Abusi edilizi in zone paesaggisticamente vincolate

L'avvenuta edificazione di un'area o le sue condizioni di degrado non costituiscono ragione sufficiente per recedere dall'intento di proteggere i valori estetici o paesaggistici ad essa legati, poiché l'imposizione del vincolo costituisce il presupposto per l'imposizione al proprietario delle cautele e delle opere necessarie alla conservazione del bene e per la cessazione degli usi incompatibili con la conservazione dell'integrità dello stesso.

Indipendentemente dal titolo edilizio richiesto e dalla natura pertinenziale o meno delle opere, si impone comunque la previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica, con la conseguenza a prescindere dal titolo edilizio ritenuto più idoneo e corretto per realizzare l'intervento edilizio in zona vincolata (DIA o permesso di costruire), ciò che rileva è il fatto che lo stesso è stato posto in essere in assoluta carenza di titolo abilitativo e, pertanto, ai sensi dell'art. 27 comma 2, d... _OMISSIS_ ...l 2001 (ovvero ai sensi dell'art. 31, d.P.R. n. 380 del 2001) deve essere sanzionato.

A prescindere dal titolo edilizio ritenuto più idoneo e corretto per realizzare l'intervento edilizio in zona vincolata (DIA o permesso di costruire), ciò che rileva, al fine dell'irrogazione della sanzione ripristinatoria, è il fatto che lo stesso è stato posto in essere in zona vincolata ed in assoluta carenza di titolo abilitativo, sia sotto il profilo paesaggistico, che urbanistico.

Il potere di irrogare l'indennità di cui all'art. 15 legge n. 1457 del 1939 è esperibile potere anche nel caso in cui l'abuso edilizio, nell'ambito del procedimento di sanatoria edilizia, sia stato ritenuto regolarizzabile dall'autorità preposta alla tutela del vincolo e sia stata pagata l'oblazione di cui alla l. n. 47/1985: la situazione di illiceità paesaggistica viene meno solo quando sia stato assolto l'obbligo di ripristino dello stato d... _OMISSIS_ ...o, in alternativa, sia stata corrisposta la sanzione pecuniaria.

Stante l'effettivo impatto che le opere edilizie realizzate ingenerano sul bene tutelato, a legittimare l'ordine di riduzione in pristino dello stato dei luoghi è sufficiente la realizzazione di interventi di “nuova costruzione” di significativa volumetria, realizzati in totale assenza del titolo abilitativo edilizio in zona peraltro assoggettata a vincoli paesaggistici ed al D.L. vo 42/2004 e s.m. ed i., richiamato nelle premesse dell'ordine demolitorio.

La mancanza dell'autorizzazione paesaggistica determina l'illegittimità derivata del permesso di costruire ove questo sia stato rilasciato sulla base di un presupposto errato.

Le qualificazioni giuridiche rilevanti sotto il profilo urbanistico ed edilizio non sono automaticamente trasferibili quando si tratti di qualificare le opere sotto il profilo paesaggistico.

Le sanzioni per la violazio... _OMISSIS_ ... paesaggistico si aggiungono e non si sostituiscono a quelle di carattere edilizio.

L'eventuale, parziale degrado di un'area sottoposta a tutela paesaggistica non giustificherebbe, in ogni caso, la tolleranza da parte dell'Amministrazione di ulteriori abusi che comprometterebbero ancora di più le aree rimaste integre, dovendo essa anzi salvaguardare il residuo valore paesistico delle zone ancora non del tutto compromesse.

Indiretta ed ulteriore conferma dell'autonomia tra i due procedimenti urbanistico e paesaggistico, è offerta dal d.P.R. n.380 del 2001, laddove all'art. 32, comma 3, prevede che gli interventi effettuati su immobili sottoposti vincolo storico, artistico, architettonico, archeologico, paesistico ed ambientale nonché su immobili ricadenti in parchi o in aree protette nazionali e regionali, sono considerati in ogni caso in totale difformità dalla concessione, ai sensi e per gli effetti degli artt. 7 e 28 della pres... _OMISSIS_ ...F|
Con riferimento ad opera abusiva eseguita in assenza di titolo edilizio e di autorizzazione paesaggistica in aree vincolate, a prescindere dal titolo edilizio ritenuto più idoneo e corretto per realizzare l'intervento edilizio in zona vincolata (DIA o permesso di costruire), ciò che rileva, al fine dell'irrogazione della sanzione ripristinatoria, è il fatto che lo stesso è stato posto in essere in zona vincolata ed in assoluta carenza di titolo abilitativo, sia sotto il profilo paesaggistico, che urbanistico.

