TITOLO EDILIZIO --> RAPPORTO CON ALTRI PROVVEDIMENTI
Dagli atti funzionali alla tutela di interessi pubblici diversi da quello urbanistico-edilizio non può inferirsi in via diretta l’assentimento di opere sotto il profilo edilizio, essendo tale valutazione del tutto estranea ad essi.
Il titolo abilitativo edilizio non può essere rilasciato per equivalente, rilevando i diversi titoli abilitativi in settori differenti.
TITOLO EDILIZIO --> RAPPORTO CON ALTRI PROVVEDIMENTI --> CON L'AUTORIZZAZIONE AMBIENTALE
Le prescrizioni a tutela dei beni culturali e del paesaggio, per il loro valore vincolante, non possono ritenersi derogate dalle classificazioni definitorie di cui all’art. 3 del d.P.R. n. 380 del 200...
_OMISSIS_ ...merciale è ancorato, sia in sede di rilascio del relativo titolo autorizzatorio, sia per l’intera durata del suo svolgimento, alla disponibilità giuridica e alla regolarità urbanistico-edilizia dei locali in cui essa viene posta in essere. E la mancanza di tale regolarità costituisce motivazione fondante dell’adozione del provvedimento inibitorio.
L'autorizzazione all’apertura di un esercizio di vicinato è da intendersi ovviamente formata nell’indefettibile presupposto della legittima destinazione commerciale dei locali adibiti all’attività avviata. Laddove sia acclarata l’insussistenza di tale presupposto e sia, quindi, acclarato che l’attività di vendita è difforme dal paradigma abilitativo, l’amministrazione comunale rimane,...
_OMISSIS_ ... di vigilanza e sanzionatori previsti dall’ordinamento in materia commerciale.
L’attività commerciale esercitata in violazione delle norme relative alla destinazione ed all'uso dei vari edifici nelle zone urbane, ai sensi del comb. disp. artt. 24 e 39 della l. n. 426/1971, è da intendersi esulante dal perimetro del relativo modello ordinamentale e, quindi, assoggettata alla prevista sanzione interdittiva.
L'art. 3, comma 7, della L. n. 287/1991 e l'art. 64, comma 6, del D.lgs. n. 59/2010 impongono, quale presupposto per il legittimo esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande ancorché non aperta al pubblico, la conformità non solo urbanistica ed edilizia, ma anche ai requisiti igienico sanitari, di prevenzione incendi e ...
_OMISSIS_ ...lare, la conformità urbanistico-edilizia vale quale requisito intrinseco di ammissibilità, prima ancora che di legittimità, della domanda volta a conseguire l’assenso all’attività commerciale, per cui il difetto dei presupposti edilizi è idoneo a fondare il divieto di prosecuzione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande: diversamente opinando, infatti, verrebbe agevolmente consentita l’elusione delle normative urbanistico-edilizie.
La normativa commerciale (D.lgs 114/98, Legge 287/91 e D.lgs n. 59/2010) prescrive, quanto ai requisiti oggettivi che devono sussistere per il rilascio delle relative autorizzazioni, che le attività devono essere esercitate, tra l’altro, nel rispetto delle vigenti norme, prescrizioni e autorizzazioni i...
_OMISSIS_ ...istico-edilizia rappresenta un momento istruttorio necessario, in quanto diretto ad accertare l’esistenza di un presupposto espressamente previsto dalla legge, ai fini del perfezionamento del titolo commerciale.
Se il provvedimento di chiusura dell'attività commerciale trova giustificazione nella presunta irregolarità edilizia dell’immobile, una volta venuto meno tale presupposto fattuale il provvedimento di chiusura si rivela illegittimo ed annullabile.
L'autorità amministrativa, in presenza di istanze volte a conseguire il titolo di commercio (in qualunque forma assentibile) deve previamente verificare la conformità dei locali da utilizzare alle norme e profili di carattere urbanistico-edilizio ed igienico-sanitario: ove siffatta conformità non r...
_OMISSIS_ ...inistrazione di alimenti e bevande devono essere esercitate nel rispetto delle vigenti norme in materia edilizia, urbanistica ed igienico-sanitaria, nonché di quelle sulla destinazione d'uso dei locali e degli edifici, ai fini del rilascio delle prescritte autorizzazioni la P.A. deve verificare non solo la presenza dei presupposti e requisiti in materia di attività commerciale, ma anche la conformità dei locali, da utilizzare per l'autorizzanda attività, alle norme predette sotto il profilo sia edilizio-urbanistico che igienico-sanitario.
