Computo e applicazione delle distanze legali: casistica

VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DISTANZE --> CASISTICA

Il gazebo non può assumere rilevanza ai fini dell'applicazione della disciplina delle distanze ex art. 873 c.c.

Le pertinenze di piccole dimensioni non sono tenute a rispettare la disciplina in materia di distanze, né sono soggette a permesso di costruire.

In presenza di una strada pubblica tra due fondi non è consentito derogare alla distanza minima stabilita dall'art. 9 D.M. 2.4.1968 tra pareti finestrate di edifici antistanti, neppure con il consenso del vicino frontistante, in quanto, trattandosi di tutelare un interesse pubblico, di natura urbanistica, superiore a quello individuale dei proprietari dei fondi finitimi non trovano applicazione le dis... _OMISSIS_ ...quot;elemento ornamentale" per evitare che una costruzione con terrazzo in sostituzione di precedente copertura apparisse "capitozzata", non può di per sé giustificare la violazione delle norme in materia di altezza massima, tanto più che l'intenzione di apportare un elemento ornamentale ben poteva essere perseguita con altra soluzione.

La normativa sulle distanze degli edifici si riferisce ad opere che per la loro consistenza abbiano l'idoneità a creare intercapedini pregiudizievoli alla sicurezza ed alla salubrità del godimento della proprietà fondiaria.

Ai fini dell'applicazione delle distanze legali di cui all'art. 873 c.c., e delle norme integrative dettate dai regolamenti locali, deve intendersi per costruzione qualsiasi opera che, pur dif... _OMISSIS_ ...n si deve tenere conto della funzione principale od accessoria o pertinenziali del vano realizzato, quanto della sua consistenza fisica.

Deve qualificarsi come "costruzione" un manufatto di manufatto di calcestruzzo e cemento stabilmente infisso al suolo, e dotato di copertura adivita a terrazza, a nulla rilevando la mancanza di pareti.

Rientrano nella categoria degli sporti, e in quanto tali non computabili ai fini delle distanze, quegli elementi di natura ornamentale, di rifinitura od accessoria, come le mensole, le lesene, i cornicioni, le canalizzazioni di gronda e simili.

In tema di distanze fra edifici rientrano nella categoria delle sporgenze, non computabili ai fini delle distanze, soltanto gli elementi con funzione meramente o... _OMISSIS_ ...oni, le sporgenze di particolari dimensioni, come i balconi, costituite da solette aggettanti anche se scoperte, di apprezzabile profondità ed ampiezza.

VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DISTANZE --> CASISTICA --> ALBERI E PIANTE

In tema di distanze legali, la piantagione di granoturco va qualificata sostanzialmente come arbusto e non come albero ad alto o medio fusto per la stagionalità della stessa, per cui presenta differenti momenti di crescita, con l'effetto che la sua altezza costituisce un dato indifferente rispetto alla distanza dal confine.

Gli alberi di alto fusto che, a norma dell'art. 892 c.c., n. 1, debbono essere piantati a non meno di tre metri dal confine, vanno identificati con riguardo al... _OMISSIS_ ...to, quando il tronco si ramifichi ad un'altezza superiore a tre metri.

Gli alberi di fico non possono considerarsi di alto fusto, ma rientrano nella seconda delle categorie previste dall'art. 892 c.c., ai fini delle distanze da osservarsi dal confine, categoria in cui sono compresi gli alberi di non alto fusto, cioè quelli il cui fusto, sorto ad altezza non superiore a tre metri, si diffonde in rami. La distanza di questi alberi dal confine deve essere di un metro e cinquanta.

L’art. 892 c.c., che in difetto di regolamenti o di usi locali detta le distanze per le piantumazioni dal confine di proprietà a seconda dell’altezza delle piante (sulla base dello spazio ragionevolmente occorrente a ciascun tipo di albero), consente che siano piantati a mezz... _OMISSIS_ ...ire la crescita in altezza e favorirla in larghezza, rendendo così possibile l'avvicinamento dei rami e la formazione della protezione contro gli agenti esterni, devono comunque mantenere una maggiore distanza dal confine di proprietà rispetto alle siepi.

Le prescrizioni relative alle distanze legali degli alberi e delle piante dal confine, stabilite nei primi tre commi dell'art. 892 c.c., non devono essere osservate quando sul confine esista un muro divisorio e le piante non lo superino in altezza, in quanto in questo caso il vicino non subisce diminuzione di aria, luce e veduta.

Il diritto di pretendere la potatura dei rami degli alberi del vicino che si protendono sulla proprietà altrui, così come disciplinata dall'art. 896 c.c., non è limitat... _OMISSIS_ ...po e la frondosità della chioma invadere la sfera di altri soggetti.

Gli alberi ad alto fusto devono rispettare la distanza di 3 m dal confine, prescritta dall'articolo 892 primo comma numero 1 c.c.: se la distanza risulta violata, il trasgressore va condannato ad estirparli ai sensi dell'articolo 894 del codice civile, ma è libero di reimpiantarli ad una distanza non inferiore a quella legale.

