L'acquisto e la perdita della cittadinanza francese: condizioni e procedure

Le diverse modalità di acquisto della cittadinanza

In Francia, la disciplina principale in materia di cittadinanza si rinviene nel codice civile (articoli da 17 a 33-2) e nella Convenzione del Consiglio d’Europa, del 6 maggio 1963, sulla riduzione dei casi di nazionalità plurima, cui la Francia ha aderito integralmente, al pari dell’Italia, pur avendone poi denunciato il Capitolo I, contenente la disciplina diretta a ridurre i casi di doppia cittadinanza, come si è detto [2].

La cittadinanza può essere acquisita in tre modi diversi: 1) la prima modalità comprende sia l’acquisizione per filiazione (jure sanguinis) sia quella per nascita (jure soli); 2) la seconda modalità è rappresentata dal matrimonio con cittadino o cittadina francese; 3) la terza è la naturalizzazione che richiede una decisione delle autorità francesi.

Lo jus soli esiste dal lontano 1515, con la variante doppio jus soli: è più facile ottenere la cittadinanza per uno straniero nato nel Paese da genitori stranieri a loro volta nati nel Paese.


Filiazione o nascita

Per quanto riguarda l’attribuzione per filiazione, è francese il figlio, legittimo o naturale, di una coppia in cui almeno uno dei due genitori sia francese (art. 18 c.c.).

Analogamente, è francese...


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La semplice nascita nel territorio nazionale non rileva ai fini dell’attribuzione della cittadinanza se non per i minori figli di apolidi o di genitori sconosciuti o che non trasmettono la loro nazionalità.

Inoltre, per effetto della legge di modifica del codice civile, del 16 marzo 1998 − che ha soppresso il regime della manifestazione di volontà − ogni bambino nato in Francia da genitori stranieri acquisisce automaticamente la cittadinanza francese al momento della maggiore età se, a quella data, ha la propria residenza in Francia o vi ha avuto la propria residenza abituale durante un periodo, continuo o discontinuo, di almeno 5 anni, dall’età di 11 anni in poi. Le autorità pubbliche e gli istituti di insegnamento sono tenuti ad informare le persone interessate sulle disposizioni normative in materia (art. 21-7 c.c.).

L’acquisizione automatica può essere anticipata a 16 anni dallo stesso interessato, con dichiarazione sottoscritta dinanzi all’autorità competente, o può essere reclamata per lui dai suoi genitori a partire dai 13 anni e con il suo consenso, nel qual caso il requisito della residenza abituale per 5 anni decorre dall’età di 8 anni.


Matrimonio

La cittadinanza francese è aperta, con dichiarazione da sottoscrivere...


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Fra i casi di difetto di assimilazione, rientra anche quello della mancanza del requisito linguistico e la maggior parte dei decreti di opposizione emanati dal Governo, in base alla suddetta normativa, viene motivata dal difetto di assimilazione linguistica.

Quanto all’indegnità, la cittadinanza francese non è concessa al coniuge straniero qualora sia stato condannato ad una pena detentiva superiore o uguale a 6 mesi senza condizionale, oppure sia stato oggetto di un decreto di espulsione o di una interdizione dal territorio, ovvero si trovi in una situazione irregolare, oppure sia stato condannato per atti di terrorismo.

In caso di opposizione del Governo si considera l’acquisizione della cittadinanza come mai avvenuta, tuttavia la validità degli atti intervenuti tra la dichiarazione e il decreto di opposizione non può essere contestata sulla base della mancata attribuzione della cittadinanza (art. 21-4 c.c.).


Naturalizzazione

La naturalizzazione per decisione dell’autorità pubblica può essere concessa solo allo straniero maggiorenne che dimostri la propria residenza abituale in Francia nei 5 anni precedenti la sua domanda, salvo che egli non abbia compiuto e ultimato due anni di studi in un istituto di istruzione universitaria francese o non abbia reso importanti servizi allo Stato, nel qual caso il criterio della residenza viene ridotto a 2 anni. Inoltre, per essere naturalizzato occorre avere la residenza in Francia al momento della firma del decreto.

Con residenza...