E' illegittimo il provvedimento comunale di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica adottato sull'erroneo presupposto del carattere abusivo della struttura.

Dalla carenza di autorizzazione paesaggistica deriva l'inefficacia della d.i.a. presentata, con la conseguenza che la realizzazione del manufatto non è supportata da titolo abilitativo edilizio.

L'accertamento della compatibilità ambi... _OMISSIS_ ...242; superare il profilo relativo al contrasto con le N.T.A., rimanendo subordinato a questo: eventuali censure attinenti a tale accertamento, in caso di impugnazione dell'ordinanza di demolizione, sono dunque da ritenersi infondate.

L'accertamento postumo di compatibilità paesaggistica costituisce a sua volta presupposto per il rilascio della sanatoria edilizia, ai sensi dell'art. 36 d.p.r. 380/2001, ed è quindi escluso a fronte di interventi edilizi comportanti aumento di superfici e di volumi tali da non potere rientrare nella definizione dell'attività di manutenzione edilizia, ciò a prescindere dalla destinazione urbanistica dell'area interessata secondo il PRG comunale.

L'abusività edilizia dei manufatti può risultare anche dall'assenza di autorizzazione paesaggistica, necessaria in ossequio all'art. 146, d.lgs. n. 42/2004 laddove l'area ove sorge il manufatto sia qualificabile come “zona di notevole interess... _OMISSIS_ ...1;.

Il principio di autonomia delle due tipologie di violazioni, edilizia e paesaggistica, deve essere inteso nel senso che l'intervenuta sanatoria dell'abuso edilizio non fa ex se venir meno la potestà sanzionatoria per la diversa violazione paesaggistica, ma non anche che la stessa non abbia alcuna incidenza sulla permanenza della violazione, con conseguente individuazione del dies a quo nel momento in cui viene eliminata la violazione con l'emissione degli atti di sanatoria.

Le previsioni sanzionatorie del D.Lgs. n. 42/2004 per gli abusi edilizi in aree vincolate non si pongono in termini sostitutivi ma aggiuntivi rispetto alle sanzioni previste nel D.P.R. n. 380/2001; mentre le prime si incentrano sull'assenza dell'autorizzazione paesaggistica, le seconde si collegano all'assenza del permesso di costruire o, comunque, di un idoneo titolo edilizio, in aree paesaggisticamente vincolate.

Il principio di autonomia delle due tipologie... _OMISSIS_ ...edilizia e paesaggistica deve essere inteso nel senso che l'intervenuta sanatoria dell'abuso edilizio non fa ex se venir meno la potestà sanzionatoria per la diversa violazione paesaggistica, ma non anche che la stessa non abbia alcuna incidenza sulla permanenza della violazione con conseguente individuazione del dies a quo nel momento in cui viene eliminata la violazione con l'emissione degli atti di sanatoria.

La liceità edilizia dei manufatti realizzati non è suscettibile di venir meno in conseguenza della carenza della prescritta autorizzazione paesaggistica, costituendo questa un titolo autonomo rispetto all'atto di assenso di carattere edilizio.

Qualora l'Amministrazione ritenga di far discendere l'invalidità dei titoli edilizi dalla carenza dell'atto di assenso paesaggistico, deve preliminarmente rimuovere i titoli predetti, sussistendone i presupposti di legge (a cominciare da quelli relativi all'esercizio del potere di a... _OMISSIS_ ...lvaguardia dell'affidamento del privato), per potere solo successivamente, per effetto della sopravvenuta “illiceità edilizia” delle opere, disporne la demolizione.

Il parziale degrado di un'area sottoposta a tutela paesaggistica, piuttosto che autorizzare l'amministrazione a tollerare ulteriori abusi, rilasciando pareri favorevoli alla sanatoria di opere che comprometterebbero ancor più le aree rimaste integre, dovrebbe indurre questa ad adottare provvedimenti volti a salvaguardare il residuo valore paesistico delle zone ancora non del tutto compromesse, salva restando ovviamente la possibilità di attivare il procedimento per la rimozione del vincolo al fine di adeguare lo strumento di pianificazione paesistica, ormai divenuto obsoleto, alle modifiche ambientali sopravvenute, qualora l'effettivo stato dei luoghi sia, a giudizio degli organi competenti, irrimediabilmente compromesso.