Le siepi devono rispettare la distanza di un metro e mezzo dal confine, prescritta dall'articolo 892 primo comma numero 1 c.c.: se la distanza risulta violata, il trasgressore va condannato ad estirparla ai sensi dell'articolo 894 del codice civile, ma è libero di reimpiantarli ad una distanza non inferiore a quella legale.

VINCOLI ED EDIFICABILITÀ -... _OMISSIS_ ... genere le sporgenze di un edificio, che non abbiano semplice natura ornamentale, costituiscono parti della costruzione rilevanti ai fini del calcolo delle distanze.

I balconi vanno considerati ai fini della determinazione del calcolo delle distanze, essendo unica la nozione di costruzione agli effetti dell'art. 873 cod. civ., che non può subire deroghe da parte delle norme secondarie, neanche al limitato fine del computo delle distanze legali.

Un regolamento edilizio che stabilisca un criterio di misurazione della distanza tra edifici che non tenga conto dell'estensione del balcone è contra legem e va disapplicato, se non impugnato.

L'apertura di nuovi balconi su un edificio ricostruito in sostituzione di un precedente manufatto che ne era del ... _OMISSIS_ ...i con funzione meramente ornamentale, di rifinitura o accessoria (come le mensole, i cornicioni, le canalizzazioni di gronda e simili), non anche le sporgenze degli edifici aventi particolari proporzioni, come i balconi, costituite da solette aggettanti anche se scoperte, di apprezzabile profondità ed ampiezza, specie ove la normativa locale non preveda un diverso regime giuridico per le costruzioni accessorie.

Le disposizioni dei regolamenti locali in contrasto con la disciplina statale di cui all'art. 9 del D.M. n. 1444 del 1968 non possono essere applicate e sono da essa sostituite per inserzione automatica: sono dunque da ritenersi illegittime le disposizioni di natura regolamentare adottate da un comune volte a esonerare i balconi, anche se di apprezzabile profondità, d... _OMISSIS_ ...lla distanza tra edifici.

Nella verifica dell’osservanza delle distanze ai sensi dell’art. 9 d.m. 2 aprile 1968, n. 1444, vanno considerati i balconi, nonché tutte le sporgenze destinate per i loro caratteri strutturali e funzionali ad ampliare la superficie abitativa dei vani che vi accedono.

Il concetto di costruzione è necessariamente unitario in rapporto al parametro distanziale, esso non è suscettibile di essere differentemente modulato a seconda che si riferisca alla distanza tra costruzioni o alla distanza della costruzione rispetto al confine, con la conseguenza che se i balconi, in quanto elementi costruttivi che estendono in superficie il corpo di fabbrica, debbono necessariamente essere computati ai fini del calcolo della distanza tra fa... _OMISSIS_ ...lla determinazione del relativo calcolo, poiché il balcone, estendendo in superficie il volume edificatorio, costituisce corpo di fabbrica, e poiché il D.M. 2 aprile 1968, art. 9 stabilisce la distanza minima di mt. dieci tra pareti finestrate e pareti antistanti, un regolamento edilizio che stabilisca un criterio di misurazione della distanza tra edifici che non tenga conto dell'estensione del balcone, è "contra legem" in quanto, sottraendo dal calcolo della distanza l'estensione del balcone, viene a determinare una distanza tra fabbricati inferiore a mt. dieci, violando il distacco voluto dalla cd. legge ponte.

I balconi non appaiono riconducibili per dimensioni e caratteristiche costruttive a meri elementi ornamentali privi di rilevanza ai fini del calcolo delle... _OMISSIS_ ...ell'art. 873 c.c., dovendo quindi reputarsi che anche la presenza di un balcone imponga di ravvisare una situazione di parete finestrata.

In tema di distanze tra costruzioni su fondi finitimi, ai sensi dell'art. 873 c.c., con riferimento alla determinazione del relativo calcolo, poiché il balcone, estendendo in superficie il volume edificatorio, costituisce corpo di fabbrica, e poiché il D.M. 2 aprile 1968, art. 9, stabilisce la distanza minima di m. dieci tra pareti finestrate e pareti antistanti, un regolamento edilizio che stabilisca un criterio di misurazione della distanza tra edifici che non tenga conto dell'estensione del balcone, è "contra legem" in quanto, sottraendo dal calcolo della distanza l'estensione del balcone, viene a determinare una distanza tra ... _OMISSIS_ ...tra pareti finestrate di edifici aventi destinazione abitativa, a meno che detta inclusione sia espressamente prevista dalla normativa urbanistica locale.

Il balcone aggettante, avente funzione architettonica o decorativa, può essere compreso nel computo delle distanze solo nel caso in cui una norma di piano lo preveda.

Se anche nella nozione di pareti finestrate fossero ricomprese solo quelle munite di finestre e non anche quelle dotate di balconi, questi ultimi sarebbero pur sempre da considerare come parte della costruzione ai fini della distanza.

