Sulla scorta dell'art. 3, commi 1 e 4, del d.lgs. 85/2010 il legislatore individua due tipi di forme di attribuzione patrimoniale.
Il comma 1 dell'art. 3 definisce il momento di selezione diretta senza l'avvio di un'attività d'impulso.
La stessa dizione della norma ci permette di comprendere che il presupposto formale di selezione del bene da attribuire è già stato eseguito in un tempo anteriore al momento di trasferimento sulla base dell'assunzione di una serie di proposte e di concertazioni di natura tecnica dei vari ministeri competenti in materia, premessi all'emissione amministrativa del provvedimento scelto dal legislatore per la determinazione del passaggio patrimoniale.
In questa fattispecie, dunque, le valutazioni vengono effettuate i...
_OMISSIS_ ...che, se la scelta dei beni attiene esclusivamente allo Stato non si può nascondere la preoccupazione che il metodo rischi così di non garantire la reale corrispondenza degli interessi territoriali degli enti successivamente destinatari della proposta.
Così facendo, infatti, la formulazione dell'iniziativa, che sarà poi oggetto dei decreti di traslazione, è avulsa da qualsiasi contesto ambientale, quasi come fosse "calata dall'alto", e al soggetto pubblico ricevente non rimane neanche un minimo discernimento per potere formulare la scelta in base alle capacità di gestione del bene ed alle specifiche destinazioni da dare per una migliore valorizzazione, per non parlare poi delle più elementari sufficienze strutturali ed organiche incidenti sulla concret...
_OMISSIS_ ...are il dato normativo rispetto all'evoluzione delle competenze, come in effetti è già successo in riferimento alle lettere "a" e "b" del comma 1 in menzione.
Si può comunque argomentare che l'individuazione ed il trasferimento adoperate in via del tutto automatica secondo le previsioni citate coincide con la particolare nomenclatura adottata, trattandosi di beni annoverabili come fonti esauribili, anche se, come viene escluso, non riguardano quelle a base di "idrocarburi" e "gas" ancora più preziose per l'utilizzo planetario che se ne fa.
La differenza non è di poco conto perché permette di dissociare i casi esposti dalla norma, quello "ope legis" in cui l'individuazione ed il trasferimento coincidono nello st...
_OMISSIS_ ...mine dichiarato di 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo comporta un altro limite per il soggetto attuatore, individuato ricordiamolo nel Presidente del Consiglio dei Ministri, che viene così sottoposto ad una condizione temporale di natura evidentemente ordinativa al fine di dare un giusto confine ai diversi gradi di esecuzione di quanto posto a base di una riforma sentita fortemente.
D'altra parte, la natura non perentoria del termine si ritiene possa essere stata una delle concause che hanno portato a ritenere la riforma federale un "fenomeno" palesemente inattuato.
Ad ogni modo, il computo dei giorni di decorrenza non è isolato dal contesto del decreto, ma deve essere raccordato con gli altri "paletti tem...
_OMISSIS_ ...uot;intreccio" vada arguito dal combinato disposto dei commi 1, 3 e 4 i quali, pur se apparentemente contenenti singole norme del tutto autosufficienti, si limitano vicendevolmente, richiamandosi secondo una "consecutio temporum" che vede la loro applicazione come "antecedenti del momento di attribuzione".
In questo contesto, il comma 1 dell'art. 3 non è più da ritenersi "staccato" dall'intero corpo di cui invero ne costituisce il "capo", ma debitamente collegato ad esso, anche perché è deduttivo presupporre che una selezione di beni uniforme su tutto il territorio nazionale non possa essere realizzata senza la compartecipazione degli enti istituzionali coinvolti nel processo federale.
Ciò è altresì ar...
_OMISSIS_ ... di congruità "l'entità delle risorse idriche che insistono sul territorio della Provincia e delle funzioni amministrative esercitate dalla medesima".
La proporzione suddetta è resa sulla base di un'intesa Regione-Provincia entro un anno dall'entrata in vigore del decreto, termine sicuramente perentorio considerato che il comma citato conclude che, in caso di decorrenza infruttuosa del tempo assegnato, il Governo avocherebbe a sé i poteri ivi demandati, agendo secondo il disposto di cui all'art. 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, che non solo individua nel Consiglio dei Ministri l'organo capace di emettere i provvedimenti necessari, anche normativi, ma concede allo stesso il potere di nominare un apposito "commissario ad acta".
