L’annullamento d’ufficio dei titoli edilizi

PATOLOGIA --> AUTOTUTELA --> TITOLO EDILIZIO

L’annullamento d’ufficio dei titoli edilizi non è un provvedimento finalizzato al mero ripristino della legalità, bensì un provvedimento discrezionale, la cui adozione postula che l’Amministrazione agisca entro un termine ragionevole ed esplicitando le ragioni di interesse pubblico, concrete ed attuali, che prevalgono sugli interessi dei privati destinatari del provvedimento sfavorevole.

Nel caso in cui l’Amministrazione abbia emanato l’ordine di demolizione di un’opera mai sanata, ovvero si sia limitata ad annullare in via di autotutela la concessione illegittima originariamente rilasciata, anche se l’ordine (o il provvedimento di autotutela) arriva dopo molti anni dalla realizzazione, esso è da considerarsi legittimo e non deve essere motivato l’annullamento del titolo edilizio.

L’autotutela in materia edilizia cos... _OMISSIS_ ...zio di potere discrezionale, rispetto al quale non può riconoscersi alcun obbligo di provvedere.

Il simultaneo esercizio del potere di annullamento in autotutela e di quello repressivo per le difformità dal titolo edilizio non è consentito rispetto alle stesse opere, ma non è invece escluso in linea di principio con riferimento a lavori diversi relativi alla realizzazione di un unico manufatto. Non può infatti escludersi che il privato, in possesso di un titolo già in sé illegittimo, se ne discosti altresì in sede esecutiva. Laddove l’Amministrazione ritenga che effettivamente sussista una siffatta ipotesi, essa è tenuta a precisare esattamente quali opere debbano considerarsi previste dal titolo, pur ritenuto illegittimo, e quali invece siano state eseguite in difformità rispetto alle precedenti denunce di inizio di attività. Ben diverso è infatti, come detto, il trattamento che l’ordinamento riserva alle due fattispecie, le quali (anch... _OMISSIS_ ... nel contesto dello stesso provvedimento) devono essere distintamente trattate, in quanto soggette all’esercizio di poteri tra loro autonomi e fondati su presupposti del tutto differenti.

In tema di annullamento d'ufficio dei titoli edilizi, la motivazione è integrata dall’allegazione del vizio che inficia il titolo edilizio, dovendosi tenere conto, per il resto, del particolare atteggiarsi dell'interesse pubblico in materia di tutela del territorio e dei valori che su di esso insistono (ambiente, paesaggio, salute, sicurezza, beni storici e culturali) che quasi sempre sono prevalenti rispetto a quelli contrapposti dei privati; nonché della eventuale negligenza o della malafede del privato che ha indotto in errore l'amministrazione o ha approfittato di un suo errore.

La circostanza che il provvedimento di ritiro del permesso di costruire rechi la stessa motivazione del provvedimento espresso di diniego tardivamente emanato non è ... _OMISSIS_ ...so di potere per sviamento: invero, è normale che questo venga motivato in relazione alle stesse ragioni di contrasto con la normativa urbanistica declinate nell’atto tardivo di diniego espresso, costituendo esse i vizi di legittimità su cui il provvedimento di ritiro viene a fondarsi.

La disciplina legislativa del potere di autotutela concernente atti di carattere edilizio non si differenza da quella che caratterizza, in linea generale, l’istituto de quo.

Quando vi è un titolo che consente la realizzazione di manufatti, il mancato rispetto delle prescrizioni in esso contenute ed il conseguente contrasto con la previsione urbanistica, comporta una perdurante situazione contra ius, che consente all’amministrazione di emanare provvedimenti di autotutela o sanzionatori, finalizzati non solo al ripristino della legalità, ma anche ad imporre il rispetto dell’atto di pianificazione o che ha conformato l’area.
|... _OMISSIS_ ...zzazione di un manufatto in base ad un titolo che contrasta con una previsione (urbanistica, paesaggistica, archeologica, idrogeologica ecc.) che comporta un divieto di edificazione dà luogo ad una perdurante situazione contra ius che consente all'amministrazione di emanare un provvedimento di autotutela.

