La gestione del patrimonio disponibile ed il fenomeno del "federalismo demaniale"

LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DISPONIBILE

La gestione dei beni annoverati come disponibili è sottoposta alle regole di diritto privato, in effetti questi beni possono essere sottratti al loro impiego senza alcuna particolare procedura, in modo particolare se non sono stati destinati a specifici fini istituzionali la libertà d’impiego è caratterizzata soltanto da eventuali procedure di evidenza pubblica per ciò che concerne la scelta del contraente, altrimenti sono asserviti ai comuni contratti di locazione e comodato.

La loro connotazione residuale di impronta codicistica li identifica soltanto in base alla discriminazione che essi ricevono da quelli appartenenti al regime demaniale o rientranti nel patrimonio indisponibile.

Mutuando una definizione di stampo economico commerciale potremmo comparare i beni immobili disponibili a quelli strumentali necessari per l’esercizio d’impresa.

Il bene ... _OMISSIS_ ...fungibile e, soprattutto, polifunzionale, all’occorrenza infatti può servire al funzionamento della “macchina pubblica”, ma in caso di necessità può essere fonte di liquidità, significando diversamente una più corretta utilizzazione mediante un contratto di locazione o di comodato d’uso a titolo oneroso.

La qualità da essi rivestita li identifica come pubblici in quanto di proprietà di un “soggetto” che riveste tale qualifica, ma si differenziano nettamente perché ogni vexata quaestio che li coinvolge direttamente rientra nella sfera giurisdizionale del giudice ordinario.

Non solo, la stessa condizione deficitaria di esclusione definisce similmente la riconducibilità agli schemi legislativi della locazione come forma di godimento in favore dei privati.

La spiegazione appena fornita delinea il pensiero in materia del Giudice di legittimità a sezioni unite, il quale sussume il bene nel giust... _OMISSIS_ ...entare, circoscrivendo il rapporto giuridico tra le parti, a prescindere dalla qualificazione che invece queste hanno voluto dargli, dalla mancata ascrivibilità del bene nell’insieme di quelli appartenenti al patrimonio indisponibile, la mancanza dei requisiti soggettivi ed oggettivi, dati dalla volontà formalmente espressa e dalla destinazione vincolata relativa al soddisfacimento dell’interesse pubblico contingentato, stabiliscono la disciplina da seguire.

A questo proposito, v’è da dire che oramai si è fatta strada nel panorama giurisprudenziale la considerazione predominante che il rapporto giuridico dato dalle parti in causa, pubblica e privata, quasi sempre non sia correttamente assunto secondo la disposta classificazione, soltanto alla luce dei presupposti soggettivi ed oggettivi chiariti e stante anche l’inquadramento degli Enti pubblici nell’ambito delle persone giuridiche pubbliche ex art. 11 cod. civ., il giudice a... _OMISSIS_ ...efinisce non solo la natura privata o pubblica del bene oggetto del rapporto, ma chiarisce anche quando lo stesso possa essere dato in godimento mediante una procedura ad evidenza pubblica.

Tuttavia, occorre osservare che la qualifica del bene non è mai data dalla modalità di scelta del contraente, anche se nel rispetto dei principi di trasparenza e pubblicità che contraddistingue l’attività della P.A. la vincolatività alle procedure di affidamento dell’appalto pubblico, pur se si tratta di un bene disponibile, è doveroso, più asseritamente tale assunto regredisce a semplice “monito” se si tratta di beni disponibili appartenenti allo Stato.

Nell’ambito del rapporto locatizio di diritto privato decade anche il divieto di rinnovo tacito che ricorre esclusivamente per la contrattualistica pubblica, com’è noto infatti in tale fattispecie il rinnovo del rapporto comporta una nuova procedura ad evidenza pubbli... _OMISSIS_ ...l contraente.

È principio univocamente accettato che la forma scritta per tutti i tipi di contratti in cui è parte la P.A. sia obbligatoria, ciò è valevole sia per eventuali rinnovi sia, in caso contrario, per dichiarazioni di disdetta.

LA RIFORMA DEL “FEDERALISMO DEMANIALE”

Il fenomeno del “federalismo demaniale” conclude l’aspetto nozionistico dell’argomento trattato.

Proprio per questo, l’indagine introdotta in questo momento non è affatto casuale, ma la sua contestualizzazione mira ad evidenziare preliminarmente l’importanza che un necessario decentramento della gestione territoriale riveste nella ricognizione dei beni pubblici immobiliari.

Il federalismo demaniale rappresenta il portato di un lungo percorso di azioni statali mirate con il duplice intento di attuare quanto già disposto per tabulas nel dettato costituzionale, nonché di evitare ... _OMISSIS_ ...io immobiliare pubblico dell’Apparato centrale si depauperi per un insufficiente management di sviluppo e di implementazione.

Esso culmina con l’intervento del legislatore nel 2010 mediante il decreto legislativo n. 85 , testo nel quale si rispecchia la volontà dello Stato di dar vita ad una riforma concreta ed organica, ma soprattutto completa, intento che come si vedrà è stato parzialmente disatteso.

La fonte programmata che costituisce i binari operativi entro cui poi il legislatore governativo è rientrato con il provvedimento normativo del 2010 è costituito dalla legge n. 42 del 2009 , più segnatamente l’art. 19 prevede la possibilità di attribuire a titolo non oneroso ad ogni livello di Governo di distinte tipologie di beni patrimoniali in maniera commisurata alle capacità finanziarie, alle competenze ed alle funzioni esercitate per legge dalle Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane.

