La responsabilità civile nel procedimento ablatorio: criteri di assunzione

La solidarietà La responsabilità solidale del delegante e del delegato rileva, infine, se l’espropriazione si svolge non solo in nome e per conto del comune, ma d'intesa con questo.

Qualora il decreto di occupazione d’urgenza risulti, ab initio, illegittimo, essendone stato pronunciato l'annullamento - con relativa efficacia ex tunc - da parte del giudice amministrativo, tutta l'attività svolta nel corso dell'occupazione, da chiunque esplicata, risulta, conseguentemente, illegittima ove casualmente collegata al danno nonché fonte di responsabilità per gli autori, tenuti al relativo risarcimento ai sensi degli artt. 2043 e 2055 c.c.

La responsabilità dell'ente espropriante concorre con quella degli enti delegati alla costruzione di edifici sul suolo occupato qualora, nel comportamento di chi perseveri nell'occupazione del terreno e nella costruzione dei manufatti, pur essendo a conoscenza della prospettata illegittimità dell'occu... _OMISSIS_ ...o individuarsi tutti gli elementi della responsabilità aquiliana.

Il delegato deve tenere una condotta attiva od omissiva e deve sussistere l’elemento psicologico della colpa; tale comportamento, in concreto, deve causare all’espropriato un danno che consiste nella carenza di procedimento.

Deve esserci, infine, il nesso di causalità tra condotta e pregiudizio.

Se, quindi, il decreto di esproprio non è adottato nei termini, la responsabilità deve essere attribuita sia alla colpevole omissione del delegato sia al mancato esercizio dei poteri di controllo e di stimolo del delegante.

Nel caso di espropriazione funzionale alla realizzazione di opere cui collaborino pubbliche amministrazioni e soggetti delegati, la giurisprudenza ha precisato che ammettere un obbligo di vigilanza, da cui può scaturire una responsabilità solidale dell'amministrazione committente, è di diretta derivazione dai principi costit... _OMISSIS_ ...alità, buon andamento, e imparzialità dell'amministrazione, oltre che dalla tutela del diritto di proprietà, ferma restandone la funzione sociale.

Il sistema deve garantire la tutela della proprietà, specie ove, attraverso strumenti di partecipazione dei privati all'esecuzione di opere di pubblico interesse, problemi di solvibilità di tali soggetti pongano in pericolo l'effettiva corresponsione dell'indennizzo in caso di espropriazione.

Ai fini dell'individuazione del soggetto obbligato al risarcimento del danno da occupazione appropriativa, la delega al compimento delle operazioni espropriative non esime il delegante dai poteri di controllo e di stimolo dell'attività del delegato il cui mancato o insufficiente esercizio vale a rendere l'ente stesso corresponsabile dell'illecito.

Il fatto stesso della mancata tempestiva emissione del decreto di esproprio nel termine di durata dell'occupazione legittima è sufficiente a far pres... _OMISSIS_ ...za di contrarie risultanze processuali, il mancato esercizio di tali poteri.

In tema di realizzazione di opere stradali la l. 7 febbraio 1961, n. 59, art. 2 e reg. 25 maggio 1895, n. 350, art. 8, impone all’ANAS non solo il controllo sull'esecuzione dei lavori, ma anche sulle procedure inerenti l'acquisizione dei suoli necessari alla realizzazione delle opere di viabilità. (Cass. civ., sez. I, 9 ottobre 10.2007, n. 21096).

La giurisprudenza ricava, ai fini considerati, la corresponsabilità di entrambi i soggetti.

L’ente legittimamente delegato non può sottrarsi alla propria responsabilità e trasferirla sull'ente territoriale delegante, assumendo come motivazione l'assenza di controllo o di stimolo da parte di quest'ultimo ovvero adducendo a propria difesa l'invio di tardive e del tutto generiche note di sollecito all'emanazione del decreto di esproprio.

Non sussiste, nei rapporti interni delegante - ... _OMISSIS_ ... obbligo del primo all'esercizio di funzioni di controllo.

La corresponsabilità del delegante non può escludersi qualora risulti del tutto omesso il controllo del delegato, con conseguente disinteresse per le procedure espropriative, nonostante le note di sollecito. Spetta, infatti, all'ente territoriale la competenza all'emanazione del decreto di esproprio, se sono state delegate le sole attività intermedie della procedura espropriativa, con esclusione dell'esercizio della potestà ablativa.

