RESPONSABILIT

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Omessa conclusione del procedimento espropriativo: quantificazione del danno

La quantificazione del danno erariale conseguente all'omessa conclusione del procedimento, deve considerare le sole spese prive di qualsiasi utilitas per l’ente, ossia quelle connesse al giudizio risarcitorio e quelle per interessi e rivalutazione monetaria sul danno liquidato in sede civile; deve viceversa non essere considerato il valore delle aree acquisite al patrimonio immobiliare dell’ente, al fine di evitare un'ingiusta locupletazione di cui beneficerebbe il Comune in dann ...

Esproprio fallito: responsabilità per danno all'immagine

Il danno all'immagine consiste per le P.A. nella lesione del diritto alla propria identità personale, al proprio buon nome, alla propria reputazione e credibilità, in sé considerate, tutelato dall’art. 97 Cost..

La responsabilità contabile in materia di espropriazione per p.u.: il danno indiretto

Il danno indiretto deriva dalle sentenze di condanna - più precisamente dagli oneri accessori, quali interessi legali e spese di giudizio che da esse derivano - emesse dal giudice ordinario (nei giudizi risarcitori per cd. accessione invertita e in quelli volti ad ottenere l’indennità di occupazione) nei confronti delle pubbliche amministrazioni in favore dei soggetti privati incisi da procedure di esproprio non definite nel rispetto della disciplina di settore.

Occupazione illegittima: danno erariale e compensatio lucri cum damno

Non può essere compensato il danno per interessi e spese versate in esecuzione della sentenza civile né con il valore dell’opera realizzata e della relativa area né con gli interessi attivi che il Comune, non soggetto alle norme sulla tesoreria unica, avrebbe tratto dalla disponibilità delle somme. In materia di compensatio lucri cum damno, va escluso che i dedotti vantaggi si pongano in correlazione genetica con il fatto da cui ha avuto origine il danno.

Le condizioni per l'insorgenza della responsabilità contabile nell'espropriazione

La sussistenza degli elementi tipici della responsabilità amministrativa si sostanziano in un danno patrimoniale economicamente valutabile, arrecato alla Pubblica amministrazione, nella sussistenza di un rapporto di servizio tra coloro che lo hanno determinato e l’ente che lo ha subito, in una condotta connotata da colpa grave o dolo, nonché nel nesso di causalità tra il predetto comportamento e l’evento dannoso.

L'azione di responsabilità contabile nell'espropriazione per pubblica utilità

L'azione del P.M. contabile è distinta e autonoma nei presupposti e nelle modalità di svolgimento da quella della P.A. danneggiata: l'unico limite di ammissibilità consiste nell’intervenuto integrale ristoro del danno.

Esproprio illegittimo: responsabilità del segretario comunale

Del danno conseguente alla mancata tempestiva conclusione di procedura espropriativa non può essere ritenuto responsabile il vicesegretario generale che non abbia compiuto alcun atto procedimentale in proprio (né avrebbe potuto sulla base dello Statuto comunale), essendosi limitato alla redazione di “promemoria” sull’argomento, così esaurendo – attraverso una cooperazione istruttoria - la funzione collaborativa che gli competeva.

Responsabilità da esproprio fallito: esimente o scriminante politica

L’esimente non può essere invocata nei casi in cui l’organo politico deve adottare atti di competenza propria, come in materia espropriativa.

La responsabilità civile nel procedimento ablatorio: l'espropriante, il soggetto delegante e quello delegato

L'Autorità espropriante è l’autorità amministrativa titolare del potere di espropriare e che cura il relativo procedimento ovvero il concessionario di opera pubblica. La normativa ha ritenuto competente di tutto il procedimento espropriativo solo l’autorità cui spetta l’esecuzione dell’opera, mentre, in passato erano considerati esproprianti anche i soggetti competenti a emettere atti espropriativi. Può delegare i propri poteri espropriativi al concessionario che deve realizzare l'opera pubblica

La responsabilità civile nel procedimento ablatorio: criteri di assunzione

La responsabilità solidale del delegante e del delegato rileva se l’espropriazione si svolge non solo in nome e per conto del comune, ma d'intesa con questo. La responsabilità dell'ente espropriante concorre con quella degli enti delegati alla costruzione di edifici sul suolo occupato qualora, nel comportamento di chi perseveri nell'occupazione del terreno, pur essendo a conoscenza della prospettata illegittimità dell'atto, possano individuarsi tutti gli elementi della responsabilità aquiliana

La responsabilità contabile nel procedimento espropriativo

La giurisprudenza ha riconosciuto la responsabilità contabile qualora un comportamento colposo nella gestione del procedimento ablatorio provochi un danno all’amministrazione. L’orientamento giurisprudenziale della Corte, in materia di occupazione acquisitiva (o appropriativa o di accessione invertita) conseguente ad omessa definizione nei tempi prestabiliti dalla procedura di espropriazione, riconosce la responsabilità degli amministratori e funzionari comunali ed in particolare del sindaco

L'adunanza plenaria n.12/2007 a tutto campo su giurisdizione e pregiudizialità

La pronunzia in esame poco o nulla aggiunge, ribadendo quel concetto di collegamento della condotta della PA all’esercizio del potere che costituisce ormai lo stabile polo di attrazione in favore della giurisdizione esclusiva. Resta semmai attuale il dissidio fra le due giurisdizioni sulla condotta manipolativa realizzata in assenza dei termini della dichiarazione di PU, e per questo viene raccomandata chiarezza nella fissazione del termine iniziale e finale per l’espropriazione e i lavori

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