La contraffazione: D.Lgs. 231/01

uo;è già stata occasione di osservare che le imprese non sono sempre ed esclusivamente vittime della contraffazione, ma possono anche, intenzionalmente ovvero anche solo colposamente, concorrere a favorirne lo sviluppo.

L’inserimento dei reati contro la contraffazione dei marchi nel novero dei reati-presupposto della responsabilità penale dell’impresa ex D.Lgs. 231/01 [1] contenuta nella L. 99/09 ha attualmente esteso anche a livello imprenditoriale e sovra individuale gli ambiti della responsabilità derivante dalla commissione dei reati contraffattivi, giustamente riconsiderati come reati gravi, da qualificarsi come veri e propri delitti contro l’economia.

È questo un passo certamente significativo, che va anche nella direzione della lotta alla concorrenza sleale, alla scorrettezza di quel certo modo di fare impresa che fino ad oggi, approfittando della lentezza dei procedimenti giudiziari di accertamento e condanna, ... _OMISSIS_ ...iale inidoneità del sistema sanzionatorio tradizionale a reprimere queste attività illecite, è giunto ad utilizzare l’impresa come uno strumento versatile per copiare i prodotti di successo del momento e venderli a prezzi bassi o bassissimi senza pagare alcun dazio agli aventi diritto.

L’opportunità fornita dalla nuova norma e dal potenziamento del microsistema della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (derivante dalla commissione di reati a loro interesse e vantaggio), è quella di favorire la creazione di un circuito virtuoso, nel quale le imprese innovative possano trovare un supporto operativo di controllo costante, diverso da quello giudiziario, dove le procedure ed i controlli introdotti scoraggiano la produzione di prodotti contraffatti da parte, ad esempio, di licenziatari infedeli con notevoli vantaggi economici.

Questo nuovo assetto del D.Lgs. 231/01 è, senz’ombra di dubbio, uno stimolo agli impr... _OMISSIS_ ...ché ristrutturino l’organizzazione delle loro imprese in modo più sicuro e moderno rispetto alle problematiche della proprietà industriale e dell’innovazione del mercato, dedicandovi attenzione, procedure e risorse.

L’inclusione della contraffazione nel bouquet dei reati cui il D.Lgs 231/01 risulta applicabile non ha solo il senso di un inasprimento del generale aspetto sanzionatorio, che pure ha caratterizzato la L. 99/09; si tratta invero di un approccio nuovo al problema, volto a sradicare la cultura della contraffazione dalle imprese, che spesso non si curano delle privative altrui con scelte al limite del parassitario e sicuramente concorrenzialmente scorrette.

È evidente, infatti, che la diffusione della contraffazione crea un’area critica del sistema economico nazionale e l’impresa non può più porsi sul mercato come uno spettatore distratto, che possa permettersi di omettere le opportune verifiche sui seg... _OMISSIS_ ...dono adottare, senza aver accuratamente verificato l’esistenza di vincoli alla messa in libera circolazione dei prodotti fatti realizzare all’estero, o comunque importati, e sulla presenza di brevetti o privative di terzi.

La nuova normativa offre l’opportunità all’impresa di dotarsi di un approccio metodologico ed organizzativo; consente di mappare il percorso interno delle scelte; permette di creare delle idonee procedure di controllo, interno ed esterno all’impresa. Inoltre consente di selezionare i fornitori anche su basi etiche e, così facendo, è favorito l’aumento del valore aggiunto del prodotto e l’ampliamento dell’effetto anticontraffattivo. Di conseguenza verrà meglio inquadrato e valorizzato ogni elemento produttivo del valore della filiera del marchio, dell’innovazione tecnologica o dello sfruttamento del diritto d’autore. Infine risulterà più facile sanzionare le trasgressioni,... _OMISSIS_ ...iche e tenere traccia dei controlli, e tutto ciò, non solo a vantaggio delle piccole e medie imprese, come si ritiene genericamente, ma anche a favore dei grossi gruppi industriali.

Ogni impresa che punti sugli elementi sopra citati è perciò molto incentivata, se non quasi costretta, a creare proprie procedure e protocolli, che diano evidenza di quanto l’impresa dedichi attenzione alla ricerca ed alla qualità e ciò in particolare per quando riguarda le società che fanno produrre o duplicare diritti principalmente all’estero o che distribuiscono prodotti provenienti da altri mercati come telefonia, computer, capi di abbigliamento o moda provenienti da Paesi produttori a basso costo.

Sono altresì interessate le società che hanno proprio nell’italianità dei prodotti il loro valore aggiunto, come ad esempio quelle del settore agro-alimentare o delle produzioni tipiche.

Anche la fascia dei fornitori deve of... _OMISSIS_ ...idonee; così come avviene già da anni per la salvaguardia del lavoro infantile, si deve evidenziare e premiare un circuito di eccellenza anche esterno all’azienda che disincentivi la contraffazione, coinvolgendo tutto il circuito di realizzazione del prodotto.

È evidente, infatti, che anche un solo fornitore sbagliato o non all’altezza rischia di compromettere l’intera produzione, oltre che danneggiare l’immagine complessiva dell’azienda.

Adottare procedure e controlli, secondo le best practices dei Modelli Organizzativi contemplati dal D.Lgs. 231/01, quindi, non solo può servire a garantire il rispetto e l’esenzione da responsabilità da parte dell’azienda, ma testimonia l’impegno consapevole del valore del marchio, della ricerca e l’eccellenza dell’impresa stessa.