Il richi... _OMISSIS_ ...rt. 119, comma 6 della Carta costituzionale è d’obbligo non solo perché in esso si dichiara l’autonomia finanziaria del decentramento territoriale e quella patrimoniale, ma testualmente perché si afferma la facoltà dello Stato di destinare agli Enti subordinati risorse aggiuntive per favorire lo sviluppo e rimuovere gli squilibri sociali in un’ottica di perequazione e parità istituzionale.

Il decreto n. 85 può ben definirsi un traguardo raggiunto anche se non compone completamente il pensiero che lo stesso Legislatore statale aveva in mente, difatti a parte una serie frammentata di interventi contenuti in corpi normativi disciplinanti altre materie attraverso cui si è inteso percorrere ulteriori “piccoli passi” in tale direzione, pare che la riforma in tema si sia bruscamente interrotta.

Entrando nel merito del decreto citato si nota subito l’intenzione di valorizzare il patrimonio immobiliare con l&rsquo... _OMISSIS_ ...ei beni ivi ascritti ai “comparti locali” della P.A. che, per competenza e capacità, li sappiano amministrare e coordinare in un’ottica di sviluppo e produttività territoriale meglio del potere statale, molto spesso troppo lontano dalle consistenze locali e sicuramente sordo alle esigenze funzionali delle singole tipologie di beni demaniali diversamente ancorate alle logiche indigene.

La prospettiva amplia il quadro d’insieme e allo stesso tempo lo sviluppa migliorandone non solo la fruibilità della singola comunità, ma anche la produttività, nonché la monetizzazione, attraverso nuove metodologie di progettualità che indirizzino ad una più accurata cartolarizzazione il bene decentrato.

L’innovazione tecnica contenuta nel testo del provvedimento in menzione si articola in un complesso di norme che individuano il bene oggetto di trasferimento, ne stabiliscono i modi ed i termini di trasferimento e ne affermano lo... _OMISSIS_ ...enimento una volta perfezionatosi l’iter di cambiamento della proprietà.

L’articolazione in soli nove articoli rende abbastanza fluido l’intervento in materia, a dispetto della lunghezza però l’insieme è completo e la disciplina è anche esposta con la dovuta chiarezza, anche perché, stante la fonte tecnica di emissione, non poteva essere ipotizzabile un testo che comportasse un eccessivo sforzo ermeneutico per la sua applicazione.

Allo Stato spetta il compito di individuare i beni che possono formare il patrimonio trasferibile agli enti pubblici menzionati.

L’ausilio in tale scelta, anche per comprendere meglio gli interessi contrapposti, è rappresentato dalla Conferenza unificata.

L’art. 2, comma 4 del d.lgs n. 85/2010 realizza (rectius ribadisce) un generico dovere di informazione, più che un vero e proprio regime pubblicitario, in riferimento alle attività di valorizzazion... _OMISSIS_ ...i in “consegna”, che in ogni caso, pur non rispondendo a precise regole, devono essere sempre amministrati secondo le “buone pratiche” proprie dei principi tipici della P.A.

Ai sensi dell’art. 3, il conferimento avviene mediante decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con gli altri ministeri che abbiano competenza in materia.

Secondo il dettato dell’art. 4, il regime giuridico dei beni trasferiti è quello annoverato come patrimonio disponibile.

Di talché, il bene entra a far parte del patrimonio disponibile delle Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane potendo altresì, come recita il comma 3, essere alienato mediante una particolare procedura, comunque “semplificata”, che non solo prevede l’adozione delle varianti allo strumento urbanistico, ma anche un’attestazione di... _OMISSIS_ ...o;prezzo” rilasciata entro trenta giorni dalla richiesta dall’Agenzia del demanio o dall’Agenzia delle entrate/territorio a seconda della competenza sul bene stesso.

Affermando espressamente la “disponibilità” di questa tipologia di beni, il legislatore governativo ha voluto in questo caso svincolare da precedenti destinazioni il patrimonio oggetto di cambiamento, ciò si desume chiaramente senza alcuna particolare ermeneutica dal testo dell’articolo 4 che prevede una “formale” sdemanializzazione soltanto per la previsione ex se, che statuisce al riguardo con la semplice locuzione: « […] entrano a far parte del patrimonio disponibile […]».

Il successivo art. 5 menziona le singole tipologie di beni trasferibili e quelli esclusi dal passaggio.

L’articolazione della norma è abbastanza complessa, ma occorre chiarire che l’elencazione ivi r... _OMISSIS_ ... tutt’altro che una semplice classificazione, dovendosi piuttosto attribuire ad essa, secondo la più autorevole dottrina, un carattere rigorosamente tassativo.

L’attribuzione di ulteriori beni medio tempore resisi disponibili avviene ogni due anni secondo le medesime modalità.

Un’altra tappa importante del “Federalismo” è toccata con il Decreto-legge 21/06/2013, n. 69 in G.U. 20/08/2013 c.d. “Decreto del Fare”.

Più che altro si tratta di una semplificazione nel processo di trasferimento dei beni agli Enti territoriali secondo un nuovo modello disposto dall’art. 56 bis.

Sono resi ancora più snelli sia lo schema della richiesta da presentarsi all’Agenzia del Demanio, sia i tempi tecnici di risposta e di riesame in caso di diniego.

Il comma 5 menziona il termine di tre anni per il monitoraggio sull’utilizzo del bene da parte dell’En... _OMISSIS_ ...o assegnato, laddove infatti non dovesse essere impiegato utilmente il bene verrà fatto rientrare nuovamente nella disponibilità statale che ne assicurerà una migliore utilizzazione.