Il fine economico nel procedimento di dismissione del patrimonio pubblico immobiliare

l tema ricorrente di ogni manovra federalista contenuta nei diversi interventi legislativi succedutisi in materia, di cui il decreto legislativo 85/2010 rappresenta il "summum ius", risulta in netta evidenza contrassegnato dal concetto di valorizzazione.

Ispirato dai più nobili principi costituzionali inerenti all'economicità, alla promozione, allo sviluppo sociale ed all'integrità territoriale ha permesso l'attività di dismissione patrimoniale pubblica secondo lo schema della concertazione, senza peraltro rinunciare all'esercizio di quel potere pubblico tipico della norma di legge appositamente prevista per l'attuazione della destinazione d'uso a beneficio della collettività.

Tuttavia, la gestione del patrimonio immobiliare nell'ottica di una sua valorizzazione non ha mai trascurato il fine economico, direttamente configurabile nella sua accezione di "prima necessità", caratterizzato dall'alienazione.

In t... _OMISSIS_ ...re leggere ogni normativa di riferimento, compresa quella per cui si scrive il presente documento, a cominciare dal noto decreto "Tremonti" teso a trasformare l'immobile pubblico in uno strumento finanziario produttivo di un primo profitto, sotto forma di acconto del prezzo, per poi definire l'intero introito nella fase conclusiva della vendita con il calcolo della differenza, attraverso un complesso percorso di conferimento nel patrimonio fondiario di società di cartolarizzazione.

Il valore del fondo stabilisce il costo dei titoli che ne rappresentano nominalmente la consistenza, e la distribuzione degli stessi sul mercato degli investitori cristallizza il principio della cartolarizzazione trasformando questa dote in capitale economico.

L'equivalenza capitale fondiario/capitale economico è contraddistinta dall'indice di affidabilità e garanzia dell'immagine pubblica affidata al titolare dell'immobile, ed ottimizza i ricavi grazi... _OMISSIS_ ...a dell'intera procedura di alienazione.

Il ricorso alla compravendita, inteso come contraccettivo alla crisi finanziaria che affronta il comparto pubblico in ogni sua estrinsecazione territoriale, assume la posizione di principale referente anche nella disposizione di cui all'art. 58 del decreto-legge n. 112 del 2008, che realizza il c.d. "PAVI" o Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari degli Enti territoriali.

Composto dall'elencazione di beni immobiliari che formeranno il patrimonio disponibile oggetto dell'alienazione, il piano viene approvato mediante una delibera consiliare ai sensi dell'art. 42 del d.lgs. n. 42/2000 (il c.d. T.U. degli Enti locali) in forma allegata al bilancio previsionale.

La competenza sul patrimonio dell'organo consiliare permette che i beni censiti attraverso un accurato lavoro di indagine, stima e valorizzazione, perdano la loro conformità alla precedente destinazione pubbl... _OMISSIS_ ... informati e possano così formare il centro d'interesse di relazioni economiche pubblico/privato.

Sotto il vessillo della progressione economica, dunque, il patrimonio immobiliare pubblico costituisce una risorsa di grande importanza e la tecnica dell'alienazione è sempre la più ricercata in quanto vista come immediato percettore di liquidità, ma anche come una forma di investimento sull'implementazione di servizi o per una migliore conduzione facilitata dal management privato.

Come già anticipato con la legislazione sui generis in minima parte richiamata, anche il federalismo demaniale non si esime da simili commenti e, nonostante la rigidità di alcune norme in esso contenute, il fine economico della vendita rappresenta principalmente gli intenti del legislatore e la ratio voluta per realizzare il movimento immobiliare da pubblico a pubblico, e poi da questo al privato.

Ciò si vede anche dall'ampia traccia delineata in... _OMISSIS_ ..., che sposa interamente lo scopo ampiamente illustrato del fenomeno devolutivo federale, applicando il contenuto dell'intero sistema legislativo in argomento, secondo il regime di autorizzazione, all'alienazione nell'ambito delle procedure di dismissione del patrimonio culturale.

E' quanto si afferma in una recente pronuncia del Tar Lazio, che apprezzabilmente realizza una testimonianza completa di ermeneutica finalizzata allo scopo del sistema.

La querelle affrontata ruota intorno al regime di cui all'art. 55 del d.lgs 42/2004 che disciplina il regime dell'alienabilità per i beni appartenenti al demanio culturale, ma non rientranti tra quelli previsti all'art. 54, commi 1 e 2.

E' quanto ribadisce il giudice amministrativo romano che si sofferma sul contenuto dell'art. 10, comma 3 lett. d) del Codice stabilendo per i beni ivi classificati ed oggetto della dichiarazione di interesse storico-artistico l'assoggettamento al sis... _OMISSIS_ ...dell'articolo citato a prescindere da chiunque appartengano.

La dichiarazione è quella contenuta nell'art. 13 ed accerta la sussistenza del particolare interesse richiesto per i beni di cui all'art. 10, comma 3.

La contrapposizione nasce proprio dalla disciplina dettata dall'art. 54, comma 1 lett. d-bis) che menziona come "altresì inalienabili" le cose immobili dichiarate di interesse particolarmente rilevante ai sensi dell'art. 10, comma 3 lett. d), "blindando" di fatto la destinazione d'uso delle stesse.

L'art. 55, comma 1 prevede invece la modalità di alienazione per i beni culturali, che non rientrano tra quelli indicati dall'art. 54, comma 1, stabilendo l'autorizzazione ministeriale alla base di tali procedure.