E’ da ritenere che tale ente non si spogli, con la delega, della responsabilità relativa allo svolgimento della procedura, ma conservi un potere di controllo e di stimolo, il cui mancato o insufficiente esercizio è ragione di corresponsabilità.

Ove si accerti che il ritardo nell'emissione del provvedimento conclusivo della procedura, che sia di competenza dell'ente territoriale, non dipende da inadempienze o indugi del delegato, dato... _OMISSIS_ ...posto in essere ogni adempimento, rimane la responsabilità esclusiva del comune. (Cass. civ., sez. I, 28 febbraio 1998, n. 2256, in Giust. Civ. Mass., 1998, 470).

La giurisprudenza ammette che si possa prospettare, in fase d'appello, l'eventualità che il comune ente delegante debba rispondere in via solidale ed in concorso con l'ente delegato. La domanda posta in secondo grado non incide sul rapporto fra il danneggiato e l'ente territoriale, su petitum e causa petendi.

La posizione debitoria del convenuto, infatti, rimane basata sull'allegazione della sua qualità di autore dell'illecito, indipendentemente dalla riferibilità del fatto anche ad altri soggetti, e, quindi, non ricade nel divieto di proporre in appello nuove domande e nuove eccezioni, di cui all'art. 345 c.p.c. (Cass. civ., sez. I, 26 maggio 1997, n. 4659, in Giust. Civ. Mass., 1997, 843).

La legittimazione passiva sussiste in capo al comune cui va attribuita la pr... _OMISSIS_ ...e realizzato.

Tale prerogativa rimane anche nel caso in cui lo stesso ente territoriale si sia avvalso della facoltà di richiedere l'intervento dello Stato nella fase di acquisizione dell'area, a norma dell'art. 13, comma 2, l. 28.7.967, n. 641.

Trova, infatti, applicazione il principio che la delega ad un altro soggetto della cura della procedura espropriativa non fa venire meno nel delegante la qualità di espropriante e, quindi, il dovere di cooperare al controllo del razionale e tempestivo svolgimento della procedura, cui si accompagna una posizione di corresponsabilità nell'ipotesi di non tempestiva emanazione del decreto di espropriazione.

Alla medesima conclusione si perviene anche per effetto del principio che l'ente delegato agisca in nome proprio.

Allo stesso sono, quindi, imputabili gli effetti giuridici e le responsabilità connesse alla sua attività di progettazione e di esecuzione delle opere, anche ... _OMISSIS_ ...e del terreno risulti effettuata dal soggetto delegante.

Nel caso di specie l'ente obbligato alla realizzazione dei programmi di edilizia scolastica si è avvalso dell'affidamento in concessione delle opere, ai sensi dell'art. 16 della l. 641 del 1967. Nel caso di specie tale adempimento è stato realizzato dal genio civile. (Cass. civ., sez. I, 13 maggio 1997, n. 4182, in Riv. Giur. Ed, 1997, 908).

I criteri per la distribuzione della responsabilità I problemi relativi alla responsabilità degli enti nel caso di delega trovano in prospettiva una soluzione nell’art. 6, d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327 che impone all’amministrazione di determinare esplicitamente l’ambito della delega nella concessione.

Con la definizione dell’ambito della delega in sede preventiva si può agevolmente verificare se l’amministrazione conserva un potere di indirizzo nel procedimento ablatorio e la conseguente responsabilità.... _OMISSIS_ ...quo;atto convenzionale col quale l’amministrazione conferisce all'impresa aggiudicataria dell'appalto il mandato di svolgere in sua rappresentanza tutte le procedure tecniche, amministrative e finanziarie, anche in sede contenziosa, connesse con le occupazioni temporanee e definitive e gli asservimenti occorrenti per l'esecuzione delle opere appaltate ha valore di contratto tra le parti e giova nei rapporti interni a distribuire obblighi e responsabilità (Cass. civ., sez. I, 21 gennaio 2004, n. 880).

Tale contratto per la giurisprudenza non è opponibile ai terzi, con la conseguenza che nei confronti di questi ultimi i soggetti responsabili vanno individuati secondo le ordinarie regole di imputazione degli atti e comportamenti da cui deriva la responsabilità del danno da occupazione appropriativa (Cons. St., sez. IV, 4 agosto 2006, n. 4763).

