Giuseppe Prezzolini scrisse che «l’Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono».
Dai tempi della “Pisanelli”, la buona vecchia legge 2359 del 1865, nessuna disposizione in questa materia ha scatenato l’odio e l’amore degli operatori come l’articolo 43 del dPR 327/2001, contenente la disciplina della cosiddetta “acquisizione coattiva sanante”, articolo dichiarato incostituzionale e risorto, come l’araba fenice, nelle vesti dell’attuale articolo 42-bis.
Ebbene, l’odio verso tale istituto è, in genere, quello dei “fessi” prezzoliniani, cioè di quei funzionari scrupolosi e coscienziosi che cercano di districarsi ogni giorno nel complicato arabesco della procedura espropriativa, che, tra varianti urbanistiche, conferenze di serviz...
_OMISSIS_ ... partecipative, complesse determinazioni dell’indennità, continue e talora ridondanti notifiche e pubblicazioni, assomiglia ad una infinita ed estenuante corsa ad ostacoli per arrivare ad una appropriazione legale e corretta della proprietà privata.
E l’amore è, sempre in genere, quello dei “furbi”, di coloro che, usurpando la proprietà altrui con ignoranza spesso sprezzante e con negligenza ancor più spesso brutale, si trovano servito su un vassoio d’argento il più perfetto e sublime dei condoni all’italiana, grazie al quale è il peccatore stesso, dopo essersi confessato in un coccodrillesco mea culpa, consistente nell’esternazione delle circostanze nelle quali la procedura è divenuta illegittima, e dopo aver recitato la preghierina di circostanza, e dall’esito scontato, della tardiva comparazione degli interessi ad opera realizzata – grottesco simulacro di rispetto della proprietà privata, destinata in ogn...
_OMISSIS_ ...bere – ad autoassolversi, confermando e consacrando i risultati del suo peccato.
La strada maestra per correggere le storture sarebbe in tutta evidenza ben altra: un paio di eclatanti e dolorose restitutiones in integrum, e di conseguenti esemplari condanne dei responsabili da parte della Corte dei Conti, e tutti filerebbero diritto. Delitto e castigo, altroché delitto e perdono!