La Decisione Quadro 2002/629/GAI: evoluzione del quadro normativo europeo

uo;adozione della Decisione Quadro del 2002 sulla tratta di esseri umani giunge a compimento di un complesso ed eterogeneo percorso normativo all’interno dell’Unione Europea il cui avvio può collocarsi nella adozione della Convenzione di applicazione dell’Accordo di Schengen del 19 giugno 1990 che all’art. 27 si limitava ad impegnare le Parti contraenti a stabilire sanzioni appropriate nei confronti di chiunque aiuti o tenti di aiutare, a scopo di lucro, uno straniero ad entrare o a soggiornare nel territorio di una Parte contraente in violazione della legislazione di detta parte contraente relativa all’ingresso ed al soggiorno degli stranieri, vale a dire a reprimere quelle condotte che poi sarebbero state definite di smuggling, solo se commesse a scopo di lucro. [1]

In seguito, nell’ambito del c.d. terzo pilastro, relativo alla cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale, l’Unione Europea ha svil... _OMISSIS_ ...ccio globale e pluridisciplinare in materia di prevenzione e contrasto alla tratta di esseri umani.

Con l’art.2 della Convenzione di Bruxelles del 26.7.1995 istitutiva dell’Ufficio Europeo di Polizia (c.d. convenzione Europol) si è data una prima definizione dei fenomeni dello smuggling e del trafficking.

Nel febbraio 1997 il Consiglio ha adottato un’Azione comune (97/154/GAI del 24 febbraio 1997) relativa all’azione di contrasto al traffico di esseri umani e lo sfruttamento sessuale dei minori invitando gli Stati membri a riesaminare le legislazioni nazionali in materia e incoraggiando la cooperazione giudiziaria e la protezione delle vittime nelle procedure giudiziarie.

Attraverso tale azione comune, gli Stati membri si sono impegnati a riesaminare le normative nazionali esistenti per fare sì che la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento sessuale dei bambini fossero considerati reati. Nel... _OMISSIS_ ... inoltre, la Commissione europea ha lanciato l’Iniziativa DAPHNE, al fine di finanziare misure di lotta alla violenza contro minori, adolescenti e donne.

Poco dopo, il Piano d’azione del Consiglio e della Commissione europea del 3 dicembre 1998 ha individuato la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento sessuale dei bambini tra quei reati per cui occorre valutare la necessità e l’urgenza di adottare misure per la previsione di norme minime relative agli elementi costitutivi e alle sanzioni.

Il Trattato di Amsterdam, entrato in vigore il 1 maggio 1999, ha espressamente menzionato all’art. 29 il contrasto al traffico di esseri umani come uno dei principali obiettivi della cooperazione giudiziaria e di polizia e nelle conclusioni del Consiglio europeo di Tampere del 15-16 ottobre 1999 (ai punti 22, 23, 26, 48) è stato dato carattere prioritario alla lotta contro la tratta di esseri umani per la creazione di uno spazio ... _OMISSIS_ ...urezza e giustizia all’interno dell’Unione e favorendo l’armonizzazione delle legislazioni penali in materia di traffico a fini di sfruttamento [2].

In tale ottica di possibile cooperazione rafforzata, si segnala anche l’avviata collaborazione trilaterale tra Italia, Francia e Germania in materia di contrasto alla criminalità transnazionale, con interventi tesi a potenziare o istituire nei paesi di origine e di transito dei flussi irregolari, reti di esperti e di ufficiali di collegamento specializzati in tema di immigrazione e documenti falsi e ad armonizzare e coordinare maggiormente l’attività di contrasto.

La Decisione istitutiva di Eurojust, adottata dal Consiglio in data 28 febbraio 2002 (modificata nel 2009), attribuisce all’organismo compiti di coordinamento e di “snellimento” della cooperazione tra gli Stati membri per ogni reato grave, in particolare di criminalità organizzata, inclus... _OMISSIS_ ... la tratta di esseri umani, allorquando siamo coinvolti almeno due stati membri della Comunità, con possibilità di fornire sostegno anche qualora le indagini interessino un solo stato membro ed un paese terzo.

Nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, proclamata a Nizza nel mese di dicembre del 2000, si ribadisce la proibizione della schiavitù e della tratta di esseri umani che costituiscono una grave violazione dei diritti e della dignità dell’uomo (art. 5).

