TITOLO PAESAGGISTICO --> ABUSI PAESAGGISTICI --> REATI
Il delitto di cui all'art. 480 c.p. è stato riconosciuto sul presupposto dell'illegittimo rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, non sussistendone i presupposti di fatto, posto che il manufatto in via di realizzazione era destinato a civile abitazione e prevedeva una volumetria di molto superiore a quella massima consentita nella zona, resa possibile da un'operazione di asservimento di fondi (c.d. cessione di cubatura) illegittima, in quanto coinvolgente altri terreni agricoli non contigui, non ubicati in zona omogenea e provvisti di un indice di fabbricabilità differente.
L'autorizzazione paesaggistica contiene l'attestazione della conformità urbanistica e della compatibilità ambientale delle o...
_OMISSIS_ ...ato.
Integra il reato previsto dall'art. 479 c.p. il rilascio di autorizzazione paesaggistica, da parte del responsabile dell'ufficio tecnico competente, nella consapevolezza della falsità di quanto attestato dal richiedente circa la sussistenza dei presupposti giuridico-fattuali per l'accoglimento della relativa domanda.
Integra il reato di cui all'art. 479 c.p. la falsificazione del provvedimento di autorizzazione paesaggistica, avendo questa la natura di atto pubblico, poiché destinata a comprovare l'attività di esame della documentazione prodotta dal richiedente e ad esprimere la relativa valutazione tecnica del pubblico ufficiale.
Ciò che assume valore rilevante (e dirimente) ai fini della valutazione della sussistenza o meno dell'elemento ...
_OMISSIS_ ...si nelle stesse una falsa rappresentazione ovvero descrizione dei fatti, quanto piuttosto un giudizio di compatibilità dell'intervento sotto il profilo paesaggistico e di idoneità rispetto alle prescrizioni del piano ambientale. Ne consegue che non può ritenersi esistente una immutatio veri in relazione alle affermazioni contenute nelle relazioni tecniche allegate alle richieste del permesso di costruire e delle autorizzazioni paesaggistiche, rappresentando, peraltro, le stesse mere valutazioni non aventi alcun contenuto certificativo e non essendo pertanto destinate a provare la verità delle valutazioni in esse contenute.
Il reato di cui all'art. 479 c.p. si configura con il rilascio di una autorizzazione paesaggistica, da parte del responsabile dell'ufficio tecnico compete...
_OMISSIS_ ...te obbligato a svolgere in qualunque modo, e non necessariamente con un sopralluogo, le necessarie preventive verifiche in merito alla sussistenza delle relative condizioni.
Si configura il reato di falso ideologico di cui all'art. 479 c.p. con il rilascio di autorizzazione paesaggistica, da parte del responsabile dell'ufficio tecnico competente, nella consapevolezza della falsità di quanta attestato dal richiedente circa la sussistenza dei presupposti giuridico-fattuali per l'accoglimento della relativa domanda, essendo l'organo competente obbligato a svolgere in qualunque modo, e non necessariamente con un sopralluogo, le necessarie preventive verifiche in merito alla sussistenza delle relative condizioni.
Il reato di cui all'art. 479 c.p. si configura con i...
_OMISSIS_ ...resupposti giuridico-fattuali per l'accoglimento della relativa domanda, essendo l'organo competente obbligato a svolgere in qualunque modo, e non necessariamente con un sopralluogo, le necessarie preventive verifiche in merito alla sussistenza delle relative condizioni.
Integra il reato previsto dall'art. 479 c.p. (ma anche di quello di cui all'art. 480) il rilascio di autorizzazione paesaggistica, da parte del responsabile dell'ufficio tecnico competente, nella consapevolezza della falsità di quanto attestato dal richiedente circa la sussistenza dei presupposti giuridico-fattuali per l'accoglimento della relativa domanda.
Il reato di cui all'art. 479 cod. pen. si configura con il rilascio di autorizzazione paesaggistica, da parte del responsabile dell'uffici...
_OMISSIS_ ...l'organo competente obbligato a svolgere in qualunque modo, e non necessariamente con un sopralluogo, le necessarie preventive verifiche in merito alla sussistenza delle relative condizioni.
Riguardo agli abusi paesaggistici, il principio di offensività opera in relazione alla attitudine della condotta posta in essere ad arrecare pregiudizio al bene protetto, in quanto la natura di reato di pericolo della violazione non richiede la causazione di un danno e la incidenza della condotta medesima sull'assetto del territorio non viene meno neppure qualora venga attestata, dall'amministrazione competente, la compatibilità paesaggistica dell'intervento eseguito.
Il reato paesaggistico è configurabile anche se la condotta consista nell'esecuzione di interventi senza a...
_OMISSIS_ ...a con il porre in essere interventi in zone vincolate senza il controllo e la autorizzazione amministrativa indipendentemente dal risultato sulle bellezze naturali, sicché è irrilevante, ai fini dell'integrazione della fattispecie, la mancanza di danno ambientale attestata dalle autorità competenti alla tutela del vincolo.