Le disposizioni in materia di commercio implicano uno stretto collegamento tra la programmazione commerciale e la pianificazione urbanistica, con la conseguenza che l’apertura di esercizi commerciali presuppone la conformità dei relat...
_OMISSIS_ ...er il rilascio delle relative autorizzazioni, che le attività devono essere esercitate, tra l’altro, nel rispetto delle vigenti norme, prescrizioni e autorizzazioni in materia edilizia e urbanistica, nonché di quelle sulla destinazione d’uso dei locali e degli edifici. Stante tale necessaria relazione di conformità tra autorizzazione commerciale e disciplina urbanistica, deve assumersi che l’indagine sulla conformità dell’immobile alla disciplina urbanistico-edilizia rappresenta un momento istruttorio necessario, in quanto diretto ad accertare l’esistenza di un presupposto espressamente previsto dalla legge, ai fini del perfezionamento del titolo commerciale
Anche se il sub strato fattuale di indagine, nella peculiarità del caso concreto, sia il...
_OMISSIS_ ... a tal fine previste dalla legge, per sfociare, se del caso, in specifici titoli corrispondenti ai diversi interventi, così come prestabiliti dall’ordinamento.
L'autorizzazione all’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande non incide sull’abusività o meno delle opere.
La regolarità urbanistico–edilizia dell'opera condiziona l’esercizio dell'attività commerciale all'interno di essa, anche perché opinare in senso contrario significherebbe eludere le sanzioni previste per la repressione degli illeciti edilizi. In particolare, la stretta connessione tra materie del commercio e dell’urbanistica ha indotto il legislatore del 1991 a indicare il medesimo fatto quale presupposto per l’eserc...
_OMISSIS_ ... di non conformità della stessa alla disciplina urbanistico–edilizia.
L’art 64, comma 6, del d.lgs. n. 59 del 2010, di attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno, mantiene, per l’apertura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande in zona sottoposta a tutela, il titolo autorizzativo preventivo rilasciato dal Comune competente per territorio.
La conformità urbanistico edilizia dei locali è comunque da ritenersi, anche secondo il nuovo testo dell’art 19 della legge n. 241/90, un presupposto di operatività od esistenza per la formazione dello stesso titolo abilitativo tacito.
Il legittimo esercizio dell’attività commerciale è ancorato, non solo in sede di rilascio dei t...
_OMISSIS_ ...guente potere-dovere dell’autorità amministrativa di inibire l'attività commerciale esercitata in locali rispetto ai quali siano stati adottati provvedimenti repressivi che accertano l’abusività delle opere realizzate ed applicano sanzioni che precludono in modo assoluto la prosecuzione di un’attività commerciale.
Ai sensi dell'art. 14 della LR Puglia n. 11/2003, il permesso di costruire finalizzato alla ristrutturazione dell'immobile non è illegittimo se rilasciato prima dell'autorizzazione annonaria, in quanto la correlazione comporta soltanto che, sino all'intervento di detta autorizzazione, all'immobile non possa essere impressa la specifica destinazione d'uso commerciale.
La mancanza della programmazione commerciale locale è di per sé pr...
_OMISSIS_ ...rilasciato per equivalente, rilevando i diversi titoli abilitativi in settori differenti. Il provvedimento di concessione di suolo pubblico viene rilasciato dall’Amministrazione per l’esercizio di un’attività di carattere commerciale/economico, per cui costituisce un titolo autonomo e diverso dai titoli abilitativi richiesti per la trasformazione del territorio. Gli interessi specificatamente tutelati, aventi ad oggetto il rispetto della disciplina urbanistica non sono suscettibili di fondarsi sul rilascio di altre autorizzazioni, siano esse commerciali o civiche, in quanto le stesse non sono idonee, in ragione dei diversi interessi pubblici da essi presidiati, a surrogare il titolo edilizio.
Nel rilascio dell’autorizzazione commerciale occorre tenere...
