REVOCAZIONE

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Tutela giurisdizionale in materia di retrocessione parziale

Oggi, nella vigenza del t.u. espropri, a distanza di quasi centocinquant’anni, la natura della situazione giuridica soggettiva dell’espropriato nell’ipotesi della retrocessione parziale è rimasta immutata. Ci si trova, infatti, in presenza di una situazione giuridica soggettiva di interesse legittimo, riconosciuta in capo all’ex proprietario, a che il soggetto beneficiario dell’espropriazione o, in mancanza, l’ente espropriante, si pronuci circa l’inservibilità dei beni ablati.

Il corrispettivo della retrocessione

Nella valutazione del corrispettivo bisogna applicare lo stesso criterio di quantificazione utilizzato in sede di liquidazione dell’indennità di esproprio: se il bene fu considerato edificabile ai fini espropriativi, con l’applicazione del relativo criterio indennitario, similmente occorrerà fare in sede di quantificazione della retrocessione. Nulla impedisce dunque che il prezzo della retrocessione, pur nell’identità dei criteri di determinazione, sia più alto dell’indennità a suo tempo fissata

Retrocessione: il diritto di prelazione del Comune

A seguito dell’entrata in vigore del t.u. espropri, il diritto di prelazione del Comune è oggi contemplato per entrambe le ipotesi di retrocessione. Si tratta di un diritto di prelazione riconosciuto nei confronti delle aree, comprese nel territorio del Comune, che non sono state utilizzate ai fini della realizzazione delle opere oggetto della dichiarazione di pubblica utilità, e che, qualora esercitato, consente di far confluire le aree medesime nel patrimonio indisponibile dell’ente locale

La competenza all'adozione del provvedimento acquisitivo

Nel nuovo testo di legge non è chiaro quale organo dell'autorità competente per l'acquisizione sia specificamente competente per l'adozione del provvedimento, che evidentemente costituisce una questione prodromica sia all'analisi contenutistica che alla descrizione degli effetti del provvedimento stesso.

La motivazione: ragioni di fatto e di diritto dell'acquisizione coattiva sanante

L'art. 3 della l. 241/1990 richiede in via generale che ogni provvedimento amministrativo sia motivato, opportunamente distinguendo tra «presupposti di fatto e [...] ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione» e mettendo la motivazione in espressa correlazione con «le risultanze dell'istruttoria»

42bis, il dispositivo: liquidazione, acquisizione e contenuti ulteriori

In punto di liquidazione, il provvedimento dovrà anzitutto riprendere le risultanze della fase di stima, alla quale riteniamo di poter rinviare. A questo proposito, però, si segnala che la tecnica normativa utilizzata nella redazione dell'art. 42-bis potrebbe far sorgere alcune difficoltà interpretative, delle quali sembra opportuno dare conto.

Effetti del provvedimento ex art. 42-bis

L'effetto principale del provvedimento ex art. 42-bis è costituito dall'acquisizione del bene utilizzato per scopi di pubblica utilità. Sul punto, il comma 1 della nuova disposizione si allontana dal comma 1 dell'art. 43 nella parte in cui precisa che l'acquisizione opera «non retroattivamente»

42-bis: la notifica al proprietario

La norma diverge in parte da quanto disponeva l'art. 43, che imponeva la notifica «nelle forme degli atti processuali civili», con una formula coerente con quanto tuttora dispone l'art. 23 per il decreto di esproprio, nella quale la dottrina non riteneva inclusa la notificazione per pubblici proclami. L'eliminazione del vincolo di forma, evidentemente, consente il ricorso ad altri mezzi di comunicazione

42-bis: il pagamento delle somme dovute

Il secondo e più importante adempimento successivo all'adozione del provvedimento, implicitamente ricavabile dalla seconda e dalla terza parte del medesimo comma 4, consiste nel pagamento delle somme quantificate nell'atto acquisitivo. Si ricorderà infatti che quest'ultimo, oltre a liquidare le somme dovute ai sensi del comma 1, ne dispone il pagamento entro il termine di trenta giorni.

42-bis: trascrizione, trasmissione e comunicazione

Un altro adempimento successivo all'adozione del provvedimento di acquisizione è la relativa trascrizione presso la conservatoria del registri immobiliari. Sul punto si può ricordare che, nel regime dell'espropriazione sostanziale, il titolo di opponibilità dell'acquisto era estremamente discusso. Il problema, però, era già stato risolto dall'art. 43, il cui recupero da parte dell'art. 42-bis, comma 4, quarta parte, appare qui condivisibile.

Acquisizioni coattive sananti speciali

se il bene non sia utilizzato dall'autorità procedente, né dalla collettività di riferimento, non è di per sé sufficiente per escludere l'applicazione dell'art. 42-bis.

Acquisizione coattiva di terreni destinati all'edilizia residenziale pubblica, agevolata o convenzionata

l'inciso di apertura del comma 5 dell'art. 42-bis deve essere letto come un'implicita conferma del fatto che l'acquisizione coattiva sanante può trovare applicazione anche in ipotesi di immobili residenziali, che però non si ricaverebbe dai commi precedenti e che è ancor più difficile ricavare da un equivoco richiamo ad una parte soltanto di tali commi.

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