REVOCAZIONE

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La prescrizione del diritto all'indennizzo-risarcimento

La prescrittibilità del diritto al risarcimento del danno aveva costituito una delle più tormentate difficoltà operative del regime dell’espropriazione di fatto

I controlli del procedimento autorizzatorio

Nell’analisi del procedimento autorizzatorio è stata più volte sottolineata la necessità di chiamare in causa l’organismo competente ad effettuare i controlli. È richiesto infatti l’intervento di detti organismi per l’emissione del provvedimento autorizzativo, subordinando l’atto all’accertamento della compatibilità del progetto con i valori-soglia stabiliti dallo Stato. Per ottenere l’accertamento della compatibilità del progetto il codice prescrive una serie di adempimenti

Nozione e ratio della retrocessione nell’espropriazione per pubblica utilità

Secondo un significato più propriamente giuridico la retrocessione può essere identificata con l’atto del ritrasferire la titolarità di un bene o di un altro diritto al suo precedente titolare, sia che ciò avvenga in base ad un atto consensuale, sia che avvenga in forza di una norma di legge. In questo articolo, però, restringeremo ulteriormente il campo definitorio, concentrando l’attenzione relativa alla nozione della retrocessione nell’ambito dell’espropriazione per pubblica utilità.

La contraffazione: D.Lgs. 231/01

L’inserimento dei reati contro la contraffazione dei marchi nel novero dei reati-presupposto della responsabilità penale dell’impresa ha attualmente esteso anche a livello imprenditoriale e sovra individuale gli ambiti della responsabilità derivante dalla commissione dei reati contraffattivi, giustamente riconsiderati come reati gravi, da qualificarsi come veri e propri delitti contro l’economia. Del resto le imprese non sono sempre ed esclusivamente vittime della contraffazione.

La tutela del Made in Italy: prodotti tessili, di pelletteria e calzaturieri

È recentissimo l’ennesimo provvedimento con cui il legislatore è intervenuto a introdurre una disciplina speciale per la tutela del Made in Italy nei settori tessile e delle calzature. Da alcuni anni infatti si sono succeduti numerosi interventi normativi volti alla lotta alla contraffazione del marchio di origine della merce della produzione italiana. La fattispecie penale di base punisce la commercializzazione, anche tentata, di prodotti recanti l’utilizzo improprio del marchio Made in Italy.

Soluzioni alternative al problema della contraffazione

Nell’analisi del comportamento delle imprese che operano nei settori che più sono vittime di contraffazione, e nella descrizione delle attività dei vari soggetti che sono coinvolti da questo fenomeno, si sono già visti i vari e numerosi margini di miglioramento possibile nell’efficacia dell’azione di contrasto. Tuttavia, può essere utile prendere in considerazione particolari tipi di azione che, seppur in via ipotetica, possono essere forse una buona base di partenza per futuri provvedimenti.

Contraffazione: smaltimento della merce confiscata

In seguito alla confisca il bene diventa giuridicamente di proprietà dello Stato, che può venderlo all’incanto per recuperare le spese che ha dovuto sopportare, oppure distruggerlo. Ma anche la stessa distruzione, e soprattutto i suoi costi, disincentivano talvolta le Procure verso questa operazione, al punto che talvolta le stesse imprese interessate provvedono con denaro loro alla distruzione delle merci.

Merci contraffatte: implementazione dell'archiviazione doganale

I miglioramenti possibili al sistema doganale non sono terminati: il sistema operativo delle dogane è basato su un data base informatizzato, che consente di archiviare tutti i dati relativi alle merci in transito e quindi tracciarne tutti gli spostamenti, e un implemento delle funzioni di questo archivio virtuale sarebbero senza dubbio un agevole strumento per i doganieri per individuare le violazioni. Nel 2004 il 23% dei prodotti contraffatti intercettati in Europa stato bloccato in dogana.

Coinvolgimento e impegno delle province per fermare la contraffazione

Consci di quanto la contraffazione, pur nascendo dai grandi circuiti internazionali, vada poi a radicarsi e svilupparsi nelle piccole realtà locali, è da molti auspicata la creazione e il potenziamento di accordi tra i vari enti che controllano le realtà economiche e sociali a livello provinciale. Un recente esempio di questa sinergia funzionale, è dato dalla Provincia di Padova, che nell’aprile 2010 ha realizzato il “Protocollo per il contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti"

Fermare la contraffazione: modifiche alla legge penale

La formulazione delle nuove norme, seppur con un apprezzabile sforzo di indurre una maggior tutela della proprietà industriale, dimostra una scarsa lungimiranza e una disattenzione nella scelta dei termini, che emergono al momento della loro applicazione giurisprudenziale. Si potrebbe quindi pensare ad una rivisitazione ed a un arricchimento delle norme in questione, per meglio dettagliarne e chiarirne gli ambiti ed il significato, anche al costo di introdurne di nuove.

Contraffazione: tra desiderio e illecito

L’analisi svolta ha permesso di conseguire un’unica certezza: la della sostanziale impossibilità di coglierlo e definirlo entro limiti nettamente segnati. Troppe infatti sono le zone grigie che si inseriscono tra ciò che è certamente lecito e ciò che è sicuramente illecito, per poter disegnare in termini oggettivi la fisionomia di ciò che comunemente si intende per contraffazione. Ancora più difficili da valutare sono i danni della contraffazione in termini non solo economici ma anche sociali.

il risarcimento del danno da illegittima occupazione

Questo capoverso, dopo essersi occupato al primo periodo dell’indennizzo per il pregiudizio patrimoniale , prescrive al secondo periodo il risarcimento per il danno da occupazione senza titolo, quantificandolo per ogni anno nel 5% del valore venale, se dagli atti del procedimento non risulta la prova di una diversa entità del danno .

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