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Anche la cittadinanza per naturalizzazione non può tuttavia essere concessa a chi sia stato condannato ad una pena detentiva superiore o uguale a 6 mesi senza condizionale, o sia stato oggetto di un decreto di espulsione o di una interdizione dal territorio, o si trovi in una situazione irregolare, o sia stato condannato per atti di terrorismo.

Infine, sia l’acquisizione mediante dichiarazione (matrimonio) che quella mediante decreto (naturalizzazione) richiedono, in forme diverse, una conoscenza sufficiente della lingua francese da parte dell’interessato. Tale condizione non è richiesta per i rifugiati o apolidi che risiedono sul territorio nazionale da almeno 15 anni ed abbiano un’età superiore ai 60 anni.

Secondo l’art. 21-24 del codice civile: «Nessuno può essere naturalizzato se non dimostra la sua assimilazione alla comunità francese, in particolare attraverso una conoscenza sufficiente, secondo la sua condizione, della lingua francese».

In base a tale disposizione generale, come integrata dalla normativa legislativa, si stabilisce che chi presenta una domanda di naturalizzazione ha l’obbligo di presentarsi di persona ad un funzionario designato nominativamente dall’autorità prefettizia oppure da quella consolare, il quale...


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Va precisato che la conoscenza sufficiente della lingua francese costituisce solo uno degli elementi da considerare per accertare l’assimilazione dello straniero alla comunità francese. Gli elementi sia linguistici che non linguistici della nozione di “difetto di assimilazione” sono stati sviluppati dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato, con riferimento ai citati artt. 21-4 e 21-24 del codice civile.

La recente legge sull’immigrazione del 24 luglio 2006, ha inserito nel codice civile (articoli 21-28 e 21-29) alcune disposizioni che istituiscono la cerimonia di accoglienza nella cittadinanza francese, che viene organizzata, dal rappresentante dello Stato in ogni dipartimento, ogni sei mesi, cui sono invitate naturalmente le persone che abbiano acquisito la nazionalità francese di pieno diritto nei sei mesi precedenti la cerimonia ed i deputati e i senatori eletti nel dipartimento.


Effetto collettivo dell’acquisizione

A condizione che il suo nome sia menzionato nel decreto di naturalizzazione o nella dichiarazione di acquisizione, il figlio minore, legittimo o naturale, o il bambino oggetto di adozione piena, diventa francese di pieno diritto se uno dei due genitori ha acquisito la cittadinanza francese, purché egli abbia la stessa residenza abituale del genitore in questione. In caso di separazione o divorzio dei genitori, il bambino acquisisce la cittadinanza francese se risiede abitualmente o alternativamente con il genitore che diventa francese (art. 22-1 c.c.).


Doppia cittadinanza

Il possesso di una o più altre nazionalità non ha, in linea di principio, alcuna incidenza sulla cittadinanza francese.

La legge...


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Tuttavia, un francese che possegga la doppia cittadinanza non può far valere la propria cittadinanza francese dinanzi alle autorità dell’altro Stato di cui possiede la cittadinanza, qualora risieda nel suo territorio.


Perdita della cittadinanza

La perdita della cittadinanza francese si verifica generalmente per atto volontario e deriva da una dichiarazione o da una decisione della pubblica autorità.

Casi di rinuncia alla cittadinanza francese sono previsti dal codice civile, in presenza di talune condizioni, a favore dei figli nati all’estero da un solo genitore francese o nati in Francia da un solo genitore nato in Francia.

Qualsiasi maggiorenne residente abitualmente all’estero, che abbia acquisito volontariamente una cittadinanza straniera, può, in presenza di talune condizioni, perdere la cittadinanza francese con dichiarazione sottoscritta davanti all’autorità competente.

In caso di matrimonio con uno straniero...


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Il codice civile prevede anche la decadenza della cittadinanza in caso di condanna per reati di particolare gravità, come ad esempio terrorismo o attentato agli interessi fondamentali della nazione. Il provvedimento di decadenza è adottato con decreto previo parere del Consiglio di Stato, ma non deve causare casi di apolidia.

È possibile inoltre la reintegrazione nella nazionalità per le persone che l’abbiano perduta per matrimonio con uno straniero o per acquisizione di cittadinanza straniera, qualora ne facciano richiesta. La condizione per ottenere di nuovo la nazionalità è quella di aver conservato dei legami, con la Francia, di ordine culturale, professionale, economico e familiare.