La Decisione quadro relativa alla posizione della vittima adottata dal Consiglio dell’Unione europea il 15 marzo 2001 sottolinea la necessità che gli Stati membri ravvicinino le loro disposizioni (...) per raggiungere l’obiettivo di offrire alle vittime della criminalità, indipendentemente dallo Stato membro in cui si trovino, un livello elevato di protezione, precisando poi che le disposizioni della decisione quadro non hanno come unico obiettivo... _OMISSIS_ ...aguardare gli interessi della vittima nell’ambito del procedimento penale in senso stretto, ma comprendono altresì misure di assistenza alle vittime, prima, durante e dopo il procedimento penale, che potrebbero attenuare gli effetti del reato (così nelle considerazioni generali).

Orbene, tutti gli atti e le deliberazioni sopra menzionate hanno progressivamente contribuito a rafforzare, in ambito europeo, il sistema di prevenzione e repressione dei traffici di persone, e ben si inquadrano nel più ampio scenario normativo internazionale di sollecitazione all’adozione da parte dei diversi Paesi di misure omogenee per combattere seriamente il fenomeno della tratta.

Dunque, anche l’Europa ha gradualmente dimostrato di essere fortemente impegnata per contrastare un fenomeno che la coinvolge direttamente quale area di destinazione dei traffici di persone fino a giungere alla adozione di un testo normativo specifico,... _OMISSIS_ ...uadro del Consiglio d’Europa sulla lotta alla tratta degli esseri umani del 19 luglio 2002 (2002/629/GAI).

Peraltro anche dopo la adozione di tale testo, è continuato il (virtuoso) percorso comunitario in materia. Ed infatti, pressoché coeva alla Decisione sulla tratta, è la Decisione Quadro del Consiglio d’Europa del 13.6.2002 sul mandato d’arresto europeo che include la tratta tra i reati per cui è possibile il ricorso a tale incisivo strumento di cooperazione.

Nel settembre 2002, al termine della “Conferenza europea sulla prevenzione e la lotta alla tratta di esseri umani – una sfida globale per il XXI secolo” che ha riunito centinaia di esperti in materia provenienti da tutti i paesi europei, è stata resa pubblica la Dichiarazione di Bruxelles la quale, pur non essendo un documento ufficiale dell’UE, è stata posta a fondamento dell’azione della Commissione europea in materia di lotta alla t... _OMISSIS_ ...conclusioni sono state adottate dal Consiglio dell’Unione Europea dell’8 maggio 2003 che, raccomandando ai Paesi membri di ratificare la Convenzione di Palermo ed i relativi Protocolli, ha allegato in calce alle conclusioni la Brussels declaration on preventing and combating trafficking in human beings.

La Decisione quadro del Consiglio del 22 dicembre 2003 relativa alla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pornografia infantile assume rilievo, per certi aspetti, allorquando la tratta coinvolga i soggetti minori.

La Direttiva del Consiglio 2004/81/CE del 29 aprile 2004 ha ad oggetto, tra l’altro, il titolo di soggiorno da rilasciare ai cittadini di paesi terzi vittime della tratta di esseri umani o coinvolti in un’azione di favoreggiamento dell’immigrazione illegale che cooperino con le autorità competenti.

Il Consiglio dell’Unione europea dell’1 e 2 dicembre 2005 ha ... _OMISSIS_ ...rsquo;azione avente per oggetto le migliori pratiche destinate a prevenire e contrastare la tratta di esseri umani e l’obiettivo di rafforzare l’impegno dell’UE nella prevenzione e lotta alla tratta di esseri umani, finalizzata a qualsiasi tipo di sfruttamento, nonché nella protezione, nel sostegno e nel reinserimento delle vittime.

Al di fuori dell’ambito strettamente comunitario, durante il vertice di Varsavia del 16 maggio 2005, i capi di stato e di governo dei Paesi membri del Consiglio d’Europa hanno firmato una Convenzione sull’azione contro il traffico di persone con l’obiettivo di combattere il traffico di esseri umani, nazionale o internazionale, sia legato o meno al crimine organizzato.

L’entrata in vigore della Convenzione è avvenuta il 1 febbraio 2008. Uno dei principi più rilevanti enunciati nella Convenzione è quello per cui la protezione e la promozione dei diritti delle vi... _OMISSIS_ ...sere assicurate senza discriminazioni basate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni, l’origine nazionale o sociale, l’associazione con una minoranza nazionale, i beni posseduti, la nascita o un altro status. [3]

Da ultimo, come si vedrà in seguito, la Decisione Quadro n.2002/629/GAI del 19 agosto 2002 è stata recentemente sostituita dalla Direttiva 2011/36/UE del 5 aprile 2011.