Il reato paesaggistico, al parti di quello urbanistico, è reato permanente ma la permanenza cessa con l'ultimazione del opere oppure con la sospensione volontaria o ex auctoritate dei lavori, con il sequestro penale o, in mancanza, con la pronuncia della sentenza di primo grado.
I destinatari del precetto di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 169 vanno individuati non solo nei soggetti proprietari del bene vincolato o negli altri soggetti ad...
_OMISSIS_ ...LF|
Il reato di cui all'art. 169 del D.Lgs. n. 42 del 2004, considerata la sua natura, va collocato tra i reati formali di pericolo presunto e si perfeziona con la sola realizzazione degli interventi non autorizzati, indipendentemente dal pregiudizio arrecato al bene tutelato e dal conseguimento della prescritta autorizzazione in un momento successivo all'esecuzione delle opere, sempre che sussista un minimo di idoneità offensiva della condotta tale da incidere sul bene tutelato, nel senso della diminuzione del godimento estetico complessivo.
In caso di reati paesaggistici, la verifica dell'offensività specifica della condotta tenuta è riservata al giudice penale con valutazione ex ante e tale verifica deve essere diretta ad accertare non già se vi sia stato un dann...
_OMISSIS_ ...revisto e punito dal D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 169 è reato formale di pericolo presunto, sicché esso è integrato dal compimento dei lavori e delle opere senza il preventivo controllo amministrativo diretto ad evitare possibili pericoli e danni, che si consuma, perciò, anche se la condotta non produce concretamente una lesione del valore storico-artistico della cosa, sempre che non si tratti di interventi che, secondo una valutazione ex ante, siano talmente trascurabili, marginali e minimi da escludere in radice anche il solo pericolo astratto di una lesione dell'interesse protetto e perciò la necessità stessa della preventiva autorizzazione.
TITOLO PAESAGGISTICO --> ABUSI PAESAGGISTICI --> REATI --> ART. 734 C.P.
Ai fini della configurabilità del re...
_OMISSIS_ ...erazione incida sulla bellezza naturale, così che si realizzi quantomeno una lesione o anche un semplice turbamento del godimento estetico dei visitatori o utenti, anche potenziali, del luogo.
Per la realizzazione del reato previsto dall'art. 734 c.p. non è necessaria l'irreparabile distruzione o alterazione della bellezza naturale di un determinato luogo soggetto a vincolo paesaggistico, essendo sufficiente che, a causa delle nuove opere edilizie, siano in qualsiasi modo alterate o turbate le visioni di bellezza estetica e panoramica offerte dalla natura.
Il danno cagionato costituisce elemento costitutivo del reato di cui all'art. 734 c.p. e ciò in quanto, per l'integrazione della contravvenzione de qua, non è sufficiente la realizzazione di un'opera ...
_OMISSIS_ ...i danno, è configurabile in presenza di un'effettiva compromissione delle bellezze protette, il cui accertamento è rimesso alla concreta valutazione del giudice penale, e prescinde sia dallo stato in cui si trovano i lavori, sia dalla valutazione effettuata dalla pubblica amministrazione.
Il reato di distruzione o alterazione delle bellezze naturali, previsto dall'art. 734 cod. pen., ha natura permanente, ma la permanenza cessa, nell'ipotesi di costruzione o demolizione abusiva in luoghi soggetti alla speciale protezione dell'autorità, all'epoca di ultimazione dell'attività edilizia o del sequestro che la inibisce.
La contravvenzione di distruzione o deturpamento di bellezze naturali ex art. 734 c.p. è reato di danno che può essere integrato da qualunque sosta...
_OMISSIS_ ...le bellezze naturali ex art. 734 c.p., potendo assumere, semmai, rilevanza in materia di valutazione dell'elemento psicologico o della gravità del reato, spettando unicamente al giudice penale l'accertamento del verificarsi dell'evento.
Per la realizzazione della contravvenzione di cui all'art. 734 c.p., non è necessaria l'irreparabile distruzione o alterazione della bellezza naturale di un determinato luogo soggetto a vincolo paesaggistico, ma è sufficiente che, a causa delle nuove opere edilizie, siano in qualsiasi modo alterate o turbate le visioni di bellezza estetica e panoramica offerte dalla natura.
La contravvenzione di cui all'art. 734 c.p., in quanto reato a forma libera, è integrata da qualsiasi condotta, commissiva od omissiva, dolosa o colposa, ch...
_OMISSIS_ .... 42 del 2004, art. 181.
In tema di tutela del patrimonio paesistico ed ambientale, ai fini della applicabilità della ipotesi contravvenzionale di cui all'art. 734 c.p., l'accertamento della sussistenza della distruzione o alterazione delle bellezze naturali dei luoghi soggetti alla speciale protezione dell'autorità è demandata al giudice penale, atteso che trattasi di reato di danno per il quale l'accertamento dell'evento concretante la contravvenzione spetta al giudice, e ciò indipendentemente da ogni valutazione effettuata dalla pubblica amministrazione,il cui provvedimento può assumere rilevanza nella valutazione dell'elemento psicologico del reato.
Posto che il reato di cui all'art. 734 c.p., contempla due eventi diversi: la distruzione ovvero l'alterazio...