_OMISSIS_ ...à di commercio deve ritenersi senz’altro legittimo ove fondato su rappresentate e accertate ragioni di abusività dei locali nei quali l’attività commerciale viene svolta.
La regolarità urbanistico edilizia dell’opera condiziona l’esercizio dell’attività commerciale al suo interno anche perché ritenere il contrario comporterebbe elusione delle sanzioni previste per gli illeciti edilizi.
La stretta connessione tra materie del commercio e dell’urbanistica ha indotto il legislatore a indicare il medesimo fatto quale presupposto per l’esercizio di poteri propri sia della materia dell’urbanistica, sia di quella del commercio, con la conseguente inibizione, per l’autorità amministrativa, di assentire l’attiv...
_OMISSIS_ ...ali, il Comune non può fare altro che impedire lo svolgimento dell’attività commerciale denunciata con s.c.i.a..
Chi esercita un'attività commerciale in un immobile abusivo non ha da invocare la tutela del proprio legittimo affidamento: infatti, prima di avviare l’attività commerciale avrebbe dovuto assicurarsi dell’idoneità dei locali da adibire allo scopo, tenuto conto delle previsioni normative che ne richiedono la conformità alla normativa edilizia ed urbanistica – senza che rilevi che negli stessi locali fosse già esercitata altra attività commerciale, poiché autorizzata nei confronti di diversi soggetti.
Se un nuovo fabbricato, legittimamente assentito sulla base della previgente destinazione urbanistica (dichiarata ultrattiva, ne...
_OMISSIS_ ...cio del titolo); altrimenti, diversamente opinando, risulterebbe frustrata per così dire “a valle”, quella valutazione di contemperamento tra interessi contrapposti che, a monte, la norma ha ragionevolmente effettuato.
Le competenti amministrazioni locali hanno il potere - dovere di verificare il rispetto delle prescrizioni urbanistiche ed edilizie anche in sede di rilascio delle autorizzazioni commerciali: rispetto che deve sussistere ab initio o a seguito di ottenimento di un titolo edilizio in sanatoria.
TITOLO EDILIZIO --> RAPPORTO CON ALTRI PROVVEDIMENTI --> CON LA CONCESSIONE DEMANIALE
Dal punto di vista del governo del territorio, la realizzazione di un chiosco-bar e le strutture di servizio connesse all’att...
_OMISSIS_ ...aniale ed alla convenzione accessiva, richiedono l’acquisizione previa del titolo edilizio cui devono risultare conformi, in quanto atte a modificare stabilmente il territorio, essendo destinate al soddisfacimento di esigenze non temporanee e contingenti, ma permanenti o ricorrenti nel tempo anche se stagionali.
Ai fini della esecuzione di opere edilizie su suoli demaniali non è sufficiente il semplice provvedimento di concessione demaniale, ma occorre pur sempre l’ulteriore ed autonomo titolo edilizio comunale, stante la piena autonomia degli interessi amministrativi presi in considerazione dai due atti abilitativi; la necessità dell’apposito titolo edilizio per le opere da eseguirsi dai privati su aree demaniali è espressamente prevista dall’art. 8 ...
_OMISSIS_ ...uazione urbanistica ed edilizia dell’intero fabbricato: che quest’ultimo sia stato costruito nel rispetto della normativa edilizia ed urbanistica è verifica che non poteva in alcun modo essere elusa.
Non può sostenersi che una S.C.I.A. edilizia abbia contestuale valenza di istanza di occupazione di suolo pubblico, in quanto la stretta relazione di collegamento funzionale sussistente tra il nulla - osta all’occupazione del suolo pubblico e la S.C.I.A. non può tradursi una “fusione” degli stessi titoli abilitativi, costituendo, questi, titoli autorizzatori funzionalmente e oggettivamente del tutto distinti ed autonomi, soggetti anche a diversi regimi giuridici.
È del tutto inappropriato sostenere che la concessione per occupazione ...
_OMISSIS_ ...;altro al governo del territorio, inteso come conformità di una costruzione erigenda alle norme del piano urbanistico.
In materia edilizia, per le opere eseguite da privati in aree del demanio marittimo sono necessari sia la concessione demaniale che il permesso di costruire (art. 8 d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380), in considerazione della valenza autonoma e separata dei due diversi atti di assenso, preordinati alla tutela di interessi differenti.