Quando risulti realizzato un edificio dotato di pianerottoli di prolungamento dei balconi e di setti in cemento armato, questi, ove non presentino funzione complementare meramente decorativa ma dime... _OMISSIS_ ...struzione e se ne deve tener conto ai fini dell'accertamento del rispetto della normativa sulle distanze; e ciò a maggior ragione qualora le distanze tra costruzioni siano stabilite in un regolamento edilizio comunale che non preveda espressamente un diverso regime giuridico per le costruzioni accessorie.

Va disapplicata la prescrizione del regolamento comunale che prevede che, ai fini del computo della distanza di dieci metri dalle pareti finestrate (art. 9 D.M. 1444/1968) i balconi aperti, le pensiline e i cornicioni non formano distanze fino ad un aggetto pari a 1/8,50 della distanza dai confini e per un massimo di metri 1,20; deve ritenersi, infatti, che le Amministrazioni comunali non possano operare valutazioni «a monte» attraverso norme regolamentari in or... _OMISSIS_ ... 1968 n.1444 è data dal fatto che esistano due pareti che si contrappongono di cui almeno una è finestrata.

A proposito della computabilità del terrazzo nella distanza minima di cui di cui all’art. 9 del DM n. 1444, è vero che la distanza di 10 metri di cui alla norma suddetta costituisce limite inderogabile da parte della disciplina edilizia locale, ma è altrettanto vero che la stessa norma prevede “la distanza minima assoluta di m. 10 tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti”, mentre la computabilità dei balconi nelle distanze medesime è rimessa alla disciplina locale.

L'art. 9 del d.M. 1444/1968 non è violato laddove la veduta laterale del balcone non sia a dieci metri dalla parete frontestante: in tal caso, infatti non ricorro... _OMISSIS_ ...o antistante.

Il balcone aggettante può essere ricompreso nel computo della distanza dal confine solo nel caso in cui una norma di piano lo preveda espressamente.

Il balcone aggettante può essere ricompreso nel calcolo delle distanze tra le pareti finestrate soltanto ove una norma di piano lo preveda.

Rilevano nel computo delle distanze le pensiline, i balconi e tutte quelle sporgenze che per le particolari dimensioni sono destinate ad estendere ed ampliare la parte concretamente utilizzabile per l'uso abitativo dell'edificio.

Nel computo delle distanze tra pareti finestrate deve prendersi in considerazione il balcone sporgente di circa 50 cm.

Ai sensi dell'art. 840, co. 2, c.c., l'immissione degli sporti nello spaz... _OMISSIS_ ...uttamento, se pure non attuali ma concretamente ipotizzabili, dello spazio sovrastante l'area di proprietà del vicino.

Il "balcone" è parte della costruzione valutabile ex art. 873 c.c. non tenendosi conto unicamente di quegli sporti, oggettivamente limitati e per finalità sostanzialmente estetiche, inidonei a determinare intercapedini dannose o pericolose.

Le logge, alla pari dei balconi coperti e tamponati, costituiscono perimetro del fabbricato e quindi valgono ai fini del computo delle distanze previste per le pareti esterne.

Il concetto di costruzione, ai fini del rispetto della regola delle distanze, non deve necessariamente essere un edificio, ma può essere anche un qualsiasi manufatto e quindi anche un loggiato.

... _OMISSIS_ ...EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DISTANZE --> CASISTICA --> BARBECUE

L'art. 890 c.c., secondo cui chi presso il confine vuole fabbricare forni o camini, per i quali può sorgere pericolo di danni, deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti e, in mancanza, quelle necessarie a preservare i fondi vicini da ogni danno alla solidità, salubrità e sicurezza, va letto nel senso di considerare le cose espressamente elencate come gravate da una presunzione assoluta di nocività o pericolosità.

Il rispetto della distanza prevista dall'art. 890 c.c., nella cui regolamentazione rientrano anche i forni quali i barbecue, è collegato ad una presunzione assoluta di nocività e pericolosità che prescinde da ogni accertamento concreto nel cas... _OMISSIS_ ...lativa, che può essere superata ove la parte interessata al mantenimento del manufatto dimostri che mediante opportuni accorgimenti può ovviarsi al pericolo o al danno del fondo vicino.

Le norme relative alle distanze dai confini presuppongono la realizzazione di un edificio avente rilevanza urbanistica e quindi non si applica al manufatto consistente in un barbecue coperto e aperto ai lati realizzato sulla terrazza di un albergo.

VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DISTANZE --> CASISTICA --> BARRIERE FONOASSORBENTI

L’art. 9 D.M. 1444/1968 si applica anche alle barriere fonoassorbenti, in quanto tale costruzione è tale da compromettere la possibilità di adeguato afflusso di aria e luce all’edific... _OMISSIS_ ...ette allla normativa in materia di distanze.

VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DISTANZE --> CASISTICA --> CASE A SCHIERA

La previsione urbanistica secondo cui nella zona destinata alla costruzione di case a schiera non sono stabiliti limiti di distanza tra edifici, non trova applicazione ove nel fondo finitimo preesista un edificio non posizion...
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.