi dell'art. 36 d.p.r. 380/2001, ed è quindi escluso a fronte di interventi edilizi comportanti aumento di superfici e di volumi tali da non potere rientrare nella definizione dell'attività di manutenzione edilizia, ciò a prescindere dalla destinazione urbanistica dell'area interessata secondo il PRG comunale.
L'abusività edilizia dei manufatti può risultare anche dall'asse...
_OMISSIS_ ...1;.
Il principio di autonomia delle due tipologie di violazioni, edilizia e paesaggistica, deve essere inteso nel senso che l'intervenuta sanatoria dell'abuso edilizio non fa ex se venir meno la potestà sanzionatoria per la diversa violazione paesaggistica, ma non anche che la stessa non abbia alcuna incidenza sulla permanenza della violazione, con conseguente individuazione del dies a quo nel momento in cui viene eliminata la violazione con l'emissione degli atti di sanatoria.
Le previsioni sanzionatorie del D.Lgs. n. 42/2004 per gli abusi edilizi in aree vincolate non si pongono in termini sostitutivi ma aggiuntivi rispetto alle sanzioni previste nel D.P.R. n. 380/2001; mentre le prime si incentrano sull'assenza dell'autorizzazione paesaggistica, le seconde si ...
_OMISSIS_ ...edilizia e paesaggistica deve essere inteso nel senso che l'intervenuta sanatoria dell'abuso edilizio non fa ex se venir meno la potestà sanzionatoria per la diversa violazione paesaggistica, ma non anche che la stessa non abbia alcuna incidenza sulla permanenza della violazione con conseguente individuazione del dies a quo nel momento in cui viene eliminata la violazione con l'emissione degli atti di sanatoria.
La liceità edilizia dei manufatti realizzati non è suscettibile di venir meno in conseguenza della carenza della prescritta autorizzazione paesaggistica, costituendo questa un titolo autonomo rispetto all'atto di assenso di carattere edilizio.
Qualora l'Amministrazione ritenga di far discendere l'invalidità dei titoli edilizi dalla carenza ...
_OMISSIS_ ...lvaguardia dell'affidamento del privato), per potere solo successivamente, per effetto della sopravvenuta “illiceità edilizia” delle opere, disporne la demolizione.
Il parziale degrado di un'area sottoposta a tutela paesaggistica, piuttosto che autorizzare l'amministrazione a tollerare ulteriori abusi, rilasciando pareri favorevoli alla sanatoria di opere che comprometterebbero ancor più le aree rimaste integre, dovrebbe indurre questa ad adottare provvedimenti volti a salvaguardare il residuo valore paesistico delle zone ancora non del tutto compromesse, salva restando ovviamente la possibilità di attivare il procedimento per la rimozione del vincolo al fine di adeguare lo strumento di pianificazione paesistica, ormai divenuto obsoleto, alle modifiche...
_OMISSIS_ ...saggistica può legittimare le autorità competenti a promuovere la revisione dello strumento pianificatorio, di rango superiore ai piani urbanistici, ormai non più corrispondente all'effettivo stato dei luoghi, non giustificandosene la disapplicazione, mediante provvedimenti di sanatoria concernenti sporadici interventi abusivi commessi da singoli individui, per cui l'avvenuta parziale compromissione di un'area vincolata avrebbe dovuto impedire il rilascio di provvedimenti atti a comportarne l'ulteriore degrado, esigendo, semmai, una maggiore attenzione da parte degli enti preposti alla tutela del vincolo, al di là di una non ravvisabile disparità di trattamento, configurabile solo in casi macroscopici e di assoluta identità delle situazioni poste a confronto.|...
_OMISSIS_ ...4; preposta al controllo urbanistico edilizio, ex art. 27 comma 1 DLgs. 42/2004, nonché quale autorità subdelegata in materia paesaggistica, ben può scegliere se applicare le sanzioni di cui al D.P.R. 380/01 (riferite all'illecito edilizio) ovvero quella di cui all'art. 167 Dlgs. 42/2004 (riferita all'illecito paesaggistico), purché nell'ordinanza di demolizione sia specificato il tipo di sanzione applicata, stante la diversità di presupposti e di conseguenze.
Solo l'omessa comunicazione da parte del Comune alla Soprintendenza dell'autorizzazione paesaggistica, rilasciata ai sensi della disciplina transitoria di cui al D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 159 rende illegittimo il permesso di costruire eventualmente rilasciato; diversamente, l'adozion...
_OMISSIS_ ...visto dal predetto regime transitorio fino al 31 dicembre 2009.
Il legislatore ha previsto una competenza alternativa tra il comune e l'Autorità preposta alla tutela del vincolo in materia di repressione degli abusi perpetrati in zona vincolata, per cui, il dirigente o il responsabile comunale legittimamente provvede alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi, in tutti i casi di difformità dalle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici.
Nel caso di ristrutturazione edilizia effettuata in assenza o totale difformità dal permesso di costruire il comune intima al responsabile la riduzione in pristino e qualora si tratti di immobili soggetti a vincoli culturali o ambientali l'adozione della diffida di riduzione in pri...
_OMISSIS_ ... aggiuntivi rispetto alle sanzioni previste nel D.P.R. n. 380/2001, atteso che concernono e presuppongo la mancanza, nelle aree vincolate sotto il profilo paesaggistico, di differenti titoli abilitativi: in particolare le prime si incentrano sull'assenza dell'autorizzazione paesaggistica, le seconde si collegano all'assenza del permesso di costruire o, comunque, dell'idoneo titolo edilizio.
