Gli adempimenti procedurali nella retrocessione parziale

Acquisito che ricorre l’ipotesi della retrocessione parziale quando, pur essendo stata realizzata l’opera pubblica o di pubblica utilità, alcuni dei fondi espropriati non hanno ricevuto la prevista destinazione, occorre aggiungere che ai fini dell’operatività dell’istituto in esame il d.P.R. n. 327/2001 prevede, così come prevedeva la l. n. 2359/1865, precisi adempimenti procedurali.

Gli adempimenti procedurali nella l. n. 2359/1865
Sotto l’impero della legge generale sulle espropriazioni per pubblica utilità, ai fini dell’esercizio del diritto di retrocessione parziale, non era previsto che l’espropriato, o il suo avente causa che risultava proprietario dei fondi da cui era stato staccato quello espropriato, si attivas... _OMISSIS_ ...o;non dovendo più servire all’eseguimento dell’opera pubblica, sono in condizione di essere rivenduti», configurando, in tal modo, un dovere specifico di pubblicazione dell’elenco posto a carico dell’amministrazione [1].

Solo nel caso di omissione era previsto l’intervento del Prefetto, il quale esercitava i suoi poteri di controllo sostitutivi tramite l’adozione di un decreto avente il compito di indicare i beni che non servivano più all’esecuzione dell’opera pubblica.

La giurisprudenza affermava che nel caso di annullamento del decreto prefettizio di dichiarazione dell’inservibilità dei beni residui il diritto soggettivo veniva meno, (ri)assumendo la situazione giuridica dell’interessato... _OMISSIS_ ...laquo;per atto d’usciere» ed entro tre mesi dalla dichiarazione di inservibilità, all’amministrazione la sua intenzione di riacquistare la proprietà dei beni espropriategli, sia di effettuare il pagamento del prezzo stabilito per la retrocessione, entro, sempre a pena di decadenza, un mese dalla fissazione del prezzo medesimo.

Gli adempimenti procedurali nel d.P.R. n. 327/2001 Oggi, il procedimento di retrocessione ha inizio ad istanza della parte interessata, individuata espressamente nell’espropriato.

L’art. 47, infatti, a differenza di quanto disposto dall’art. 61 della l. n. 2359/1865, prevede che spetti all’ex proprietario attivarsi presso il soggetto beneficiario dell’espropriazione al fine di domanda... _OMISSIS_ ...accomandata da inviare al precedente proprietario e al Comune nel cui territorio si trovano i beni espropriati (ai fini dell’eventuale esercizio del diritto di prelazione), deve indicare sia se vi sono dei beni relitti che, non servendo più all’esecuzione dell’opera, possono essere ritrasferiti, sia qual è il corrispettivo che l’ex proprietario deve versare per ottenere la retrocessione.

Nel caso in cui la dichiarazione di inservibilità non sia resa dal beneficiario dell’espropriazione, l’espropriato non deve più, come in passato, rivolgersi al Prefetto, bensì all’autorità che ha emesso il decreto di esproprio.

La giurisprudenza ha affermato che qualora l’istanza sia proposta, ciò nonostante, al Prefetto, ... _OMISSIS_ ... considerarsi infondato [3].

Una volta ottenuta la dichiarazione di inservibilità l’ex proprietario deve, a pena di decadenza entro i tre mesi successivi, «inviare una copia della sua originaria istanza all’autorità che ha emesso il decreto di esproprio», nonché provvedere al «pagamento della somma, entro i successivi trenta giorni» [4].

Il mancato compimento, da parte dell’espropriato, dei suddetti adempimenti procedurali entro i termini previsti, comporta la perdita della preferenza accordatagli dalla legge, con la conseguenza che l’ente potrà legittimamente vendere il bene ad un altro soggetto [5]. L’alienazione del bene inutile dovrà essere effettuata facendo ricorso ad una procedura ad evidenza pubblic... _OMISSIS_ ...vo «solo in caso di condivisione della quantificazione proposta dal beneficiario dell’esproprio, dovendosi necessariamente ritenere che in caso di istanza di rideterminazione del quantum ai sensi dell’articolo 48, l'obbligo del pagamento sia rimandato ai 30 giorni successivi all’esito della determinazione definitiva. Diversamente opinando, si arriverebbe ad ammettere che una quantificazione inaccettabile da parte del beneficiario dell’esproprio possa essere idonea a cagionare il venir meno del diritto alla retrocessione» [7].