In questo senso, viene ribadita la volontà del legislatore di lasciar fuori da questa condizione i beni di cui all'art. 10, comma 3 lett. d) che permangono pertanto nel g... _OMISSIS_ ...lienabilità.

Quello che apparentemente può sembrare uno "stallo" viene capovolto dal giudice citato, il quale sposta il centro dell'attenzione su altri corpi legislativi che incentrano la loro necessità d'azione per fronteggiare le crisi economiche contestualizzate ai periodi storici di riferimento su azioni mirate di spending review.

L'introduzione della finalità economica come funzione per il reperimento di risorse di finanza pubblica è contenuta nella stessa struttura codicistica all'art. 57 bis, comma 1, che contempla l'applicazione delle disposizioni di cui agli artt. 54-55-56 ad ogni procedura di dismissione o valorizzazione del patrimonio immobiliare culturale, eseguita per fini economici tramite azioni di alienazione, concessione in uso o locazione.

Nello specifico, la pronuncia de qua richiama la disciplina discendente dal decreto-legge 6 luglio 2011 n. 98, convertito nella legge 15 luglio 2011 n. 111 che, ... _OMISSIS_ ...mma 1 prevede con decreto del Ministero dell'Economia e della finanza la costituzione di una società di gestione del risparmio per l'istituzione di uno o più fondi di investimento immobiliare promossi o partecipati dagli enti territoriali di competenza, direttamente o tramite società interamente partecipate da questi.

La linea è quella di conferire il bene immobiliare pubblico o il diritto reale su questo insistente nel fondo patrimoniale con la successiva emissione di quote.

A monte, dovrà essere allestito un progetto di valorizzazione validato da un atto deliberativo dell'organo competente, che relazioni sull'investimento immobiliare.

Il richiamo tramite ulteriori interventi è altresì rafforzato dalla normativa precedente di gestione di questa tipologia di fondi immobiliari prevista dall'art. 4 del decreto-legge 25 settembre 2001 n. 351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001 n. 410, il cui cont... _OMISSIS_ ...ce un capostipite in materia di devoluzione e cartolarizzazione del patrimonio immobiliare nell'ottica di trasformazione del bene in uno strumento finanziario teso a soddisfare il bisogno di liquidità, mettere un freno alla crisi finanziaria e bilanciare le "casse" pubbliche.

Tuttavia, l'analisi non è ancora completa in quanto il bene culturale, ossia quel bene che assolve ad una particolare funzione riconosciuta e tutelata dal Codice del 2004, non è coinvolto nella dinamica di devoluzione fondiaria previsto dalla legislazione finanziaria citata, pur se innovativa, occorre pertanto ai giudici un'altra fonte di raccordo che offra l'aggancio dovuto, e questa opportunità sembra essere fornita dal comma 5 dell'art. 33 già menzionato.

Si tratta di un appello importante perché vengono sanciti gli effetti applicativi degli artt. 12 e 112 del Codice dei beni culturali e paesaggistici, nonché dell'art. 5, comma 5 del d.lgs 28 maggio 2010, ... _OMISSIS_ ...alismo demaniale.

Più segnatamente, la formula segnata dagli artt. 112 del Codice e 5, comma 5 del decreto federale dispongono in merito alla dinamica di valorizzazione di un bene culturale mediante la predisposizione di piani strategici di sviluppo e di una conseguente stipula di accordi non solo per l'ottemperanza del predetto scopo, ma anche per il trasferimento patrimoniale nel demanio delle Regioni, Province e Comuni, quali soggetti attuatori degli interventi programmati sul territorio.

Il complesso normativo suddetto, principiato con la disposizione dell'art. 57 bis, prevede la logica intellettiva di condurre l'organo giudiziario a ritenere applicabile in via estensiva l'attività derogatoria di alienazione di cui all'art. 55 del Codice dei beni culturali e paesaggistici anche alla varietà di beni indicati dall'art. 10, comma 3 lett. d) dello stesso, previa autorizzazione ministeriale.

La locuzione vincente risiede propri... _OMISSIS_ ... comma 5 del D.L. 6 luglio 2011 n. 98, il quale, riportando la dizione "per gli immobili sottoposti alle norme di tutela di cui al d.lgs. 42/2004" rende compatibili "la procedura di cui all'art. 10 comma 3 lettera d) d.lgs. 42/2004 con gli effetti di cui all'art. 55 dello stesso d.lgs. fin quando non è autorizzata la vendita da parte dell'Autorità ministeriale secondo le procedure di cui agli articoli 13 e ss. del Codice dei beni culturali", supera ogni ostacolo divisorio al riguardo.

In conclusione, il teorema dedotto dalla giurisprudenza fissa nel caso concreto la difficile opera necessaria di compenetrazione tra due aree funzionanti in spazi e tempi diversi, ma pur sempre collegate.

Da un lato, infatti, si afferma l'esigenza di fruizione collettiva con destinazione vincolata del patrimonio culturale, dall'altro, lo scopo economico di risanamento dei bilanci pubblici, la cui fusione è argomentata con il ricorso a compl... _OMISSIS_ ...ere di chi scrive "geniali", metodologie di cambiamento della "materia", anche se simbolo di un'identità storica, in mera economia "virtuale", disperatamente utile al comparto pubblico sempre di più risucchiato dal "gorgo" di una finanza fallimentare.