E’ preciso dovere dell’amministrazione comunale, cui è affidata la gestione del territorio, evitare la compromissione dell’ordinato sviluppo urbanistico che va attuato attraverso gli strumenti pianificatori generale e di dettaglio: sussiste, quindi, l’interesse pubblico dell’amministrazione alla rimozione in autotutela di provvedimenti assunti in violazione della disciplina urbanistica–edilizia.

Nel valutare la ragionevolezza del termine entro il quale l'amministrazione interviene in autotutela, è corretto il riferimento, quale "tertium comparationis" normativo, all'art. 39 D.P.R. 380/2001, che ... _OMISSIS_ ...otere regionale di annullamento del permesso di costruire fissando in dieci anni dalla adozione il termine massimo per il loro annullamento

L'annullamento in autotutela del permesso di costruire per motivi di carattere edilizi non presuppone l'acquisizione del parere della Soprintendenza, anche se l'autotutela è esercitata per tutelare il pregio estetico della zona.

L'art. 8, ultimo comma, d.l. 8/1982 - a norma del quale «prima di procedere all'annullamento delle concessioni assentite ... l'autorità competente deve indicare agli interessati gli eventuali vizi delle procedure amministrative e gli elementi progettuali o esecutivi che risultino in contrasto con le norme o i regolamenti vigenti, assegnando un termine non inferiore a trenta e non superiore a novanta giorni per provvedere alle modifiche richieste» - si applica soltanto ai soli titoli abilitativi tacitamente formati ai sensi del medesimo art. 8 e non sono estensibili al... _OMISSIS_ ...itoli abilitativi espressi.

Dal combinato disposto degli artt. 21-nonies legge 241/1990 e 38 D.P.R. 380/2001 emerge che a seguito della riscontrata illegittimità del titolo edilizio, la PA procedente deve operare due distinte e progressive ponderazioni comparate dei contrapposti interessi in gioco: una di primo livello afferisce direttamente alla normativa generale sul procedimento, condizionando la caducazione dell’atto illegittimo; nel caso di scelta affermativa, una seconda e definitiva fase di valutazione riguarda invece più da vicino le concrete modulazioni di ricaduta del deliberato annullamento sulla sfera giuridica del destinatario, in attuazione del citato art. 38 D.P.R. 380/2001.

In materia di autotutela del titolo edilizio, l'ambito della motivazione esigibile è integrato dalla allegazione del vizio che inficia il titolo edilizio dovendosi tenere conto, per il resto del particolare atteggiarsi dell’interesse pubblico i... _OMISSIS_ ...tela del territorio e dei valori che su di esso insistono (ambiente, paesaggio, salute, sicurezza, beni storici e culturali) che quasi sempre sono prevalenti rispetto a quelli contrapposti dei privati e dell'eventuale negligenza o della malafede del privato che ha indotto in errore l’amministrazione o ha approfittato di un suo errore.

Lo strumento tipico previsto dall’ordinamento per reprimere le difformità rispetto al titolo edilizio ed alla concessione di suolo pubblico non è il potere di autotutela.

PATOLOGIA --> AUTOTUTELA --> TITOLO EDILIZIO --> CASISTICA

Dopo il rilascio di un permesso di costruire in variante e il relativo certificato di agibilità, nulla preclude alla stessa amministrazione di procedere, ove se ne presenti successivamente la necessità, a ulteriori accertamenti finalizzati ad appurare che il detto titolo sia stato correttamente rilasciato.

L’onere motivazionale r... _OMISSIS_ ...quo;amministrazione in sede di annullamento in autotutela di un permesso di costruire è adeguatamente soddisfatto se viene ricostruita l’intera vicenda con puntuali riferimenti agli atti presupposti e viene documentata in maniera analitica la natura abusiva dei manufatti originari, l’irregolarità dell’originaria pratica edilizia e la sussistenza ed attualità della fascia di rispetto cimiteriale di 200 m..

L’assenza di sopravvenienze fattuali rispetto alla situazione posta a fondamento dell’annullamento in autotutela di un titolo edilizio ritenuto legittimo dal Giudice Amministrativo impone all’Amministrazione comunale, in caso di rilascio di titolo edilizio conforme a quello già annullato, di apportare una motivazione rafforzata, idonea a superare i convincimenti che avevano condotto al precedente annullamento d’ufficio.

E' paradossale e illegittimo l’annullamento in autotutela del titolo rilas... _OMISSIS_ ... che potrebbero ben essere oggi sanate mediante presentazione di una nuova istanza a tal uopo.