Attesa la differenza sostanziale della tutela giuridica del paesaggio rispetto alla disciplina edilizia per la diversità di scopi, di presupposti e di oggetto, non pare consentita alcuna trasposizione di istituti tra le due discipline ed, in particolare, il trasferimento di un regime sanzionatorio graduato in relazione a varie tipologie di interventi edilizi all'illecito ambientale, per ...
_OMISSIS_ ... non si estende alle sanzioni in materia paesistica con le uniche eccezioni previste dall'art. 167 D. Lgs. n. 42/2004.
Il paesaggio è considerato un valore “primario e assoluto” che deve essere tutelato dallo Stato prevalentemente rispetto agli altri interessi pubblici in materia di governo e di valorizzazione del territorio.
Il rilascio di un titolo edilizio conseguito in sanatoria non fa venir meno il potere sanzionatorio dell'autorità deputata alla tutela del paesaggio, potere che sussiste, addirittura anche in assenza di danno paesaggistico, nei casi in cui esso sia valutato pari a zero, a fronte della mera mancanza di autorizzazione.
La circostanza che sia consentita la realizzazione degli interventi indicati dallo strumento urban...
_OMISSIS_ ...tonomia delle violazioni paesaggistiche ed edilizie va rettamente inteso nel senso che l'intervenuta sanatoria dell'abuso edilizio non fa venir meno la potestà sanzionatoria per la diversa violazione paesaggistica, ma non anche che essa non spiega alcuna influenza sulla permanenza di quest'ultima; ne consegue che proprio il momento del rilascio della sanatoria edilizia costituisce il dies a quo della prescrizione della sanzione pecuniaria di cui all'art. 167 D. Lgs. n. 42/2004, ai sensi dell'art. 28 legge 689/1981.
Il fatto che l'opera sia stata ritenuta dalla Soprintendenza compatibili sotto il profilo paesaggistico non esclude l'adozione di provvedimenti sanzionatori urbanistici da parte del Comune.
Può ben accadere che una costruzione non incida negativam...
_OMISSIS_ ...nale.
L'art. 38, co. 4, legge 47/1985, quando statuisce che la concessione della sanatoria impedisce l'applicazione delle sanzioni amministrative, si riferisce soltanto alle sanzioni amministrative previste per la violazione delle norme urbanistiche-edilizie, ma non alle norme previste in materia di tutela dell'ambiente.
Gli illeciti paesistici sono presi in considerazione dalla normativa sul condono edilizio solo sotto il profilo di possibili cause impeditive della sanatoria.
La sanatoria edilizia non preclude l'irrogazione di sanzioni paesaggistiche.
La pendenza di un'istanza di sanatoria inibisce l'esplicazione dei poteri comunali di repressione dell'abuso edilizio ma non vale a paralizzare i distinti ed autonomi poteri di tutela ambientale ch...
_OMISSIS_ ...ativa di tutela ambientale (art. 6, co. 3, legge 394/1991), che vietino le nuove costruzioni e la trasformazione di quelle esistenti nell'area su cui sorge il manufatto.
Il parziale degrado di un'area sottoposta a tutela piuttosto che autorizzare l'amministrazione a tollerare ulteriori abusi, rilasciando pareri favorevoli alla sanatoria di opere che comprometterebbero ancor più le aree rimaste integre, dovrebbe indurre questa ad adottare provvedimenti volti a salvaguardare il residuo valore paesistico delle zone ancora non del tutto compromesse, salva restando ovviamente la possibilità di attivare il procedimento per la rimozione del vincolo al fine di adeguare lo strumento di pianificazione paesistica, ormai divenuto obsoleto, alle modifiche ambientali sopravvenute, q...
_OMISSIS_ ...limitato a munirsi del parere rilasciato dall'autorità preposta al vincolo nell'ambito del procedimento di condono, ma abbia concluso positivamente la procedura di condono, il provvedimento di concessione in sanatoria non può non determinare la cessazione delle permanenza anche dell'illecito paesaggistico.
Il principio di autonomia tra illeciti edilizi e paesaggistici va rettamente inteso nel senso che l'intervenuta sanatoria dell'abuso edilizio non fa ex se venir meno la potestà sanzionatoria per la diversa violazione paesaggistica, ma non anche che essa non spiega alcuna influenza sulla permanenza di quest'ultima; ne consegue che proprio il momento del rilascio della sanatoria costituisce il dies a quo della prescrizione della sanzione pecuniaria, ai sensi dell'...
_OMISSIS_ ...224; urbanistica dell'opera.
In presenza di aree soggette a vincolo paesaggistico la realizzazione di interventi di trasformazione del territorio è soggetta a distinte ed autonome valutazioni, le quali, seppure rimesse ad un unico organo, mantengono la loro autonomia ad ogni effetto in quanto espressione di discipline concorrenti, con la conseguenza che anche un eventuale esercizio positivo del controllo urbanistico/edilizio si profila del tutto ininfluente agli effetti della verifica della compatibilità paesaggistica delle opere.
L'eventuale conformità alla disciplina urbanistico–edilizia di interventi realizzati non vale a sostenere e/o comprovare la legittimità degli stessi interventi dal punto di vista ambientale.
L'osserv...
_OMISSIS_ ... dall'Amministrazione sulla base della normativa che disciplina la compatibilità paesaggistica delle opere.