_OMISSIS_ ...delle quali potrebbe anche comportarne la definitiva distruzione, per la sussistenza del reato stesso non è necessario che l'alterazione del luogo protetto abbia carattere primario, potendo anche l'opera abusiva seguire altre e così concorrere ad alterare la conformazione originaria del paesaggio.
Integra il reato previsto e punito dall'art. 734 c.p. la distruzione delle bellezze naturali dei luoghi palesatasi con il taglio degli alberi di castagno, la distruzione della vegetazione della macchia mediterranea e l'alterazione delle quote di declivio del fondo
La contravvenzione prevista dall'art. 734 c.p. può concorrere con il reato di cui all'art. 1-sexies legge 431/1985: nella prima il precetto è individuabile nel divieto di cagionare distruzione o detu...
_OMISSIS_ ...e amministrativa, sicché è sufficiente il semplice pericolo di alterazione dello stato naturale delle cose sottoposte a vincolo, le quali possono risultare anche non concretamente danneggiate dall'attività non autorizzata.
TITOLO PAESAGGISTICO --> ABUSI PAESAGGISTICI --> REATI --> ESTINZIONE
In tema di reati paesaggistici, il rilascio del provvedimento di compatibilità paesaggistica non determina automaticamente la non punibilità dei predetti reati, in quanto compete sempre al giudice l'accertamento dei presupposti di fatto e di diritto legittimanti l'applicazione del cosiddetto condono ambientale.
Agli effetti della valutazione di compatibilità paesaggistica, il cui esito positivo determina la non applicabilità delle sanzioni penali pr...
_OMISSIS_ ...iduata prescindendo dai criteri applicabili per la disciplina urbanistica e considerando l'impatto dell'intervento sull'originario assetto paesaggistico del territorio.
Due servizi igienici di modeste dimensioni determinano senza dubbio un (sia pur contenuto) aumento di superfici e volumetria che, per ciò solo, impedisce l'applicazione della sanatoria paesaggistica. La disposizione, invero, considerando come ostativo alla sanatoria sul piano penale anche il semplice "aumento" delle superfici o dei volumi autorizzati, esclude che della stessa possa darsi un'interpretazione riduttiva.
Il rilascio postumo dell'autorizzazione paesaggistica non determina l'estinzione del reato paesaggistico, poiché tale effetto non è previsto da alcuna disposizione legisl...
_OMISSIS_ ...'applicabilità della causa estintiva di cui all'art. 181 quinquies del Dlgs 42/2004 è subordinata al fatto che la rimessione in pristino da parte dell'autore dell'abuso sia spontanea e non eseguita coattivamente su impulso dell'autorità amministrativa. L'estinzione si ha, conseguentemente, solo quando non sia stata ancora disposta d'ufficio dalla P.A.; è necessario cioè che l'autore dell'abuso si attivi spontaneamente alla rimessione in pristino e, quindi, prima che la P.A. la disponga, perché l'effetto premiale può realizzarsi solo in presenza di una condotta che anticipi l'emissione del provvedimento amministrativo ripristinatorio.
Decorso inutilmente il termine dei 180 giorni di cui all'art 181, comma 1 quater del d. lgs. n. 42 del 2004, è da ritenere che non trovi appli...
_OMISSIS_ ...quo;interessato potrà azionare i rimedi, amministrativi e giurisdizionali, stabiliti dall’Ordinamento, con particolare riguardo al ricorso avverso il silenzio–inadempimento.
In tema di protezione delle bellezze naturali, il rilascio postumo dell'autorizzazione paesaggistica da parte dell'autorità preposta alla tutela del vincolo non estingue il reato previsto dal D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 181. L'autorizzazione paesaggistica in sanatoria estingue il reato di cui all'art. 181 cit. solo se espressamente rilasciata dall'esito della speciale procedura di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 181, comma 1-quater e non ammette equipollenti, non potendo così accordare alcun effetto sanante al nulla osta dell'autorità preposta alla tutela del vincolo.
...
_OMISSIS_ ...in pristino dello stato dei luoghi a spese del condannato, previsto per il reato suddetto: esso infatti va obbligatoriamente emesso con la sentenza di condanna o con sentenze a questa equiparate (come la sentenza di applicazione della pena su accordo delle parti e, in tal caso, pure in difetto di accordo, o il decreto penale di condanna), in quanto si tratta di statuizioni obbligatorie e sottratte alla disponibilità delle parti, con la conseguenza che, in mancanza dell'emanazione di una sentenza di tal genere, l'ordine di rimessione in pristino non va emesso o, se disposto, va revocato.
La concessione rilasciata a seguito di accertamento di conformità (D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, art. 36) estingue i reati contravvenzionali previsti dalle norme urbanistiche vigenti, ma non ...
_OMISSIS_ ...ca diversa, rispetto a quella che riguarda l'assetto del territorio sotto il profilo edilizio.
Il provvedimento di sanatoria che non accerti la compatibilità paesaggistica dell'intervento, limitandosi ad affermarne la futura compatibilità, a condizione che siano attuati determinati lavori di ripris...