Il comma...
_OMISSIS_ ...to selettivo dei beni elencati nei DPCM.
Il tandem Governo-Conferenza unificata deve agire sulla base di una forma procedurale disciplinata ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che, si dà il caso, riguarda i poteri della Conferenza permanente nell'ambito Stato-Regioni-Province autonome per la gestione dei centri di interesse funzionali di carattere comune, secondo lo strumento dell'intesa.
Il raggiungimento dello scopo comune, che si è detto essere la selezione del bene oggetto di trasferimento, viene arricchito con gli atti di indirizzo politico-amministrativo, già previsti dal comma 1, sempre di competenza degli organi ministeriali in quella sede anticipati.
E' bene precisare che l'esatta cronologia di atti po...
_OMISSIS_ ...ificando altrimenti lo svilimento delle funzioni concertative dei protagonisti della Conferenza.
Tuttavia, se il momento di partecipazione rappresenta quello più qualificante sotto il profilo della concertazione, in dottrina ciò ha dato seguito ad un acceso dibattito concentratosi sull'efficacia determinante dei ruoli in esso assorbiti: da un lato, infatti, si vede un Governo sottomesso alle forze degli enti territoriali agenti e costretto a "devolvere" più di quanto in effetti esso non voglia; dall'altro, al contrario, non si vuole affatto sottoporre a cooptazione ogni bene richiesto negli elenchi di disponibilità.
Orbene, a parere di chi scrive, non sembra affatto si possa condividere né l'una né l'altra delle citate posizioni estremiste, ben...
_OMISSIS_ ...fondamentale per l'assunzione dei DPCM, non sembra di poco conto e permette di pervenire alle conclusioni che, se proprio non si può esprimere un equo bilanciamento tra le parti, non si può neanche definire il rapporto tra le stesse come contrapposto con reciproci poteri di veto, piuttosto esso deve essere ascritto in un significato di piena collaborazione: quella del Governo come legittimato formale per l'attribuzione, anche perché è sua la paternità del provvedimento finale; e quella degli enti rappresentati come portatrice di interessi ed esigenze autoctoni, che comunque trovano lo sbarramento motivazionale nei presupposti di carattere generale dei commi 1 e 2 della norma in esame.
L'ermeneutica conclusiva del comma 3 prevede a corredo degli elenchi così predispos...
_OMISSIS_ ...e si affideranno essenzialmente a queste indicazioni, mentre la validazione della catalogazione così contenuta nei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri diventerà efficace dalla data di pubblicazione di questi nella Gazzetta Ufficiale.
L'istruttoria del procedimento di selezione principiata dal comma 3 viene dettagliata e conclusa nel comma 4, che, come abbiamo detto, rappresenta "l'altro percorso" funzionalizzato al trasferimento del bene in argomento.
Se il comma appena analizzato contiene una prima parte della procedura, pervenendo a formare gli elenchi in maniera partecipata mediante la Conferenza e l'apporto dei vari enti coinvolti, ora si tratta di attingere alle liste, dotate come si ricorda delle informazioni utili per e...
_OMISSIS_ ...l comma 4 non fa "sconti a nessuno" e demanda a tutti, sia Regioni sia Enti locali, l'onere di produrre apposita domanda di attribuzione.
La domanda deve essere presentata entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione dei decreti suddetti sulla Gazzetta Ufficiale, termine da ritenersi inderogabile in quanto esplicitamente perentorio.
Il soggetto governativo individuato per la ricezione della modulistica suddetta è l'Agenzia del demanio, a cui ancora una volta, come in passato, il Governo si affida per la gestione del patrimonio oggetto di censimento, individuazione e affidamento.
La domanda non può essere presentata sic et simpliciter, sarebbe soggetta a problematiche interpretative che darebbero luogo a probabili querimonie e pos...
_OMISSIS_ ...icità resa palese dalla futura organizzazione., di talché se la richiesta è formalizzata per un gruppo di beni la relazione deve essere perequata per ogni singolo di essi.