L'illegittimità degli atti di autotutela e delle sanzioni edilizie conseguenziali è irrilevante laddove in sede processuale sia stato accertato, con apposita consulenza tecnica d'ufficio, che l’immobile ricade parzialmente (nella specie, in una percentuale compresa tra l’86,56 % ed il 76,26%) in fascia di assoluta inedificabilità: la conclusione complessiva del contenzioso in sede di rinnovazione dell’originario procedimento amministrativo, infatti, non potrebbe non tenere conto dell’esito della consulenza tecnica d’ufficio.

E' illegittimo per difetto di istruttoria l'annullamento in autotutela del titolo edilizio se il il Comune, dopo aver acquisito gli accertamenti dei Carabinieri, non ha effettuato il dovuto e necessario approfondimento istruttorio circa la diretta pertinenza degli elementi così acquisiti anc... _OMISSIS_ ...ei manufatti interessata da un titolo di condono.

E' illegittimo l'annullamento in autotutela del titolo edilizio in sanatoria laddove la p.a. si è limitata ad acquisire e richiamare un atto svolto dai Carabinieri ad altri fini, rispetto al peculiare esercizio del potere di autotutela.

Il riferimento ad una recinzione non autorizzata può al più giustificare l’adozione di provvedimenti edilizi sanzionatori, ma non certo l’annullamento del rilasciato permesso di costruire.

Quando non opera, ratione temporis, il termine massimo di diciotto mesi introdotto con la legge 7 agosto 2015, n. 124, il decorso di meno di due anni non opera in senso ostativo all'annullamento in autotutela del titolo edilizio in sanatoria.

L’accertamento della lottizzazione abusiva rappresenta grave illegittimità, di per sé idonea a sostenere l’annullamento in autotutela del titolo edilizio.

Non dedica a... _OMISSIS_ ...re considerazione all’interesse dei privati il provvedimento che si limita ad affermare che su di esso l’interesse pubblico è assolutamente prevalente: in tal modo non è ad esempio considerato il tipo di attività alla quale l’immobile da demolire sia eventualmente adibito, attività che potrebbe in teoria anche essere collegata con immediate necessità di vita dei proprietari.

L’annullamento d’ufficio dei permessi edilizi illegittimi può basarsi anche su un mero richiamo alla situazione di fatto laddove il vulnus concreto all’interesse pubblico emerga ictu oculi in relazione all’interesse immediatamente protetto dalla norma violata.

Il rilascio di un titolo illegittimo per violazione della disciplina in materia di distanze tra edifici frontistanti non legittima il perpetrarsi di analoghe illegittimità mediante il rilascio di ulteriori permessi di costruire affetti da identica illegittimità ma impone pi... _OMISSIS_ ...ne di agire in autotutela.

E' da considerarsi soddisfacente una motivazione sintetica e per relationem dell'annullamento in autotutela del permesso di costruire se gli estremi logici e giuridici dell'incompatibilità fondano nella infrazione alla disciplina edilizia per la non conformità urbanistica dell'intervento richiesto, ricadente in zona vincolata.

Una volta decorso il termine ragionevole per l’esercizio dei poteri di autotutela avverso un titolo edilizio, nessun obbligo a provvedere si può configurare in capo al Comune, non essendo più il titolo per il quale si chiedeva l’intervento in autotutela suscettibile di annullamento da parte dell’Amministrazione.

E' legittimo annullare in autotutela un condono edilizio per un’esigenza sostanziale per la salvaguardia di interessi pubblici, per la corretta riconciliazione tra la morfologia dei luoghi e i contenuti dell’atto di vincolo di destinazione ... _OMISSIS_ ...lla specie censurando la riduzione – da parte dell’edificatore del fabbricato – della doverosa larghezza del porticato antistante locali privati, poi adibiti ad attività commerciali, a tutto vantaggio dell’aumento dimensionale e volumetrico dei locali stessi, il tutto in contrasto con un preciso impegno assuntosi in origine dall’edificatore, di mantenere piuttosto una data larghezza del porticato medesimo a vantaggio della pubblica esigenza di fruire in situ di uno spazio significativo, adibito a pubblico passeggio e transito pedonale, oltre che idoneo a gar...


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