REVOCAZIONE

Stai vedendo 2341-2172 di 2618 risultati

Delega dei poteri espropriativi, giurisprudenza

La giurisprudenza si è dovuta misurare sulla questione in molteplici occasioni, chiamata a decidere se, una volta che l’autorità espropriante si sia spogliata del potere ablatorio, questa venga completamente estromessa dal rapporto espropriativo e dal relativo procedimento.

Il beneficiario dell'espropriazione

Il beneficiario è il soggetto, pubblico o privato, in cui favore viene emesso il decreto di esproprio. Si tratta del soggetto che acquisisce il diritto ablato, che entra quindi a far parte del suo patrimonio. Questo è il soggetto che si arricchisce per effetto del trasferimento del bene immobile conseguente dall’esercizio del potere ablativo.

Il promotore dell'espropriazione

Il promotore è il soggetto pubblico o privato che chiede l’espropriazione per pubblica utilità e che cura gli adempimenti operativi connessi, assumendo l’iniziativa del procedimento e ponendo in essere gli atti di impulso nei confronti dell’autorità espropriante. Con riferimento alla funzione di impulso esercitata, il promotore può richiedere l’espropriazione e può depositare il progetto di massima.

Competenze dei Comuni in materia di espropriazione per pubblica utilità

Ai sensi dell’art. 7 del Testo Unico, i Comuni godono di una serie di competenze espropriative particolari, ai fini di attuare la pianificazione prevista nel piano regolatore generale.

Ufficio espropri

L’ufficio per le espropriazioni diviene anche il luogo in cui il cittadino può concretamente esercitare il proprio diritto di partecipazione al procedimento espropriativo, in quanto soggetto passivo, compreso il diritto di accesso agli atti e di visionare gli atti depositati.

Espropriazione e retrocessione: bene espropriato e interesse generale

L’espropriazione per pubblica utilità quale disciplinata dal t.u. espropri, tipica espressione dell’esercizio dei c.d. poteri ablatori reali, viene definita come il provvedimento che ha l’effetto di costituire un diritto di proprietà o altro diritto reale in capo ad un soggetto (espropriante) previa estinzione del diritto in capo ad altro soggetto (spropriato) al fine di consentire la realizzazione di un’opera pubblica o per altri motivi di pubblico interesse e dietro versamento di un indennizzo

Espropriazione quale presupposto della retrocessione

In origine i rapporti tra espropriazione e retrocessione erano interpretati come separazione strutturale e funzionale tra i due istituti, individuando nella prima un antecedente storico della seconda. In realtà tale impostazione lascia senza risposte la domanda sul perché la retrocessione debba avere luogo, potendo immaginare, in assenza di qualunque legame sistematico con la precedente espropriazione, che il beneficiario dell’esproprio possa trattenere il bene, e venderlo a condizioni migliori.

Retrocessione: il ritrasferimento del diritto di proprietà sul bene espropriato

L’effetto della retrocessione consiste nel ritrasferimento del diritto di proprietà sul bene espropriato da parte dell’espropriante nei confronti del proprietario a cui tale bene fu coattivamente sottratto, nell’ambito di un procedimento espropriativo. A fronte di tale ritrasferimento, il privato è tenuto a corrispondere un prezzo che prende il nome di corrispettivo della retrocessione. Se non concordato tra le parti è definito con le stesse modalità previste per l'indennità di esproprio.

Natura e prescrizione del diritto di retrocessione

Vi è concordia nell’affermare che la retrocessione è un diritto soggettivo di natura potestativa a contenuto patrimoniale. Se si considera che il diritto potestativo è definito come il potere di determinare, mediante un proprio atto di volontà, una modificazione della sfera giuridica di un altro soggetto, il quale non può che subirla, si comprende come di fronte a tale diritto l’ente espropriante si trovi in una situazione di soggezione nei confronti dell’iniziativa per ottenere la retrocessione

Soggetti e oggetti della retrocessione

L’individuazione dell’oggetto della retrocessione non pone particolari problemi, essendo identificabile con quei beni che sono stati sottratti coattivamente nell’ambito di un procedimento espropriativo e che successivamente non sono stati utilizzati per eseguire l’opera pubblica o di pubblica utilità alla cui realizzazione furono destinati. Anche l’individuazione del soggetto passivo della retrocessione risulta abbastanza agevole, trattandosi del beneficiario dell’espropriazione.

La tutela giurisdizionale in materia di retrocessione: giurisdizione esclusiva vs. giurisdizione di legittimità

La configurazione della situazione giuridica soggettiva da riconoscersi in capo all’espropriato quale diritto soggettivo alla retrocessione (in caso di retrocessione totale, come pure di retrocessione parziale, se interviene la dichiarazione di inservibilità), oppure quale interesse legittimo a che l’amministrazione valuti se utilizzare o meno i beni relitti in funzione dell’opera realizzata (nell’ipotesi della retrocessione parziale) comporti la tutela giurisdizionale dell’ex proprietario.

Il danno da mancata retrocessione

Nei casi in cui sia impossibile il ritrasferimento del bene espropriato, la giurisprudenza ritiene che l’ex proprietario avrà diritto al risarcimento del danno extracontrattuale da mancata retrocessione. Il risarcimento viene quantificato come differenza tra il valore del bene al momento della sentenza di accertamento del diritto alla retrocessione e il prezzo che l’espropriato avrebbe dovuto corrispondere se la restituzione fosse stata concretamente possibile.

Pagina 181 di 219 40 70 110 150 181