Entro ulteriori sessanta giorni, l'istruttoria avviata con la richiesta preventiva deve trovare compimento su proposta del Ministro delle Economie e Finanze, sentite le Regioni e gli Enti locali, tramite un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il provvedimento finale una volta pubblicato in Gazzetta costituirà titolo dichiarativo della proprietà, valido affinché possa essere trascritto presso gli Uffici della Conservatoria immobiliare e volturato a beneficio dell'ente richiedente.
Il monitoraggio dell'attività svolta non finisce qui, prosegue, infatti,...
_OMISSIS_ ...pettate il Governo, nell'esercizio dei propri poteri ex art. 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131 potrà sostituirsi ancora una volta all'Amministrazione inadempiente, nominando eventualmente un commissario ad acta per la gestione del bene sempre nell'ottica della valorizzazione ed implementazione dello stesso.
In precedenza, il bene poteva essere annesso al patrimonio vincolato affidato principalmente all'Agenzia del demanio secondo la vecchia disposizione di cui al comma 6 , abrogato nel 2012 dalla legge n. 735 , in virtù del richiamo diretto dello stesso comma 5, ma ora, stante la caducazione a cui il legislatore non ha posto riparo, l'affermazione attestante questa possibilità, rimasta comunque nel dettato letterale, è da considerarsi superata.
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_OMISSIS_ ...ione delle procedure di attribuzioni scadenzate da tappe temporali per la maggior parte in maniera perentoria, eppure un'ulteriore modalità di devoluzione destinata a perpetuarsi nel tempo esiste, più segnatamente potremmo definire questa procedura come un "moto perpetuo con cadenza biennale".
La locuzione usata volutamente è un chiaro indizio sulla presenza dell'art. 7 nel "corpus" della riforma e, pertanto, deve necessariamente essere vagliata con molta attenzione, soprattutto in questo preciso punto del lavoro svolto.
La disamina delle fonti storiche denota come questa norma sia stata più che altro un'aggiunta tardiva al resto del testo usato proprio perché non poteva essere realizzato un disegno che chiudesse le "frontiere" ...
_OMISSIS_ ...l capoverso introduttivo, pur richiamando la solita "trafila" di atti prodromici all'emanazione del D.P.C.M. di turno, imprime il dies a quo della motiva attribuzione dal 1° gennaio del secondo anno successivo a quello di entrata in vigore, ma poi lo ripete sine die in quanto ne afferma la rinnovabilità ogni due anni senza precisare in alcun modo la fine.
In punto di diritto, dunque, il legislatore ha voluto prevedere una "clausola di salvaguardia" in caso di eventuale incompletezza delle operazioni di individuazione prodromiche del trasferimento laddove da un'attività ricognitiva "saltassero fuori" ulteriori beni, eventualmente resisi disponibili al passaggio, pur se completate le procedure secundum ius, cioè previste ai commi 1 e 4 dell'ar...
_OMISSIS_ ...ie di beni assoggettabili a questa particolare condizione giuridica secondo l'art. 5 di futura memoria.
Vieppiù che l'aspetto cognitivo, che è stato posto come ratio della norma, come è stato detto, è esaurito dal consueto "mantra" dell'intera normativa, per cui si agisce "su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per le riforme per il federalismo, con il Ministro per i rapporti con le Regioni e con gli altri Ministri competenti per materia, su richiesta di Regioni ed enti locali".
Quello che si cerca di far capire, che poi rappresenta la peculiarità dell'art. 7, è che in un singolo precetto normativo è assorbita interamente la meccanica del decreto legislativo.
Ne è prova il secondo ...
_OMISSIS_ ...ovviamente ai decreti biennali, né in antecedenti atti del Direttore dell'Agenzia del demanio secondo quanto prescrive l'art. 5, comma 3.
La mutualità con il comma 4 è di per sé evidente, ma viene accentuata maggiormente dalla obbligatoria produzione della relazione di accompagnamento, che marca "i benefici" provenienti da una diversa gestione del bene secondo il collegamento della sua funzionalità con il territorio locale.
Anche in questo caso, il procedimento è concluso con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che adotta la dislocazione.