Sono da considerare passivamente legittimati, rispetto alla domanda di danni, tutti i sogge... _OMISSIS_ ...oncorso alla produzione dell'illecito nelle varie qualità di beneficiario e titolare dell'opera, di esecutore materiale dei lavori e di soggetto che ne ha disposto l'esecuzione su suolo altrui di propria iniziativa.

All'obbligazione risarcitoria scaturita dall'irreversibile trasformazione del fondo occupato sono applicabili i principi generali in forza dei quali è individuato il responsabile dell'illecito extracontrattuale.

La titolarità sostanziale dell'obbligazione risarcitoria può essere esclusa nei confronti del delegante o al delegato in virtù del concreto svolgersi dei fatti (Cass. civ., sez. I, 30 marzo 2005, n. 6716).

La giurisprudenza rileva il potere/dovere dell'amministrazione appaltante di vigilare sull'operato dell'impresa affidataria dei lavori anche con riferimento alla tempestività dell'attività amministrativa connessa alle procedure ablatorie e finalizzata alla puntuale emanazione del decreto di espropriazione... _OMISSIS_ ...ore dell’amministrazione addebitandole conseguentemente la responsabilità del danno.

Nel caso di specie in cui l'illecito è dipeso non già dalla materiale esecuzione dei lavori bensì dall'emanazione del decreto di espropriazione oltre il termine fissato per il compimento delle espropriazioni la esclusiva responsabilità dell'illecito nei soli rapporti esterni è in capo all’amministrazione.

La circostanza che la stazione appaltante abbia conferito all'impresa aggiudicataria dell'appalto lavori il mandato a svolgere in sua rappresentanza tutte le procedure tecniche, amministrative e finanziarie connesse con le occupazioni temporanee e definitive non comporta, nel caso in cui il decreto di espropriazione sia stato dichiarato illegittimo in sede giurisdizionale in quanto adottato dopo il termine fissato nel provvedimento dichiarativo della pubblica utilità e della conseguente occupazione appropriativa dei fondi del privato, una... _OMISSIS_ ...onsabilità dell'impresa esecutrice dei lavori ovvero della stazione appaltante.

L'atto convenzionale fra esse intercorso ha, infatti, valore di contratto fra le parti e giova nei loro rapporti a distribuire obblighi e responsabilità, ma non è opponibile ai terzi, con la conseguenza che nei confronti di questi ultimi i soggetti responsabili vanno individuati secondo le ordinarie regole di imputazione degli atti e comportamenti, da cui deriva la responsabilità del danno. (Cons. St., sez. IV, 14.5.2007, n. 2389, in Foro Amm. CDS, 2007, 5, 1450).

Il legittimato passivo nel giudizio Legittimato passivo nel giudizio avente ad oggetto la corresponsione dell'indennità di occupazione legittima è invero l'espropriante, cioè il soggetto che ha promosso la procedura espropriativa e che è beneficiario del trasferimento del bene e non l'autorità o l'ente munito del potere di emettere atti della procedura ablativa (Cass. civ., sez. I 11 ottobre 1999 n. 11... _OMISSIS_ ...RLF| Il fatto che sia stata prospettata, in fase d'appello, l'eventualità che il comune medesimo debba rispondere in via solidale ed in concorso con l'ente delegato dell’esecuzione di dette opere, non incide sul rapporto fra il danneggiato e l'ente territoriale, su petitum e causa petendi.

La posizione debitoria del convenuto, infatti, rimane basata sull'allegazione della sua qualità di autore dell'illecito, indipendentemente dalla riferibilità del fatto anche ad altri soggetti, e, quindi, non ricade nel divieto di proporre in appello nuove domande e nuove eccezioni, di cui all'art. 345, c.p.c. (Cass. civ., sez. I, 26 maggio 1997, n. 4659, in Giust. Civ. Mass., 1997, 843).

La legittimazione passiva sussiste in capo al comune cui va attribuita la proprietà del bene realizzato.

Tale prerogativa rimane anche nel caso in cui lo stesso ente territoriale si sia avvalso della facoltà di richiedere l'intervento dello Stato nell... _OMISSIS_ ...sizione dell'area, a norma dell'art. 13, comma 2 , l. 28 luglio 967, n. 641.

L'autorità o l'ente muniti dei poteri di emettere gli atti della procedura ablativa (inclusa la determinazione della relativa indennità) sono invece, estranei al giudizio di opposizione alla stima per difetto di legittimazione passiva "ad causam", atteso che detto giudizio ha, come oggetto, unicamente la contr...


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Autore

Centofanti, Nicola

Avvocato in Cremona