Lo stato di degrado di un'area sottopos... _OMISSIS_ ...saggistica può legittimare le autorità competenti a promuovere la revisione dello strumento pianificatorio, di rango superiore ai piani urbanistici, ormai non più corrispondente all'effettivo stato dei luoghi, non giustificandosene la disapplicazione, mediante provvedimenti di sanatoria concernenti sporadici interventi abusivi commessi da singoli individui, per cui l'avvenuta parziale compromissione di un'area vincolata avrebbe dovuto impedire il rilascio di provvedimenti atti a comportarne l'ulteriore degrado, esigendo, semmai, una maggiore attenzione da parte degli enti preposti alla tutela del vincolo, al di là di una non ravvisabile disparità di trattamento, configurabile solo in casi macroscopici e di assoluta identità delle situazioni poste a confronto.

In presenza di abusi concretanti sia illecito edilizio che paesaggistico, in quanto realizzati in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica, il Comun... _OMISSIS_ ...4; preposta al controllo urbanistico edilizio, ex art. 27 comma 1 DLgs. 42/2004, nonché quale autorità subdelegata in materia paesaggistica, ben può scegliere se applicare le sanzioni di cui al D.P.R. 380/01 (riferite all'illecito edilizio) ovvero quella di cui all'art. 167 Dlgs. 42/2004 (riferita all'illecito paesaggistico), purché nell'ordinanza di demolizione sia specificato il tipo di sanzione applicata, stante la diversità di presupposti e di conseguenze.

Solo l'omessa comunicazione da parte del Comune alla Soprintendenza dell'autorizzazione paesaggistica, rilasciata ai sensi della disciplina transitoria di cui al D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 159 rende illegittimo il permesso di costruire eventualmente rilasciato; diversamente, l'adozione del provvedimento amministrativo di rilascio del condono da parte del Comune è atto pienamente legittimo, non essendo necessario il parere favorevole della Soprintendenza ai sens... _OMISSIS_ ...visto dal predetto regime transitorio fino al 31 dicembre 2009.

Il legislatore ha previsto una competenza alternativa tra il comune e l'Autorità preposta alla tutela del vincolo in materia di repressione degli abusi perpetrati in zona vincolata, per cui, il dirigente o il responsabile comunale legittimamente provvede alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi, in tutti i casi di difformità dalle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici.

Nel caso di ristrutturazione edilizia effettuata in assenza o totale difformità dal permesso di costruire il comune intima al responsabile la riduzione in pristino e qualora si tratti di immobili soggetti a vincoli culturali o ambientali l'adozione della diffida di riduzione in pristino è di competenza dell'amministrazione competente a vigilare sull'osservanza del vincolo.

Le previsioni sanzionatorie del D.Lgs. n. 42/2004 non si pongono in termini... _OMISSIS_ ... aggiuntivi rispetto alle sanzioni previste nel D.P.R. n. 380/2001, atteso che concernono e presuppongo la mancanza, nelle aree vincolate sotto il profilo paesaggistico, di differenti titoli abilitativi: in particolare le prime si incentrano sull'assenza dell'autorizzazione paesaggistica, le seconde si collegano all'assenza del permesso di costruire o, comunque, dell'idoneo titolo edilizio.

Attesa la differenza sostanziale della tutela giuridica del paesaggio rispetto alla disciplina edilizia per la diversità di scopi, di presupposti e di oggetto, non pare consentita alcuna trasposizione di istituti tra le due discipline ed, in particolare, il trasferimento di un regime sanzionatorio graduato in relazione a varie tipologie di interventi edilizi all'illecito ambientale, per il quale il vulnus all'assetto paesaggistico non è dipendente dall'entità e dal grado di tali interventi.

L'inapplicabilità delle sanzioni demolitorie per gli ... _OMISSIS_ ... non si estende alle sanzioni in materia paesistica con le uniche eccezioni previste dall'art. 167 D. Lgs. n. 42/2004.

Il paesaggio è considerato un valore “primario e assoluto” che deve essere tutelato dallo Stato prevalentemente rispetto agli altri interessi pubblici in materia di governo e di valorizzazione del territorio.

Il rilascio di un titolo edilizio conseguito in sanatoria non fa venir meno il potere sanzionatorio dell'autorità deputata alla tutela del paesaggio, potere che sussiste, a...


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